domenica 27 aprile 2003

Altro che nozze di platino



Forse non è stato il matrimonio più breve della storia, ma merita certamente la palma del più movimentato.



Negli Stati Uniti un uomo ha ucciso la moglie in seguito a un litigio e subito dopo si è suicidato con la stessa arma usata per eliminare la consorte, una calibro 38.



Il tutto è avvenuto meno di un giorno e mezzo dopo che i due erano, come si suol dire, convolati a giuste (ma forse non abbastanza ponderate) nozze.



In quasi tutti gli Stati dell'Unione i privati cittadini possono acquistare senza troppe formalità armi da fuoco di qualunque genere, dalla rivoltella di piccolo calibro ad armi ad alta energia dagli effetti praticamente identici a quelli prodotti dalle vere e proprie armi da guerra.



Dove non arriva il mercato legale ci pensa quello clandestino, dove è possibile procurarsi dal fucile d'assalto (M-16, AK-47 e simili) fino alle mitragliatrici pesanti e ai bazooka - per i carri armati e le testate tattiche invece si stanno ancora attrezzando, pare.



Il risultato è che in un anno in media più di 11.000 persone muoiono per ferite d'arma da fuoco - l'equivalente di un paio di guerre del Golfo, ma combattute a casa propria. Nei vari Paesi europei, dove esistono limitazioni molto più pesanti al possesso di armi da parte dei privati cittadini, i morti ammazzati oscillano fra un paio di decine e un paio di centinaia all'anno - praticamente, rispetto agli USA l'Europa è una specie di paradiso terrestre.



Sarebbe carino se ora gli investigatori lanciassero il bouquet della (fu) sposa ai dirigenti della NRA (National Rifle Association, la potente lobby americana dei produttori di armi), con tanti auguri di essere i prossimi (a ritrovarsi sparati, non sposati).



sabato 26 aprile 2003

Previti condannato a 14 anni e 10 mesi: ha corrotto i giudici



In realtà la sentenza è stata rinviata a martedì 29: questo "pensiero stupendo" è apparso sul Foglio di Giulianone Ferrara, con l'occhiello "Anticipazione o scoop?".



Non so come andrà a finire martedì prossimo, e non ho elementi a sufficienza per dire se Previti è colpevole o innocente, ma una cosa è certa: quel tipo mi ispira "a pelle" una profonda sfiducia, ha l'aria di quello che non la conta giusta.



Inoltre, concordo con Oscar Wilde quando dice che "Sono solo i superficiali a non giudicare dalle apparenze".



Insomma, sarà per la faccia, sarà per il modo di fare, ma personalmente da un tipo come Previti non comprerei mai un'auto usata - neanche un modellino Burago o Politoys.



Dopo la SARS, un altro virus colpisce l'Oriente



Negli ultimi tre mesi un nuovo misterioso virus, che non ha niente a che vedere con la SARS, ha ucciso 38 bambini in Vietnam. Il 70% dei piccoli è morto entro un giorno dall'apparizione dei sintomi.



Il virus, che pare appartenere alla famiglia degli enterovirus, attacca il cervello e l'intestino. I casi registrati finora coprono 17 diverse provincie vietnamite, ma sembrano non collegati uno all'altro, tanto che l'OMS per ora ha deciso di non usare il termine "epidemia".



Link: Corriere della Sera.



venerdì 25 aprile 2003

Dimmi con chi vai...



...e ti dirò chi sei.



Qualche giorno fa Silvio Berlusconi, nonostante i mille impegni dovuti alla sua carica di ""presidente operaio", aveva trovato il tempo e la voglia per recarsi a Milano al fine di rilasciare una dichiarazione spontanea a difesa di Previti; oggi non ha ritenuto fosse il caso di presenziare alla manifestazione tenutasi al Quirinale in occasione della Festa della Liberazione, adducendo "cause di forza maggiore" (da quando in qua una tendinite alla mano impedisce di salire in macchina - fornita di autista - o perfino di compiere lo sforzo titanico di stare in piedi su un palco?).



