domenica 30 dicembre 2007

ThyssenKrupp: morto il settimo operaio


Nel primo pomeriggio di oggi anche Giuseppe Demasi, 26 anni, ha cessato di vivere.
Il bilancio della strage alla ThyssenKrupp sale così a sette morti. I nomi degli altri sei caduti sul lavoro sono Antonio Schiavone, Roberto Scola, Angelo Laurino, Bruno Santino, Rocco Marzo, Rosario Rodinò.

Nell'anno che si sta chiudendo i morti sul lavoro sono stati quasi mille e duecento; il nostro Paese figura agli ultimi posti in Europa per quanto riguarda la sicurezza sul lavoro, e il numero di morti ogni diecimila lavoratori è sensibilmente più alto che nella "patria dello sfruttamento selvaggio della manodopera", gli USA, che invece al riguardo possono vantare statistiche lusinghiere, che molti Paesi europei si sognano soltanto.

In occasione della strage di Nassiriya e di altri eventi luttuosi che hanno visto coinvolti i nostri militari all'estero mi è capitato di sentire gente sostenere che "avevano scelto loro di andare lì, erano pagati per quello".
Una colossale sciocchezza: nessuno sano di mente sceglie di farsi pagare, foss'anche bene, in cambio della propria vita.
La verità è che ci sono "mestieri", fra cui quello del soldato, in cui i fattori di rischio sono più alti, ma in nessun caso la morte viene considerata un rischio "normale" e da mettere in conto - almeno, negli eserciti occidentali non funziona (più) così da parecchio tempo.

Se neanche per dei militari di professione la morte "sul lavoro" viene ormai considerata una eventualità "accettabile", a maggior ragione non dovrebbe esserlo per dei "civili non combattenti" come gli operai caduti a Torino.

Viviamo il paradosso di un Paese dove i sindacati sono probabilmente i più forti d'Europa, dove le normative sulla sicurezza - sulla carta - sono fin troppo dettagliate, dove in teoria i controlli dovrebbero essere capillari, e invece ogni anno siamo qui a contare centinaia e centinaia di morti.

Così non si può andare avanti.

Gli organismi pubblici preposti ai controlli devono controllare i luoghi di lavoro per davvero, non solo sulla carta, e devono essere messi nelle condizioni di farlo; le aziende devono essere poste di fronte alla minaccia concreta, non solo teorica, di sanzioni pesantissime in caso di gravi omissioni o carenze; tasto particolarmente dolente per molti, i sindacati devono smettere di fare politica e di cogestire determinate situazioni assieme alle aziende e devono riprendere a fare il proprio mestiere, cioè fare gli interessi dei propri iscritti senza inciuciare con la controparte in cambio di una fetta della torta.

Non è tollerabile che tutti, ma proprio tutti, continuino a tirare a campare e a farsi gli affari propri sulla pelle di chi lavora: anche qui è necessario un soprassalto di dignità, la consapevolezza che le leggi vanno rispettate, che ognuno deve svolgere il proprio ruolo onestamente e lealmente, che le persone non sono numeri da accodare in fondo a una statistica sulle morti bianche ma sono persone in carne e ossa che la mattina escono di casa per andare a guadagnarsi da vivere, non per andare a morire a causa dell'indifferenza, della disonestà o dell'imperizia altrui.

sabato 29 dicembre 2007

Invoco la par condicio


Dopo avere sentito il suo discorso di fine anno, voglio assolutamente sapere chi è il pusher di Prodi: perché solo lui può fare dei viaggi così meravigliosi nel mondo della fantasia? Cos'ha, lui, più di noi comuni cittadini?

venerdì 28 dicembre 2007

Siamo alle solite


L'ennesimo santone "verde" spiega a noi rozzi e incoscienti devastatori dell'ambiente che l'unico modo per vivere in un mondo ecologicamente corretto è tornare all'età delle caverne.
Ad esempio:
"MEDIA: Verdissimo: vivere scollegati.
Una persona veramente 'eco' prende le notizie dagli altri membri della comunità e anche per le previsioni del tempo si fa come una volta, ovvero guardare la natura e tirare a indovinare.
"
Giusto: perché sprecare inutilmente preziose risorse per tenersi informati di quello che succede a più di un tiro di freccia dal proprio villaggio, o per conoscere in anticipo dettagli secondari e insignificanti come l'arrivo di un uragano o di uno tsunami? E cos'è tutto questo scambiarsi idee e stringere contatti e socializzare su Internet? Ma lo sapete quanto petrolio costa, eh, lo sapete? Molto meglio la piazza del villaggio, e la domenica tutti a sentire lo stregone che predice il futuro...

Colpa dei "sindaci razzisti" del Nord-Est, immagino


Dal Corriere:
VERONA - Ancora una violenza sessuale. Un ventiduenne romeno è stato fermato dai carabinieri per aver picchiato, violentato e poi rapinato una donna veronese di 50 anni. La vittima stava rientrando a casa a piedi quando è stata aggredita dall'uomo che l'ha trascinata di forza lontano dalla strada, in un luogo appartato. Qui l'aggressore l'ha riempita di calci e pugni per rendere la vittima inerte e l'ha poi violentata ripetutamente. Quindi il giovane l'ha derubata fuggendo.


Dal TGcom:
TRENTO - Ha invitato a casa, per il cenone di Natale, un clochard straniero che vive al dormitorio di Trento. E mentre lo riaccompagnava al termine dei festeggiamenti è stata violentata dall'uomo, un marocchino 43enne. La vittima, una 24enne di Trento, ha raccontato tutto al marito che l'ha accompagnata all'ospedale e avvertito la polizia. Il marocchino è stato quindi arrestato con l'accusa di violenza sessuale.

Secondo quanto ricostruito dalla Squadra mobile, la giovane donna, dopo aver trascorso la serata con il marito e il clochard, ha riaccompagnato in auto l'ospite al dormitorio della città. Prima di arrivare, però, lo straniero ha convinto la donna a fermarsi in una piazzola dove ha abusato di lei, minacciandola di ritorsioni nel caso avesse raccontato l'accaduto. La donna, tornata a casa, si è però subito confidata con il marito ed è partita la denuncia.

giovedì 27 dicembre 2007

Imprudente


Don Gelmini: "Continuero' ad abbracciare i miei ragazzi"
Fossi in lui non lo griderei così ai quattro venti...

Benazir Bhutto, 21/06/1953 – 27/12/2007


L'attentato è stato rivendicato da Al Qaeda. Secondo quanto ha dichiarato il principale portavoce dell'organizzazione terroristica Sheikh Saeed in un colloquio telefonico da una località sconosciuta con AKI-Adnkronos International, è stato il numero due della rete terroristica, Ayman Al Zawahiri, a ordinare l'uccisione della Bhutto. "Abbiamo eliminato il più importante asset nelle mani degli americani", ha detto lo sceicco. Secondo Sheikh Saeed, l'assassinio è stato realizzato da un militante della cellula terroristica Lashkar-i-Jhangvi del Punjab.

martedì 25 dicembre 2007

Mancano nove giorni all'impiccagione di Raheleh Zamani


Dal sito delle Donne democratiche iraniane in Italia:
Quattro persone sono morte ieri mattina [19/12/2007, NdR] nel famigerato carcere di Evin. Una delle vittime è Zahra Nazemian, gli altri, di cui si è avuta notizia solo ad esecuzione avvenuta sono: Qasem, 28, Reza ,28 and Erfan S, 27, tutti e tre condannati per omicidio.

È stata posticipata di due settimane, invece, l’esecuzione di Raheleh Zamani. I genitori del marito hanno deciso di concedere alla donna 14 giorni in più per trovare i soldi necessari a pagare il prezzo del sangue.

Ricordiamo che Raheleh Zamani uccise il marito due anni fa al culmine della disperazione per i continui abusi e violenze cui era sottoposta da anni e che il marito non le risparmiava neanche di fronte ai bambini.

Abbiamo due settimane per evitare che venga uccisa l’ennesima vittima della violenza. Bisogna inondare di lettere, di fax e di mail di protesta i recapiti dell’ambasciata iraniana in Italia.

Ma soprattutto bisogna scrivere ai parlamentari, al governo affinché siano i nostri rappresentanti a dare voce alla nostra indignazione. Oltretutto è ormai giunta l’ora, dopo quanto accaduto ieri, di lavorare seriamente affinché il dossier sui diritti umani in Iran venga discusso dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu.
“Le proteste non aiutano più”- ha affermato Mahmood Amiry-Moghaddam, portavoce del sito Iran Human Rights, e vincitore del premio Amnesty International (sezione norvegese) per i diritti umani 2007- “è ora che il caso iraniano venga deferito al Consiglio di Sicurezza dell’ONU”.


Direi che si tratta di una iniziativa di mobilitazione alla portata di tutti noi: il tempo a disposizione è poco, iniziamo subito.

Sul sito italiano dell'ambasciata della repubblica islamica dell'Iran, alla pagina dei contatti, potete trovare indirizzo, telefono, fax e e-mail: usateli.

Qualunque siano le vostre personali emozioni, nelle vostre comunicazioni non usate toni forti, ultimativi o indignati; ricordate che in quanto "semplici cittadini" di un Paese straniero non siete nelle condizioni di minacciare o di pretendere alcunché dalla Repubblica islamica: voi potete solo far leva sulla generosità e sulla clemenza della Repubblica, sul suo senso di umanità e sulla sua capacità di perdono, e sulla sicura ricaduta positiva di un simile atto umanitario.

Non siate aggressivi, non usate toni da comizio, non mettete in dubbio la legittimità della condanna emessa dalla giustizia iraniana, non lanciate accuse al regime: non è questo il momento e la sede. Quello che conta è evitare l'impiccagione di Raheleh, e usare toni di sfida o di condanna del regime otterrebbe esattamente l'effetto opposto: ogni cosa a suo tempo.
Oggi l'obiettivo su cui concentrarci è la salvezza di una singola vita, ricordatelo: niente di più.

Ripeto, è una cosa che possiamo fare tutti noi, senza distinzione di colore politico: per dire, una azione mirata non-violenta come questa dovrebbe essere condivisibile anche e soprattutto dai pacifisti senza se e senza ma, quelli che si dichiarano contrari a qualunque intervento militare in Paesi stranieri. Si attivino anche loro. Attiviamoci tutti.

lunedì 24 dicembre 2007

La Rivoluzione (liberale) non va in vacanza


Proprio così, cari amicici: anche sotto le feste i vecchi lupi liberali/liberisti/libertari dormono con un occhio solo, quindi per quelli che anche oggi badano a presidiare la blogosfera (ma anche per tutti gli altri lettori di questo blog) ecco due minuti di relax: un mio vecchio post a commento di un'intervista di Claudio Sabelli Fioretti a Gianni Vattimo.
Buon Natale a tutti! (menzione speciale per l'amico non-più-blogger Griso).

