lunedì 9 ottobre 2006

Esplosione nucleare in Corea del Nord

Il regime comunista nordcoreano ha effettuato un test nucleare sotterraneo alle 10:30 locali (le 3:30 in Italia). Gli osservatori sismici della regione hanno registrato un sisma di grado superiore a 3 sulla scala Richter; l'agenzia di notizie del regime di Pyongyang ha annunciato ufficialmente che "la sezione di ricerca scientifica ha condotto con successo un test atomico sotterraneo il 9 ottobre" aggiungendo che "Il test nucleare è un evento storico che porta felicità ai nostri militari e al nostro popolo".
Sarà, ma forse "il popolo" sarebbe stato più felice se il regime comunista avesse impiegato le già scarse risorse del Paese per la crescita economica, e non per sviluppare un programma di armamento nucleare: negli ultimi anni ci sono state numerose, disastrose carestie, che a detta delle organizzazioni umanitarie internazionali hanno provocato la morte per fame di un numero incalcolabile di persone, con l'agghiacciante corollario del ricorso al cannibalismo in alcune aree periferiche del Paese.
Nel 2002 la Corea del Nord si è ritirata dal trattato internazionale di non-proliferazione nucleare; da allora ha portato avanti a tappe forzate un programma di sviluppo di missili a medio e lungo raggio e di vettori d'arma intercontinentali (l'ultimo test di un ICBM nordcoreano ha avuto luogo solo poche settimane fa) e parallelamente ha assemblato delle testate nucleari, nonostante le richieste e gli avvertimenti dei Paesi vicini (Cina, Corea del Sud e Giappone in primis) e degli Stati Uniti.
Secondo alcune fonti, per provocare un terremoto della magnitudo registrata in Nord Corea è necessario far detonare una testata nucleare da almeno 500-600 kiloton di potenza: da venti a trenta volte la potenza della bomba che distrusse Hiroshima, per dare un termine di paragone.
Segnalo una sintesi delle prime reazioni internazionali sul Corriere della Sera.