sabato 30 agosto 2008

martedì 12 agosto 2008

Con che fa rima republicone?

Nelle ultime ore i republicones, quelli che leggono e venerano Repubblica come fosse la Bibbia (affiancandola a volte coi Vangeli della sinistra moralmente e antropologicamente superiore, in primis Unità e Manifesto) e si bevono tranquillamente qualunque cazzata pubblichi, anche la più palesemente inverosimile, sono in preda a vivissima soddisfazione.

Il loro giornaletto di riferimento, infatti, sta spiegando loro che fra l'intervento russo in Georgia e quello americano e occidentale in Irak non c'è nessuna differenza, che i neocon stanno (finalmente!) assaggiando la loro stessa medicina e che quindi chi di esportazione della democrazia ferisce...

Insomma, il fatto che sia in corso una guerra con morti e feriti (al 90 per cento civili) è tutto sommato secondario (infatti nessun pacifinto stavolta è sceso in piazza a protestare, avete notato?): quello che conta, quello per cui vale la pena di stappare lo champagne, è che la Storia si sta prendendo una rivincita sugli odiati neo-con.

Vorrei perdere qui un paio di minuti (sì, so già che è tempo sprecato) per buttare giù alcune osservazioni a beneficio di questi republicones -anzi: republico(jo)nes - e per accennare ai motivi per cui quella odierna non è "esportazione della democrazia".

Innanzitutto, non si può esportare ciò che non si ha: la Russia non è una democrazia, è piuttosto una sorta di repubblica camorrista in salsa slava dove gli imprenditori sgraditi al regime finiscono in carcere, i giornalisti scomodi muoiono a decine per indigestione di piombo e i partiti politici non amici hanno grossi problemi di agibilità democratica.
La Russia quindi può esportare la democrazia nel mondo tanto quanto gli USA possono esportare in Italia l'autentica mozzarella di bufala campana.

In secondo luogo gli USA e gli altri Paesi della coalizione Occidentale hanno invaso un "Paese canaglia", una dittatura che massacrava le minoranze etniche e incarcerava e torturava i propri cittadini all'interno e finanziava e appoggiava il terrorismo islamico all'estero: la Russia, contro il parere di tutta la comunità internazionale (parere sacro, secondo Repubblica, ai tempi dell'Irak: oggi non più) ha invaso un Paese avviato, sia pure ancora troppo timidamente, sulla strada della democrazia, e impegnato a fronteggiare contemporaneamente due tentativi di secessione armata, tentativi apertamente sostenuti e incoraggiati proprio dai russi.

La Russia pretende di essere intervenuta in Georgia per sostenere il diritto di osseti e abkhazi all'autodeterminazione: perchè non sostiene allo stesso modo questo diritto in casa propria, acconsentendo alle rivendicazioni dei ceceni invece di procedere sistematicamente al loro sterminio?

E come mai gli occidentali avevano invaso l'Irak "solo per il petrolio" mentre ora invece i russi "naturalmente" (sic) invadono la Georgia solo per portare il loro "aiuto fraterno" - non sia mai per assicurarsi il controllo totale di tutte le reti di trasporto in Europa di petrolio e gas naturale?

Insomma: ancora una volta Repubblica e i republico(jo)nes prendono (volutamente) lucciole per lanterne pur di sfogare il proprio rancore anti-americano e anti-occidentale: complimenti, continuate così, la vostra superiorità antropologica non si smentisce mai.