venerdì 9 aprile 2004

Una sacrosanta presa di distanze


Da "Il Riformista" (il grassetto è mio):
A una voce ragionevole che si leva dal campo degli occidentalisti, corrispondono invece voci irragionevoli che provengono dal campo dei terzomondisti. Ieri Liberazione e il Manifesto si sono molto scandalizzati (hanno lo scandalo facile) per un titolo del nostro giornale siffatto: "Le milizie sciite dichiarano guerra all'Italia". Sui due giornali il titolo è stato tradotto, facendo torto alla nostra intelligenza, così: "Gli sciiti dichiarano guerra all'Italia". La difficoltà nel comprendere la differenza tra sciiti e milizie sciite è loro, non nostra. Sono loro che ritengono i fanatici khomenisti di Al Sadr dei patrioti iracheni in lotta per la libertà. Liberazione si stupisce anche del fatto che abbiamo scritto "dichiarano guerra all'Italia, nemmeno agli italiani o ai soldati italiani". Ancora una volta è un problema di distinzione: sono loro che riescono a distinguere tra l'Italia e i soldati italiani, noi non ci riusciamo. Infine, l'ultima obiezione che ci viene mossa: così titolando - dicono - dimenticate che sono stati i soldati italiani a dichiarare guerra agli sciiti. Non sono dunque stati "costretti a uccidere", ma hanno ucciso perché uccidere è consustanziale con la loro missione. Ancora una volta: sono loro a ritenere i bersaglieri dei killer prezzolati al servizio degli americani, non noi.


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