venerdì 30 aprile 2004

Ostaggi italiani, i terroristi rilanciano


Com'era prevedibile, dopo avere ottenuto - almeno parzialmente - quanto richiesto (vedi manifestazione di ieri a Roma), gli islamo-fascisti delle Brigate Verdi di Maometto rilanciano e alzano la posta, ponendo nuove condizioni:
Per il momento non ci sarà nessuna liberazione dei tre ostaggi italiani in mano alla guerriglia irachena. In un comunicato letto da Al Jazira, i rapitori chiedono l'intervento del governo italiano per la loro liberazione in Kurdistan. In pratica le Brigate Verdi di Maometto chiedono che il governo Berlusconi "intervenga sui leader regionali curdi perché rilascino i detenuti politici rinchiusi nelle loro carceri". Nello stesso comunicato si riporta di aver "valutato positivamente quello che hanno fatto gli italiani" (la manifestazione di giovedì a Roma organizzata dai parenti degli ostaggi, ndr). Nello stesso comunicato i rapitori affermano di volere mantenere in buono stato di salute gli ostaggi.
Insomma, nuovo ricatto con minaccia finale in puro stile mafioso ("i rapitori affermano di volere mantenere in buono stato di salute gli ostaggi").



Il nuovo comunicato delle Brigate Verdi di Maometto evidenzia la sostanziale inutilità della manifestazione "apolitica e per la pace nel mondo" (sic) organizzata ieri a Roma, e ne dimostra la pericolosità: i terroristi, verificata l'efficacia delle pressioni esercitate sull'opinione pubblica italiana (o almeno, su una sua parte), ora tornano ad avanzare richieste, alzando la posta in gioco.



Niente di nuovo sotto il sole, intendiamoci: si è detto e ridetto più volte che quando si cede una volta poi, fatalmente, si finisce per dover cedere sempre.



Questo però per il momento in Italia non è ancora successo: la manifestazione dei parenti degli ostaggi è stata solo questo, e non un atto ufficiale del Governo italiano.



Le cose devono rimanere così: nessuna trattativa coi terroristi, nessun cedimento al ricatto, a nessun costo.



[Tech] iPod: problemi con l'ultimo software update


Secondo alcuni utenti l'ultimo aggiornamento software per l'iPod, che in teoria dovrebbe consentire l'accesso alle nuove funzionalità di Apple iTunes 4.5, in realtà in certi casi non riesce addirittura a riconoscere il dispositivo della Apple.
The Mac maker on Wednesday released an iPod software update in conjunction with its enhancement of iTunes. The iPod software is required for iPods to take advantage of the new features of iTunes 4.5 and the iTunes Music Store. However, a number of iPod owners say that when they run the software that is supposed to upgrade their devices, the software cannot detect their iPod.



"Apple is aware of a few isolated reports and is looking into it," the company said in a statement provided to CNET News.com. Apple encouraged those who encounter a problem to contact AppleCare.
Fonte: News.com.



FIAT di Melfi, operai schedati


Schedati dai soliti padroni kattivi, antidemocratici, reazionari, direte voi? No: dai manifestanti contrari alla trattativa con i suddetti "padroni":
La Fim-Cisl ha chiesto l'interruzione della trattativa con la Fiat sulla vertenza Sata di Melfi perché il clima nello stabilimento è intollerabile.

Secondo il segretario confederale della Cisl, Giorgio Santini, "non ci sono le condizioni di agibilità sindacale per fare la trattativa", come dimostra l'episodio delle minacce di stamani. Una delegata Fim che si recava al lavoro a Melfi ha subito gravi atti di intimidazione.



"Verso le 6 del mattino -racconta Giorgio Santini- sul pullman che portava ai cancelli della fabbrica sono saliti quattro manifestanti che hanno iniziato a fotografare, uno per uno, i lavoratori. Quando si sono accorti che tra di loro c'era una delegata sindacale hanno cominciato a rivolgerle pesanti accuse". Ma la cosa non è finita qui: i manifestanti hanno inseguito la delegata una volta scesa dal pullman facendola oggetto di lancio di pietre. "Abbiamo dunque chiesto a tutte le forze sindacali -ha spiegato ancora Santini- la più netta condanna degli episodi ed ora è quanto mai necessario definire unitariamente le modalità di conduzione di questa vertenza prima che episodi di questo tipo diventino sempre più gravi".
Fonte:RAI News 24.



[Tech] Microsoft: Slitta ancora il Service Pack 2 per Windows XP


Microsoft ieri ha confermato che Win XP SP2 non sarà disponibile prima del terzo trimestre 2004.



Nei mesi scorsi Microsoft ne aveva preannunciato la disponibilità entro la prima metà del 2004:
Company executives have promised repeatedly that Windows XP SP2 would be available during the first half of 2004. The service pack moved into beta testing late last year, and the first release candidate was made available in mid-March.



On April 20, Microsoft security executives said the second-release candidate would be released in mid-May and Microsoft was still targeting to ship during the first half of 2004.
Microsoft non ha dato indicazioni circa le ragioni del ritardo: secondo alcuni solution provider, questo potrebbe essere dovuto a problemi di sicurezza non ancora risolti, e alla difficoltà di integrare in un tutto organico la serie infinita di patch necessarie per risolvere i bug di Windows XP emersi negli ultimi mesi.
Michael Cherry, an analyst with Directions on Microsoft, a newsletter in Kirkland, Wash., said the delay illustrates the difficulty of integrating new features with a set of constantly-evolving patches. Service packs have traditionally included bug fixes and patches only, but Microsoft opted to use Windows XP SP2 as a vehicle to deliver an enhanced and new set of security features, including Windows Firewall and Windows Security Center.
Fonte: CRN.



[Tech] Il BASIC compie 40 anni


Il linguaggio BASIC entra negli "anta", ma tutto sommato li porta abbastanza bene: attualmente al mondo ci sono più di 300 differenti "dialetti" del linguaggio BASIC, presenti praticamente su quasi tutte le piattaforme e i sistemi operativi.



Il primo successo commerciale di Microsoft fu proprio una versione per microcomputer del BASIC; gli attuali Visual Basic e VBA (Visual Basic for Applications, il linguaggio di programmazione interno della suite Office) sono (lontani) discendenti dell'MS BASIC originario.



Da un articolo su Excite News:
10 PRINT "In 1963 two Dartmouth College math professors had a radical"



20 PRINT "idea - create a computer language muscular enough to harness"



30 PRINT "the power of the period's computers, yet simple enough that even"



40 PRINT "the school's janitors could use it."



50 END



A year later on May 1, 1964, the BASIC computer programing language (as demonstrated above) was born and for the first time computers were taken out of the lab and brought into the community.



Forty years later pure BASIC - Beginners' All-purpose Symbolic Instruction Code - has all but disappeared, but its legacy lives on.



"This is the birth of personal computing," said Arthur Luehrmann, a former Dartmouth physics professor who is writing a book about BASIC's development at the university. "It was personal computing before people knew what personal computing was."
Link: Excite News.



giovedì 29 aprile 2004

Colors






L'altro Islam


Così Magdi Allam sul Corriere:
Il bambino iracheno Halim Nawaf. La bambina saudita Wajdan Naser. Due piccole vittime dei recenti odiosi attentati terroristici a Bassora e a Riad.

Le immagini del loro candido sorriso commuovono e scuotono le coscienze degli arabi.

Per la prima volta si levano delle voci illuminate e coraggiose non soltanto contro questo terrorismo che vede dei musulmani massacrare altri musulmani, ma contro il terrorismo tout court.



Si dice, in modo chiaro, basta all'ipocrisia che vorrebbe attribuire a Israele e all'America la responsabilità di tutti i mali dell'Islam. Si denuncia, in modo inequivocabile, il marcio che si annida nelle menti e negli animi dei burattinai del terrorismo. Si respinge, in modo categorico, la tesi dello scontro tra le civiltà, sollecitando l'affermazione di una cultura del dialogo, della tolleranza e della pacifica convivenza.



Tutto ciò sta avvenendo all'interno stesso del mondo arabo, nei media arabi, in lingua araba, a beneficio dell'opinione pubblica araba. E' vero che a tutt'ora restano delle voci isolate. Che rischiano di rimanere emarginate, soffocate poco dopo l'ondata emotiva del trauma degli attentati.



Voci che andrebbero invece aiutate a consolidarsi e a diffondersi. Un tentativo che si propone il convegno "Lumi dall’Islam contro il fondamentalismo", che si terrà venerdì all’Istituto di cultura italiano di Bruxelles, in collaborazione con la Fondazione Corriere della Sera.



"Altro che scontro di civiltà, questi terroristi vogliono il potere, vogliono trasformare l'Iraq in un nuovo Afghanistan dei Talibani - taglia corto Abdel Rahman al- Rashed, editorialista e ex direttore del quotidiano saudita Asharq al Awsat - . Se oggi gli americani abbandonassero l'Iraq, esploderebbe una guerra civile che si protrarrebbe per vent'anni. Sarebbe come emettere una sentenza di morte nei confronti degli iracheni. Abbandonandoli alle volpi politiche e alle milizie affamate di potere. In una parola sarebbe una catastrofe".



Lo scrittore del Qatar Abdel Hamid al- Ansari è più che mai deciso: "Dico ai fautori della moderazione e del compromesso che è giunto il momento di smetterla con la litania dell'oppressione americana e delle condizioni di oppressione e di assenza delle libertà. Il terrorismo non ha nulla a che fare con queste motivazioni e cause. Il terrorismo è un'ideologia aggressiva che odia la vita e le persone, che si radica in menti e animi squilibrati e frustrati" . Al- Ansari attacca duramente le televisioni satellitari arabe "che si sono trasformate in megafoni del terrorismo, facendoci credere che questo terrorismo si giustificherebbe con la causa palestinese, la presenza straniera, la parzialità degli americani, la repressione politica e la crisi economica". Per sradicare il terrorismo, è la tesi dello scrittore arabo, "dobbiamo rivoluzionare i programmi scolastici, innestandoci il pensiero riformatore, la cultura della tolleranza, l'apertura verso le altre civiltà, l'accettazione della globalizzazione".



