domenica 11 settembre 2005

9/11




Ho trovato questo, scritto da una blogger che lavora in Alitalia:
che stavate facendo l'undici settembre duemilauno?

Io lavoravo, lavoravo quando ho sentito l'urlo, lavoravo ma ho smesso subito e sono corsa verso la sala "Supporto" quella dove ci si occupa di ossigenoterapia, di rimpatri ,minori non accompagnati, barellati, grandi ustionati e unità di crisi, è un settore strano quello, venti persone sempre affaccendate , ufficio aperto 24 ore su 24 , una specie di pronto soccorso che ti garantisce una voce "italiana" a qualsiasi latitudine tu sia, il numero da fare se si smarrisce il biglietto a dakar o se avete perso il volo a tokio, il professionista da interpellare se volete portare con voi i il vostro contrabbasso dell'ottocento o viaggiare con un amico in sedia a rotelle.

Non si sconvolgono facilmente quelli del Supporto, ma quel giorno hanno urlato, e io ho corso.

Lo schermo faceva vedere il primo aereo schiantarsi sulla torre , una due tre volte , quando è arrivato il secondo non capivamo se era l'ennesimo replay oppure peggio. Era peggio.
E poi ancora dopo neanche mezz'ora un'altro, mi sono rimessa seduta ho staccato la cornetta al telefono e ho infilato le cuffie: UNITA' DI CRISI BUONASERA, quante volte avro' ripetuto quella frase ?

Un' infinità , troppe per ricordarle tutte, ma alcune mi sono rimaste dentro:

" mia figlia aveva l'aereo alle 18.00 signorina, vero che non poteva esserci sulle torri?"
guardo lo schermo e c'è sempre quella figura che si lancia nel vuoto ,e allora che dico?
Il cartellone bianco sul quale scrivevamo a pennarello le informazioni avute, la 604 atterra a toronto , la chicago torna indietro , la cairo è sparita dai radar, la cairo? ma non la pilotava il fidanzato di cristiana la cairo? Lei piange quindi si, la pilotava lui, telefoni in tilt, curiosi a caccia di informazioni,il numero della farnesina ripetuto a memoria, i giornalisti che devono fare il loro lavoro, parenti preoccupati, mamme disperate "il minore non accompagnato è in canada seduto sulle ginocchia del comandante" questa frase mi fece ridere, l'allora direttore del C.R.M.C. l'aveva scritta in rosso al centro della lavagna , aveva gli occhi lucidi perchè i nostri li stavamo ritrovando uno ad uno , anche la cairo era riapparsa e tornata a casa per ragioni di sicurezza , i nostri erano atterrati o stavano tornando a casa , erano quasi le due del mattino ormai e stanca sono tornata a casa anche io.

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