Ai fratelli blogger che in Cina, in Iran e in decine di altri Paesi rischiano la prigione (o la vita) per il solo fatto di esprimere online le proprie idee, qualunque esse siano, un augurio di buone - e sicure - feste e un reiterato auspicio: possano le vostre tastiere non smettere mai di ticchettare.

venerdì 21 dicembre 2007

Betancourt: "rumors" sempre più insistenti in Rete


Forse - forse - le FARC stanno per rilasciare Ingrid Betancourt. Questo sembrano suggerire alcuni segnali registrati in rete nelle ultime sette-otto ore: speriamo sia la volta buona.

giovedì 20 dicembre 2007

Sorpresa: il governo "pacifista" appoggia all'ONU la politica "guerrafondaia" di Bush


Leggere per credere:
New York. Gli applausi per il voto sulla moratoria non vincolante della pena di morte hanno coperto la decisione invece vincolantissima presa martedì pomeriggio, esattamente nello stesso giorno, dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite presieduto dall’Italia. Poche ore dopo il voto dell’Assemblea generale sulla pena capitale, i quindici membri del Consiglio di sicurezza hanno approvato all’unanimità la risoluzione 1790 sull’Iraq, rinnovando il mandato militare alle truppe multinazionali guidate dal generale David H. Petraeus. Ufficialmente, ora, l’Italia è favorevole alla presenza dell’esercito americano nell’ex regno di Saddam, malgrado la maggioranza di centrosinistra sia stata eletta su una piattaforma politica completamente diversa, al punto che immediatamente dopo l’insediamento a Palazzo Chigi il governo Prodi ha deciso il ritiro delle truppe italiane da Nassiryah.
Martedì, invece, l’Italia ha votato a favore della politica irachena di George W. Bush e Dick Cheney, centrata sull’invio in Iraq di ulteriori 30 mila soldati americani, a completamento della missione Iraqi Freedom ideata da Donald Rumsfeld. E’ la prima volta che il nostro governo esprime un voto in un organismo internazionale sull’occupazione militare irachena. Quando gli Stati Uniti e i loro alleati decisero infatti di invadere l’Iraq, anche per far rispettare le risoluzioni Onu rigettate dal regime di Saddam Hussein, l’Italia non era membro del Consiglio di sicurezza, dove invece è stata eletta soltanto all’inizio di quest’anno.

(continua)

Aveva ragione Prodi quando disse agli italiani, alla fine della scorsa campagna elettorale, "Vi stupiremo": in effetti, credo proprio che gli elettori dell'ala pacifinta della coalizione saranno davvero stupiti di apprendere che "il loro" è in assoluto il primo governo italiano a sostenere ufficialmente, con un voto in sede ONU, la politica americana in Irak.

mercoledì 19 dicembre 2007

giovedì 13 dicembre 2007

Il multiculturalismo colpisce ancora


E ancora una volta è una donna - e magistrato - a cavarne il peggio del peggio:

Sarah Bradley è una giudice australiana che crede nel rispetto della diversità culturale. Di quelle che hanno lavorato per anni per tenere fuori dalle prigioni i criminali aborigeni. Deve essere per questo che, qualche settimana fa, ha lasciato liberi tre uomini e sei ragazzi, rei confessi dello stupro di una bambina di dieci anni: «Dovete capire—ha detto loro bonariamente— che non potete fare sesso con una minorenne. In questo caso ammetto che la ragazza coinvolta probabilmente era consenziente». Dopotutto, è l’assunto della giudice, la violenza sessuale è talmente diffusa nelle aree indigene, dove i neonati contraggono malattie veneree e i bambini mimano l’atto sessuale già all’asilo, che i giovani potrebbero non percepirla come un reato e quindi vanno educati, non puniti.

Peccato per la vittima, una ragazzina magra con la faccia triste, nata con un lieve ritardo mentale a causa del troppo alcool bevuto da sua madre durante la gravidanza. A lei la vita non ha fatto nessuno sconto. Aveva sette anni quando subì la prima violenza. Per questo era stata allontanata dalla comunità di Aurukun, nel Queensland settentrionale, e data in affidamento a una famiglia non indigena. Poi il ritorno a casa e lo stupro di gruppo: «È sbagliato — aveva decretato il Dipartimento per la sicurezza del bambino — farla allevare da gente bianca, così le rubiamo la sua identità». La triste storia della piccola Kylie (il nome è di fantasia), oggi dodicenne, ha sconvolto l’Australia. Il neo premier laburista Kevin Rudd, eletto qualche settimana fa, ha invocato la tolleranza zero: «Sono orripilato da casi come questo — ha detto —, di violenza sessuale contro donne e bambini».


Complimenti: avanti così, verso il brave new world del politicamente corretto.

Guzzanti


Come non quotarlo?

sabato 8 dicembre 2007

Luttazzi, la volgarità non paga


Almeno, non su La7: l'emittente ha infatti deciso di sospendere Decameron dopo che, nella puntata di sabato scorso (di cui avevo visto solo i primi minuti) Luttazzi ha lanciato una marea di insulti e di volgarità gratuite contro Giuliano Ferrara. Chissà se adesso assisteremo alla solita commedia, ai soliti piagnistei del "censurato" di turno?

Posso fare tutto?


Segnalo un post di Barbara.

giovedì 6 dicembre 2007

Una Religione di Pace™ e di Tolleranza?


In questi giorni torna sotto i riflettori il caso di una ragazza saudita di diciannove anni sequestrata per strada nella cittadina saudita di Qatif, caricata a forza su di un'auto e violentata da alcuni uomini.
La ragazza aveva commesso l'errore di denunciare lo stupro alle autorità. Risultato: lei (non i suoi violentatori) è stata condannata in prima istanza a duecento (200) frustate e a sei mesi di carcere per "adulterio", essendosi colpevolmente intrattenuta in auto con un "non-parente" maschio.
Il caso nelle scorse settimane aveva scatenato reazioni indignate in diversi Paesi, fra cui alcuni islamici: questo ha irritato la giustizia del Paese wahabita, che ora pare intenzionata ad aggravare la posizione della "ragazza di Qatif" che, in quanto "adultera" (sic) potrebbe ora rischiare la pena di morte. Il Ministero saudita della giustizia infatti in una dichiarazione ufficiale ha sostenuto che la giovane è una adultera ed ha “provocato l’attacco” dei suoi violentatori perché, secondo la loro testimonianza, era “in una condizione indecente”.
Notare: "secondo la loro testimonianza", cioè secondo la testimonianza dei "poveri" violentatori, provocati oltre ogni limite dalla "condizione indecente" della ragazza e quindi, presumo, "costretti" da lei a rapirla e violentarla...
D'altra parte secondo la Sharia, la legge coranica, la testimonianza di una donna in tribunale vale la metà della testimonianza di un uomo: ovvio quindi che la ragazza di Qatif già in partenza non aveva nessuna possibilità.
Anche l'avvocato che ha "osato" perorare la sua causa ha subito provvedimenti disciplinari, come documentato in questo articolo.

Benvenuto, Tenzin Gyatso


Tenzin Gyatso è il 14° Dalai Lama, premio Nobel per la pace nel 1989 ed esponente del pacifismo.
E' in visita in Italia, ma questo "piccolo" particolare al governo italiano (e al Vaticano) evidentemente non risulta: in ossequio alla Cina, che da decenni occupa il Tibet e perseguita i monaci e le monache buddiste esattamente come la dittatura comunista birmana, nessuna alta carica dello Stato incontrerà ufficialmente il "reietto".
Balza all'occhio la differenza con l'accoglienza tributata al Dalai Lama solo pochi giorni fa dal Congresso e dal Presidente degli Stati Uniti, ma anche senza andare oltreoceano vale la pena ricordare che nel 1994 l'allora Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro e l'allora capo del governo Silvio Berlusconi ricevettero ufficialmente Tenzin Gyatso.
A commento di queste differenze di comportamento riporto un articolo di Filippo Facci di qualche giorno fa:

«Si vergognino e basta. Lo facciano quei conduttori di talkshow che pensano che parlare del Dalai Lama e della Cina non faccia ascolti, e che un delitto molto vicino sia più interessante di carneficine molto lontane. Lo facciano quei miei colleghi, intrisi di realpolitik da cortile, che passano la vita a sezionare le cose bianche e naturalmente la milionesima ipotesi di proporzionale alla tedesca con soglia di sbarramento alla norvegese e scorporo alla molisana: convinti che determinate questioni siano solo velleità da idealisti e da radicaloidi anziché sostanza politica pura, allo stato brado. Si vergogni il presidente della Camera Fausto Bertinotti, capace di intrattenersi 50 volte al giorno coi cronisti e però incapace di dare una risposta ufficiale ai 285 parlamentari che per iniziativa di Benedetto Della Vedova gli hanno chiesto di ricevere il Dalai Lama con tutti i crismi, e se possibile di farlo parlare nell'emiciclo parlamentare. Si vergogni Romano Prodi, l'uomo che vorrebbe sospendere l'embargo delle armi alla Cina, il presidente del Consiglio che non incontrerà il Dalai Lama questo dicembre come non volle incontrarlo nell'ottobre 2006: nel 1994, diversamente, il Dalai Lama fu ricevuto ufficialmente da Oscar Luigi Scalfaro e dal premier Silvio Berlusconi, eppure l'import-export con la Cina rimase in piedi. Si vergognino pure, dal primo all'ultimo, i comunisti italiani: è l'unico gruppo dove non compare neppure un firmatario tra i 285 che hanno chiesto a Bertinotti d'incontrare il leader tibetano. Rifondazione comunista? Solo Pietro Folena e Maurizio Acerbo: solo loro due riescono a scacciare il sospetto che la sinistra italiana sia multilaterale solo in chiave antiamericana. Poi c'è il Vaticano, che ha certo responsabilità più complicate giacché milioni di cattolici cinesi rischiano persecuzioni ogni giorno: ma va detto che neppure Benedetto XVI, che a sua volta non incontrerà il Dalai Lama, ne esce infine splendidamente. Ma è tutto il nostro Paese a uscirne come il solito paesaggio di mezze stature e piccoli interessi».

mercoledì 5 dicembre 2007

Come rovesciare la realtà e vivere felici


Direi che il rapporto delle sedici agenzie di intelligence USA presentato ieri dalla stampa di sinistra come una sconfessione di Bush e della sua politica estera, se letto con un minimo di attenzione, contiene invece delle conferme della linea Bush.
Innanzitutto, il programma nucleare militare iraniano: il regime islamo-nazista iraniano in questi anni ha sempre smentito l'esistenza di un programma nucleare militare segreto, assecondato in questo dai giudizi prudentissimi dell'AIEA e della solita ONU - solo la Francia, lo scorso anno, ancora in epoca Chirac, ha rilevato che le caratteristiche del programma nucleare "civile" iraniano erano incompatibili con un uso "solo civile" dell'atomo, ma erano e sono compatibilissime con un piano di sviluppo di armamenti nucleari.
Bene, le agenzie di intelligence USA nel loro rapporto hanno scritto che gli iraniani hanno sospeso, nel 2003, il loro programma nucleare militare segreto: a rigor di logica, non si può "sospendere" quello che non esiste, quindi pare evidente che l'intelligence americana dia per assodata l'esistenza di questo programma militare segreto: se c'è qualcuno che in questi anni ha mentito alla comunità internazionale, quindi, non è Bush ma Ahmadinejad.
Secondo punto: l'Iran ha sospeso il suo programma militare segreto nel 2003. Vi dice niente questa data? Guarda caso, è proprio l'anno dell'invasione-lampo dell'Irak da parte della coalizione guidata dagli americani, culminata in poco più di un mese nell'annientamento del regime di Saddam.
Dopo questa bruciante sconfitta del dittatore iracheno molti altri tiranni dell'area hanno iniziato seriamente a temere che gli americani avessero intenzione di "finire il lavoro" andando oltre l'Irak: questo spiega la presa di posizione della Siria, che all'epoca si affrettò a smentire di avere in programma la produzione di armi di distruzione di massa, e la sostanziale resa preventiva del regime del dittatore libico Gheddafi, che ammise di avere un proprio programma di sviluppo di armi nucleari, aprì le porte del Paese agli ispettori internazionali e provvide spontaneamente al suo smantellamento. Anche in Iran evidentemente l'idea che gli occidentali avessero avviato un repulisti generale contro gli "Stati-canaglia" deve avere terrorizzato, al di là delle sprezzanti dichiarazioni di facciata, gli ayatollah al potere, tanto da indurli a sospendere precauzionalmente (ma non a cancellare) il loro programma di sviluppo di armi nucleari.
Secondo il rapporto dell'intelligence USA oggi gli iraniani sono a circa quattro anni di distanza dalla disponibilità effettiva di armi nucleari: i conti sono presto fatti: 2007-2003=4.
Insomma, se le iniziative del "cowboy" Bush non avessero indotto i nazisti islamici al potere in Iran a sospendere il loro programma di sviluppo, oggi Teheran disporrebbe già di armi nucleari.
L'intervento di Bush in Irak, quindi, ha anche avuto come effetto collaterale quello di ridurre a più miti consigli altri stati-canaglia della regione, sia pure temporaneamente nel caso di Siria e Iran: ora abbiamo quattro anni, o forse anche meno, per bloccare definitivamente i progetti di genocidio nucleare dei nazisti islamici iraniani - con le buone se possibile, ma se necessario anche con le cattive: proprio la storia recente dimostra che in ultima analisi l'unico linguaggio che capiscono e temono questi criminali è quello delle armi.