A suo avviso l'offensiva del terrore che abbraccia sia gli attentati di New York e Madrid sia le stragi in Iraq e in Arabia Saudita, è "la punta dell'iceberg che cela il marcio presente nel mondo arabo". Andiamolo a vedere. L'ultimo rapporto delle Nazioni Unite sullo sviluppo del mondo arabo offre dei dati inquietanti. Settanta milioni di persone, un quarto degli arabi, vive al di sotto della soglia della povertà, vale a dire con meno di due dollari al giorno. Ciò significa che in vent’anni questa fascia di popolazione è aumentata del 40%, evidenziando il logoramento del ceto medio. Il Prodotto nazionale lordo dell’insieme dei 22 Paesi arabi è inferiore a quello dell'Italia. Sessantacinque milioni di adulti, pari al 40% del totale, sono analfabeti. Solo il 3,5% delle donne sono presenti in Parlamento, una percentuale inferiore a quella dell'Africa centrale e meridionale. Il 51% dei giovani vorrebbe emigrare in Occidente. Oltre 15 mila medici sono riparati all'estero tra il 1998 e il 2000. L'insieme dei libri tradotti in arabo in tutti i Paesi arabi è inferiore a 10 mila, che corrisponde al totale delle opere che ogni anno in Spagna vengono tradotte in spagnolo.



Dati oggettivi che accompagnano e spiegano questa stagione di oscurantismo e di fanatismo che caratterizza il mondo arabo. E che, per esempio, ha messo in seria difficoltà Sawsan al Omri, maestra in una scuola elementare di Gedda, quando una sua allieva le ha chiesto a bruciapelo: "Maestra, i giovani che si sono fatti esplodere due giorni fa a poca distanza dalla nostra scuola provocando un gran numero di morti, che fine hanno fatto? Andranno all'Inferno o in Paradiso? Sono dei terroristi o dei martiri?". Ebbene Sawsan ha confidato di non essere riuscita a rispondere, di aver ingiunto alle scolare di non fare più domande e di concentrarsi nella lettura del libro.



Più coraggiosa è certamente Mouna al- Tahhawi, direttrice del sito Internet femminile a- news: "Io non accetto la teoria del complotto che vorrebbe far credere che i sionisti e gli americani sarebbero responsabili di quanto accade in Iraq. Chi sta dietro agli attentati suicidi in Iraq sono gli stessi che compiono gli attentati suicidi che uccidono i musulmani e i non musulmani nel mondo". E conclude: "Gli attentati suicidi sembrano essere diventati la scorciatoia preferita dai musulmani per risolvere i loro problemi. E' un errore ingiustificato. Indipendentemente dall'identità delle vittime. Noi dobbiamo condannare gli attentati terroristici ovunque accadano. Non possiamo limitarci a condannarli quando succedono nelle capitali musulmane e prendono di mira i musulmani sunniti. Dobbiamo condannarli anche quando le vittime sono sciiti, curdi e occidentali".



Là c'è un limite. Nemmeno gli intellettuali arabi riescono a infrangere il tabù di Israele. Nessuno si spinge al punto di denunciare apertamente gli attentati terroristici che massacrano gli israeliani. I media arabi sono allineati nel definire i kamikaze palestinesi dei "martiri". Forse un'eccezione è la voce di Hani Nashqabandi, direttore della rivista femminile Sayyidati, che ha così titolato un suo commento al discusso film La passione di Mel Gibson: "Gli ebrei sono innocenti!". La sua tesi è che "se la mitizzata lobby ebraica non è riuscita a impedire la produzione di un film che li denuncerebbe come deicidi vuol dire che noi arabi dobbiamo ricrederci. Dobbiamo prendere atto che il mito di una lobby ebraica che dominerebbe il mondo è una grossa bugia. Una bugia che noi arabi continuiamo a inculcarci. Dobbiamo probabilmente confessare che, se noi siamo odiati nel mondo, ciò si deve al fatto che siamo noi i primi a odiare noi stessi. Siamo noi che non siamo in grado di gestire la nostra vita. E che probabilmente preferiamo il divertimento e il gioco del calcio alla causa palestinese!".
Link: Corriere della Sera.



[Tech] Nuove funzionalita' in iTunes 4.5


La nuova versione del "jukebox" della Apple include iMix, Music Videos, Video Trailers, il supporto per l'importazione di file in formato Windows Media, download gratuiti ogni settimana, un nuovo encoder e altro ancora.



Link: Yahoo! News.



Todos Zapateros - sulla pelle del popolo iracheno


Riporto alcuni stralci di un editoriale de Il Riformista (grazie a Mixumb):
Pubblichiamo oggi quasi integralmente la relazione che Lakdhar Brahimi, inviato speciale di Kofi Annan, ha svolto l’altra sera al consiglio di sicurezza dell’Onu sul processo di transizione in corso in Iraq. Lo facciamo perché in Italia chi chiede il ritiro delle nostre truppe (e ormai si appresta a chiederlo anche la lista Prodi, con una certa fretta, presentando una mozione entro il 15 maggio, da mettere ai voti entro il 28 maggio, data di chiusura del parlamento per la campagna elettorale europea) spiega l’accelerazione sulla base del fatto che i margini della cosiddetta svolta si starebbero esaurendo. Siccome è Brahimi l’incaricato dall’Onu di verificarne la fattibilità, cioè di nominare un governo provvisorio in Iraq entro la scadenza prevista dalla precedente risoluzione approvata all’unanimità (il 30 giugno), ci sembra che sia più attendibile dei leader del centrosinistra italiano nel giudicarne le prospettive.



(...)



Dunque il lavoro terribilmente difficile di stabilizzare l’Iraq si può fare per Brahimi, ma è già chiaro che non si può fare per l’opposizione in Italia. Ricordiamo, en passant, che Brahimi è un algerino, musulmano sunnita, è stato presidente della Lega araba e in questa veste ha più volte preso le parti di Saddam. Tutto è tranne che un amerikano. Perché dunque la posizione iniziale della lista Prodi ("aspettiamo l’Onu") si è trasformata in un "anticipiamo l’Onu"?

La risposta è nelle date, ed è una risposta molto triste. L’opposizione non condiziona più la richiesta del ritiro al 30 giugno, giorno che ha a che fare con la situazione in Iraq; ma al 28 maggio, giorno che ha a che fare solo con la situazione in Italia, perché è l’ultima occasione utile prima delle elezioni. L’urgenza elettorale ha preso il sopravvento sulla considerazione di ciò che è utile all’Iraq, annullando così la differenza che aveva finora distinto la sinistra riformista dal pacifismo senza se e senza ma, pur essendo entrambi stati contrari alla guerra.



(...)



Dopo che questa mozione sarà stata votata succederanno le seguenti cose: Brahimi dirà entro la fine di maggio se è riuscito a fare il governo e con chi; gli americani decideranno se accettarlo o meno; le grandi potenze, probabilmente nel G8 della prima decade di giugno e dopo la visita di Bush da Chirac, decideranno se dare il via libera a una nuova risoluzione Onu che riconosca il governo provvisorio varato da Brahimi. In una parola, dopo che in Italia si sarà votato sulla impossibilità della svolta, ci potrebbe essere la svolta. Prodi, lo si capisce dalle dichiarazioni di ieri, non condivide la scelta del ritiro. Fermi allora questa deriva.
A giudicare dalla richiesta ufficializzata nelle ultime ore dai partiti della lista Prodi per l'Europa - il cosiddetto triciclo: un involontario omaggio al livello di (im)maturità della sua classe dirigente? - anche Prodi ormai ha imboccato la strada della richiesta del ritiro senza se e senza ma - oppure, non è neanche in grado di influenzare i comportamenti della coalizione di cui è leader: ipotesi imbarazzante, per un presunto statista di livello europeo.



Insomma, todos Zapateros: come nel caso del leader spagnolo, la scadenza del 30 giugno e cosa farà o non farà l'ONU sono del tutto irrilevanti, anzi si usa la sfera di cristallo (e Prodi, lo sappiamo, è un esperto in sedute spiritiche) per stabilire autorevolmente e una volta per tutte che l'ONU è destinata a fallire - ma, se così anche fosse, questo sarebbe semmai un incentivo a rimanere in Irak: senza ONU e senza truppe occidentali, che ne sarebbe del "popolo iracheno" invocato un giorno sì e l'altro pure dai pacifisti? Qualcuno crede davvero che in Irak tornerebbe magicamente la "pace", e che non si scatenerebbe invece un bagno di sangue di proporzioni inimmaginabili?



mercoledì 28 aprile 2004

[Tech] Opera 7.5 Beta 1 per Windows, Linux, FreeBSD, Solaris... e Mac


La nuova versione del browser scandinavo Opera, la 7.5 Beta 1, risulta completamente reingegnerizzata rispetto alle precedenti.



Oltre a un client e-mail e a un newsreader decisamente migliorati, fornisce ora un client chat compatibile IRC, un migliore set di filtri anti-spam e un newsfeed RSS integrato:
* "Newsfeeds" added as access point in the e-mail panel

* RSS 0.9x, 1.0 and 2.0 are supported

* Clicking RSS links automatically adds newsfeed to Opera Mail

* Auto-detection of RSS file (link rel="alternate") displayed in navigation bar
l'interfaccia utente è stata inoltre totalmente ridisegnata.



L'elenco completo delle features lo trovate nel changelog.



A differenza che in passato, la nuova release è stata sviluppata e resa disponibile simultaneamente per tutti i principali sistemi operativi, compreso Mac OS X: per gli utenti della mela è un salto non indifferente, visto che l'ultima versione stabile offerta per il download sul sito di Opera è ancora la 6.03, e una prova del rinnovato impegno della software house scandinava nei confronti della loro piattaforma.



Nonostante i miglioramenti apportati e l'aggiunta di nuove funzionalità, Opera browser continua ad essere un "peso piuma": meno di 4MB di download per la versione non-Java, e 16MB per la versione Java enabled.



Link: pagina dei downloads per Windows, Solaris, QNX, OS/2, MacOS, Linux Sparc, Linux PowerPC, Linux i386, FreeBSD i386, BeOS.



[Tech] Turbolinux 10 F fornisce supporto per Windows Media, Real, iPod, DVD


Turbolinux, un distributore giapponese del noto sistema operativo Linux, ha firmato un accordo di licenza con Microsoft al fine di poter garantire la compatibilità coi codec Windows Media 9 sotto Linux.



Il risultato è la nuova distribuzione Linux denominata Turbolinux 10 F:
With 10F, Turbolinux becomes the first major Linux distributor to ship a media player capable of streaming pure Windows Media format audio and video. 10F is based on Turbolinux 10 Desktop.



(...)



Home users can now watch feature DVD movies and Windows Media streaming video on "Turbolinux 10 F…". CyberLink’s PowerDVD for Linux is included in the new "Turbolinux 10 F…" and supports Content Scramble System (CSS), an encryption system widely required by studios to protect popular Hollywood and theater movies. Turbolinux engineers developed new software called Turbo Media Player that works with xine, a widely-used Linux media engine, to make it possible for customers to watch streaming video in Windows Media format. Turbolinux is the first Linux company to form a relationship with CyberLink to allow viewing of encrypted movies in different international DVD regions established by the major studios.



