mercoledì 28 settembre 2005

Tengo famiglia

Tengo famiglia: è questo il motto che Leo Longanesi suggeriva di scrivere sulla bandiera italiana.
Ferrara è nato politicamente come comunista (un comunista "vero", di quelli del vecchio PCI, mica un pinocchietto nogglobal alla Casarini), poi al momento giusto è diventato socialista, poi al momento giusto (discesa in campo e fulminea vittoria di Berlusconi) è diventato un fan sfegatato del capitalismo e della dottrina politica liberale, poi al momento giusto è diventato un neo-con de noantri: a giudicare dai suoi recenti atteggiamenti da clerico-reazionario baciapile, mi verrebbe da pensare che il vecchio puttanone ha fiutato il vento che cambia, e ha sentito un forte lezzo di restaurazione democristiana - non è stato l'unico, certo, ma la velocità del suo riposizionamento e il contestuale riassestamento dei suoi valori di riferimento non possono non lasciare ammirati, in un certo senso - un po' come quando si vede uno squalo catturare e sbranare con poche rapide mosse un'otaria: dispiace per l'otaria, ma non si può fare a meno di apprezzare l'eleganza e l'efficienza del predatore - e comunque è la dura legge della sopravvivenza, no?

domenica 25 settembre 2005

Libero fischio in libera piazza

Riporto un intervento di Camillo sulla vicenda Ruini. Sottoscrivo parola per parola.
La canea contro i civilissimi fischiatori del cardinal Ruini non la capisco. Non capisco perché Ruini non possa essere fischiato, specie se interviene (legittimamente) da politico nel dibattito legislativo italiano. Boselli opportunamente ricorda la frase, che ho messo nel titolo, pronunciata da Sandro Pertini. E poi, se le cose sono davvero andate come si è visto nei servizi dei tg, mi sembra sia stata una cosa ordinata, allegra, tranquilla e pacifica. Erano comunisti? Embé? I leader del centrosinistra sono stati, al solito, i più baciapile. Dall'altra parte, comico l'intervento di Antonio Socci sul Giornale. Sostiene che quei fischi siano la stessa cosa della devastazione di Genova compiuta dai "ragazzi" del G8 e scrive di "intimidazioni intolleranti che non si limitano a zittire e insultare gli avversari politici (e sarebbe già gravissimo), ma addirittura prendono di mira un prelato, il presidente dei vescovi italiani". Addirittura. Ha scritto proprio "addirittura". Ed è sempre Socci, lo stesso appassionato opinionista che sul mio giornale aveva invitato i ciellini di Rimini a fischiare e a non far parlare per la sua posizione sui referendum non uno qualsiasi, ma Gianfranco Fini. Addirittura il ministro degli Esteri.

sabato 24 settembre 2005

Guida per blogger e cyber-dissidenti

In molti Paesi i blogger vengono colpiti duramente dalla censura dei rispettivi regimi: in molti casi si arriva all'arresto e alla condanna a gravi pene detentive, anche superiori ai dieci anni di carcere, per il solo fatto di avere espresso delle opinioni o di avere semplicemente riferito delle notizie scomode.

Gli Stati totalitari e antidemocratici in cima alla lista nera sono Cina, Vietnam, Iran, Tunisia, Cuba, Arabia Saudita e Uzbekistan.

Reporters Sans Frontières ha presentato all'Apple Expo computer show di Parigi una guida dedicata in buona parte ai cyber-dissidenti, oltre che ai blogger "normali" che vogliono creare un blog di successo.

La guida sarà in vendita in libreria al prezzo di 10 euro, ma è anche disponibile per il download gratuito (in francese, inglese, cinese, arabo e persiano) da parte di blogger o aspiranti tali che si connettono al sito di RSF da Paesi più o meno "canaglia".

Segnalo inoltre un'altra validissima iniziativa anti-censura, già consolidata: il Committee to Protect Bloggers.

giovedì 22 settembre 2005

Alice, ed è subito notte

Alice, Rai Due, Anna La Rosa:
"Passo a presentarvi gli ospiti... il Presidente della Lombardia, Roberto Formigone...

(...)

...ehm, Formigon
i..."

Alice guarda i gatti -
e i gatti guardano le alici...

martedì 20 settembre 2005

Simon Wiesenthal, 1908-2005

Simon Wiesenthal, il "cacciatore di nazisti" che nel corso della sua vita ha contribuito alla cattura di oltre 1.100 criminali nazisti, fra cui il teorico della "soluzione finale" e l'assassino di Anne Frank, è morto oggi a Vienna.