martedì 4 dicembre 2007

Noi Siamo I Prediletti


In un processo per contraffazione di gadget un magistrato del tribunale di Napoli ha convocato come parti lese e testimoni per l'accusa Topolino, Titti (o forse Minnie?) e Paperino: non, che so, il legale rappresentante della Disney in Italia, ma proprio i personaggi dei fumetti - ehm - "in persona".
Se penso a tutta quella povera gente che vive in Paesi grigi e noiosi, dove cose come queste non succedono neanche nei film natalizi, mi sento veramente fortunato e orgoglione di essere italiano. Soprattutto orgoglione, direi.

domenica 2 dicembre 2007

Luttazzi


Ieri sera ho guardato per alcuni minuti il suo show, poi ho lasciato perdere: possibile che ripeta sempre le stesse cose, con le stesse espressioni facciali, la stessa gestualità, lo stesso tono di voce, le stesse pause fra una battuta e l'altra, lo stesso sorrisetto gonfio di autocompiacimento?
Ho avuto la stessa sensazione di deja vu che mi prende sempre quando vedo Christian De Sica buttarsi via facendo l'ennesima pubblicità per la TIM: nella sua ansia di clonare il padre fin nei minimi dettagli sono trent'anni che è sempre uguale, qualunque cosa faccia quando la guardi hai sempre l'impressione di averla già vista prima, e almeno due volte.
Come ulteriore aggravante, Luttazzi adesso usa a profusione le risate registrate in sottofondo - roba che ormai non va più neanche nel Quarto Mondo - e ricorre senza freni alla volgarità più becera - l'ultimo, patetico rifugio di chi ha o crede di avere di fronte un pubblico di coatti e non sa cosa dire per farli ridere.
Bah... come diceva lui stesso un tempo (un tempo, per l'appunto): "disgustorama, disgustomatic..."

giovedì 29 novembre 2007

(S)consigli per gli acquisti


Marco Ahmetovic, condannato in primo grado a sei anni e mezzo per l'omicidio di quattro giovani minorenni, investiti dal giovane rom mentre era in stato di ubriachezza, pare sul punto di diventare il testimonial di una linea di orologi e di una di jeans, "Linearom".
Si parla di compensi oscillanti fra i quarantamila e i trecentomila euro, e di un cachet per eventuali serate in discoteca di tremila euro.
Già immagino le future campagne pubblicitarie, con testimonial altri immigrati, meglio se clandestini (fa più esotico, si sa):

- EyeProtect, l'occhiale da sole per chi vuole difendere i propri occhi dai raggi UVA-UVB e avere più carisma e sintomatico mistero (cfr. Franco Battiato) anche durante i lunghi e tediosi arresti domiciliari al mare, in residence pagato dai contribuenti italiani;

- SuperSvit, l'attrezzo professionale in grado di aprire qualunque porta blindata, a patto che abbia la chiave nella toppa, garantito dalla F.I.L.S. - Federazione Italiana Ladri & Saccheggiatori;

- SureClean, la candeggina in grado di rimuovere totalmente qualunque traccia biologica dalla scena del crimine - ora ancora più efficace nel distruggere il DNA!;

- SenzaTraccia, il profilattico raccomandato dall'Associazione Stupratori & Pedofili;

- Codice di Procedura Penale: la migliore garanzia di impunità, disponibile gratis in tutti i tribunali della Repubblica Italiana - efficacia testata in migliaia di casi! Garanzia soddisfatti o indultati!

Potrei andare avanti, ma credo di avere reso l'idea. Adesso scusate, vado a ficcarmi due dita in gola.

domenica 25 novembre 2007

La Religione di Pace™ colpisce in Afghanistan


Uccisi nove civili, fra cui sei bambini, e un nostro militare, il maresciallo capo Daniele Paladini del secondo Reggimento pontieri di Piacenza.
Incommentabili, come sempre, le dichiarazioni della feccia collaborazionista, a cadavere ancora caldo.

mercoledì 21 novembre 2007

Si intravvede (forse) una via d'uscita


In tutti questi anni il bipolarismo "all'italiana" ha fatto danni enormi: ha reso in pratica obbligatoria la creazione di coalizioni "pigliatutto" pensate non per governare il Paese ma puramente e semplicemente per sconfiggere l'avversario, percepito spesso come un vero e proprio nemico (vedi la vera e propria ossessione psicotica di ampi settori della sinistra per "l'odiato Berlusconi").
L'ideale sarebbe stato - e sarebbe tuttora - non il bipolarismo ma il bipartitismo, con un sistema elettorale maggioritario "secco" sul tipo di quello anglosassone: in questo caso non è la coalizione a vincere, ma il singolo partito che riesce a conquistare più collegi elettorali uninominali. I vantaggi sono molteplici: riduzione drastica del numero dei partiti, semplificazione complessiva del processo (si sa subito chi vince e chi governa, senza dover passare per fumose ed estenuanti trattative pre o post elettorali con altre forze politiche più o meno "vicine") ma soprattutto "neutralizzazione" delle ali estreme dello schieramento politico.
Oggi come oggi sia il centrodestra che il centrosinistra, per vincere, devono creare delle coalizioni elettorali omnibus, che racchiudono tutti, dai partiti più moderati a quelli più estremisti dei rispettivi schieramenti. Dopo il voto questi "cespugli" o partitini dell'uno o del due per cento si ritrovano in mano un enorme potere di ricatto, assolutamente sproporzionato al loro peso elettorale e al loro effettivo seguito nel Paese: senza di loro, infatti, la maggioranza di governo non è più tale, e si rischia di tornare di corsa alle urne,
E' questo il motivo, ad esempio, per cui ogni giorno che Dio manda in terra un ex-democristiano come Prodi deve abbozzare e scendere a compromessi sempre più umilianti e sempre più dannosi per il Paese con la feccia comunista, totalitaria, intollerante, anticapitalista, antioccidentale e illiberale: sa benissimo che se non facesse così, se provasse anche solo per un giorno a tenere la schiena dritta, il suo governo cadrebbe miseramente.
Problemi simili, anche se meno gravi, li ha avuti Berlusconi nei cinque anni del suo governo: l'unica sostanziale differenza è che nel suo schieramento non si annidavano delle forze politiche apertamente antioccidentali.
Un sistema maggioritario uninominale obbligherebbe i principali partiti a presentare dei programmi di governo in grado di attrarre il voto degli elettori moderati, non estremisti: li obbligherebbe insomma a "convergere al centro" dello schieramento - tutto il contrario di quello che accade oggi, dove sono invece le frange minoritarie e di fatto invise alla stragrande maggioranza degli italiani, alleati compresi, a dettare"la linea".
Sfortunatamente, oggi come oggi le condizioni politico-parlamentari per arrivare al maggioritario sono praticamente inesistenti: il maggioritario è naturalmente inviso ai partitini di tutte e due le sponde politiche, e i partiti maggiori non possono istituirlo autonomamente, magari con un accordo bipartisan, senza veder cadere il governo nel giro di ventiquattr'ore: per i "piccoli", infatti, molto meglio tornare a votare con questa legge elettorale - anche a costo di ritrovarsi nella coalizione perdente - che correre il rischio di venire spazzati via dal Parlamento e di perdere il proprio potere di ricatto.
Resta, è vero, il referendum che dovrebbe tenersi la prossima primavera, ma è una speranza molto tenue, quasi vana: già al momento della raccolta delle firme ci fu chi, a sinistra, si lasciò incautamente sfuggire che a neutralizzare il referendum "ci avrebbe pensato la Cassazione" (alla faccia della tanto sbandierata indipendenza della Corte...), e come se questo non bastasse ormai i partiti che raccolgono la stragrande maggioranza degli elettori italiani sembrano definitivamente orientati a far fallire il referendum , o dando indicazione per il no o incitando anche in questo caso, come già in passato, all'astensionismo "attivo".
Se la situazione restasse quella attuale - sistema bipolare soggetto alla tirannia delle minoranze - ci sarebbe veramente da essere pessimisti. Io invece comincio, se non a essere ottimista, quanto meno a scorgere una piccola luce in fondo al tunnel, e questo proprio grazie alla scelta di Berlusconi di abbracciare l'ipotesi del proporzionale alla tedesca.
Col proporzionale con "congrua" soglia di sbarramento - almeno al cinque per cento, diciamo - l'obiettivo di ridurre il numero dei piccoli partiti verrebbe raggiunto quasi automaticamente: le piccole formazioni più affini fra loro non avrebbero difficoltà a fondersi per superare la soglia minima, mentre oggi il sistema bipolare spinge verso la nascita di sempre nuovi soggetti politici, la cui unica ragione di vita è il fatto che possono ricattare la coalizione di riferimento (decine di milioni di elettori) pur avendo alle spalle poche centinaia di migliaia di voti.
Ovviamente i partiti più grossi dovrebbero presentare programmi "moderati" e ragionevoli, per potere aspirare a vincere, e questo renderebbe la politica italiana più simile a quella del resto d'Europa, e renderebbe i governi decisamente più in grado di operare concretamente e in tempi rapidi, e di mantenere (almeno in parte, si sa...) le proprie promesse elettorali.
Nel caso peggiore, se proprio i potenziali alleati del centrodestra o del centrosinistra continuassero con la logica del ricatto, bloccando di fatto dopo le elezioni la nascita del nuovo governo, niente impedirebbe al vincitore (sia esso il Partito Democratico o il nuovo partito berlusconiano) di formare una Grande Coalizione in stile tedesco col principale avversario, lasciando gli aspiranti "aghi della bilancia" con un pugno di mosche in mano.
Dopo le prossime elezioni, anzi, a mio avviso potrebbe essere auspicabile la nascita proprio di una Coalizione fra PD e PDL/PPL per varare una volta per tutte quella serie di importanti riforme e modernizzazioni di cui l'Italia ha bisogno senza dover fare concessioni agli estremisti sfascisti, rossi o neri che siano.
Certo, ripeto: il proporzionale, sia pure con sbarramento, non è certo il sistema elettorale che amo di più - ma la politica è un mix fra sogni, spinte ideali e arte del possibile: meglio un primo passo nella direzione della governabilità e della "normalità" del Paese che nessun passo. Per migliorare le cose c'è sempre tempo, in fondo.

lunedì 19 novembre 2007

Rido


Rido pensando ai vari Fini, Casini, Follini - Follini, questo Ago Della Bilancia della politica italiana - convinti di potere logorare e ridimensionare il Cavaliere a dispetto della sua forza elettorale e del suo carisma; rido pensando a quelli che a sinistra, nei partiti e nei giornali, hanno tentato di spacciare agli italiani l'immagine di un Berlusconi messo all'angolo e ormai isolato perfino dai suoi alleati (vedi sceneggiata sul sistema elettorale prossimo venturo).