Evidentemente l'uomo rispetta una scala di priorità tutta sua - niente di male, se non fosse che il soggetto in questione ricopre un'alta carica istituzionale, cosa che comporta (dovrebbe comportare?) non solo onori ma anche oneri, non solo diritti ma anche doveri, primo fra tutti quello di rappresentare nelle occasioni ufficiali non solo la propria parte politica ma l'intero Paese.



Per finire, ecco come alcuni quotidiani sul Web hanno commentato l'assenza del premier:



Il Corriere della Sera e Il Nuovo semplicemente ignorano la notizia;

La Repubblica invece ne parla estesamente, riferendo anche dei commenti rilasciati da alcuni esponenti dei partiti d'opposizione.



Un quadro desolante: ancora una volta ricorre la pratica di dare o tacere le notizie a seconda della convenienza o delle simpatie politiche - naturalmente vale anche per Repubblica, beccata più volte, anche di recente, a glissare elegantemente su notizie e fatti "scomodi" in quanto non in linea con le tesi precostituite del giornale.



mercoledì 23 aprile 2003

Vae victis



Il segretario di Stato Usa Colin Powell ha avvertito oggi Parigi che dovrà subire "conseguenze" per essersi opposta agli Stati Uniti.



Nel frattempo Camillo rileva che anche Repubblica si è finalmente accorta che non sono stati gli USA, come recita la leggenda metropolitana, ad armare Saddam, e che fra gli insospettabili (si fa per dire) spiccano fior di Paesi "pacifisti": tra il 1973 e il 2002, il 57 per cento delle armi irachene sono state comprate in Urss/Russia, il 13 in Francia, il 12 in Cina, il 7 a Praga, il 4 in Polonia, il 2 in Brasile e soltanto l'uno per cento in America.



"Io discriminare gli stranieri? No: solo i tossici"



Ipse dixit la barista di Treviso accusata dai radicali di spacciare caffè, al modico prezzo di due euro la tazzina, agli extracomunitari e agli sbandati del quartiere.



"Non ho mai aumentato il prezzo della tazzina per gli stranieri ma solo per i tossici, per tenerli alla larga dal bar", ha spiegato ai giornalisti.



Come direbbero gli autoctoni: peso el tacòn che 'l sbrego.



martedì 22 aprile 2003

Valencia 6 - Inter 1



In realtà la partita è finita sul 2 a 1 per gli spagnoli, ma avrebbero meritato di segnare almeno altre quattro reti - e notare che lo dico da interista...



La prestazione dei nerazzurri è stata a dir poco imbarazzante: a parte Toldo - stasera in versione Mr. Fantastic - gli altri giocatori dell'Inter erano praticamente inesistenti, degli ectoplasmi che si muovevano (lentamente, quasi maestosamente) nella loro metà campo, e che solo di rado provavano ad avventurarsi oltre le Colonne d'Ercole della linea centrale.



Gli spagnoli al contrario si comportavano come dei veri giocatori: correvano, si impegnavano, si divertivano perfino mentre facevano filtrare la palla nei varchi (delle autentiche praterie, in certi momenti) lasciati aperti dai difensori nerazzurri, in evidente stato confusionale. In definitva, la peggiore partita degli ultimi tempi.



Essere interisti non è per niente facile: richiede fede, pazienza, ottimismo in quantità industriali - e in serate come questa torna utile anche una certa dose di masochismo.



Oggi va meglio - ma non troppo



Ieri è stata una tipica giornata autunnale - evidentemente Fantozzi è andato in pensione, ma la sua malefica nuvoletta no.



Uno dei motivi che mi hanno spinto a trasferirmi qui in Abruzzo è proprio il clima, solitamente mite: di solito gli inverni sono tiepidi (abito sulla costa) e la primavera arriva molto in anticipo rispetto alla mia città d'origine (Milano) e alla mia città adottiva (Venezia).



In effetti, abituato come sono a ben altre temperature, durante l'inverno vado in giro quasi sempre vestito da "tardo autunno" - niente cappotti o giacconi pesanti, per dire - e osservo con un misto di perplessità e di divertimento i locali che, anche in giornate che a Milano verrebbero considerate da maniche di camicia, affrontano il mondo esterno bardati come tanti Amundsen.



