domenica 25 settembre 2005

Libero fischio in libera piazza

Riporto un intervento di Camillo sulla vicenda Ruini. Sottoscrivo parola per parola.
La canea contro i civilissimi fischiatori del cardinal Ruini non la capisco. Non capisco perché Ruini non possa essere fischiato, specie se interviene (legittimamente) da politico nel dibattito legislativo italiano. Boselli opportunamente ricorda la frase, che ho messo nel titolo, pronunciata da Sandro Pertini. E poi, se le cose sono davvero andate come si è visto nei servizi dei tg, mi sembra sia stata una cosa ordinata, allegra, tranquilla e pacifica. Erano comunisti? Embé? I leader del centrosinistra sono stati, al solito, i più baciapile. Dall'altra parte, comico l'intervento di Antonio Socci sul Giornale. Sostiene che quei fischi siano la stessa cosa della devastazione di Genova compiuta dai "ragazzi" del G8 e scrive di "intimidazioni intolleranti che non si limitano a zittire e insultare gli avversari politici (e sarebbe già gravissimo), ma addirittura prendono di mira un prelato, il presidente dei vescovi italiani". Addirittura. Ha scritto proprio "addirittura". Ed è sempre Socci, lo stesso appassionato opinionista che sul mio giornale aveva invitato i ciellini di Rimini a fischiare e a non far parlare per la sua posizione sui referendum non uno qualsiasi, ma Gianfranco Fini. Addirittura il ministro degli Esteri.

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