Bene ragazzi, smettete di sognare e riaprite gli occhi, tutti quanti: la ricreazione è finita, e voi siete di nuovo indietro con i compiti a casa. Molto indietro.

domenica 18 novembre 2007

La salute dei napoletani è salva


Come certamente saprete, da ormai quattordici anni Napoli e la Campania vivono la cosiddetta "emergenza rifiuti" (mai vista un'emergenza durare così tanto): "grazie" al brillante operato delle amministrazioni (comunale, provinciale e regionale) di centrosinistra ogni anno scatta l'emergenza sanitaria, ogni anno le statistiche registrano un'impennata di malattie (tumori compresi) legati alla - mancata - gestione dei rifiuti, ogni anno gli stessi cittadini che fanno le barricate contro gli inceneritori - o termovalorizzatori che dir si voglia - danno alle fiamme centinaia di cassonetti e di mucchi di immondizie abbandonate per strada, producendo (e respirando, assieme ai propri figli) una quantità folle di diossina e di altri sottoprodotti della combustione nocivi per la salute.
Ora finalmente la situazione dell'inquinamento a Napoli è cambiata: d'ora in poi solo pura e salubre aria di montagna, per i napoletani.
Ci ha pensato il sindaco Jervolino:

Niente fumo nei luoghi aperti a Napoli, parchi comunali compresi, se si è in presenza di lattanti e bambini fino a 12 anni, nonchè di donne in stato di gravidanza. Lo ha stabilito un'ordinanza del Comune di Napoli in vigore da domenica 18 nivembre, che allarga il divieto di fumo ai luoghi all'aperto Napoli si colloca così all'avanguardia in Italia nella tutel dei soggetti deboli esposti al rischio del fumo passivo.

Prevedibile, e infatti giunto a stretto giro di posta, il plauso del ministro Livia Turco.
Francamente, non so se ridere o piangere.

sabato 17 novembre 2007

Il mondo alla rovescia


Un evento eccezionale, in teoria, ma ormai una costante, in Italia.

Ieri un magistrato molisano ha condannato a un anno e otto mesi, senza carcerazione, un anziano che aveva ripetutamente violentato una quindicenne disabile, per giunta già stata vittima di violenze sessuali all'età di dodici anni.
La madre della ragazzina aveva affidato la quindicenne all'anziano perché la accompagnasse ogni giorno in auto fino alla scuola, distante e poco servita dai mezzi pubblici: per tre mesi quasi ogni giorno l'anziano si era fermato lungo il percorso casa-scuola e aveva violentato la ragazzina, fin quando questa aveva trovato la forza di raccontare alla madre quello che stava succedendo.
Il verme era stato condannato a poco meno di quattro anni in prima istanza, ma ieri in appello il giudice gli ha praticamente dimezzato la pena definendo l'accaduto "cosa di poco conto": se questo è un reato "di poco conto" mi chiedo che cosa si può intendere per "reato grave", secondo questo giudice. Perfino l'avvocato difensore ha manifestato ad alta voce la propria perplessità: "se il mio assisitito è innocente è innocente, ma se il giudice lo ritiene colpevole allora non capisco il senso delle sue parole" ha detto più o meno ai giornalisti.

Nello stesso giorno, sempre in Italia, mentre le femministe italiane si battono per il "diritto" a portare il velo delle immigrate islamiche (velo vietato persino in alcuni Paesi musulmani "moderati", per la sua connotazione politica e non religiosa), due islamiche virtuosamente coperte dal velo hanno picchiato e insultato una immigrata islamica diciassettenne "colpevole" di portare i jeans e di truccarsi come le "troie occidentali": evidentemente, nessuno si sta preoccupando abbastanza del suo diritto a vestire e a vivere come meglio crede.

Insomma: quaranta e più anni dopo la nascita del movimento femminista in Italia c'è un giudice che considera robetta da poco violentare per tre mesi una ragazzina quindicenne disabile, e c'è un movimento femminista (o quel che ne rimane) che si preoccupa di difendere "il diritto" (sic) delle donne musulmane a indossare quello che in realtà è un simbolo di oppressione maschilista e fa finta di non vedere quando una donna viene picchiata (o uccisa: vedi Hina Saleem) per essersi rifiutata di indossarlo. Il mondo alla rovescia, Italian style.

martedì 13 novembre 2007

Cronache da un paese normale


Gabriele Sandri è stato ucciso da un poliziotto, non da tifosi avversari: per una volta il calcio non c'entra. O meglio, non c'entraVA, perché ci hanno pensato la Polizia e il Ministero dell'Interno a trasformare tutto in una questione (pseudo)calcistica.

Il poliziotto

Il poliziotto è responsabile su tutta la linea. Vede una rissa, o un principio di rissa, nel parcheggio dell'autogrill sull'altro lato dell'autostrada e che fa? Tira fuori la pistola e spara prima un colpo in aria, poi - secondo un testimone oculare - un colpo praticamente ad altezza d'uomo che attraversa le corsie di un'autostrada trafficata (si era in pieno giorno) e poi va a colpire il finestrino posteriore di un'auto e trapassa da parte a parte il cranio di un ragazzo che, pare, non aveva neanche partecipato al diverbio perché stava dormendo in auto dopo una notte trascorsa a fare il dj in un locale romano.
Ora, per un comportamento del genere non ci possono essere scusanti o attenuanti di sorta: non c'era niente nella situazione e nelle circostanze che autorizzasse l'uso di forza letale da parte dell'agente della Stradale.
Per dirla tutta, non c'era niente che autorizzasse anche soltanto la minaccia del ricorso alle armi: quell'agente non avrebbe neanche dovuto estrarre la pistola dalla fondina.
Non mi convince però l'ipotesi di accusare l'agente di omicidio volontario: un'arma a canna corta come la pistola d'ordinanza è, per definizione, imprecisa se usata da grande distanza.
A differenza di quanto si vede al cinema o in tv, riuscire a colpire qualcuno sparandogli con una pistola da una distanza superiore ai venti-trenta metri è un evento altamente improbabile, il classico "colpo fortunato" - in questo caso, un colpo tragicamente sfortunato: le probabilità di colpire alla testa quel povero ragazzo da una distanza di quasi ottanta metri erano infinitesimali.
In definitiva, l'agente ha agito in maniera sconsiderata, assolutamente al di fuori degli standard minimi di professionalità che un poliziotto in divisa dovrebbe rispettare, ma non aveva intenzione di uccidere: omicidio colposo quindi, con le aggravanti dei futili motivi e dell'abuso della forza.

La Polizia

La Polizia (e/o il Ministero degli Interni) è riuscita nel capolavoro di trasformare una banale rissa fra tifosi (non più di una decina in tutto, pare) in una battaglia campale fra tifoserie ultras organizzate, cosa questa che poi ha portato le suddette tifoserie a scendere in piazza, coalizzate, contro le forze dell'ordine e contro il CONI.
Nelle prime fasi dopo l'omicidio, infatti, le autorità hanno cercato di alterare la percezione delle responsabilità della polizia parlando (come riferito dai telegiornali) di "scontri fra opposte tifoserie in un autogrill", dando quasi l'idea di un autogrill devastato e messo a ferro e fuoco da orde di ultras, quando invece i dipendenti dell'autogrill hanno in seguito testimoniato che all'interno del locale non era successo letteralmente niente; come se non bastasse, le prime veline definivano il ragazzo ucciso "un ultras già noto alle forze dell'ordine, in quanto responsabile di precedenti atti di tifo violento": una notizia che si è poi rivelata completamente falsa, inventata di sana pianta.
Questo è quello che ha fatto scatenare ancora di più i cosiddetti "tifosi".

I "tifosi"

I "tifosi, ovviamente, mai come in questo caso non possono essere considerati tali: abbiamo visto all'opera piuttosto gruppi di squadristi, principalmente di estrema destra a giudicare dai cori e dai saluti fascisti, che hanno scatenato azioni di guerriglia urbana in più città, usando la morte di Sandri come pretesto per attaccare gli odiati poliziotti.
Questo è quello che è successo: non è stata una reazione "spontanea" per l'uccisione di un tifoso ad opera della polizia: la realtà è che bande di eversori hanno attaccato le forze dello Stato.
Se non si tratta di vero e proprio terrorismo organizzato, come ipotizzato in queste ore, ci siamo comunque davvero vicini: abbiamo visto accadere cose che negli anni di piombo, come ha sottolineato Cossiga, avrebbero "automaticamente" autorizzato le forze di polizia ad aprire il fuoco sugli aggressori.
Poteva essere un bagno di sangue.

sabato 10 novembre 2007

Miscellanea - 10/11/07


Scuola, maestra di vita

In una classe media del padovano l'insegnante ha fatto svolgere ai suoi alunni il seguente tema: "Come uccidere un professore o un compagno di classe". Io al classico svolgimento (il tema scritto) allegherei l'URL dei video pubblicati su YouTube da quell'adolescente scandinavo che ha fatto strage pochi giorni fa - qualche riferimento bibliografico fa sempre la sua porca figura, in questi casi. Ah, complimenti al docente, ça va sans dire...

Pacchetto insicurezza

Arriva notizia della riduzione di quasi il 25% (43 su 200) dei presidi della Polizia Stradale sul territorio: già il corpo della Stradale è sotto di circa mille unità (circa 12.500 agenti contro i circa 13.500 previsti), se ora prendiamo qualche centinaio di poliziotti e li togliamo dal servizio di pattugliamento sulle strade stiamo freschi: prepariamoci a contare altri incidenti - e altri cadaveri.

E meno male che i "dilettanti allo sbaraglio" erano quegli altri

Il governo dei capaci e degli onesti continua a provocare disastri: secondo dati pubblicati ieri, in Settembre la produzione industriale è calata dell'1% rispetto al mese precedente; rispetto a dodici mesi fa il crollo è impressionante: meno 2,5%.
La Commissione europea ha poi reso noto che l'Italia l'anno prossimo vedrà una crescita del PIL pari solo all'1,4%, inferiore alle rosee previsioni del governo Prodi e la più bassa in assoluto di tutta Eurolandia (ma proprio tutta, ex Paesi disastrati della ex Europa comunista compresi).
Avanti così, "per il bene dell'Italia".

Siamo tutti froci, col culo degli altri

Come certamente saprete, questo governo è il più affollato nella storia della Repubblica: oltre cento fra ministri, viceministri e sottosegretari. Per dire, neanche l'Andreotti dei bei tempi che furono era riuscito a fare peggio, si era fermato - mi pare - a quota novantasette.
Ora, la svolta: la Finanziaria attualmente in discussione prevede un dimezzamento dei ministri (potranno essere 12, al massimo) e uno sfoltimento complessivo delle fila governative: al massimo 60 persone, non una di più.
Uno dice: bene, bravi, si sono ravveduti, meglio tardi che mai.
Poi però scopre che i nuovi limiti saranno operativi solo a partire dalla prossima legislatura. Ahhhh, ecco...

venerdì 9 novembre 2007

Enzo Biagi (yawn)


Francamente tutte queste lacrime di coccodrillo e tutte queste sviolinate post-mortem su Biagi, "il più grande giornalista italiano" (?!?) mi lasciano come una sensazione di leggero imbarazzo.
A me non ha mai detto granché, come giornalista: ho sempre avuto l'impressione che avesse scambiato la pacatezza e l'aplomb del giornalismo britannico per noia, monotonia e stile monocorde nel parlare e nello scrivere: ottimo come sonnifero, comunque, su questo non ci piove.
L'unica volta che mi sono occupato direttamente di lui, qualche anno fa, l'ho fatto in questi termini: niente da aggiungere, ora.
Criticatemi pure, se volete, ma non vedo necessità di accodarmi al gregge dei dolenti politicamente corretti.

domenica 28 ottobre 2007

Racismo para deficientos


Avevo pensato di titolare con un classico "Racism for dummies", ma la versione "spagnola", anche se un po' maccheronica, mi è parsa rendere meglio il senso.