Turbolinux 10 Desktop was ranked as one of the top 10 best-selling system software packages in Japan in the first quarter of 2004, including proprietary vendors such as Microsoft and Apple, according to market research firm BCN. Last month Turbolinux announced an OEM agreement with HP to distribute Turbolinux Desktop in 12 Asian markets on new HP business desktop computers.



New features in "Turbolinux 10 F…" include:



* Streaming video and audio support for Windows Media Format , RealVideo/Audio and MP3;

* PowerDVD for Linux enables legal playback of DVD movies and supports Dolby stereo sound and simultaneous display of sub-titles, and;

* Sun’s Java applet and Macromedia Flash browser support.



Other key features that have established Turbolinux Desktop as a leading OS in Asia include:



* Instant messaging software compatible with the popular Yahoo! Messenger, MSN, ICQ, and AOL networks

* Apple iPod support

* Japanese TrueType fonts from Ricoh, and;

* ATOK X for Linux, the world’s most popular system for entering Japanese characters on computers.
Turbolinux 10 F sarà disponibile in Giappone dal 28 Maggio al costo di $149; l'aggiornamento da precedenti versioni di Turbolinux costerà $64.



Il prodotto sarà disponibile sugli altri mercati a partire dal 30 giugno.



Non si può fare a meno di notare che l'accordo di licenza siglato con Microsoft tradisce lo spirito alla base del progetto stesso di GNU/Linux: un software libero, aggiornabile, modificabile, copiabile e ridistribuibile liberamente.



L'innesto di codice protetto da copyright snatura il progetto, rendendo di fatto la distro Turnolinux un prodotto "non-free software" - e un Cavallo di Troia commerciale, un utile strumento per Microsoft nella sua guerra contro il software libero.



Link: comunicato stampa Turbolinux.



[Tech] Terra Lycos intenzionata a vendere Lycos.com?


La spagnola Terra Lycos ha contattato la banca d'investimenti Lehman Brothers allo scopo di valutare le condizioni per una eventuale vendita delle sue attività in America, compreso il portale Lycos.com.
A sale of the unit, which is based in Waltham, Mass., would unwind the $12.5 billion merger of Lycos and Terra Networks, struck in 2000 at the height of the dot-com bubble. Now, with a resurgence of online advertising spending, Terra is seeking a buyer for the Lycos division as it focuses on its Spanish- and Portuguese-language businesses, according to the document, prepared by Lehman Brothers and circulated to prospective buyers over the past several weeks.
Pare che la compagnia sarebbe intenzionata a chiedere un prezzo di 200 milioni di dollari per Lycos.



Fonte: News.com.





Se questa non e' guerra...


...domando io cos'è:E stiamo parlando solo delle ultime 36 ore...



Davvero qualcuno pensa seriamente che la risposta a tutto questo possa consistere nello sventolare qualche bandiera arcobaleno - e incendiare, magari, qualche bandiera americana?



Tutta qui, la risposta dei fascifisti di casa nostra? Fare finta che questa guerra non riguardi (non minacci) direttamente anche noi, e cantare "Imagine" mano nella mano?



martedì 27 aprile 2004

Buon compleanno, Israele


Oggi lo Stato di Israele compie 56 anni.



Qui trovate gli auguri di Oni-Fled, che condivido pienamente.



Il partito dei familiari


Così titola il suo editoriale di domani Il Riformista:
Un nuovo soggetto politico si muove, anzi si agita, nella convulsa vicenda degli ostaggi: il partito dei familiari. "Familiari" è una parola dal suono dolce, soprattutto per noi italiani. Fino all’altro ieri era sinonimo di "solidarietà" e "sostegno morale". Ma dall’ultimo video dei tre ostaggi, i "familiari" si sono trasformati, giocoforza, in un partito. E come sempre avviene nel caso di rapimenti - non a caso la più odiosa forma di ricatto - si tratta di un partito della trattativa.

Angelo Stefio, papà di Salvatore, ha issato ieri affianco al tricolore, così caro al suo passato di carabiniere, anche il vessillo arcobaleno della pace. Le famiglie Agliana e Cupertino organizzano una manifestazione in San Pietro. Il sindaco di Sammichele, esponente della Margherita e già nel partito della trattativa ai tempi di Moro, vorrebbe che il sindaco Veltroni vi leggesse un comunicato (Veltroni nega di aver dato il suo assenso, e aggiunge che "se i terroristi chiedono di convocare una manifestazione, non si convoca una manifestazione"). La manifestazione - ovviamente - sarebbe "umanitaria" e apolitica, così apolitica che anche Bertinotti ci potrebbe andare senza rimproverarsi cedimenti ai diktat. La linea politica è quella elaborata da Angelo Stefio: "Non dobbiamo fare una manifestazione contro lo Stato, meglio una cosa pacifista, si va lì e si dice quello che si deve dire secondo l’appello che hanno lanciato, noi ci dobbiamo comportare come dice il video".

Ai familiari, come al cuore, ovviamente non si comanda. Salvare la vita di un proprio congiunto è un imperativo morale, appartiene al diritto naturale prima ancora che al diritto positivo. Infatti per giudicare il grado di resistenza di un paese ai ricatti non si deve guardare ai familiari, ma al sentimento generale dell’opinione pubblica. In Giappone, questo sentimento è stato duramente critico del comportamento dei familiari dei tre ostaggi poi liberati, i quali hanno pagato con un vero e proprio linciaggio morale - eccessivo e ingiusto - la mobilitazione delle loro famiglie contro il governo e le scelte della nazione in Iraq. Non è il caso italiano. Ma spesso i politici e sempre i mass media dimenticano che i familiari degli ostaggi sono i meno indicati - per le condizioni di angoscia e di tormento in cui vivono - a dare indicazioni di comportamento politico collettivo. Vanno sorretti e aiutati dalla collettività nazionale, ma non assurti a simbolo e guida della comunità nazionale. Siamo tutti con i familiari, ma non siamo tutti familiari.
Link: Il Riformista.



[Tech] Prova comparativa: Office 2003 vs. OpenOffice.org


Su eWeek una interessante prova comparativa, svolta non con i soliti test di laboratorio ma nel "mondo reale", fra Microsoft Office 2003 e OpenOffice.org:
In recent years, open-source alternatives to Office have matured to the point where IT managers are beginning to investigate the viability of moving from the Microsoft Corp. suite to a license-free alternative. So when eWEEK Corporate Partner Ed Benincasa shared his desire to perform a user-based comparison between the OpenOffice.org project's OpenOffice.org suite and Microsoft's Office 2003, we saw a perfect opportunity to compare the suites under real-world conditions...
Link: eWeek.



[Tech] Due nuovi Zire da Palm One


Nel corso di questa settimana Palm One (ex Palm, Inc.) presenterà due nuovi modelli di palmare della serie Zire, lo Zire 31 (entry level con display a colori) e lo Zire 72 (con fotocamera integrata e supporto Bluetooth).



Lo Zire 31, una evoluzione del precedente modello 21, ha 16MB di RAM, uno slot di espansione, un player MP3 e uno schermo a colori da 160x1650 pixel; lo Zire 72 ha invece 32MB di RAM, un player MP3, una fotocamera integrata da 1,2 megapixel e uno schermo a colori da 320x320 pixel.



Entrambi i palmari saranno equipaggiati col sistema operativo Palm OS nella versione 5.2.



I prezzi, non ancora ufficializzati, negli USA dovrebbero aggirarsi intorno ai $148 per lo Zire 31 e ai $298 per lo Zire 72.



Fonte: eWeek.



lunedì 26 aprile 2004

Sventato mega-attentato con armi chimiche in Giordania


Al Qaeda voleva decapitare il governo giordano e creare il caos nel Medio Oriente, con una strage con ordigni chimici nella quale potevano morire 80 mila persone (segue su La Repubblica).



Armi chimiche? Armi di distruzione di massa? Chissà dove se le sono procurate? Forse le hanno prese dai magazzini dell'ex regime di Saddam? Ah no, dimenticavo: in Irak non c'erano armi di distruzione di massa, giusto?



Brigate Verdi e Al Qaeda: stessa strategia


Il comunicato delle Brigate Verdi di Maometto accluso al nuovo video degli ostaggi italiani avanza richieste totalmente inaccettabili:
Vi assicuriamo che daremo prova di buona fede e li libereremo - dice il messaggio diretto dai sequestratori al popolo italiano - se simpatizzerete con la nostra causa, ci mostrerete la vostra solidarietà e respingerete pubblicamente la politica del vostro primo ministro, iscenando una grande manifestazione nella vostra capitale per protestare contro la guerra.

Vi concediamo cinque giorni, scaduti i quali li uccideremo senza indugio e senza altri avvertimenti.
L'obiettivo è lo stesso della recente offerta di "tregua" avanzata da Bin Laden nei confronti dei Paesi europei: creare una scollatura fra Governi nazionali e cittadini (anche in vista delle elezioni europee), e fra i diversi Paesi impegnati a vario titolo nella Coalizione.



È evidente che nessuna trattativa politica è possibile con i terroristi, siano essi di Al Qaeda o di formazioni "minori" come questa: nessun Governo degno di questo nome, neanche il peggior Governo della peggiore Repubblica delle Banane, potrebbe mai cedere a un ricatto simile - diversamente, vorrebbe dire che per decidere o modificare la politica di uno Stato è sufficiente rapire o uccidere alcuni suoi cittadini: ma allora, se così fosse, tanto varrebbe arrendersi subito ai terroristi islamo-fascisti implorando la loro clemenza.



Per quanto riguarda gli ostaggi, temo che in questo momento le loro probabilità di uscirne vivi siano pari, o addirittura inferiori, a quelle che aveva Aldo Moro mentre era nelle mani delle Brigate Rosse: anche in quel caso si è dovuto scegliere fra il legittimo desiderio della famiglia e degli amici del rapito di vederlo tornare a casa vivo e la logica dolorosa, ma ineludibile e cristallina, della Ragion di Stato: oggi come allora, cedere e trattare coi terroristi non è possibile.



Ne va della tenuta delle nostre istituzioni e dello Stato, ne va della sicurezza dei cittadini (cedere oggi al ricatto significherebbe aprire la porta a futuri, ulteriori ricatti, forse ancora più sanguinosi), ne va della tenuta delle nostre alleanze internazionali, ne va della nostra dignità e della nostra libertà, sia come nazione che come singoli individui.