Quest'anno le cose hanno preso una piega differente: la primavera di fatto non è ancora arrivata, il cielo spesso e volentieri è coperto da nuvole grigie e l'aria si mantiene alquanto freddina - insomma, ho quasi l'impressione di essere tornato a casa.



Il risultato è vagamente fantozziano: in pratica mi sto sciroppando una tipica primavera milanese, ma senza il vantaggio di avere Milano intorno (il paesino dove abito sarà anche simpatico e bellino finché si vuole, ma non è esattamente una metropoli tentacolare). Mah...



lunedì 21 aprile 2003

Nothing



nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing nothing...



giovedì 17 aprile 2003

Wired compie gli anni



Il primo numero di Wired uscì nell'Aprile del 1993. Sono passati dunque solo dieci anni, ma l'impressione è che ne siano passati molti di più - in effetti, dieci anni di "tempo Web" equivalgono ad almeno trenta-quaranta anni di tempo "normale": ricordo che qualche anno fa un giudice americano, nel corso di una causa relativa alla presunta violazione di un accordo di non concorrenza, diede ragione all'accusato scrivendo nella sentenza che sul Web un periodo di tre mesi equivale a un anno di tempo "standard" ...



Link: Corriere della Sera.



Il Governo ha intenzione di presentare un disegno di legge sulle droghe di stampo nettamente proibizionista.



Si tratta decisamente di un passo indietro.



Il proibizionismo, non solo in Italia ma a livello mondiale, non ha mai funzionato né mai funzionerà: è servito e servirà solo a spingere i consumatori di "droghe leggere" (termine che comunque non mi piace: tutte le droghe creano una qualche forma di assuefazione, a partire dagli alcoolici e dalle normali sigarette) nelle braccia degli spacciatori, e a riempire le patrie galere di torme di consumatori abituali.



Nella nuova legge scompaiono infatti sia il concetto di uso personale che di modica quantità: l'uso di droghe è sanzionato a livello amministrativo fino a una certa quantità, che varia a seconda del tipo di sostanza stupefacente, e a livello penale sopra questa soglia - cade comunque ogni distinzione fra consumatore e spacciatore.



Capisco che l'opinione pubblica sia allarmata da certi fenomeni connessi al mondo delle tossicodipendenze, ma proprio per questo spingere definitivamente, per legge, dei normali cittadini a entrare in contatto con dei circuiti malavitosi (quello degli spacciatori prima ed eventualmente quello all'interno delle carceri poi) non mi pare sia un'idea particolarmente brillante.



mercoledì 16 aprile 2003

Propongo il contingentamento



Sentita al volo su Canale 5: "Questa settimana col tuo voto puoi decidere se far entrare un animale nella casa del Grande Fratello...".



Un altro? Ma non ci sono già abbastanza bestie, là dentro?



Riso Gallo ha la mia gratitudine imperitura



Mi piacciono tantissimo sia i tortelli di zucca che il risotto alla zucca, ma le mie abilità culinarie relativamente limitate mi hanno finora consigliato di consumare i suddetti piatti al ristorante o da amici più versati in cucina (per la serie: preferisco vivere).



Stamane ho scoperto che Riso Gallo, unico fra i concorrenti, nella sua gamma di risotti pronti annovera anche il risotto alla zucca. Whoa!!



Ho provveduto immediatamente all'acquisto e alla prova su strada, che tutto sommato si è conclusa positivamente (si tratta pur sempre di un risotto pronto, mica del frutto delle fatiche di un Gualtiero Marchesi): direi che il prodotto è decisamente valido, soprattutto per chi come me è single/celibe/zitello - le definizioni variano in base al grado di simpatia nei miei confronti; per esempio, per i miei estimatori io sono semplicemente robusto, mentre i miei detrattori mi definiscono obeso...- e non ha tempo/voglia/know-how sufficienti per dedicarsi alla preparazione del prodotto "ruspante".



Insomma, Riso Gallo ha un nuovo, affezionato cliente - ora aspetto solo che qualcuno si decida a confezionare dei (quantomeno passabili) tortelli di zucca "For Dummies"... ;-)



martedì 15 aprile 2003

La Williams è la prima scuderia di F1 anti-tabacco



Le monoposto della scuderia di Frank Williams già dal G.P. di Imola mostreranno il logo e il nome della Niquitin, una società del gruppo Glaxo-Smithkline specializzata nella produzione di sostanze anti-fumo.