La Regione Toscana (centro-sinistra) ha lanciato una campagna "anti-discriminazione" incentrata su di un manifesto con la foto del polso di un neonato che indossa un braccialetto recante l'indicazione "omosessuale" e con accanto lo slogan "L'omosessualità non è una scelta".

L'idea è dell'assessore alla sanità della Regione (ex DS, ora PD), ed è stata benedetta a livello nazionale da Barbara Pollastrini (idem come sopra).

Mi pare l'ennesimo caso in cui, con le migliori intenzioni di questo mondo, il politicamente corretto porta a combinare disastri.

Rileggiamo il messaggio: "L'omosessualità non è una scelta". Sullo sfondo la foto di un neonato.
L'insieme pare suggerire che l'omosessualità sia quindi una sorta di anomalia genetica, una malattia simile, che so, all'anemia mediterranea: guarda caso, proprio quello che sostengono da sempre il Vaticano e la parte più retriva della destra: gli omosessuali sono dei malati, per giunta afflitti da una tara genetica, e la libera scelta o le condizioni ambientali non hanno influenza sul fatto di essere o non essere gay o lesbiche - per la serie: "sono fatti così, poverini, ci sono nati....".

Complimenti, bel risultato per una campagna "anti-discriminazione".

giovedì 11 ottobre 2007

Giustizia tedesca sempre più razzista


Dopo le assoluzioni di musulmani accusati di avere picchiato la loro compagna "perché è tipico della loro cultura", ora è la volta di uno stupratore che ha ottenuto uno sconto di pena "perché sardo".
Il politicamente corretto colpisce ancora.

lunedì 8 ottobre 2007

Contro l'idea della "curtura de massa"

Durante la "notte bianca" parigina, resa ancora più effervescente (e alcoolica?) dai festeggiamenti per la vittoria della nazionale di rugby, uno o più sconosciuti hanno pensato bene d'introdursi in un museo e di danneggiare uno dei dipinti più famosi e apprezzati di Claude Monet, "Le pont d'Argenteuil".
Un atto di barbarie, sicuramente, ma non sarà certo l'ultimo: "il" problema vero è il problema della "curtura de massa" contemporanea, del consumismo coniugato col concetto (già di per sè idiota) di "vacanze intelligenti" che porta al fenomeno che abbiamo tutti sotto gli occhi: orde di ignoranti (nel senso che ignorano...) che invadono chiese, musei, città d'arte e alla fine guardano senza neanche capire quello che stanno guardando - perché nella stragrande maggioranza dei casi non hanno gli strumenti, non padroneggiano i linguaggi artistici ed espressivi, non conoscono niente del contesto in cui un'opera d'arte è nata e si è sviluppata e nella maggior parte dei casi neanche si pongono il problema. Alla fine qualcuno di questi beoti si ribella istintivamente a questo stato di cose - a questo "obbligo" di apprezzare, per forza di cose acriticamente, delle "cose" che non capiscono - e si sente in diritto di dire all'opera d'arte di turno rovinandola, violandone la - presunta, per loro - "sacralità": "ma tu che cazzo mi rappresenti? perché dovrei darti valore, darti importanza?".
Insomma, il problema è a monte: è nel basso livello culturale delle società moderne, nel basso amore per il bello - ma prima ancora nella scarsa o nulla abitudine al bello - dei nostri contemporanei. In attesa di un improbabile nuovo Rinascimento che coinvolga le mitiche "masse", il mio modesto parere è che bisognerebbe mettere in salvo - letteralmente - le opere d'arte facilmente trasportabili, sostituendole con delle copie, e bisognerebbe istituire rigide barriere d'ingresso e "numeri chiusi" per altre situazioni meno gestibili, come ad esempio le città d'arte o determinate aree monumentali.
Insomma, diciamocelo: la cultura, a differenza di altri beni più o meno "di consumo", non è "massificabile": una società, un modello di vita tutto sommato semplice e alla portata di tutti come quello consumista può trasformare miliardi di persone in "turisti" e "viaggiatori", scaricandoli alle Maldive o in Kenia a botte di voli charter, ma non può magicamente trasformarli in altrettanti viaggiatori alla Goethe o alla Stendhal o alla Lord Byron: non è neanche nei suoi obiettivi o nelle sue possibilità, per dirla tutta.

venerdì 5 ottobre 2007

Meno male


Meno male che al governo oggi non c'è il "fascio-destrista" Berlusconi, altrimenti per cose come queste come minimo avremmo le barricate per strada.

Da coglioni a bamboccioni


Un bel passo avanti, non c'è che dire. Stavolta però a parlare è stato uno del governo dei capaci e degli onesti, quindi si presume che questa volta sia tutto vero... o no?

martedì 2 ottobre 2007

Vale più la vita degli animali che degli umani


In Abruzzo ignoti hanno ucciso con un'esca avvelenata una intera famigliola di orsi - madre, padre e un cucciolo di pochi mesi: il WWF ha annunciato di avere messo una taglia di 10.000€ sui responsabili.
Nessuno ha detto niente, oggi, nessuno ha trovato da ridire.
Ricordo che pochi anni fa, mi pare nel 2005, un benzinaio lombardo venne ucciso a sangue freddo nel corso di un tentativo di rapina: la Lega Nord propose una taglia da versare a chiunque avesse fornito informazioni utili alla cattura del o dei responsabili.
Immediatamente scoppiò il finimondo: tutta la sinistra compatta insorse contro queste pratiche "barbariche" e "degne del Far West", non di un Paese moderno e civile - dimenticando, fra l'altro, che Francesco Rutelli qualche anno prima, quando era sindaco di Roma, aveva a sua volta proposto una taglia sui responsabili dell'incendio di un'area verde nei dintorni della capitale.
Oggi a sinistra tutto tace: evidentemente piante e animali valgono più degli esseri umani, e meritano persino il ricorso a "barbare pratiche da Far West" come l'istituzione di una taglia.

lunedì 1 ottobre 2007

Divorzio alla saudita


Altro che il vecchio divorzio all'italiana: in Arabia Saudita un seguace della Religione di Pace™ ha divorziato da sua moglie dopo averla sorpresa sola in casa a guardare un programma tv condotto - udite, udite - da un uomo: secondo il marito "tradito", sua moglie era da sola in casa con un uomo non legato a lei da vincoli di parentela, una cosa proibitissima dalla Religione di pace™.
Ecco il resoconto dei fatti secondo l'AFP:

A Saudi man divorced his wife for watching alone a television programme presented by a male, an act he deemed immoral, the Al Shams newspaper reported on Saturday.

The man, whom the paper did not identify, ended his marriage on the grounds his wife was effectively alone with an unrelated man, which is forbidden under the strict Islamic law enforced in the ultra-conservative kingdom, the paper said.

Men in Saudi Arabia have the authority to divorce their wives without resort to the courts.

E' un mondo bellissimo.

Razza: umana


L'Unione Europea sempre più in basso: ecco un testo tratto dal quotidiano svedese Aftonbladet (traduzione di Carpenter; il grassetto è una mia aggiunta):

From yesterday’s Aftonbladet:

The EU now wants to register which racial group you belong to.

“It’s madness”

EU wants to reduce discrimination - by registering which race you belong to.

I guess they’ll soon begin stamping “J” in Jews’ passports once again,” says MEP Christofer Fjellner of Moderaterna [the Moderate Party].

- - - - - - - - -

It is in the proposal of the EU’s new discrimination directive the rather controversial program is found. In the document, for instance, it’s written that “The European Parliament recommends the member states to consider collecting statistical information on how different racial and ethnic groups are represented.”

Could be legislated

“This is to measure discrimination. But it is madness, even if the intentions are good,” says Cristofer Fjellner. “It’s just the fact that they use the concept of race feels very odd.”

Despite this, the report was adopted by a vast majority. It now goes further to the EU-commission who, to all appearances, will bring a proposal of legislation.

“If it gets adopted, SCB [Statistiska Centralbyrån - Swedish official bureau of statistics] will have to begin collecting such information and sending it on to Brussels” says MEP Carl Schlyter of Miljöpartiet [the Environment Party].

The Swedish MEPs look worriedly at this development. “It is unpleasant” says Cristofer Fjellner.


Era dai tempi del nazismo che certi questionari non avevano più cittadinanza sul suolo europeo: io consiglio di rispondere, nel caso, come fece a suo tempo Einstein - ma ancora meglio, forse, sarebbe considerare l'ipotesi di rivedere da zero l'impianto di questa Europa, sempre meno democratica e sempre più lontana dai suoi cittadini/sudditi.

domenica 30 settembre 2007

Per quel poco che può valere


Per giovedì 4 Ottobre è in programma un blog-burst a sostegno della protesta dei monaci e dei cittadini birmani contro la giunta comunista al potere da quasi mezzo secolo: maggiori dettagli qui e qui (è presente una sezione in lingua italiana).

venerdì 28 settembre 2007

Enti inutili


Le Nazioni Unite sono intervenute da par loro nella crisi Birmana (o del Myanmar che dir si voglia): hanno messo a punto una risoluzione di ferma condanna degli avvenimenti.
Russia e Cina, i soliti campioni della libertà e della democrazia, hanno sostanzialmente opposto il loro no alla risoluzione, giudicata troppo dura: nessun problema, è stata prontamente trasformata in un invito in stile Maurizio Costanzo Show: "bboni, state bboni...". Tutto qua, e avanti con un'altra pratica.

Ah no, in realtà qualcosa di concreto l'ONU ha fatto: ha inviato in Birmania un osservatore - a questo punto direi che è fatta: la Giunta birmana ha le ore contate...

P.S.: sempre sulla crisi birmana, segnalo questo intervento di Alessandro Piperno.

martedì 25 settembre 2007

Un esempio da seguire


Anche in Europa sarebbe bello vedere dei personaggi come il rettore della Columbia University:

E' arrivato il giorno del contestatissimo incontro del presidente iraniano, Mahmud Ahmadinejad, con gli studenti della Columbia University a New York. Proteste, manifestazioni e polemiche hanno accolto il capo di Stato in America. E anche il presidente della Columbia, Lee Bollinger, che aveva voluto che Ahmadinejad partecipasse a un dibattito con gli studenti, non ha lesinato critiche: ha definito il presidente iraniano un «gretto e crudele dittatore» e gli ha chiesto conto e ragione delle persecuzioni di donne, omosessuali, giornalisti come Akbar Ganjoi e altri intellettuali e del negazionismo sull'Olocausto, che per Bollinger è «uno dei fatti storici più documentati della storia. E negarlo, come fa lei, denota una sconvolgente ignoranza. Quando la finirà con questo oltraggio?».