L'Irak volta pagina: annunciata una nuova bandiera


Un altro piccolo, ma significativo, segnale di cambiamento:
Il portavoce Hamid al-Kefaae ha annunciato oggi che la bandiera utilizzata dall'Iraq sotto il regime di Saddam Hussein verra' sostituita. Il nuovo vessillo avra' una mezza luna di azzurro pallido in campo bianco e, in basso, una striscia gialla tra due linee blu. "Il bianco significa pace e un nuovo inizio in Iraq, la mezza luna rappresenta l'Islam, le due linee blu i due principali fiumi del paese - il Tigri e l'Eufrate - e la striscia gialla rappresenta la popolazione curda" ha spiegato al-Kefaae.
Fonte: Corriere della Sera.



Anna Frank, filmato e foto inedite su Internet


Nell'imminenza del 75esimo anniversario della nascita (12 giugno) di Anna Frank, il sito ufficiale rende accessibile un breve filmato (l'unico esistente, che si sappia) che ritrae la giovane, girato nel 1941.



Aggiunte anche nuove foto inedite e testimonianze di famiglie, amici e vicini, tra cui quelle di Miep Gies, la donna tedesca che aveva aiutato la famiglia Frank a nascondersi durante il periodo del nazismo.



La ragazzina è stata arrestata all'età di 15 anni, con la sua famiglia, il 4 agosto del 1944 ed è morta nel campo di concentramento nel marzo dell'anno successivo.



Sul sito del Corriere una piccola galleria fotografica e il link al filmato.



Fonte: Corriere della Sera.



[Tech] Spam: AHBL 'congela' lo spazio IP spagnolo


Dal sito AHBL:
The Abusive Hosts Blocking List (AHBL) is a list of known abusive hosts and networks on the Internet. The list is updated in real-time and combines the best features of the various blocklists found on the Internet with custom data sources from The Summit Open Source Development Group, developers of anti-spam and anti-abuse software and services.



The AHBL is designed to identify and track spam sources, spam friendly providers, open proxies, open relays, DDoS drones, virus/trojan infected machines, and other hosts which pose a risk to the Internet.
A seguito di un incremento impressionante della mole di spam e scam generata a partire dal range degli indirizzi IP di rima-tde.net, AHBL ha sostanzialmente bloccato la quasi totalità dello spazio IP della struttura in questione, e quindi della Spagna:
Notice To All Telefonica De Espana Users



The AHBL is blocking nearly all of Telefonica De Espana IP space currently. This is because of the ever increasing amount of spam and illegal 419 coming from rima-tde.net IP space.



(TDE is the govt run ISP of Spain)



TDE does not seem to care one way or another about the abuse and illegal activities coming from their network, and has not responded to any abuse or spam complaints, nor have they seem to have dealt with any of their customers.



In order for TDE netspace to be delisted, the following must occour:



* TDE must contact admins@2mbit.com and inform us of how they plan to clean up their network, and how they are currently cleaning up their network. If you are an end user, DO NOT CONTACT US. We are only interested in hearing from TDE themselves at this point.



* TDE must terminate their users which are sending spam and 419 scams and not just move them to another netblock to avoid the blocking.



* TDE must agree to continue to police their networks and deal with abuse in a timely fashion (72 hours or less).



Once TDE has compiled with the above, TDE netspace will be delisted. However, should it become known that TDE is ignoring complaints, or playing games with the spam fighting community, their netspace will be relisted and not removed for a minimum of 6 months.



The AHBL will not tolerate abuse from any network.



This block would not be necessary if TDE actually made even the slightest effort to clean up their network - which they have yet to do.



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Update - April 26th, 2004

TDE contacted us by e-mail and we were told by them that the cause of all of the 419 scams and spam was from the scammers operating out of Internet Cafe locations, and that they were working with the police to try and stop the problem.



However, when asked why TDE does not just block outgoing port 25 on their dynamic clients, we received no reply. We also asked that TDE provide us with details on exactly what their dynamic ranges are, so that we could better tune our blocks, and they have yet to get back to us on that either.



The only reason why we have resorted to this broad of a block is because TDE has not shown any effort to work with us to isolate the problem, and we continue to receive thousands of 419/spam attempts daily by Rima-TDE netspace to our own mail servers and other mail servers we monitor or run.
Fonte: The Abusive Hosts Blocking List.



[Tech] Forgent Networks reclama royalties sul formato JPEG


Forgent sostiene che un brevetto risalente a 17 anni fa, ottenuto tramite l'acquisizione di Compression Labs nel 1997, è connesso a uno specifico algoritmo presente nel formato JPEG.



Il brevetto in questione è il numero 4.698.672 presentato il 6 ottobre 1987 ("Coding system for reducing redundancy") da Compression Labs, Inc. (San Jose, CA).



L'azienda ha contattato 31 fra i principali attori del settore IT - Adobe Systems Incorporated, Agfa Corporation, Apple Computer Inc., Axis Communications Inc., Canon USA, Concord Camera Corporation, Creative Labs Inc., Dell Inc., Eastman Kodak Company, Fuji Photo Film Co U.S.A, Fujitsu Computer Products of America, Gateway Inc., Hewlett-Packard Co., IBM (International Business Machines) Corp., JASC Software, JVC Americas Corporation, Kyocera Wireless Corporation, Macromedia Inc., Matsushita Electric Corporation of America, Oce' North America Incorporated, Onkyo Corporation, PalmOne Inc., Panasonic Communications Corporation of America, Panasonic Mobile Communications Development Corporation of USA, Ricoh Corporation, Riverdeep Incorporated (Broderbund), Savin Corporation, Thomson S.A., Toshiba Corporation e Xerox Corp. - che hanno ovviamente risposto picche: da qui l'intenzione di Forgent di fare causa a queste aziende per violazione di brevetto.
The firm filed notice last week that it intends to sue Adobe, Agfa, Apple, Canon, Creative Labs, Dell, Kodak, Fuji, Gateway, HP, IBM, JVC, Macromedia, Palm One, Panasonic, Toshiba, Xerox and others - a total of 31 companies.



These companies use the JPEG compression technology, and believe that does not infringe the method Forgent has in its patent portfolio.



The patent, 4,698,672, and called a "coding system for reducing redundancy", and Forgent claims it applies to digital still images, phones, printers, scanners and other devices.



The CEO of Forgent, Richard Snyder, claimed it had approached the companies but they all declined to cooperate. That left Forgent "no alternative but to litigate".
Pare comunque che Forgent abbia pochissime possibilità di ottenere ciò che chiede: secondo la dottrina prevalente negli Stati Uniti, il titolare di un brevetto è tenuto a fare valere le sue ragioni entro cinque anni dall'acquisizione dello stesso: nel caso di Forgent, l'azienda si è "ricordata" di far valere le sue ragioni (posto che ne abbia) dopo diciassette anni - improbabile che una qualunque Corte le dia ora ragione, sorvolando sul fatto che si è dimostrata gravemente negligente nella difesa dei suoi (presunti) diritti per oltre tre lustri (questo, fra l'altro, è uno dei motivi - non l'unico, certo - per cui Microsoft difende così ferocemente il proprio copyright: non agire contro i presunti o reali trasgressori la farebbe finire, nel medio periodo, dalla parte del "torto").



Fonte: The Inquirer.



domenica 25 aprile 2004

La solita feccia fascifista


Dal Corriere:
Disordini a Milano.



Non sono mancati gli scontri, peraltro annunciati da parte dell'universo dei no global. Gli autonomi dei centri sociali milanesi hanno cominciato a lanciare cubetti di porfido, sassi, petardi e fumogeni all'indirizzo degli agenti che formano un cordone protettivo nell'area attorno consolato americano, in largo Donegani. Alcuni sassi hanno raggiunto i mezzi blindati della polizia. Una bandiera americana e una israeliana sono state bruciate dai manifestanti. Spinti dalla polizia, i giovani sono poi arretrati attraverso via Turati fino a piazza della Repubblica. Durante il percorso gli autonomi hanno lanciato bulloni, pietre e altri oggetti sul Palazzo della Permanente, dove si sta svolgendo una mostra di antiquariato. Da quanto si è capito, ci sono stati dissapori interni ai manifestanti, tra chi voleva proseguire la sassaiola e andare allo scontro e chi invece era favorevole a un comportamento pacifico.
...e naturalmente hanno prevalso gli eroici resistenti fascifisti, i compagni di Strada di gente come Cossutta, che a suo tempo aveva applaudito fino a spellarsi le mani l'invasione sovietica dell'Afghanistan (causa prima della nascita del movimento dei talebani, ricordiamocelo), del PdCI Rizzo, al governo al tempo della guerra (non avallata dall'ONU, e avviata senza un voto del Parlamento italiano) contro la Serbia, dell'europarlamentare diessino (ora candidato in una lista "più pacifista", sic) Vattimo che non vede nessuna differenza fra Bush e Osama Bin Laden, e suggerisce di scendere a trattative col secondo: feccia, sono soltanto feccia.



Fonte: Corriere della Sera.



Nuovi link


Nuovi link: Esperimento (Medioriente, Europa e dintorni); nella sezione "Blog Moralmente Inferiori": Friedrich Bapa, Cornelio, Ruled by Secrecy, Digito Ergo Sum.



Se anche voi avete un blog moralmente inferiore ma non siete ancora presenti nell'elenco segnalatemelo via e-mail - verrete aggiunti al prossimo aggiornamento.



sabato 24 aprile 2004

Tu vuo' fa' l'antiamericano


Anche oggi mi ritrovo in sintonia con quanto scrive Il Riformista (per la serie: la sinistra che mi piace)
EDITORIALE del 24 Aprile 2004



PACIFINTI

Tu vuo’ fà l’antiamericano





Fassino fa l’americano, titola Liberazione, organo di Rifondazione, e se fosse vero sarebbe pure una bella notizia: anche Kerry fa l’americano, e farebbe pure il presidente se il beniamino americano di Rifondazione, Ralph Nader, non glielo impedirà disperdendo voti, come fece con Gore, regalandoci Bush (del resto Bertinotti lo fece con Prodi, regalandoci Berlusconi).

Ciò che ha svegliato dal sonno il direttore di Liberazione, raggiunto da masse telefoniche scandalizzate per quello che il segretario dei Ds ha detto a Porta a Porta (i rivoluzionari pare non facciano altro che guardare Vespa), è stata la seguente frase: la svolta non consiste certo nel ritiro degli Usa, perché sono l’unico paese che può dislocare 150mila soldati ed è difficile che l’Onu possa prescindere dagli americani. E’ difficile negare che, se forza militare internazionale deve restare in Iraq, essa non possa prescindere dagli americani. Ed è per questo che ci chiediamo perché mai Zapatero, per ottenere meno occupazione americana, abbia pensato bene di lasciarli un po’ più soli: più gli alleati si ritirano, più occupazione americana sarà.