La Williams è la prima scuderia di Formula Uno a rinunciare alle ricche sponsorizzazioni delle multinazionali del tabacco: tutti gli altri team non si pongono questo problema, e per parte sua la FIA ha addirittura "punito" il governo belga per la sua legislazione troppo restrittiva (sic) in materia di pubblicità delle sigarette annullando il G.P. di F1 del Belgio - e farà lo stesso l'anno prossimo col G.P. d'Austria, che sarà sostituito da quello della Cina, un Paese ricco di fumatori e che non pone nessuna limitazione in campo pubblicitario.



Il fondatore della scuderia, sir Frank Williams, da quando era scaduto l'accordo con la Rothmans non aveva più voluto firmare accordi di sponsorizzazione o anche solo di semplice collaborazione con le multinazionali del tabacco.



Ora ha fatto un ulteriore, decisivo passo in avanti, prendendo una decisione che gli fa onore.



Links: Williams F1 Team press release (in inglese, of course).



lunedì 14 aprile 2003

Killer application all'italiana



Spot pubblicitario TIM: da oggi è possibile ricevere sul proprio cellulare TIM le vignette dei personaggi dei Looney Tunes - Bugs Bunny, Willie Coyote, Road Runner (Beep-Beep) e compagni.



Splendido... finalmente la "killer application" per la telefonia mobile che tutti aspettavano - decisiva come la posta elettronica per Internet, proprio...



sabato 12 aprile 2003

"We love the iraqi information minister" website is back (almost)



Il sito messo in piedi per esaltare le tragicomiche gesta del Ministro dell'informazione iracheno (la sua frase preferita, "We are in control", è finita anche sulle t-shirt) nelle scorse 36 ore è stato letteralmente preso d'assalto dai netsurfer: una media di 4.000 accessi al secondo, che hanno reso irraggiungibile l'URL http://www.welovetheiraqiinformationminister.com/.



Ora i ragazzi hanno deciso di spostare il sito su di un server dedicato, e promettono di essere nuovamente on-line nel giro di 24 ore.



Nel frattempo, questo è il testo che si può leggere sul vecchio server:

Due to overwhelming support for  welovetheiraqiinformationminister.com. We will be bringing it back on a brand new web server that will be dedicated to the task of serving this comical view of history's funniest straight man. This should be up in 24 hours from now.

 

Note: from the webmaster

The site was so popular that 4000 visitors per second showed up from around the world and overwhelmed this shared server for over 8 hours until we turned it off in self defense. It basically put a 100 other businesses out of business for a day.  If we had known it was going to be this popular we would have put it on it's own server from the beginning.

 

What started out as a private joke to be shared by a small group of friends has turned into a hit. Check back in 24 hours or so while the internet routers figure out where the new web server is that replaces this old one. The site consists of lots of bandwidth hogging pictures and animations that you'll love once you see it on its new home server.




venerdì 11 aprile 2003

Mieli: "Emma Bonino guidi gli interventi ONU in Irak"



Ottima proposta, ottima candidata: non riesco a immaginare una personalità italiana più indicata e soprattutto più degna.



Ecco uno stralcio dell'intervento di Mieli:



Mi sentirei piuttosto di biasimare i silenzi e le reticenze che hanno impedito a molti politici e intellettuali italiani, sia del fronte "interventista" che di quello "pacifista", di giudicare le implicazioni etiche della guerra in Iraq, non alla fine ma prima e durante i combattimenti.



Pochi hanno fatto eccezione e tra questi Adriano Sofri, contrario alla scelta bellica dell’Amministrazione Bush eppure consapevole e preoccupato della desolante scarsità delle voci anti-Saddam che si sono levate nello schieramento pacifista, e Biagio De Giovanni, che ha invitato la sinistra di cui fa parte a pieno titolo a non demonizzare o banalizzare la teoria statunitense della "guerra preventiva".