Simon Wiesenthal in una foto del 1923
La foto qui sopra, risalente al 1923, ritrae Simon Wiesenthal nei panni del leader di un gruppo di boy-scouts della città polacca di Buczacz: solo uno dei ragazzi ritratti in questa foto sopravvisse all'Olocausto.

Leggete e diffondete

Su ShockAndAwe (sì, proprio lui: il blog "pittorescamente inverecondo", secondo la definizione delle solite merdine islamofasciste) Barbara ha scritto il post "definitivo" sui kattivi ebrei, sui buoni palestinesi e su certa sinistra imbecille che ci è toccata in sorte qui in Italia.

Leggete e diffondete.

lunedì 19 settembre 2005

Il co-presidente della Repubblica ha parlato

E, come di consueto, ha dettato la linea ai nostri grandi statisti.

E ricordarsi, di tanto in tanto, della separazione fra Stato e Chiesa? E rispettare, di tanto in tanto, la forma e la sostanza delle moderne democrazie liberali? E astenersi, di tanto in tanto, dall'ingerirsi negli affari interni di un Paese sovrano? Insomma, per dirla brutalmente...

...e farsi una spaghettata di ca**i propri, no?!?

E, come se non bastasse, ora la Chiesa cattolica non pagherà più l'ICI allo Stato italiano, per nessun motivo: insomma, sempre meno Italia, sempre più Casalingpaese.

mercoledì 14 settembre 2005

Attentato mortale contro i CC

Secondo le prime informazioni si tratterebbe di un pacco-bomba, esploso poco prima delle 16:00 negli uffici del comando provinciale dei CC a Latina, e in particolare nella stanza dove si smista la corrispondenza.

Morto un carabiniere di 35 anni, un altro è rimasto ferito.

Se fosse confermata l'ipotesi del pacco-bomba, la pista da seguire sarebbe quella della sinistra anarco-insurrezionalista - negli ultimi anni hanno cercato più volte il morto fra le forze dell'ordine: a quanto pare questa volta ci sono riusciti.

Milano, Eurabia

Ottimo editoriale del sempre puntuale Magdi Allam sul Corriere della Sera:

Male hanno fatto il prefetto di Milano, Bruno Ferrante, e il direttore scolastico regionale, Mario Dutto, a invitare al tavolo dei negoziati Ali Sharif, direttore della scuola islamica di via Quaranta, e Abdelhamid Shaari, presidente della moschea di viale Jenner, la più inquisita e collusa con il terrorismo islamico in Italia.

Pur apprezzando la loro determinazione a chiudere una struttura che da 14 anni opera senza alcuna autorizzazione e a favorire l'integrazione di circa 500 ragazzi egiziani nella scuola pubblica italiana, è stato un grave errore individuare in chi ha violato la legge un interlocutore istituzionale dello Stato.

Se un italiano desse vita a un centro di formazione a un'ideologia religiosa o di altra ispirazione, sotto l'insegna di una scuola confessionale priva di alcuna autorizzazione, cooptandovi centinaia di ragazzi italiani sottratti alla scuola dell'obbligo, verrebbe sanzionato a norma di legge, insieme ai genitori.

E se i militanti islamici egiziani si fossero azzardati a fare in Egitto ciò che è stato consentito loro a Milano, sarebbero finiti diritti in galera. Invece nel Belpaese dove i predicatori islamici nelle loro lezioni inneggiano alla «morte che sconfigge i piaceri terreni», abbiamo consentito di creare una zona extraterritoriale dove la legge è stata ignorata e calpestata.

Poi ci siamo arresi, con quel fare ingenuo e ideologico diffuso tra gli islamologi, i religiosi e i politici multiculturalisti, offrendo loro denaro e docenti per impartire qualche ora d'italiano ai ragazzi che, al termine delle medie, erano diventati dei perfetti disadattati e senza alcuna prospettiva di inserimento nella società italiana.

Infine si è fatto balenare loro l'ipotesi di una sanatoria, a spese della collettività, per dar vita a una nuova scuola italiana parificata dove reinserire i predicatori islamici riciclati alla legalità, ricreando di fatto un nuovo ghetto di studenti musulmani con l'avvallo dello Stato.