Ma il punto è che - a differenza della lista Prodi - la strana accolita di pacifisti che mette insieme il Cossutta che festeggiò l’invasione dell’Afghanistan, il Casarini che vorrebbe spaccare la testa ai carabinieri, e il Bertinotti che sogna il comunismo non violento (contraddizione in termini) vuole proprio che gli americani se ne vadano. Siccome saranno certamente gli ultimi a chiudere la porta dell’Iraq, vogliono dunque che nessun armato resti più in quel paese, tranne Al Qaeda, le milizie sciite di Al Sadr, gli ex agenti segreti di Saddam, e le migliaia di iracheni di diverse e spesso contrapposte etnie e fedi. In sostanza, sono pronti ad assistere da lontano a una bella guerra civile per la conquista del potere, dalla quale dicono che certamente uscirà un Iraq stabile e pacifico. Per loro la guerra civile è solo un prezzo da pagare; il vero obiettivo è la cacciata e l’umiliazione dell’America, insomma una replica del Vietnam (molto azzardata, visto che la sconfitta degli Usa in Vietnam fu la vittoria dell’Urss, una sconfitta degli Usa in Iraq sarebbe la vittoria del caos).

Dunque, per opporsi a chi vuol fare l’anti-americano, incurante delle conseguenze che ne deriverebbero per gli iracheni, per gli europei e per il resto del mondo, è appropriato, sensato e ragionevole fare l’americano. Non sappiamo se è questo che sta facendo Fassino. Ma spereremmo ardentemente di sì.
Link: Il Riformista.



Un eroe americano: Pat Tillman


Dal Corriere:
Stella del football, milionario, muore a Kabul

Dopo l'11 settembre, il giocatore lasciò la carriera per la guerra al terrorismo. L'allenatore: è un eroe americano.



E’ rimasto ucciso durante un agguato dei seguaci di Osama Bin Laden tra le montagne dell'Afghanistan sud-orientale, nell'altra guerra, quasi dimenticata, contro le ultime frange dei Talebani e al Qaeda. Pat Tillman, 27 anni, ex star della National Football League, è la prima vittima famosa nella crociata dell'amministrazione Bush contro il terrorismo. La notizia della sua morte ha avuto un enorme impatto sull'opinione pubblica americana, nel giorno della polemica per la pubblicazione delle foto con le bare dei soldati caduti in Iraq. Anche Tillman tornerà in patria in uno dei feretri ricoperti dalla bandiera a stelle e strisce che, sfidando l'anatema del Pentagono, tutti i giornali Usa hanno pubblicato in prima pagina.



Dopo centinaia di bare anonime sfilate di nascosto nell'obitorio della base di Dover, dove arrivano da mesi i cadaveri dei caduti, il Pentagono prepara esequie di Stato per questo soldato che due anni fa voltò le spalle a un contratto triennale da 3,6 milioni di dollari negli Arizona Cardinals per arruolarsi nell'esercito, con un misero stipendio da 18 mila dollari e la consapevolezza di rischiare la vita. La scelta che gli ha cambiato la vita era iniziata nel maggio 2002. Due settimane dopo essere tornato dalla luna di miele a Bora Bora insieme alla moglie, con cui stava dalle medie, Tillman decide di partire. "Eroi del suo calibro, votati a morire per l'America, non esistono quasi più", ha commentato ieri il senatore repubblicano dell'Arizona John McCaine, veterano del Vietnam.
Di fronte all'eroica morte di Quattrocchi i soliti sciacalli fascifisti hanno commentato cinicamente che "in fondo era un volgare mercenario, andato in Irak solo per i soldi"; ora qui abbiamo un uomo che rinuncia a un contratto triennale di 3,6 milioni di dollari per andare a guadagnarne 18mila all'anno in zona di guerra, per combattere per il suo Paese e per le cose in cui crede: cosa si inventeranno gli sciacalli arcobaleno per gettare fango anche su di lui? E Vauro, disegnerà un altro dollaro a mezz'asta?



Fonte: Corriere della Sera.



venerdì 23 aprile 2004

Ridimensionato il bilancio delle vittime a Falluja


Nei giorni scorsi molte fonti interessate, a partire dalla solita Al Jazeera, avevano diffuso la notizia della morte di almeno 600 persone a Falluja, in scontri con le truppe della Coalizione, e del ferimento di altre migliaia.



La realtà, tanto per cambiare, risulta essere leggermente diversa:
Dall'inizio dell'assedio di Falluja a inizio aprile sono morti 271 iracheni e 793 sono rimasti feriti, ha detto all'Afp il ministro della sanita' Khodayyir Abbas. "Dal 5 aprile fino alle 09:00 (locali) di ieri, secondo le cifre ufficiali del ministero della sanita', il numero delle vittime a Falluja ammontava a 271 uccisi e 793 feriti", ha detto il ministro.

Il ministro ha sottolineato che le fonti sono "affidabili perche' sono basate sulle cifre fornite dagli ospedali, le cliniche, i medici che sono obbligati a dichiarare il numero dei morti e dei feriti nei loro locali".



I mediatori iracheni avevano detto, precisando di basarsi su cifre fornite dagli ospedali, che a Falluja erano state uccise 600 persone, di cui la meta' erano donne, bambini e anziani.

Nello stesso lasso di tempo a Falluja sono stati uccisi piu' di cento Marines.



Il ministro della sanita' iracheno ha anche detto che tra il 5 e il 22 aprile nel resto dell'Iraq sono state uccise 305 persone e 1.261 sono rimaste ferite in scontri tra la rivolta sciita e forze della coalizione.

Complessivamente sono dunque circa 600 i morti iracheni nei combattimenti che hanno opposto la coalizione a ribelli sunniti a ovest di Baghdad e sciiti nella capitale, nel centro e nel sud del Paese.
A Falluja quindi le vittime fra gli iracheni ammontano a 297, non a "600 di cui la metà donne e bambini" come sostenuto dalle solite fonti super-partes (una per tutte: Giovanna Botteri è stata criticata da Lilli Gruber in un fuori-onda trasmesso da Striscia perchè "da giorni non fa che ripetere che a Falluja ci sono migliaia di feriti negli ospedali" - secondo il Ministro della Sanità i feriti a Falluja non arrivano invece a 800); per arrivare alla cifra di 600 morti bisogna conteggiare non la sola città di Falluja ma tutto l'Irak - un Paese grande quanto la Germania.



La solita manipolazione delle notizie in chiave anti-occidentale, insomma.



Fonte: ANSA.



[Tech] Problemi coi filtri anti-porno di Google


Secondo News.com molti siti Internet totalmente "innocenti" ma contenenti accidentalmente nell'URL delle sottostringhe come "sex", "girls" o "porn" rischiano seriamente di venire esclusi dai risultati delle ricerche.



Il problema sarebbe legato alla funzionalità (molto poco... funzionale, a quanto pare) SafeSearch di Google:
PartsExpress.com proudly touts itself as the Net's No. 1 source for audio, video and speaker components--but online shoppers who rely on an optional feature in the Google search engine to block porn sites would never know it.



By an accident of spelling, the Ohio electronics retailer's domain name includes an unfortunate string of letters, "sex," which is enough to block the Web site from Google's filtered results.



PartsExpress.com is not alone. A CNET News.com investigation shows that Google's SafeSearch filter technology incorrectly blocks many innocuous Web sites based solely on strings of letters such as "sex," "girls" or "porn" embedded in their domain names.



Google's SafeSearch flaws are more than academic--they can have serious consequences for innocent Web site operators blocked out by them. Google is the most widely used search engine on the Web, and failure to appear in its listings can have a direct impact on sales for some companies, particularly smaller enterprises with limited marketing budgets.



Research company WebSideStory reported last month that Google claimed an all-time high in search referrals, 41 percent of the United States total, and the search giant's market share is steadily expanding.



"Traffic from Google can make or break a business," said Maria Medina, whose family-run clothing business at ALittleGirlsBoutique.com doesn't pass the SafeSearch censor. "Here I am, a mom of four children, creating an at-home business that sells little girl dresses and accessories, in order to spend more time with my children, and I have been filtered out as not being family friendly. Ridiculous."
Fonte: News.com.



Iraq The Model e altri blogger iracheni sulla stampa USA


Fra i tanti vengono citati anche i tre fratelli (tre musulmani sunniti) che gestiscono il blog Iraq The Model, uno dei miei preferiti.
A year ago, few Iraqis had ever had access to a computer, much less used it to communicate to the outside world.



Now, Internet cafes seemingly dot every block in Baghdad, and new ones open often. That has led to a new phenomenon here: bloggers.



"We suffered for years under Saddam Hussein, not being able to speak out," says Omar Fadhil, 24, a dentist. "Now, you can make your voice heard around the world."
Segue su USA Today.



giovedì 22 aprile 2004

Michael Moore: another stupid white man


Michael Moore



Così parlò Michael Moore, l'idolo dei fascifisti moralmente e antropologicamente superiori:
The Iraqis who have risen up against the occupation are not "insurgents" or "terrorists" or "The Enemy": they are the REVOLUTION, the Minutemen, and their numbers will grow - and they will win.



Michael Moore, 14 aprile 2004
Link: www.coxandforkum.com.



I soldati spagnoli: 'cosi' facciamo la figura dei codardi'


Zapatero, che ha inaugurato il suo governo al grido di "adesso vi faccio vedere come scappa uno spagnolo", chiaramente il problema non se lo pone - loro invece sì:
Di Monica G. Prieto - Fonte: El Mundo - Traduzione: Valeria Saccone.



Parlano i soldati spagnoli: "Sembra una fuga precipitosa, noi volevamo uscirne a testa alta"



Base España

DIWANIYA - Nella Base España, il distaccamento della Brigata Plus Ultra di Diwaniya, ci sono due tipi di reazione rispetto alla ritirata delle truppe. La prima, ufficiale e adatta alla stampa, risponde a un ordine chiaro dettato da Madrid e si limita a una specie di "don't think, just do it" (non pensare, fallo), secondo cui i militari non hanno un'opinione e si limitano solo a rispettare gli ordini. Però la seconda reazione, quella che non esiste perché "se sanno che stiamo parlando con i giornalisti ci uccidono", è molto diversa dalla presunta abnegazione con cui, in teoria, hanno preso la notizia. "Tutti questi mesi di lavoro e adesso viene un politico e rovina la nostra immagine", si lamenta un soldato che preferisce rimanere anonimo. "Adesso il mondo intero penserà che siamo dei vigliacchi...". L'ordine di ritirata dei 1.300 soldati che lavorano nelle regioni di Qadisiya e Najaf (ieri in questa zona la base spagnola è stata raggiunta da 15 colpi di mortaio, nessun ferito) è arrivata alla maggior parte dei militari dalla tv o dai familiari che lo hanno raccontato al telefono. Pochi quelli che l'hanno saputo dai loro superiori. Il cambio di missione si è notato appena. La Brigata Plus Ultra III, che doveva sostituire la Plus Ultra II, si chiama adesso Unità di Ripiegamento del Contingente Spagnolo (Urce) e, come spiegano i portavoce, si ridurrà il numero di effettivi dei tre ultimi battaglioni che stanno per arrivare. Il senso della missione cambia nei termini scelti da José Bono, il nuovo ministro della Difesa spagnolo.

