sabato 10 aprile 2004

Nassiriya: Berlusconi fra i nostri soldati


Visita a sorpresa di Silvio Berlusconi a Nassiriya.



Era ora, devo dire: mi ero chiesto più volte per quale motivo il Presidente del Consiglio, a differenza di altri leader e politici occidentali, non si fosse ancora recato in Irak.



Ero arrivato a concludere che uno, se il coraggio non ce l'ha, non può darselo; direi che la visita di oggi, proprio nel momento di maggiore tensione dopo la strage del 12 novembre, smentisce la mia ipotesi.



Piccola nota a margine: impagabile la faccia di Giovanna Botteri al TG3 delle 12 mentre riferiva della visita "sul campo" di Berlusconi: dall'espressione e dal tono di voce dava l'impressione di una giornalista (?) costretta, con tanto di pistola puntata alla tempia, a dare una notizia che non avrebbe mai voluto riferire.



Chi, invece, continua a raccontare balle terrificanti spacciandole per Verità Rivelate è la solita pacifinta d'Egitto che, con una mancanza di pudore degna della più efferata baldracca d'angiporto greco, scrive puttanate come queste:
Guardate che non è mica normale, che i militari sparino sulla popolazione, poi scappino a chiudersi in caserma e mandino la popolazione stessa a risolvere la questione.

Insomma: cosa stiano combinando esattamente, gli italiani, non si sa.

O, meglio, si sa: hanno fatto accordi con i notabili locali.

Ora, vorrei dire: non so voi, ma io so che, da queste parti, accordi tanto impegnativi richiedono valigione di dollari trasferite da una mano all'altra. Uso il plurale riferendomi alle valigie perchè, questo, è un mondo di grandi famiglie, zeppo di fratelli, cugini, zii e via dicendo.



Io faccio una gran fatica, ad immaginare accordi d'altro tipo. (immagino che questo dipenda dalla sua forma mentis, NdR)



Insomma, a prima vista si direbbe che non c'è niente di nuovo: ai fieri spagnoli esplode il mondo sulla testa e, intanto, i soliti italiani corrono a mettersi al riparo distribuendo mazzette.
L'ennesimo post miserando, che si commenta da solo.



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