Quasi tutti hanno invece ignorato la lezione di Bernard Kouchner, uomo di sinistra, già ministro francese del governo Jospin, fondatore nel 1971 di "Médecins sans frontières", commissario dell'amministrazione Onu in Kosovo, che in un’intervista dello scorso dicembre riportata in Italia dal Riformista ha sostenuto che "essere neutrali tra la vittima e il carnefice equivale ad essere complici del carnefice" e che "è molto facile essere pacifisti sulla pelle delle minoranze massacrate".



Oppure quella del premio Nobel Elie Wiesel, uomo mite e pacifico, di cui la Stampa ha pubblicato il drammatico appello ad appoggiare le ragioni di una "guerra giusta" contro la tirannia di Saddam Hussein. O anche quella dell’intellettuale polacco Adam Michnik, perseguitato dal regime comunista di Varsavia, che in un articolo tradotto in Italia da Repubblica si è difeso dall’accusa di "tradimento" lanciata dagli oltranzisti del movimento pacifista a causa del suo sostegno (critico e sofferto, come ha spiegato) a una guerra ingaggiata contro una feroce dittatura.



In questo silenzio spicca con ancora maggior nettezza la battaglia dei radicali per l’instaurazione di un governo democratico in Iraq sotto l’egida dell’Onu: una battaglia colpevolmente ignorata dal mondo politico, della maggioranza come dell’opposizione, con la pressoché unica eccezione del coraggioso e ostinato appoggio del direttore dell' Unità Furio Colombo. Ci sarebbe un modo per riscattarsi: promuovere la candidatura di Emma Bonino come responsabile degli interventi delle Nazioni Unite nell’Iraq post-bellico.



La Bonino ha tutti i titoli per svolgere al meglio questa missione. Come combattivo Commissario europeo si è recata a Kabul nel 1997, quando dell’Afghanistan non parlava nessuno, per sfidare il regime talebano e denunciare le terribili vessazioni delle donne recluse nel burqa. Ora vive al Cairo, per imparare l'arabo (bellissima la sua rassegna della stampa araba per "Radio Radicale") e dar manforte agli intellettuali democratici egiziani perseguitati come Sa’d Al-Deen Ibrahim.



Speriamo di vederla presto a Bagdad, con un ruolo impegnativo che ha dimostrato di aver strameritato.




Links:





Il Concorde va in pensione



A partire dal prossimo mese di novembre il Concorde cesserà definitivamente di volare.



L'annuncio è stato dato in simultanea da Air France e British Airways: la causa sarebbe il drastico calo del numero di passeggeri dopo l'incidente occorso tre anni fa a un Concorde appena decollato da Parigi, che avrebbe reso non più sostenibile, sul piano economico, la continuazione dei voli.



Il supersonico anglo-francese, pur bellissimo, era comunque diventato già da tempo una specie di dinosauro dei cieli (o uno pterodattilo, se preferite), caratterizzato com'era da una capacità limitata, da uno spazio per i passeggeri decisamente degno di aerei più spartani e da un consumo di carburante semplicemente spaventoso - la sua progettazione era iniziata prima degli shock petroliferi degli anni '70, in tempi di petrolio a bassissimo costo.



La sua uscita di scena segna la fine di un'avventura, quella dei supersonici, che aveva segnato l'intero mondo dell'aeronautica "commerciale".



Il suo unico potenziale concorrente diretto, un prototipo di Tupolev sovietico, si schiantò in Francia durante una dimostrazione al Salone Internazionale dell'Aeronautica.



Al momento non si ha notizia di altri progetti di aerei passeggeri più veloci del suono, se non allo stato embrionale.



Links:







Buone notizie: la clonazione umana è impossibile (almeno per ora)



Secondo una ricerca pubblicata su Science la tecnica attualmente utilizzata per clonare dei mammiferi, quella del "trasferimento nucleare", non può funzionare con i primati - e quindi neanche con l'uomo.



Questo sembra fare piazza pulita delle affermazioni dei Raeliani (e del nostrano professor Antinori) circa l'avvenuta o imminente nascita di bambini clonati, e al tempo stesso rende meno difendibile la posizione di chi vorrebbe proibire in assoluto qualsiasi forma di clonazione umana, anche quella terapeutica.