"Il ripiegamento deve realizzarsi con la maggior sicurezza e nel minor tempo possibile, ma senza la prima condizione non ci può essere la seconda", spiega il tenente colonnello José Puig Valero, portavoce dell'Urce. Puig Valero segnala che per il momento "abbiamo ordini che diventeranno piani" di ritirata. Nella Base Espaņa non si parla di scadenze né sembra che ci sia molta voglia di lasciare Diwaniya, soprattutto tra i 500 militari volontari arrivati il 3, l'11 e il 15 aprile per sostituire i colleghi che avevano terminato i quattro mesi di missione.

La reazione di questi spagnoli in uniforme risulta asettica. I militari (in interviste realizzate obbligatoriamente sotto lo sguardo attento dei capi del dipartimento di Informazione) puntavano tutti nella stessa direzione. "Noi ci limitiamo a obbedire agli ordini che riceviamo, non progettiamo nient'altro", affermava il caporale Jesús Andrés Blanco. "Nella mentalità militare non c'è spazio per le proposte. Ubbidiamo agli ordini nella miglior forma possibile", diceva il comandante Eduardo Autran Pérez, 47 anni, che probabilmente arriverà oggi in Spagna.

Al riparo dal severo controllo dei comandi, le risposte dei soldati sono molto diverse. La tensione che - dicono - ha generato la decisione di Zapatero ha fatto sì che alcuni militari rompessero la legge del silenzio per fare una durissima critica alla ritirata. "Che penseranno adesso gli spagnoli? Noi continueremo a fare missioni e questo danneggerà la nostra immagine", dice un soldato. "Hanno rovinato il lavoro di nove mesi... e i morti a che sono serviti?".

"Hanno offeso l'onore dell'Esercito. Noi siamo volontari e siamo venuti fin qui per fare il nostro lavoro, e adesso arrivano i politici e ci rovinano la missione", affermava un altro militare, quattro mesi di lavoro alle spalle. "Qui è dove accumuliamo esperienza e dove possiamo rendere al massimo. È una guerra non dichiarata. Vogliamo fare bene il nostro lavoro e andarcene con la testa ben alta e non con la coda tra le gambe».

Questi soldati confermano che le relazioni con i soldati statunitensi sono peggiorate da quando domenica scorsa si è saputa la notizia della ritirata. "Da due giorni gli americani hanno cambiato faccia, non ci vedono più di buon occhio e questo nonostante che gli spieghiamo che si tratta di politica, che non ha niente a che vedere con noi», aggiunge un soldato con una certa frustrazione: "Lasceremo la missione per guadagnare voti, per opportunismo".
Fonte: Corriere della Sera.



[Tech] Israele: presto caselle di posta elettronica da 1 GB


Uno dei principali portali israeliani, Walla, entro due mesi renderà disponibile un servizio di free e-mail con caselle postali da 1GB; il servizio comprende protezioni anti-virus e anti-spam, e a differenza di Google GMail non effettuerà nessuna incursione nella privacy degli utenti (o almeno, non più degli altri servizi come Yahoo! Mail, Hotmail etc.):
Walla said in a statement the new service, which included anti-spam and anti-virus protection, would be publicly available in two months. Walla said it was the first company in the world to provide e-mail with such large capacity.



The statement declined to give details about investment in the new project.



It said the expanded e-mailboxes would not be financed by consumers, but primarily through advertising.



"This goes against today's prevailing trend whereby companies seek to increase their average revenues per user through value added services to end users," the statement said.
Fonte: Forbes.



[Tech] Shangai: ulteriore giro di vite su Internet


Entro giugno tutte le postazioni di accesso pubblico a Internet della città cinese verranno equipaggiate con telecamere e software di monitoraggio al fine di rilevare l'accesso a "siti proibiti" (sic) o l'esecuzione di "attività illegali" (come esprimere le proprie idee, immagino) da parte degli utenti:
The new controls — part of a crackdown also aimed at keeping children out of such places — will begin in all of Shanghai's 1,325 Internet hangouts by the end of June, the Shanghai Daily newspaper quoted an official with the Shanghai Culture, Radio, Film and TV Administration as saying.



"The equipment will be used to "spot illegal activities immediately," it quoted the official, Yu Wenchang, as saying.



If the software detects a computer user reading a banned site, it will automatically send a message to a "remote supervisory center," the report said.



Off-limits Web sites are those deemed pornographic or "superstitious," the report said, giving as an example those with information about the banned Falun Gong spiritual group.



Authorities are known to have installed filters aimed at preventing access to such sites, as well as those that criticize the government or the Communist Party.



Dozens of people have been sentenced to prison for posting or downloading such materials.
Fonte: Yahoo! News.



[Tech] Modificato alla Camera il decreto Urbani: niente provider-sceriffi


Un emendamento presentato da Verdi e sinistra DS ha modificato le norme relative alle responsabilità e agli obblighi dei provider:
L'emendamento approvato dall'Assemblea di Montecitorio sopprime l'intero comma 7 dell'articolo 1 del decreto Urbani. In particolare, il comma cassato prevede l'obbligo per "i prestatori di servizi della società dell'informazione che siano venuti a conoscenza della presenza di contenuti idonei ad integrare le violazioni commesse per via telematica", a "informarne con immediatezza il Dipartimento della Pubblica sicurezza del ministero dell'Interno o l'autorità giudiziaria". In pratica è saltata una delle proposte più osteggiate dai provider, vale a dire quella di trasformarsi in "poliziotti del web" per conto dell'autorità giudiziaria.
Una notizia senz'altro positiva: di tutto si sente l'esigenza, in rete, tranne che di (ulteriori) norme in stile Grande Fratello orwelliano.



Nell'articolo sul Corriere vengono anche avanzati dubbi sull'applicabilità del decreto nel suo complesso, in relazione alle normative di Bruxelles.



Fonte: Corriere della Sera.



Un compleanno particolare


È quello di Mohammed di Iraq The Model (il grassetto è mio):
Wednesday, April 21, 2004



A routine day in Iraq.



Today is a special day for me, it's my birthday I woke up early, had many things to arrange, it was a lovely sunny day. One should enjoy looking at April flowers and not stay at home at all, and I will celebrate it just as I should.



Then I heard the news; tens of people killed in terrorist attacks in Basra with many children among them. Omar, my brother, is still in Basra, and we were very worried and didn’t rest until we called a friend there to have some information about the attacks. We still haven’t heard from him, but that's because he doesn't have a telephone or access to the internet in the small town where he works, and we know that he doesn’t usually go downtown at such times.



This is my daily ‘routine’ thoughout 35 years; wars, meaningless death of innocent people, armed people terrorizing us, relatives and friends get killed or disappeared, close gunshot or explosions awaken me from sleeping, our laughs and talks get lost amid sounds of jetfighters in the sky and noise of tanks in street reminding me where I’m I and where I live. It seems that it’s not allowed for me to live a normal life like others do.



I believe in the bright future ahead but I’m upset now and I came here to write and release some of my frustration. I can't bear it alone. why me? Why my country? All that we need is a moment of peace. I really need it now. Why should I bear it with my people? When will it be over and when can we live in peace at last?



The hardest thing is that I have to fight more, and I will, but God, please give me the strength. Why should I be strong while watching others run away; Spain, Honduras, Thailand, human organizations, the UN and all the others who want (and it’s their right I must say) to avoid the dangers. But why did they disappoint us? Why abandon us in this moment when we really need them? Will they come back when conditions improve? Most likely, but who will need them then!!? We don’t need doctors and engineers. We have enough of those and large numbers of Iraqi doctor, teachers and engineers are working abroad. We do export minds, and some of those have returned and are doing their job and some are on their way back. We need political, financial and military support, and once we get rid of the terrorists, WE will show you what we can do, and we will not forget those who helped us, they will remain as friends and allies, that’s from a political point of view. As for me, they will remain as my real family, my brothers and sisters.



One of our friend was angry when he saw the former slaves burn the flag of their liberators (and he has all the right to feel so), but I saw my country being destroyed for 35 years and I’m not desperate because I have faith that it will be rebuild one day. Still, why am I supposed to be the 'superman' who is never allowed to feel angry, sad or frustrated?



Others ask me to demonstrate and show my support to the coalition. Ok I’m with the coalition but I can’t do it my friends. I’m surrounded by armed criminals who wouldn’t hesitate for a minute before shooting me for just speaking out, yet I do speak, and not only on this page.



You, there in the free world, cannot witness against criminals without witness protection programs. We have nothing of this. Just under trained and half corrupted policemen and few newly graduated army soldiers and the law system, we inherited from Saddam and haven’t really changed it yet, is far from being efficient.

Why do others get discouraged easily? Don’t mistake me. I’m upset but will NEVER run away like some people did.



I wasn’t like this before. I was afraid most of the time. I have always looked for safety above all. I lost faith in the whole world and I wasn’t ready at all to make the slightest sacrifice for the sake of others. I was trying to leave my country and find a better job in a safe place, BUT, The brave solders (who don’t hold shares at Halliburton or Bechtel) who crossed seas and oceans and came to my country to fight for our freedom -and don’t anyone dare say the opposite, as I met so many of these soldiers and had hundreds of letters from them and there families and I know their motives; they fight for their country’s safety and for our freedom and they are proud of what they are doing- gave me the faith and showed me that man should not care only about himself, his family or his country, these are not enough to make a human being. These guys are MUCH better than me because I have to fight for my issue and they fight for me. They deserve the respect of the world and so do the people who support them. They always give me hope to go on no matter how difficult it seems.




I think I’ll have to skip celebrating my birthday this year, but that will not make me less determined than before, and I know that even if other countries pull out of Iraq, we will always have the strongest and greatest nation on our side, the wonderful people of the USA, together with the UK, Italy, Japan and the rest of the coalition forces. We owe you a lot and I pray, and I’m sure, that one day we will be able to return some of your favors and I’m talking about the people not the politicians although I don’t deny those the credit they deserve for doing their job as good as they can. When that day finally comes, you will know for sure that the great efforts and sacrifices you’ve made were not in vain.