Già, e quando la finiranno gli europei di fare finta di niente e di trattare questo verme come se fosse il Dalai Lama o il Re di Svezia?

mercoledì 19 settembre 2007

giovedì 13 settembre 2007

Una morte insensata


Ieri in Irak è stato giustiziato Abu Omar al Kurdi, il terrorista responsabile di avere organizzato la strage di Nassiriya, costata la vita a 19 italiani, in maggioranza militari.
Io non lo avrei fatto.
Uccidere questo miserabile non riporterà in vita i nostri ragazzi e la sua morte, a differenza di quella di Saddam, non servirà neanche da monito per qualcuno.
Una morte insensata, una uccisione inutile.

lunedì 10 settembre 2007

La madre dei grillini è sempre incinta


Sto parlando dei Grillini intesi come seguaci del nuovo santone del qualunquismo "dde sinistra", Beppe Grillo. Fra loro, a Bologna, Alessandro Bergonzoni, don Ciotti, Massimo Fini, Milena Gabanelli, Sabina Guzzanti, Gianna Nannini, Gino Strada e Marco Travaglio: tutti insieme appassionatamente dietro al comico genovese.

Il V-day si è caratterizzato per gli ennesimi attacchi a Marco Biagi, alla sua memoria e alla legge che porta il suo nome ("ha creato milioni di schiavi": e sticazzi!), seguiti dalle solite scuse pelose alla moglie del defunto (a cagnara scatenata, ovvio), e per le dichiarazioni di Beppe Grillo e dei nanetti da giardino della sinistra italiana, quella dura e pura, quella comunista, quella per intenderci finita nella spazzatura della Storia e che ancora oggi tenta di tirarsene fuori attaccandosi a qualunque cosa, anche a un guitto (ex)televisivo:

I partiti - ha scritto sul suo blog il comico genovese - sono incrostazioni della democrazia. Bisogna dare spazio ai cittadini. Alle liste civiche. Ai movimenti. Viviamo in partitocrazia, non in democrazia

Strano, questi passano tutto il tempo a riempirsi la bocca di difesa della sacralità della Costituzione e poi dimostrano di non sapere neanche cosa c'è scritto, ad esempio, all'articolo 49:

Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale.

Non è una svista o un vezzo della nostra Costituzione, questo: è il modo in cui funzionano normalmente tutte le democrazie liberali - poi naturalmente ci sono anche i regimi a partito unico, fascisti, nazisti, comunisti: ma questi non mi sembrano proprio grandi esempi di democrazia.

I grillini però sono troppo avanti rispetto ai comuni mortali, e anziché avanzare delle proposte per porre un argine alla degenerazione del sistema partitico italiano in sistema (e chi lo nega?) partitocratico, suggeriscono di buttare via il bambino con l'acqua sporca: loro vogliono "le liste civiche, i movimenti".

Insomma, quarant'anni dopo il '68 la loro innovativa e infallibile ricetta per risollevare le sorti del Paese è questa: buttare a mare i partiti, quelli che in tutti i Paesi civili sono il sale e la spina dorsale della democrazia, e trasformare l'Italia in un'unica, colossale assemblea studentesca (o più probabilmente, conoscendo gli italiani, di condominio).

Peccato che ci abbiano già provato in altre epoche e sotto altre latitudini (dai "comitati di autogoverno" - sic - libici alla rivoluzione culturale maoista), sempre con risultati disastrosi per la libertà dei cittadini e per il tasso di democrazia (non) raggiunto.

Grandi entusiasmi, tanto per cambiare, e poche isolate perplessità, fra gli elettori della sinistra sfascista, quella che pur stando al governo negli ultimi mesi non ha fatto altro che lavorare per portare l'Italia - per l'appunto - allo sfascio politico, economico e sociale: evidentemente, come ho già scritto altrove nei giorni scorsi, una iniziativa simile poteva trovare vasta audience giusto in Italia, Paese notoriamente privo di cultura politica e giuridica e pieno zeppo di gente non abituata a pensare con la propria testa.

Per finire, due notiziole su Beppe Grillo, tanto per chiarire da che pulpito:

- nel caso la sua proposta di non ammettere in Parlamento persone condannate - in primo, secondo o terzo grado di giudizio - dovesse diventare legge, allora lui per primo non potrebbe candidarsi, in quanto a seguito di un incidente d'auto, nel quale era alla guida, nel 1980 fu condannato per omicidio colposo aggravato a un anno e tre mesi di carcere per la morte di tre persone che erano con lui;

- la sua pretesa di moralizzare la vita politica italiana stride col fatto che in un passato neanche tanto remoto ha approfittato del "condono tombale" e relativa sanatoria varati dal governo Berlusconi, condono e sanatoria aspramente attaccati in pubblico ma proficuamente adottati in privato.

mercoledì 5 settembre 2007

Ultimi aggiornamenti dalla Religione di Pace™


- Razzi palestinesi colpiscono la città israeliana di Sderot, come accade quasi quotidianamente ormai da sette anni; uno cade nel cortile di una scuola materna: 12 bambini ricoverati in ospedale sotto shock - e ancora è andata bene;

- La polizia danese arresta due terroristi collegati ad al Qaeda, accusati di avere progettato un attentato esplosivo;

- In Norvegia tre arrestati accusati di avere portato a termine un attentato contro una sinagoga a Oslo e di avere in progetto attentati contro le ambasciate di USA e Israele;

- In Germania arrestati tre terroristi islamici. Preparavano attentati all'aeroporto di Francoforte e alla base Usa di Ramstein. Sequestrata ingente quantità di esplosivo;

- dulcis in fundo, in Gran Bretagna arriva il camice-burqa ospedaliero per "tutelare il decoro" delle pazienti musulmane.

Tutto questo solo nelle ultime 48-72 ore: ma guai a dire che è in corso una guerra santa islamista contro di noi, per carità - notoriamente, come da tesi politically correct, i cattivi siamo sempre e soltanto noi occidentali, qualunque cosa succeda, a dispetto di ogni evidenza e di ogni comune senso logico.

martedì 4 settembre 2007

Aborto: Quod Erat Demonstrandum


E' dai tempi del referendum sulla procreazione medicalmente assistita che vado ripetendo che tutti i discorsi della Chiesa cattolica sulla sacralità e intangibilità del feto "fin dal primo istante dopo la fecondazione" avevano come obiettivo a medio-lungo termine la legge 194 sull'interruzione di gravidanza: finalmente ora la Chiesa esce ufficialmente allo scoperto, per bocca del cardinal Ruini.
Naturalmente le modifiche auspicate dovrebbero andare nel senso di "migliorare la legge, non di peggiorarla", ma questa frase va interpretata pensando a chi la pronuncia: qualunque cosa le gerarchie cattoliche considerino un "miglioramento" non può che essere, in concreto, un peggioramento della legge, visto che in contemporanea la Chiesa ribadisce che la legge sull'aborto "sarebbe meglio se non ci fosse", ma che "attualmente" non c'è "una situazione culturale e politica per la sua abrogazione".
Aspettiamoci quindi proposte tendenti a restringere il termine massimo entro cui la legge consente di abortire - non più tre mesi, ma meno - e a restringere il campo di applicabilità dell'aborto terapeutico, quello attualmente praticabile anche oltre il limite dei tre mesi; aspettiamoci anche una maggiore pressione sulle donne intenzionate ad abortire, in termini di obbligatorietà dei colloqui presso consultori o strutture equiparate- queste le mie ipotesi a caldo, almeno: vedremo cosa hanno in mente Ruini, Ratzinger e soci.
A margine, Ruini non ha perso occasione per fare ancora una volta miserabile sciacallaggio sul caso Welby il quale - lo ribadisco - non si è affatto "suicidato" ma ha semplicemente chiesto che venisse interrotto l'accanimento terapeutico: esattamente la stessa cosa che ha chiesto e ottenuto papa Wojtila, ma senza per questo - stranamente... - vedersi negare il funerale cattolico.

Continuate a fare finta di niente, mi raccomando


Naturalmente queste cose non vi riguardano, e i soliti commenti preoccupati sono in realtà delle esagerazioni allarmistiche: l'importante è mantenere un atteggiamento distaccato, voltare la testa dall'altra parte e scansare metaforicamente i cadaveri che appaiono di tanto in tanto sui giornali. Va tutto bene, davvero. Le vostre palpebre stanno diventando pesanti, e voi avete taaanto sonno...

lunedì 3 settembre 2007

Un govern(icchi)o dalla parte dei lavoratori


Ora sì che stanno bene, mica come ai tempi del Berlusca: "Rallenta in Italia la crescita degli stipendi, a Luglio l'aumento più basso degli ultimi quattro anni".
Avanti così, verso nuove conquiste...

giovedì 30 agosto 2007

Siamo alle solite


Il centrosinistra "scopre" le cose che predicava e praticava la destra - in questo caso il "cowboy fascista" Giuliani - con i soliti venti anni di ritardo.

lunedì 20 agosto 2007

Una Religione di Pace™ e di Tolleranza


Sottoscrivo e rilancio l'appello di Magdi Allam (qui il testo completo).

Adottiamo Mohamed Hegazi come simbolo della libertà religiosa in Medio Oriente. Venticinque anni, nato musulmano, convertito al cristianesimo nove anni fa e sposato con una convertita, ha chiesto alle autorità egiziane di vedere registrata la loro nuova religione sulla carta d’identità per assicurare che il loro figliolo, che sta per nascere, veda la luce come cristiano. Ma si è scatenata l’ira degli estremisti islamici che l’hanno tacciato di apostasia e ingiunto allo Stato di attuare la condanna a morte avallata da una fatwa, un responso giuridico, dell’Università islamica di Al Azhar. Ciò avviene in un Paese sostenuto massicciamente dall’Occidente perché considerato moderato e in cui i cristiani sono circa 10 milioni. E non si tratta di ripetere l'operazione che nella primavera del 2006 portò al rilascio e all'espatrio del convertito afghano Abdul Rahman, che ha ottenuto asilo in Italia. I cristiani in Medio Oriente sono la popolazione autoctona e deve essere garantito loro e a tutti, compresi i convertiti, il diritto alla piena libertà religiosa a casa loro.

(...)