Se davvero, almeno con le tecniche attuali, la clonazione "riproduttiva", cioè quella di un intero essere umano, è impossibile, allora il pericolo di un esercito di umani-fotocopia non può più essere usato per perseguire l'obiettivo della proibizione di qualunque tipo di clonazione, compresa quella ad esempio delle cellule staminali embrionali - decisamente una buona notizia per la ricerca e per tutti i potenziali beneficiari delle terapie geniche derivate - e che sempre più in futuro potrebbero derivare - dagli studi sulle cellule staminali umane.



Link: articolo su Wired News.



mercoledì 9 aprile 2003

Alla faccia delle solite Cassandre



Le Cassandre pacifiste anche questa volta avevano fatto le solite fosche, catastrofiche previsioni:



1. la guerra provocherà centinaia di migliaia di morti fra i civili (secondo alcuni addirittura 500.000);



2. la guerra farà affluire in Europa (ma soprattutto in Italia) milioni di profughi (da due a cinque, secondo le loro stime), provocando una "colossale catastrofe umanitaria";



3. questa guerra scatenerà un vero e proprio conflitto di civiltà fra Occidente e Islam, e provocherà la destabilizzazione dei regimi arabi moderati;



4. questa guerra sarà un nuovo Vietnam, gli americani si ficcheranno in un ginepraio da cui usciranno con le ossa rotte.



Allora, vediamo come sono andate le cose...



1. la previsione di 500.000 morti fra i civili iracheni era palesemente assurda: basti dire che nel corso della prima guerra del Golfo, che era durata più del doppio del conflitto attuale e aveva visto l'impiego di una quantità limitata di ordigni "intelligenti" (circa il 10% del totale, contro l'85% della guerra attuale) i morti fra i civili erano stati circa 3.500, concentrati soprattutto a Baghdad e dintorni.



Questa volta le cifre fornite fino a ieri dal regime di Saddam parlavano di 300 civili morti a Baghdad, e forse 1.000 in totale in tutto l'Irak.



Le stime dei pacifisti si sono quindi dimostrate errate di 499.000 unità su 500.000 - meglio così, ovvio, ma come mai una così clamorosa discrepanza? Volgare malafede, ignoranza, stupidità?



2. Degli "almeno 2.000.000 di profughi" (ma, secondo alcuni, cinque) che avrebbero dovuto invadere l'Italia e poi l'Europa intera non c'è traccia: in Italia ne sono arrivati alcune dozzine, e neanche i Paesi direttamente confinanti con l'Irak hanno segnalato valori superiori ad alcune centinaia, al massimo un migliaio.



Anche qui, volendo tenere per buona la stima più ottimistica (si fa per dire) mancano all'appello 1.999.000 profughi su 2.000.000: come vogliamo chiamarlo, un altro piccolo errore di valutazione?



3. nel mondo arabo non è scoppiato nessun "incendio fondamentalista" e, anzi, le (prevedibili e scontate) manifestazioni anti-USA e pro-Saddam sono state molto meno imponenti e diffuse di quelle che avevano accompagnato la prima Guerra del Golfo.



4. in un mio precedente post avevo scritto che, se tutto andava bene, la guerra sarebbe durata un paio di settimane; la guerra, per certi versi, non è andata liscia come sperava Tommy Franks (il no dei turchi al passaggio delle truppe USA ha creato dei grossi problemi, indubbiamente), ma si è comunque conclusa in tre settimane (è vero che si combatte ancora nel nord del Paese, ma con la caduta di Baghdad si può dire che ormai i giochi sono fatti), altro che Vietnam...



Non è la prima volta che i pacifisti "senza se e senza ma" si abbandonano, con un certo compiacimento direi, alle previsioni più fosche: avevano già fatto e detto più o meno le stesse cose anche in occasione della guerra contro il regime di Milosevic e della guerra contro il regime "condominiale" del mullah Omar e di Osama Bin Laden.



Avevano anche detto, e continuano a ripetere, che la democrazia non si esporta con le armi: questo in senso stretto può essere vero, ma in Serbia, in Afghanistan e ora in Irak le armi sono risultate decisive per l'abbattimento di altrettanti regimi dittatoriali che altrimenti sarebbero rimasti in piedi per chissà quanto tempo ancora.