Per fortuna il ministro dell'Istruzione Moratti ha posto fine a questo comportamento indecoroso e controproducente, chiarendo che non ci sarà alcuna scuola parificata con i predicatori islamici di via Quaranta.

(continua a leggere sul Corriere).

Casalingpaese

Casalingpaese, è così che dovrebbe chiamarsi l'Italia: non un Paese moderno, civile, dinamico, ma un piccolo mondo antico, una versione per minus habens di Pleasantville, una parodia del Libero Stato di Bananas popolato da "cittadini" (le virgolette sono d'obbligo) che farebbero un figurone in una qualunque città del terzo mondo, non certo in Europa, e che continuano pervicacemente a votare dei politici arroganti e imbecilli - una combinazione micidiale - che fanno il contrario di quello che promettono, che ignorano le aspirazioni e le scelte degli elettori, che stanno portando alla rovina (tutti, sia chiaro: quelli di destra come quelli di sinistra, quelli di sinistra anzi promettono di fare ancora peggio) quel poco che resta di questo disgraziato Paese.

Per quanto mi riguarda, sottoscrivo le parole di Prezzolini: l'Italia ormai è morta, finita, resta soltanto il rimpianto per quello che avrebbe potuto essere ma che a questo punto non credo più che potrà diventare.

Non è più il mio Paese. Non è più Italia: d'ora in poi sarà Casalingpaese.

domenica 11 settembre 2005

9/11




Ho trovato questo, scritto da una blogger che lavora in Alitalia:
che stavate facendo l'undici settembre duemilauno?

Io lavoravo, lavoravo quando ho sentito l'urlo, lavoravo ma ho smesso subito e sono corsa verso la sala "Supporto" quella dove ci si occupa di ossigenoterapia, di rimpatri ,minori non accompagnati, barellati, grandi ustionati e unità di crisi, è un settore strano quello, venti persone sempre affaccendate , ufficio aperto 24 ore su 24 , una specie di pronto soccorso che ti garantisce una voce "italiana" a qualsiasi latitudine tu sia, il numero da fare se si smarrisce il biglietto a dakar o se avete perso il volo a tokio, il professionista da interpellare se volete portare con voi i il vostro contrabbasso dell'ottocento o viaggiare con un amico in sedia a rotelle.

Non si sconvolgono facilmente quelli del Supporto, ma quel giorno hanno urlato, e io ho corso.

Lo schermo faceva vedere il primo aereo schiantarsi sulla torre , una due tre volte , quando è arrivato il secondo non capivamo se era l'ennesimo replay oppure peggio. Era peggio.
E poi ancora dopo neanche mezz'ora un'altro, mi sono rimessa seduta ho staccato la cornetta al telefono e ho infilato le cuffie: UNITA' DI CRISI BUONASERA, quante volte avro' ripetuto quella frase ?

Un' infinità , troppe per ricordarle tutte, ma alcune mi sono rimaste dentro:

" mia figlia aveva l'aereo alle 18.00 signorina, vero che non poteva esserci sulle torri?"
guardo lo schermo e c'è sempre quella figura che si lancia nel vuoto ,e allora che dico?
Il cartellone bianco sul quale scrivevamo a pennarello le informazioni avute, la 604 atterra a toronto , la chicago torna indietro , la cairo è sparita dai radar, la cairo? ma non la pilotava il fidanzato di cristiana la cairo? Lei piange quindi si, la pilotava lui, telefoni in tilt, curiosi a caccia di informazioni,il numero della farnesina ripetuto a memoria, i giornalisti che devono fare il loro lavoro, parenti preoccupati, mamme disperate "il minore non accompagnato è in canada seduto sulle ginocchia del comandante" questa frase mi fece ridere, l'allora direttore del C.R.M.C. l'aveva scritta in rosso al centro della lavagna , aveva gli occhi lucidi perchè i nostri li stavamo ritrovando uno ad uno , anche la cairo era riapparsa e tornata a casa per ragioni di sicurezza , i nostri erano atterrati o stavano tornando a casa , erano quasi le due del mattino ormai e stanca sono tornata a casa anche io.

sabato 10 settembre 2005

LaRadice cambia casa (reloaded)

Il blog LaRadice ha (di nuovo) cambiato casa: la sua nuova dimora "provvisoriamente definitiva" si trova all'URL

http://laradice.blogsome.com

Buona lettura a tutti.