Proprio perché l’Egitto è il nostro dirimpettaio che ostenta fama di tolleranza e di moderazione, mi auguro che l’Italia non resti a guardare. Auspico che il capo dello Stato Napolitano lanci un vibrante appello al presidente egiziano Mubarak affinché assumaun gesto significativo, ricevendo Hegazi e riconoscendogli pubblicamente pari dignità come cittadino e testimoniando il rispetto della libertà religiosa. Auspico che il presidente del Consiglio Prodi chieda garanzie al governo egiziano sulla tutela della vita di Hegazi, chiarendo che per l’Italia il rispetto della libertà religiosa è un parametro fondamentale per definire la realtà e lo sviluppo dei rapporti bilaterali e multilaterali. Auspico che le università italiane (La Sapienza di Roma, il Pontificio Istituto Orientale di Roma, l’Orientale di Napoli, la Bocconi di Milano, l’Iuav di Venezia) che il 15 giugno 2005 hanno sottoscritto un accordo di cooperazione con l’Università islamica di Al Azhar, con la benedizione del nostro ministero degli Esteri, recedano dall’iniziativa dopo aver avuto l’ennesima conferma che i suoi più alti vertici hanno legittimato il terrorismo suicida palestinese e il massacro anche delle donne e dei bambini israeliani, nonché l’uccisione dei musulmani convertiti al cristianesimo. Auspico tutto ciò per i cristiani d’Egitto ma anche per noi.
Perché se volteremo le spalle a chi, alle porte di casa nostra, viola la sacralità della vita, la dignità della persona e la libertà di scelta, significa che abbiamo abdicato ai valori che corrispondono al fulcro della comune civiltà dell'uomo.

martedì 14 agosto 2007

Un governo di delinquenti politici


E' quello di Romano Prodi, e delle sue aperture verso Hamas - come se lo statuto fondativo di Hamas non recasse scritto nero su bianco che lo scopo, la "mission" di Hamas è la distruzione di Israele e la cacciata o l'uccisione di tutti gli ebrei "dal fiume (Giordano) al mare (Mediterraneo)", come se in ogni momento Hamas non ripeta che con Israele (anzi: con "l'entità sionista") non si tratta, come se nessuno nel governo italiano abbia mai visto cosa scrivono i giornali e cosa trasmettono le emittenti legate ad Hamas, o cosa si predica nelle moschee della Striscia (altro che "rischio" che Hamas si sposti verso le posizioni di Al Qaeda: c'è già, e fin dalla sua fondazione).
Qui di seguito alcuni link ad articoli e commenti:
-Il plauso di Hamas;
- un commento di Amos Oz;
- e uno di Piero Ostellino;
- una valutazione di Federico Punzi che condivido pienamente...
...come pure quella di Fausto Carioti.

venerdì 10 agosto 2007

Bellicapelli


Recentemente abbiamo avuto un coinquilino gay, qui, sappiatelo. Un caso: stavamo cercando un sostituto per il nostro precedente Numero Quattro e fra i candidati si è presentato questo tipo qui, un lombardo in trasferta di studio e lavoro.
Aveva tutte le carte in regola, soprattutto era interessato a una permanenza a lunga scadenza (cosa questa sempre importante, nella valutazione dei coinqui), e pareva proprio un tipo a posto, così alla fine abbiamo scelto lui.
Da come parlava, e da come gesticolava, in fase di colloquio ci eravamo già fatti l'idea che fosse un tipo gaio - diciamo - ma questo non ha influito sulla decisione: solo il napoletano non ha saputo resistere alla tentazione di fare una battutina, ma lui le fa su tutto e tutti, quindi OK.
Certo, non apparteneva alla categoria "bagascione sguaiato", quella che si fa notare al Gay Pride per l'abbigliamento e per i comportamenti inutilmente provocatori: in quel caso non avrebbe avuto nessuna possibilità. Apparteneva invece alla categoria a cui appartengono, presumo, il 99% dei gay, cioè quella di chi non sente il bisogno di andarsene in giro agghindato come Priscilla, la Regina del Deserto.
Devo dire che le cose hanno funzionato benissimo fin da subito: abbiamo avuto cura di evitare di fare battutacce sui gay o lanciare frecciatine in sua presenza, e cose del genere, ma a parte questo ci siamo tutti comportati normalmente, e in una settimana eravamo già amici, di quel tipo di amicizia un po' superficiale e a termine che nasce fra coinquilini.
Tanto per non smentire i cliché, era un tipo allegro, ottimista; quando in tv andava in onda un omicidio particolarmente violento sobbalzava mormorando "Oh, Cielo!" in un modo che faceva pensare al droide protocollare di Star Wars, quello alto e "non particolarmente" coraggioso; era appassionato di poesia; comprava candeline stile Ikea e incensi che profumavano come un bordello arabo; di tanto in tanto ci preparava delle pizze, con alterni risultati; a Natale ci ha spiazzati tutti quanti, tornando da Feltrinelli con dei regalini per ciascuno di noi; effettivamente, almeno per un po', ha portato un leggero tocco "femminile" in questo covo di maiali selvatici.
Al suo posto poi è arrivata la cartomante, quella gnocca, ma è stata costretta anche lei a cambiare città dopo pochissimo tempo; adesso siamo daccapo quattro maschi single, beviamo birra e facciamo battute irriferibili: è tornata la normalità, insomma.
Non lo abbiamo mai considerato un gay o "il" gay del gruppo, non abbiamo mai pensato a lui in questi termini: lo abbiamo considerato parte integrante del nostro gruppo, per l'appunto - tutto qui. Se n'è andato perché gli hanno cambiato da un giorno all'altro la sede di lavoro, non per altro; ci chiama ancora, di tanto in tanto: una decina di giorni fa era in città ed è passato a trovarci.
Di punto in bianco adesso arriva questo tipetto folkloristico con un marcato accento trevigiano e dei ridicoli capelli bianchi tutti cotonati (roba da froci, date retta) e lo chiama "culattone": come direbbero i miei amici romani,
"A bbellicapelli: ma vedi un po' d'annattelo a pijà 'nder..."

giovedì 9 agosto 2007

Meno male, la par condicio è salva


Nelle ultime ore una dichiarazione dello "sceriffo" di Treviso, Gentilini, mi aveva fatto considerare quanto fosse triste dover votare anche per gente come lui, pur di togliersi dalle scatole Prodi e il suo governo di delinquenti politici: per fortuna ora ci pensa il rifondarolo e nogglobal Francesco Caruso a rimettere le cose a posto, rendendo evidente - e non solo a me, credo - l'impossibilità di votare per lui, per la sua cosca di amici degli amici dei terroristi e in generale per lo schieramento a cui appartiene: dal Corriere:
"Francesco Caruso: Tiziano Treu e Marco Biagi assassini, le loro leggi hanno armato le mani dei padroni"

Parole miserabili, pronunciate da un teppista da quattro soldi (portato in Parlamento da Bertinotti, ricordiamocelo questo), pluriaccusato e pluriprocessato per atti di violenza, che si nasconde dietro l'immunità (impunità?) parlamentare: un individuo che in un Paese civile non avrebbe mai potuto entrare in Parlamento come "onorevole" eletto, ma al massimo come addetto alla pulizia dei cessi - ma, per l'appunto, stiamo parlando di Paesi civili...

Oro Alla Patria!


Su, coraggio! Che aspetti? Sostieni la Patria nel momento del bisogno! Dona anche tu i tuoi gioielli, la tua fede nuziale, i tuoi denti d'oro al governo Prodi, il Governo degli Onesti! Partecipa anche tu al remake di una simpatica iniziativa che tanto successo riscosse già ai tempi di un precedente Capo del Governo, tale Cavalier Benito Mussolini! Gli introiti verranno destinati a spese di prima necessità, quali il pagamento dei, ehm, "costi della politica", il finanziamento delle comunità montane situate al livello del mare, l'introduzione del gelato (cono e barattolino) alla buvette del Senato, il rimborso delle spese chirurgiche sostenute da Vladimir Luxuria per procurarsi due tette veramente proletarie, democratiche, progressiste e di sinistra: non fare lo sporco capitalista borghese e fascio-destrista, contribuisci anche tu con gioia spontanea al raggiungimento di nuovi brillanti traguardi sulla strada del buongoverno!

UPDATE: quei guastafeste reazionari fascio-catto-destristi della Banca Centrale Europea impediscono al Prodino di rubare ancora risollevare i destini della Patria. Di questo passo dove andremo a finire, signora mia?

How to be a millionaire


Ad esempio: se avessi un euro per ogni volta che Gentilini spara una cazzata, a quest'ora guarderei Bill Gates dall'alto in basso.

Dal Corriere:
" TREVISO - ''Pulizia etnica contro i culattoni'': e' l'espressione choc usata dal vicesindaco di Treviso Giancarlo Gentilini a proposito dei gay che avrebbero trasformato il parcheggio di via dell'Ospedale in un luogo di incontri all'aperto, suscitando le proteste di alcuni abitanti. ''Daro' subito disposizioni alla mia comandante dei vigili affinche' faccia pulizia etnica dei culattoni - ha detto - Devono andare in altri capoluoghi di regione che sono disposti ad accoglierli. Qui a Treviso non c'e' nessuna possibilita' per culattoni e simili''."


La tragedia è che alle prossime elezioni - il prima possibile, mi auguro - per forza di cose mi toccherà votare la coalizione che ospita fra le sue fila questo deficiente (nel senso di deficere: vedi episodio della maestra siciliana) di un ignorante (nel senso che ignora: vedi Aldo, Giovanni & Giacomo).

giovedì 2 agosto 2007

10:25


Quel 2 Agosto ero in vacanza, quella mattina ero arrivato al mare, in Calabria, in una piccola villetta che dava direttamente sullo Stretto.
Le immagini uscivano da un vecchio televisore in bianco e nero e riempivano tutto, la stanza, la mente, i pensieri.
Suonava palesemente incredibile che un incidente, un qualunque incidente, avesse potuto provocare tutta quella distruzione, eppure la RAI (all'epoca la RAI era ancora peggio di com'è adesso) non si sbilanciava, e faceva sapere che le cause dell'accaduto "non erano chiare".
A me, come a tantissimi miei concittadini inchiodati davanti ai televisori, le cause apparivano invece abbastanza chiare - a Milano l'età dell'innocenza era già finita da un pezzo, dai tempi della bomba alla Banca Nazionale dell'Agricoltura: ormai quando si sentiva un botto sordo in lontananza il primo pensiero non era più che fosse scoppiata una caldaia del riscaldamento, non dopo Piazza Fontana.
Eppure, arrivata la sera, i giornalisti ancora continuavano a evitare di usare esplicitamente la parola "attentato" e a riferire, fra le varie ipotesi, quella dell'esplosione di "una
tubatura del gas" - salvo poi, in un soprassalto di dignità professionale, aggiungere sommessamente che però "non risultava" che sotto la sala d'attesa della stazione passassero delle tubature; il pavimento anzi poggiava direttamente su di un terrapieno, "secondo i Vigili del fuoco".
Io guardavo e ascoltavo quelle trasmissioni surreali, e sentivo l'impulso di gridare a quei giornalisti in evidente imbarazzo: "E ditelo, che è stata una bomba!".
Chissà quanti come me, quel giorno.

mercoledì 1 agosto 2007

Nessuno tocchi Saddam


impiccagioni in Iran


All'epoca dell'impiccagione di Saddam Hussein, un dittatore feroce e sanguinario responsabile della morte di oltre un milione di suoi concittadini, grandi mobilitazioni internazionali (ma soprattutto qui da noi in Italia) a difesa di "Caino", dimenticando forse un po' troppo in fretta i tanti Abele della situazione.

Dopo di allora le esecuzioni capitali non si sono certo fermate, ma in questi altri casi gli uccisi non erano dittatori anti-occidentali e i carnefici non appartenevano a Stati filo-occidentali, quindi niente indignazione e niente campagne in difesa di questi Caino di serie B.

La foto qui sopra ritrae cinque di questi sfortunati, impiccati alla periferia di Mashhad, nella seconda ondata di esecuzioni in dieci giorni in Iran (foto tratta dalla gallery delle "foto del giorno" del Corriere).

lunedì 30 luglio 2007

Chi di moralismo ferisce...