Personalmente sono ben contento di ciò; se poi i pacifisti trovano che in quei Paesi si stava meglio ai tempi di Slobo, di Omar o di Saddam, beh...



Il solito incidente del sabato - o quasi



Sabato pomeriggio una Citroën AX non ha rispettato uno stop ed è piombata a tutta velocità su una Mercedes, danneggiandola gravemente e provocando leggere ferite all'uomo alla guida.



Le persone a bordo dell'auto, lungi dal fermarsi a constatare i danni e prestare soccorso, sono ripartite a tutta velocità, abbandonando il luogo dell'incidente.



Apparentemente un episodio come tanti altri, ma in realtà una differenza c'è: le persone a bordo dell'auto pirata erano quattro suore.



Ora il dinamico quartetto è attivamente ricercato in tutta la bergamasca: le accuse sono omissione di soccorso e mancato rispetto della segnaletica stradale.



Eh sì, decisamente non c'è più religione, signora mia...



martedì 8 aprile 2003

Amnesty International: prosegue la raccolta di firme in favore di Amina



La sezione italiana di Amnesty International ha pubblicato un appello a favore di Amina, l'adultera condannata a morte per lapidazione da un tribunale islamico, e di altri condannati a morte in base alla sharia.



È possibile sottoscrivere l'appello tramite questo form.



lunedì 7 aprile 2003

War-blogger e no



Uno dei war-blogger più seguiti negli USA in queste settimane di guerra, Sean-Paul Kelley di "The Agonist" è stato beccato a scopiazzare sul suo blog, senza citare la fonte o spacciandole per proprie, quantità industriali di notizie da una newsletter sul conflitto iracheno.



Link: Wired News.



Ecce nivem!



nevicata fuori stagione



Proprio così, è arrivata la neve: dopo un inverno molto freddo e piovoso (a due passi da qui i molisani sono ancora alle prese con le conseguenze della recente alluvione), ma senza nevicate al livello del mare, la primavera ha portato la neve in pianura.



La foto risale alle quattro di oggi pomeriggio, minuto più minuto meno, e rende abbastanza l'idea della piccola bufera che si è abbattuta qui, praticamente al livello del mare.



Meno male che è durata poco: adesso sta già spuntando il sole, come da contratto.



Nei giorni scorsi qui intorno era tutto un fiorire di alberi di pesco: mi auguro che questo sbalzi di temperatura non arrechino troppi danni ai germogli, sarebbe il secondo anno di fila per gli agricoltori della zona.



Giusto stamattina avevo telefonato a Mestre per avvisare che stavo per rientrare in Padania per alcuni giorni, e la mia amica Calimero mi aveva detto che stava nevicando - una tipica nevicata fuori stagione, col cielo parzialmente sereno e il sole che faceva capolino fra le nuvole.



Insomma, decisamente una primavera atipica, questa.



Forze americane sono entrate a Baghdad



Non è chiaro se si tratti dell'assalto finale o di una pesante incursione per saggiare la capacità di resistenza della Guardia Repubblicana.



Oltre sessanta carri armati e una quarantina di blindati sono entrati in città; uno dei palazzi presidenziali di Saddam è stato occupato, e si combatte intorno ad altri due.



La Guardia Repubblicana si è attestata a difesa dei ponti sul Tigri e dei ministeri.



La contraerea è inesistente: sulla città volano almeno due A-10 (aerei usati solitamente in funzione anti-tank) e uno o due droni (aerei senza pilota).



Tutti i network, da Abu Dhabi Television a Sky News, trasmettono immagini delle zone della città interessate dagli scontri e del palazzo presidenziale occupato dai soldati USA.



Nel momento in cui scrivo il ministro della (dis)informazione iracheno sta tenendo una improvvisata conferenza stampa (non, come al solito, nella sede del ministero ma questa volta per strada), spiegando ai giornalisti che gli americani hanno "cercato" di entrare in città ma "sono stati respinti" e che quindi "nessun americano" è in città: peccato che in contemporanea Sky, Al-Jazeera e gli altri networks stiano trasmettendo in diretta delle immagini che mostrano le truppe americane praticamente a ridosso del centro e nella zona dell'Hotel Rashid, quello usato dai giornalisti come campo-base...





domenica 6 aprile 2003

L'India annuncia l'ennesimo test missilistico



L'India ha preannunciato un nuovo test del suo vettore Agni III, un missile con un raggio d'azione di circa 3.380 chilometri, in grado quindi di trasportare una testata nucleare fino a Mosca o Shangai.