-By Mohammed.
Sono nostri fratelli - nostri fratelli. Contano su di noi, sul nostro sostegno. Come potremmo mai pensare di abbandonarli?



mercoledì 21 aprile 2004

Lilli Gruber e la 'resistenza' irachena


Stamattina a Bassora l'ennesima strage:
Tre fortissime esplosioni verso le sette e una quarta un paio d'ore dopo hanno scosso stamane la città di Bassora, nell'Iraq del sud e di Zubair, poco più a sud di Bassora. Con le prime tre esplosioni, causate tutte da kamikaze su autobombe e quasi simultanee, sono stati presi di mira tre posti di polizia e almeno un'autobomba ha colpito un autobus carico di bambini che stavano andando in una scuola materna. Bilancio: almeno 70 morti e oltre 100 feriti.
Bambini di pochi anni, civili innocenti, poliziotti iracheni impegnati a cercare di contrastare il caos creato dalle formazioni terroriste e integraliste: ecco le vittime dell'ennesima azione di quella che Dietlinde Gruber, detta Lilli, si ostina a chiamare "resistenza irachena".



Fonte: Corriere della Sera.



[Tech] Nuovo tool contro lo scambio di file musicali


Il prodotto, sviluppato da Audible Magic, sarà presentato in settimana da Palisade Systems, e promette di identificare e bloccare i brani musicali coperti da copyright lasciando passare, al tempo stesso, il rimanente traffico P2P.



Inutile dire che alla RIAA si stanno già spellando le mani dagli applausi; i gestori di alcuni network peer-to-peer contestano però le affermazioni di Audible Magic e Palisade Systems, e sostengono l'impossibilità pratica di filtrare correttamente i dati in transito.
Palisade's new tool is the fruit of a cross-licensing deal struck earlier this year, which also gives Audible Magic the rights to use Palisade's network-monitoring technology to offer a similar product. Palisade executives say their university customers in particular are interested in the song-blocking capabilities.



"It's the kind of thing we hear from universities or customers that act more as an ISP," said Doug Jacobson, Palisade's founder and chief technology officer. "They want to take the position of not filtering out all peer-to-peer (traffic)--stopping copyrighted works but not the other content."



Audible Magic's technology, which will be released as an option in the newest version of Palisade's PacketHound network-management services, has formed the centerpiece of an ongoing debate over the future viability of peer-to-peer networks. As the filtering technology begins to appear this year inside university and other networks, the intensity of that debate is likely to grow.



During early 2004, RIAA executives helped guide Audible Magic CEO Vance Ikezoye around federal government offices, advocating the song-blocking technology as a tool for stopping copyright infringement on file-swapping networks. If built into file-trading programs such as Kazaa or Morpheus, it could help block large numbers of illegal trades, the record industry group said.



File-swapping companies--some of which have contended that filtering their networks is impractical or even impossible--said they were skeptical of the claims, noting that neither RIAA nor Audible Magic had given them a demonstration of the filtering tools. Industry trade group P2P United says it has repeatedly contacted the company asking to see the filters in action.
Fonte: News.com.



[Tech] Webcrawler ha compiuto dieci anni


WebCrawler è uno dei più antichi motori di ricerca presenti sul Web.



Concepito inizialmente come desktop application (febbraio 1994), nasce ufficialmente come Web service il 20 aprile 1994 (qui trovate una breve cronistoria).



Attualmente Webcrawler è di proprietà di Infospace, che lo ha riconvertito in meta-motore di ricerca.



DOMANI ALLE 15 GLI OSTAGGI A CIAMPINO?


Questo il titolo (escluso il punto di domanda, aggiunto da me) di un post di Mario Adinolfi:
Da fonti confidenziali si apprende che la missione umanitaria della Croce Rossa Italiana ha avuto successo. Domani mattina gli ostaggi italiani lasceranno l'Iraq su un aereo della Croce Rossa che atterrerà all'aeroporto di Ciampino attorno alle 15.



Si apprende inoltre che la telefonata di ieri tra Berlusconi e Bush ha avuto toni molto accesi, con il capo del governo italiano che ha ricordato al presidente americano il tributo di sangue versato dall'Italia per mantenere la lealtà nei confronti degli Stati Uniti. Berlusconi è arrivato persino a ventilare l'ipotesi di un ritiro delle truppe se Bush non avesse autorizzato l'apertura del corridoio umanitario per l'operazione della Croce Rossa su Falluja.



Diversi milioni di dollari verranno garantiti da World Food Program e Fao per aiutare la popolazione di Falluja.



E' una bella vittoria dell'Italia e questo blog è lieto di anticipare una buona notizia.
Incrociamo le dita, e speriamo che la notizia venga confermata al più presto.



martedì 20 aprile 2004

[Tech] Alert: Vulnerability in TCP core Internet technology


A quanto pare un ricercatore di Milwaukee, verso la fine dello scorso anno, ha scoperto una colossale vulnerabilità in uno dei protocolli di base di Internet, il TCP (Transmission Control Protocol, la prima metà della sigla TCP/IP - dove IP sta per Internet Protocol); oggi il governo inglese ha reso pubblica la notizia, lanciando un vero e proprio allarme:
Researchers found a serious security flaw that left core Internet technology vulnerable to hackers, prompting a secretive effort by international governments and industry experts in recent weeks to prevent global disruptions of Web surfing, e-mails and instant messages.



Experts said the flaw, disclosed Tuesday by the British government, affects the underlying technology for nearly all Internet traffic. Left unaddressed, they said, it could allow hackers to knock computers offline and broadly disrupt vital traffic-directing devices, called routers, that coordinate the flow of data among distant groups of computers.



"Exploitation of this vulnerability could have affected the glue that holds the Internet together,

" said Roger Cumming, director for England's National Infrastructure Security Coordination Centre.



The flaw affecting the Internet's

"tranmission control protocol", or TCP, was discovered late last year by a computer researcher in Milwaukee, Paul "Tony" Watson, 36, who said he identified a method to reliably trick personal computers and routers into shutting down electronic conversations by resetting the machines remotely.



Routers continually exchange important updates about the most efficient traffic routes between large networks. Continued successful attacks against routers can cause them to go into a stand-by mode, known as "dampening," that can persist for hours.



Experts previously maintained such attacks could take between four years and 142 years to succeed because they require guessing a rotating number from roughly 4 billion possible combinations. Watson said he can guess the proper number with as few as four attempts, which can be accomplished within seconds.



"The biggest concern is (the effect on routers) because of the risk of bringing down the Internet or severely disrupting traffic on the Internet," Watson said.



Already in recent weeks, some U.S. government agencies and companies operating the most important digital pipelines have quietly fortified their own vulnerable systems because of early warnings communicated by some security organizations. The White House has expressed concerns especially about risks to crucial Internet routers, since attacks against them could profoundly disrupt online traffic.



"Any flaw to a fundamental protocol would raise significant concern and require significant attention by the folks who run the major infrastructures of the Internet," said Amit Yoran, the U.S. government's cybersecurity chief. The new flaw has dominated discussions since last week among experts in close-knit security circles.



The public announcement coincides with a presentation Watson expects to make Thursday at a popular Internet security conference in Vancouver, where Watson said he will reveal full details of his research.



Watson, who runs the www.terrorist.net Web site, predicted that hackers will understand how to begin launching attacks "within five minutes of walking out of that meeting".



"It's fairly easy to implement," Watson said. "Someone walking out of the conference would immediately understand. No matter how vague I am, people will figure it out".
Insomma, proprio una bella prospettiva: da giovedì potremmo ritrovarci tutti veramente in seri guai.



Inutile sottolineare quali conseguenze potrebbe avere, in un Occidente (ma non solo) ormai "Internet dipendente", il materializzarsi del peggiore scenario fra quelli ipotizzabili a partire da quanto riportato qui sopra.



Fonte: Yahoo! News.



[Tech] E-mail: un terzo ormai e' spam


Secondo un rapporto della IDC nel 2003 lo spam ha rappresentato il 32% delle e-mail spedite in un giorno medio in Nord America, raddoppiando la percentuale calcolata nel 2001.
Analysts IDC reckons that spam represented 32 per cent of all email sent on an average day in North America in 2003, doubling from 2001. That figure is less than the 50 per cent or more junk mail statistic commonly cited by email-filtering firms like MessageLabs and Brightmail but it still represents a serious problem.



The effect of spam - measured in clogged inboxes, lost worker productivity and wasted IT resources - is measured in millions of dollars annually for larger organisations. Adding to this, three-quarters of the IT executives responding to an IDC survey feel the spam tsunami will only get worse over the next two years.
Fonte: The Register.



Telekom Serbia: denuncia per Prodi e Fassino


Dal Corriere della Sera:
I deputati e i senatori della Casa delle libertà nella commissione parlamentare di inchiesta su Telekom Serbia hanno annunciato di voler presentare un esposto-denuncia alla Procura di Roma contro Romano Prodi e Piero Fassino per "l'inosservanza di un atto legalmente dato" (art. 650 del codice penale).



Oggetto dell'esposto-denuncia: l'assenza del presidente della Commissione europea e del segretario dei Ds alle previste audizioni. Il presidente della commissione Telekom Serbia, Enzo Trantino (An), ha giudicato di "gravità inaudita" l'assenza annunciata da Prodi e Fassino.
Certo non un bello spettacolo, per un rappresentante delle istituzioni (europee) e per il leader di un partito specializzato nel moralismo un tanto al chilo contro "l'arroganza giudiziaria" altrui.



Sartori su Bush, Zapatero, ONU e 'pacifisti'


Editoriale, solo in parte condivisibile dal mio punto di vista, sul Corriere della Sera.