Ricordate gli slogan lanciati un giorno sì e uno pure dai paladini della "sana famiglia cristiana", dai critici delle coppie di fatto di qualunque "colore" sessuale, sia omo che etero?
Ricordate le crociate contro l'uso delle sostanze stupefacenti, a prescindere da natura e quantità della sostanza in questione?
In prima fila in questa campagna "in difesa della famiglia e dei valori cristiani" l'UDC, il partito di Buttiglione e Volontè.
Ieri a Roma una ragazza, una squillo, è finita al pronto soccorso dopo una notte trascorsa in compagnia di un non meglio identificato "parlamentare" e di un'altra squillo, notte in cui a quanto pare non si è certo risparmiato su cocaina e superalcolici.
Molte le reazioni indignate, e fra le prime quelle dell'onorevole Volontè dell'UDC: "Chi si droga non può legiferare, chi è complice dello sfruttamento della prostituzione non può parlare di famiglia, figli, diritti umani".
Ecco, appunto, bravo: oggi il parlamentare in questione ha deciso di uscire allo scoperto, e guarda caso si tratta di un parlamentare proprio dell'UDC, Cosimo Mele, 50 anni, una moglie e tre figli.
Mele ha rassegnato le dimissioni dal suo partito, "per evitare speculazioni politiche": quanto a questo, direi che è già abbondantemente in ritardo.

domenica 29 luglio 2007

Per dire


Lo scorso anno la trasmissione "Le Iene", usando un piccolo stratagemma, era riuscita a fare una sorta di "test antidoping" a 50 parlamentari - deputati e senatori di tutti gli schieramenti politici - e un terzo di questi era risultato positivo al test della cannabis o a quello della cocaina.
Immediatamente partì la solita sceneggiata all'italiana, con grande "scandalo", genuina "sorpresa" e immancabile "indignazione" dei più.
Sull'onda degli avvenimenti Pierferdinando Casini, subito affiancato da una ottantina di co-firmatari appartenenti a entrambi gli schieramenti politici, presentò una proposta di legge che prevedeva la possibilità di sottoporre deputati e senatori, nell'esercizio delle loro funzioni, a test in grado di segnalare l'eventuale uso di sostanze stupefacenti, a partire proprio dalla cocaina e dalla cannabis.
All'epoca praticamente tutti, a parole, si dissero d'accordo.
Nei giorni scorsi il provvedimento presentato da Casini è stato sonoramente bocciato da una maggioranza, per una volta, bipartisan: non se ne farà nulla, niente controlli antidoping ai nostri onorevoli parlamentari.
Molti in questi giorni hanno parlato di "tutela della privacy" e di altre nobilissime e rispettabilissime motivazioni ma leggendo di piccoli, banali episodi come questo si capisce meglio il perché della bocciatura.

sabato 21 luglio 2007

La Religione di Pace™ sbarca anche a Perugia


Cellula di Al Qaeda a Perugia, tre arresti:
(...)Tra gli arrestati c'è anche l'imam marocchino della moschea perugina di Ponte Felcino, fermato con due dei suoi più stretti collaboratori, entrambi dimoranti all'interno del luogo di culto. Anche il quarto destinatario dell'ordinanza di custodia cautelare è un cittadino marocchino, l'unico ancora a piede libero. Le indagini hanno consentito di documentare come gli indagati, attraverso la visione e il commento in comune di messaggi, proclami, filmati e documenti scaricati da siti internet «protetti», all'interno del luogo di culto e in orari e contesti estranei alle ordinarie cerimonie religiose svolgevano una laboriosa ed approfondita opera di istruzione e addestramento all'uso delle armi e alle tecniche di combattimento proprie delle azioni terroristiche nonchè lezioni di lotta corpo a corpo.

Intanto gli intellettuali (?) 'dde sinistra lanciano raccolte di firme contro Magdi Allam, colpevole di dire le cose come stanno e di denunciare il ruolo non certo "puramente religioso" ma di supporto e copertura dell'estremismo islamico svolto dalla maggior parte delle moschee in Italia. Bravi, avanti così...

venerdì 20 luglio 2007

Oggigiorno chiunque può fare il sindaco


Sicuro, anche cani e porci. E infatti...
Prendiamo il caso della ridente cittadina (cosa avranno, poi, queste cittadine, da ridere sempre...) di Montalto di Castro: qualche tempo fa otto bravi giovani della ridente cittadina, immancabilmente subito definiti dei bravi ragazzi provenienti da buone famiglie, violentano in gruppo una ragazza di sedici anni.
Dopo qualche giorno, mentre i bravi ragazzi della ridente cittadina vanno in giro a vantarsi dell'impresa e i bravi cittadini non ci trovano niente di strano "perché sotto sotto lei se l'era cercata, provocandoli", la vittima denuncia l'accaduto alle forze dell'ordine.
Ora, in un Paese normale un Sindaco normale avrebbe dovuto come minimo condannare l'episodio, e magari attivarsi per fornire un minimo di supporto anche materiale al membro della comunità che si è ritrovato suo malgrado a rivestire il ruolo di vittima: in Italia, e in particolare a Montalto, no.
A Montalto il sindaco (diessino, a capo di una giunta diessina composta di soli uomini) ha firmato una delibera che stanzia quarantamila euro (cinquemila a testa) a favore degli indagati, non della vittima.
Un ottimo modo di impiegare il denaro dei contribuenti, non c'è che dire: contro i cittadini onesti e a sostegno delle mele marce, per non parlare del messaggio che passa ancora una volta, come ai tempi del "delitto d'onore" o come nei paesi islamici: alla fine la colpa è sempre della donna, è lei che provoca il maschio "obbligandolo" a violentarla - anzi, come dicevano certi avvocati difensori ai tempi dei processi per stupro in Italia, solo pochi decenni fa, "ad esercitare una dolce violenza atta a vincere le sue naturali ritrosie".
Benvenuti nell'Italia del Terzo Millennio.

lunedì 16 luglio 2007

Un governo nemico dei consumatori e della salute pubblica


Questa proprio mi mancava:

La depenalizzazione nella bozza del Codice di sicurezza alimentare
Vendere cibi adulterati non sarà più reato
Le nuove norme prevedono soltanto multe fino a 100 mila euro

MILANO — Le cozze infettate dal virus dell'epatite o, peggio, dal vibrione del colera potrebbero «costare» solo una multa a chi le alleva, pesca e offre in vendita ai consumatori. Da 10mila a 80mila euro al massimo, una volta provata la buona o cattiva fede dell'«inquinatore». Nessun reato penale, nessuna sanzione come il carcere, previsto dalla legge 283 del 1962 attualmente in vigore.
La depenalizzazione è inserita nel nuovo Codice della sicurezza alimentare predisposto dal Dipartimento per la sanità pubblica veterinaria, la nutrizione e la sicurezza degli alimenti del ministero della Salute. La bozza del Codice (un decreto legislativo) è stata sottoposta all'esame delle Regioni e dovrà essere discussa al tavolo Stato-Regioni.
Verrebbero abrogate tutte le leggi in materia, accorpate e semplificate.
Ma, sorpresa, al Capo VI, quello relativo alle sanzioni, sparisce l'azione penale. In soldoni niente più magistratura di mezzo, fatto salvo in caso di gravi intossicazioni o in caso di morte del malcapitato consumatore di cibo inquinato, adulterato, con un'etichetta non veritiera, e così via. Addio ai sequestri preventivi che scattano per ordine dei pm, come avvenuto nel caso di mucca pazza o delle acque minerali al cloroformio, del pane o della mortadella agli escrementi, dei tiramisù al botulino, del tè cinese al piombo o del miele agli antibiotici. E i famosi blitz dei carabinieri del Nas scatterebbero solo su richiesta di Asl o enti amministrativi.
Un alleggerimento per la magistratura? Senz'altro, ma anche un'arma in meno di prevenzione, perché la sanzione penale è un fortissimo deterrente. Un produttore di vino al metanolo non rischierebbe più il carcere ma una multa che, anche se alta (da mille a 100 mila euro in base al tipo d'illecito), potrebbe anche convenirgli rispetto al guadagno già fatto in modo fraudolento. E se ci scappa il morto? Allora subentra la magistratura (per reati come l'omicidio), ma una vittima non è certo prevenzione. Anzi è la prova di un fallimento nel campo della sicurezza alimentare. Senza contare che, senza informazione o sequestri, mentre si indaga di decessi potrebbero essercene altri.
Di che cosa si occupa la legge 283 destinata all'abrogazione? Solo nella prima metà del 2007, sono state oltre 150 le sentenze della Cassazione relative a reati contemplati proprio dalla 283. Ecco un drammatico elenco-esempio che riguarda reati da 283 commessi o finiti in giudicato negli ultimi 12 mesi: prodotti ayurvedici con troppo piombo o mercurio, tè cinese al piombo, miele agli antibiotici, bevande analcoliche ( soft drink) al benzene, acque minerali con cloroformio o con tetracloroetilene, molluschi e crostacei dell'Est «infetti», pesce fresco ricco di un parassita (anisakis) causa di gravi enterocoliti, animali allevati con ormoni, maiali alimentati con il cromo per renderne le carni più rosse (in apparenza più magre), salmone con additivi per renderlo più arancione, frutta e verdura ai pesticidi. Senza contare frodi come la vendita di prodotti surgelati spacciati per freschi o di cibi contenenti sostanze non indicate in etichetta, se non scaduti e riciclati.
Coinvolti nei reati produttori, importatori, venditori, ristoratori, mense e distributori. Soltanto sabato la procura di Torino ha aperto due inchieste: una su tonno fresco che presenta elevati tassi di istamina (potrebbe scatenarsi una crisi allergica anche in chi allergico non è), l'altra su 67 chili di pane fresco (sfornati da una panetteria di Torino) con escrementi di insetti e roditori.
Un'ultima annotazione: il punto 3 dell'articolo 64 del Capo VI del Codice punisce con una multa da 10mila a 100mila euro (la sanzione più alta prevista dal Codice) «chi comunica o diffonde anche a mezzo stampa informazioni suscettibili di creare panico o allarmismo tra i consumatori». Attenzione: non notizie false, ma solo suscettibili di creare allarmismo. Suona come un «bavaglio» all'informazione che, come è noto, è base della prevenzione e della capacità del consumatore di sapersi autotutelare.
Fonte: Corriere; qui un primo commento della Coldiretti.


Insomma, impunità per chi reca danni anche gravissimi (a eccezione della morte: e tante grazie, viene da dire) alla salute pubblica e censura di Stato contro chi segnala i casi di frodi alimentari attraverso i mass-media: è proprio vero, con questa marmaglia al governo non c'è limite al peggio.

martedì 10 luglio 2007

Brogli elettorali, l'onestà al governo


Segnalo un articolo e un video su Repubblica che documentano dei brogli avvenuti in Australia in occasione delle scorse elezioni politiche:
un video destinato a riaprire la discussione. E' girato in una casa australiana ("di Sydney" dice la voce narrante, che è di Paolo Rajo, candidato al Senato per l'Udeur all'estero), dove qualcuno, ripreso di spalle, ha davanti a sè su un tavolo un mucchio di schede elettorali, che compila in blocco, assegnando voti e indicando preferenze in massa per l'Unione al Senato (scheda viola) e, per errore, per Forza Italia alla Camera (scheda arancione). Le schede vengono poi richiuse e sistemate nelle buste originali del Consolato e sigillate. Sono almeno un centinaio.

Niente di nuovo sotto il sole, purtroppo: già subito dopo le elezioni erano stati segnalati dei casi di brogli a favore dell'Unione; addirittura Sky aveva preannunciato la trasmissione, in data 11 Giugno 2006, di un filmato che avrebbe dovuto documentare in maniera inequivoca uno di questi episodi, filmato che poi "stranamente" Sky ha cancellato dalla sua programmazione senza spiegazioni.
In quei giorni però, subito dopo le elezioni, chi provava a parlare di "brogli" in relazione al voto degli italiani all'estero veniva accusato di essere un mestatore, oppure semplicemente di "non saper perdere", e la cosa finiva lì.
Questi i link agli articoli pubblicati allora dal Giornale, che documentavano di brogli in Sud America, brogli peraltro denunciati da due candidate diessine, mica da Berlusconi & soci:
uno,
due,
tre.
Direi che il contenuto degli articoli si commenta da sè, come pure la circostanza che Sky, dopo la vittoria (si fa per dire) dell'Unione, abbia deciso di autocensurarsi (sempre saltare sul carro del vincitore: sempre - altro che dignità, professionalità e autonomia dei giornalisti).