Già i precedenti test avevano scatenato dure reazioni da parte dei pakistani, che avevano risposto testando a loro volta dei vettori in grado di trasportare una testata nucleare fin sul territorio indiano.



Nei giorni scorsi un esponente del governo indiano aveva fatto riferimento a una possibile azione militare preventiva nei confronti del Pakistan, se questo non cessava i suoi "provocatori" test missilistici.



Insomma, la tensione tra i due Paesi sta nuovamente raggiungendo il livello di guardia.



Link: articolo su CNN.



venerdì 4 aprile 2003

Il virus della SARS sarebbe frutto di manipolazioni umane



I ricercatori dell'OMS avrebbero finalmente individuato in Cina il paziente zero, quello cioè che ha diffuso il contagio.



Sarebbe un ricercatore cinese, incaricato dal governo di trovare un rimedio contro un virus particolarmente virulento responsabile di periodiche ecatombi di volatili da cortile nella provincia cinese di Guangdong.



A quanto pare il ricercatore si è spinto troppo oltre nella manipolazione del virus, identificato dalla sigla H5N1, tralasciando probabilmente anche il rispetto di alcune procedure di sicurezza, e il risultato è stato un nuovo ceppo di virus mutanti in grado di colpire l'uomo e di scatenare la SARS.



Saremmo di fronte, insomma, alla materializzazione di un classico incubo da film di fantascienza: l'apprendista stregone che pasticcia con le forze della natura e ne scatena la reazione - avevo già parlato di questo tema in un post di qualche tempo fa.



Link: articolo di Marco Lupis su La Repubblica.



Due casi da manuale



Due episodi apparentemente distanti ma in realtà legati a doppio filo: in Normandia dei "patrioti" imbrattano con scritte in vernice rossa un cimitero di guerra inglese, a Milano dei "veri italiani" danno alle fiamme un negozio arabo e imbrattano i muri tracciando delle svastiche con della vernice blu.



In entrambi i casi si può fare risalire la causa immediata dei gesti al conflitto in corso, ma la causa prima non è la guerra in sè, è l'intolleranza verso l'altro, il diverso da sè: anche senza guerra, questi individui avrebbero sicuramente trovato qualche "buon" motivo per fare quello che hanno fatto.



mercoledì 2 aprile 2003

La sinistra dell'autogol



Su Camillo alcune considerazioni sui peggioristi, nostrani e non.



Titolo: Quelli che sperano che accada il peggio, perchè solo il peggio gli darebbe ragione.



Condivido e sottoscrivo, parola per parola.



In dirittura d'arrivo l'assegnazione del dominio .eu



Entro fine mese dovrebbe essere reso pubblico il nome del gestore del nuovo dominio "regionale" .eu, specifico per l'area dell'Unione Europea.



Secondo Yahoo! News il candidato attualmente in pole position dovrebbe essere EURid (European Registry for Internet Domains), un consorzio no-profit formato dalla belga DNS, dall'italiano Istituto di Informatica e Telematica e dalla svedese NIC-SE.



EURid avrebbe intenzione di offrire i domini .eu a un prezzo di 10 € all'anno.



Nell'articolo non è specificato se questo è il prezzo riservato ai vari registrar oppure il prezzo "utente finale" - differenza non da poco: ad esempio, i vari domini .com, .net, .org costano all'ingrosso appena 6 $, ma gli utenti finali se li vedono offrire a prezzi che variano generalmente dai 24 ai 36 $ o €, con punte al ribasso di 12 $.



martedì 1 aprile 2003

A proposito di censura televisiva...



... mi auguro che questo sia solo un Pesce d'Aprile - in caso contrario, il primo che parla ancora di regime lo inc... ehm, gli apro nuovi orizzonti...