giovedì 31 ottobre 2002

Ancora sul tema delle responsabilità umane nei disastri "naturali": il Corsera oggi ha citato il caso illuminante di un albergo distrutto da una eruzione dell'Etna nel 1985, ricostruito esattamente nello stesso punto e distrutto nuovamente dall'eruzione di questi giorni - per l'ultima volta, si spera.



Come sempre in questi casi, i morti non li ha fatti il terremoto: sono stati gli edifici, il loro crollo, a uccidere.



Ci si comincia già a chiedere come mai case vecchie, a volte, di secoli hanno retto alla scossa, mentre una scuola costruita solo pochi decenni fa si è letteralmente afflosciata su se stessa.



L'ultimo grosso terremoto in California, pochi anni fa, ha colpito un'area popolata da parecchi milioni di persone (la popolazione complessiva del Molise equivale agli abitanti di quattro-cinque delle venti zone in cui è suddivisa Milano) e pur essendo stato molto più violento ha fatto meno morti di quelli (nove) finora accertati in provincia di Campobasso: un colpo di fortuna?

No: edifici "veramente" antisismici e adeguati piani di informazione e coinvolgimento delle popolazioni a rischio.



Il bilancio del sisma di stamane si è fatto più grave del temuto.



Secondo una televisione locale molisana i bambini estratti morti dalle macerie della scuola di San Giuliano sarebbero già quattro - la notizia è rimbalzata anche sul TG regionale RAI, ma non sembrano esserci ancora conferme definitive.



Le reti di telefonia cellulare sono sovraccariche non solo in Molise ma anche nel vicino sud-Abruzzo, molti ponti-radio sono saltati - le autorità invitano a non usare i cellulari per non interferire con le comunicazioni sul campo delle unità di soccorso.



Gli ospedali della regione hanno messo in preallarme i donatori abituali di sangue - solo a titolo precauzionale, visto che le scorte di sangue disponibili vengono considerate per ora sufficienti.



Prime notizie giornalistiche sulla scossa di terremoto - ottavo grado Mercalli, epicentro in provincia di Campobasso (io attualmente sono in Abruzzo, giusto al confine col Molise - Ach!).



Lieve scossa di terremoto, poco fa - nessun danno a persone o a cose, apparentemente.



Webaccessibile.org promette di diventare la migliore risorsa in lingua italiana sull'accessibilità dei siti web - vale decisamente una visita :-)



mercoledì 30 ottobre 2002

Il sito del neonato quotidiano "Il Riformista" - supera (con una piccola spintarella...) la validazione W3C per quanto riguarda l'HTML (hanno omesso il DOCTYPE, però) e il livello A (il più basso dei tre) delle direttive WAI (accessibilità dei siti Web).



Non male, per una "release 1.0" - e meglio di molti altri quotidiani online.



Hanno anche problemi coi CSS e dovrebbero lavorare un po' sull'accessibilità, ma sono sulla buona strada: se si impegnano dovrebbero riuscire a non farsi sorprendere dall'Anno internazionale del disabile, ormai alle porte (2003).



Ah, e a parte le considerazioni "tecniche" fanno anche un bel quotidiano, direi.



martedì 29 ottobre 2002

Un'altra tegola sulla testa di Vittorio Cecchi Gori.



Confesso che non riesco proprio a vederlo nei panni del bieco bancarottiere: mi sembra piuttosto una specie di Paperino animato da buone intenzioni ma alla fine sempre baciato in fronte dalla sfiga.



Non è nè migliore nè peggiore di tanti altri italici imprenditori: ha provato a competere con gente più navigata e/o dotata di reti di protezione più solide, e ha fatto la fine del vaso di coccio fra i vasi di ferro.



Altri hanno agito come e peggio di lui ma "ce l'hanno fatta", motivo per cui ora sono ammirati e riveriti: come sempre, in Italia niente ha più successo del successo.



Un dispositivo a basso costo permetterà ai non vedenti di percepire alcuni tipi d'immagine su di uno speciale schermo fatto di piccolissimi spilli.



Rispetto a tecnologie concorrenti, quella messa a punto dal National Institute of Standards and Technology (NIST) americano dovrebbe consentire di produrre un dispositivo del costo indicativo di circa 2.000 dollari (contro i 40.000 delle altre soluzioni presenti sul mercato).



Maggiori dettagli su Punto Informatico.



lunedì 28 ottobre 2002

Secondo il Washington Times Al Qaeda disporrebbe di 9 piccole testate nucleari da 1 kiloton ciascuna (la bomba atomica che distrusse Hiroshima aveva una potenza di circa 20 Kiloton).



L'obiettivo potrebbe essere rappresentato non dalle metropoli occidentali ma dall'industria petrolifera mediorientale.



Lo scopo ovviamente sarebbe quello di provocare una gravissima crisi economica che metterebbe in ginocchio l'intero schieramento "crociato", per dirla con Bin Laden e i suoi accoliti.



domenica 27 ottobre 2002

Su "Il Nuovo" Diego Gabutti fa una cosa che pochi commentatori hanno fatto, dopo il blitz di Mosca: usa il cervello.



Se rinasco faccio l'intellettuale organico: soldi facili, e l'aureola del barricadero nonostante il tenore di vita...