Ce n'è per tutti, da Bush:
Del pari, Bush mente sapendo di mentire quando dichiara che il suo intento è di trasformare l'Iraq in una democrazia? Temo molto che in questo caso sia sincero: in questa sciocchezza forse crede davvero. Ma sciocchezza è.
ai fascifisti:
Per i sempliciotti del "ciecopacismo" (come li ho già chiamati) la soluzione è, appunto, semplicissima: via subito dall'Iraq. I ciecopacisti ci propongono una soluzione bugiarda? No. Alcuni dei loro generali mentono sapendo di mentire (sono soltanto dei demagoghi a caccia di voti), ma le truppe dei ciecopacisti sono sicuramente in buona fede. Il che non toglie che la loro cecità li faccia sbagliare. Il ciecopacismo non mi stupisce. Mi stupisce però come un nobile ideale, l'ideale della pace, si possa capovolgere in un meschino egoismo di pochissima nobiltà. Tornare immediatamente a casa vuol dire, in concreto, "lasciamo che gli iracheni crepino da soli". Con tanti saluti al tanto proclamato umanitarismo.
all'ONU:
E l'Onu? L’Onu è un baraccone di piccole virtù. Chi lo magnifica come una mirabile entità salvifica è un illuso e probabilmente un ipocrita. Ma tutti capivano che senza l'ombrello dell'Onu e della sua legittimazione non c'era via di uscita dall’Iraq.
per finire con "l'eroico Zapatero" che tanto piace a Prodi e alla sinistra italiana (tutta, anche quella triciclista):
Tutti fino a ier l’altro. Perché il nuovo premier spagnolo, Zapatero, questa via di uscita l'ha bruciata dichiarando che lui all'Onu non credeva. Peggio ancora, il suo esordio è stato "clamorosamente antieuropeo" (Sergio Romano di ieri): mette anche l'’Europa in difficoltà come alter ego, se si vuole, delle Nazioni Unite.

Dicevo che per non sprofondare sempre più nel marasma iracheno dobbiamo essere lucidi; il che vuol anche dire essere onesti. Zapatero non entra in questo identikit. Finora è l'America che ha sbagliato. Con Zapatero non sappiamo più chi sbaglia di più.
Link: Corriere della Sera.



[Tech] Aumenta l'intolleranza su Internet


Secondo un rapporto del Simon Wiesenthal Center i siti Internet anti-ebraici, anti-omosessuali e in generale portatori di messaggi intolleranti, razzisti e fanatici stanno aumentando in maniera preoccupante:
The number of homophobic and other hate sites on the internet is increasing at an alarming rate a report released Monday by an international human rights organization says.



The Simon Wiesenthal Center has kept track of hate sites on the net for the past nine years. Its most recent report details more 200 of about 4,000 online hate sites it monitors.



The Digital Terrorism and Hate report describes a "a small but virulent subculture of hate within the burgeoning billions of available online pages."



Some of the sites advocate killing gays. Others deny the Holocaust. And, still others provide online games that allow children to "shoot" illegal immigrants, Jews and blacks.



The number of sites promoting terrorist recruitment and urging young people to join "holy wars" and become suicide bombers has also increased over the past 12 months.



(...)





The Simon Wiesenthal Center uses the report to help inform parents, teachers, public officials and law enforcement.



The intent is not to interfere with free speech and shut down the sites, said Mark Weitzman, director of the center's Task Force Against Hate. "This is for public awareness," he said.
Fonte: 365gay.com.



[Tech] Start-up certifica lo status 'copyright free' del kernel Linux


La società, Open Source Risk Management (OSRM), creata dall'avvocato e venture capitalist Daniel Egger e partecipata anche da Pamela Jones di Grocklaw, offre una assicurazione sul kernel GNU/Linux 2.4 e 2.6:
"After a rigorous six-month process of examining the individual software files in the Linux kernel and tracing their origins, OSRM found no copyright infringement in kernel versions 2.4 and 2.6," Egger, OSRM's chairman, said in an interview. He was referring to the two most commonly used versions of the Linux operating system.



Roughly 1,500 corporate Linux users have received letters threatening legal action for using software that SCO says infringes on its intellectual property.



The battle over Linux, the most popular form of open-source software, has raised questions about whom to hold responsible for the underlying code created through a combination of public collaboration and private initiative.



Linux marks a distinct break with the practice of Microsoft and other more traditional software developers who keep their code secret.



The New York company's business model combines intellectual property technical research with a legal defense strategy. It is backed up with a form of product liability insurance for open source users.



OSRM is also looking beyond the legal battles with SCO to future intellectual property battles that may arise.



In the next two months, OSRM plans to begin offering insurance to corporate customers. It will charge standard liability insurance rates of around 3 percent of the cost of the potential liability, or $30,000 for $1 million worth of coverage.
Fonte: Yahoo! Finance.



La ricreazione e' finita


Sottoscrivo parola per parola questo post di Gen. Lee.



Da leggere.



Il Riformista: 'seguite Kerry, non Zapatero'


Così l'editoriale di oggi (il grassetto è mio):
Romano Prodi mostra di credere che l’annuncio del ritiro immediato di Zapatero sia una forma di pressione, un estremo tentativo, per ottenere una svolta nella gestione del dopoguerra iracheno. Per dirlo, avrà le sue informazioni, forse di prima mano. Ma a questo punto non si deve scartare l’ipotesi, anzi si deve prendere seriamente in considerazione l’ipotesi che Zapatero non sia un Prodi iberico, ma un Folena spagnolo. Che, cioè, più che la svolta gli interessi il ritiro. Niente infatti lo obbligava ad anticipare ciò che alle Cortes si era solennemente impegnato a decidere il 30 giugno, data presunta del passaggio dei poteri al governo iracheno, se non una ragione elettorale: mantenere il patto su cui ha vinto le elezioni (da noi era "meno tasse per tutti", in Spagna era "meno guerra per tutti"). Il fatto che abbia anticipato la decisione mette in seria difficoltà proprio chi stava lavorando alla cosiddetta svolta; e la freddezza con cui Brahimi, il vice di Annan, ha accolto la notizia, la dice lunga sul danno che provoca proprio alla via che l’Onu sta seguendo. Valga per tutti la dichiarazione di Kerry, che ha ieri espresso il suo rammarico per l’annuncio spagnolo, ricordando a Madrid il suo comune "interesse a costruire un Iraq che non diventi uno stato impotente e un rifugio per i terroristi". Tra Kerry e Zapatero, il centrosinistra italiano non dovrebbe avere alcun dubbio.

Chiaramente Zapatero, in costante consultazione con Blair, deve aver dedotto che l’incontro tra il premier inglese e Bush non ha dato i risultati sperati, e che non molto è destinato a cambiare doopo il 30 giugno. Chiaramente Zapatero ha letto l’uccisione di Rantisi da parte di Sharon, pochi giorni dopo il via libera di Bush sul ritiro da Gaza, come la dimostrazione che il presidente americano non è riformabile, e che non solo non è disposto a mangiare la "humble pie" in Iraq, ma vorrebbe darla in pasto a tutto il mondo arabo. Ciononostante, e pur comprendendo la diffidenza di gran parte della sinistra europea nei confronti di Bush; e pur sapendo che i francesi consigliano a tutti di non muovere un dito finchè non viene novembre, sperando di veder passare il cadavere politico del presidente repubblicano; pur vedendo tutto questo, non riusciamo a capire come il ritiro delle truppe spagnole possa far fare anche un solo passo avanti alla crisi irachena.

Ammettiamo pure che Zapatero riesca così a mettere Bush con le spalle al muro. Ma se insieme a lui mette con le spalle al muro l’America, se l’isolamento della super-potenza risveglia gli isolazionisti nella super-potenza, se la vicenda irachena si tramuta, come paiono sperare molti in Europa, in un’umiliazione dell’America, sarà l’intero Occidente ad aver perso la sua prima guerra mondiale con il radicalismo islamico. Non è che se perde Bush vincono Chirac o Zapatero. In questo senso l’Iraq non è il Vietnam, dove se perdeva l’America vinceva l’Urss.

Il ritiro delle truppe spagnole minaccia inoltre di peggiorare, non migliorare le condizioni di sicurezza sul terreno, a scapito innanzitutto degli iracheni. Fassino ha detto bene ieri: "Annunciare il ritiro dei soldati motivandolo con l’impossibilità di una svolta, come ha fatto Zapatero, segna una sconfitta per tutta la comunità internazionale e vuol dire che l’Iraq sarà nei prossimi mesi risucchiato sempre di più in una spirale di violenza dagli esiti inimmaginabili". L’unica cosa che non si capisce è perché, se così stanno le cose, non ci sarebbe altra alternativa che seguire Zapatero.

Infine l’annuncio del ritiro spagnolo, fatto proprio mentre tre europei di origini italiane sono in mano a terroristi che chiedono il ritiro delle truppe italiane in cambio della loro vita, è una pugnalata alle spalle alle trattative per liberarli. Al Sadr ha dichiarato la sospensione delle ostilità contro gli spagnoli perché si ritirano; perché mai, ora che la strategia del ricatto mostra qualche successo, si dovrebbero restituire i tre a un’Italia che non fa come Zapatero?

Notiamo anche che l’invocato intervento dell’Onu è in corso. L’inviato di Annan, Brahimi, sta lavorando alla composizione di un nuovo governo provvisorio che non sia espressione del proconsole americano Bremer, ma delle Nazioni Unite, concordato con tutte le fazioni in campo, quasi sul modello della assemblea tribale afghana che ha dato il via al nation building a Kabul. John Kerry ha intelligentemente chiesto a Bush di dichiarare fin da ora che accetterà qualunque soluzione esca dal cappello di Brahimi. Ecco che cosa dovrebbe chiedere l’Europa a Bush. Bush l’ha in parte accettato con Blair. Ma non rinuncia al comando militare, e pare che sia questo ad aver convinto Zapatero ad anticipare il ritiro. Ma c’è qualcuno nella comunità internazionale, che abbia le forze per farlo, pronto a prendere il comando di una forza militare internazionale per proteggere il governo iracheno dopo il 30 giugno? O si pensa davvero che possano farcela i poliziotti iracheni? (Certo, se Bush non avesse sciolto l’esercito di Saddam, ma solo epurato, oggi avremmo una forza indigena su cui contare).

Notiamo infine che Zapatero si ritira proprio mentre l’assemblea dei massimi religiosi sciiti in Iraq, Al Sistani compreso, prende finalmente le distanze da Al Sadr e dichiara che non si lascerà coinvolgere nello scontro armato con gli americani, riaccendendo la speranza che la comunità sciita non sia persa per sempre a una prospettiva di pacificazione del paese.

Proprio adesso, Zapatero dichiara l’Iraq un "basket case", una pratica che può essere solo gettata nel cestino, roba da metterci una pietra sopra. E lo dichiara unilateralmente, chiedendo una svolta multilaterale all’Onu, nel cui Consiglio di sicurezza siede, ma del quale non ha prodotto alcuna discussione o iniziativa.

Vien da chiedersi se, alla prima prova di governo, Zapatero si sia dimostrato un leader. E se la Spagna, di cui forse avevamo presunto più delle sue capacità, non si sia dimostrata una democrazia ancora troppo giovane, incerta e ondivaga per giocare sulla scena internazionale il ruolo cui ambisce.
Link: Il Riformista.