giovedì 31 dicembre 2009

Auguri

Auguro a tutti un felice 2010: che ci faccia presto dimenticare questo 2009, vero e proprio annus horribilis per molti (per me sicuramente).

Per quanto mi riguarda il nuovo anno coinciderà con una nuova città: lascerò Avezzano, dopo oltre un anno e mezzo, e mi (ri)trasferirò a Pescara, sempre in Abruzzo.

Per un attimo avevo anche accarezzato l'idea di ritornare dalle mie parti, nel Lombardo-Veneto :-) ma poi ho deciso di rilanciare qua in Abruzzo: gli concedo ancora un annetto, poi si vedrà.

Ancora auguri a tutti, ci si risente nel 2010 :-)

mercoledì 16 dicembre 2009

Travaglio, un incivile parassita mediatico

Antonio Polito, via rog2.tumblr.com

Google Italia Blog: Censura su Google Ricerca Immagini? Ovviamente no.

Psicolabilità ... un elemento imprescindibile per una relazione stabile ...

abr:

C’è una grandiosa ironia poco colta sul fatto che i sogni di molte merdine impotenti siano stati (parzialmente) realizzati da uno psicolabile. Nel muro di cesso pubblico detto Facebook (“chiamami ce l’ho lungo”) la morchia più low level della categoria lo esplicita: “Vorrei essere come Tartaglia”, “10, 100, 1000 Tartaglia”, “Tartaglia ti voglio sposare” etc.etc.. La psicolabilità come obiettivo, figuriamoci il punto di partenza.

martedì 15 dicembre 2009

Le radici dell'odio

Su quanti, e perché, sono disposti a crederci, si potrebbe aprire un'indagine psico-sociologica, ma in grandi linee a me pare che si tratti di drogati in cerca di dosi sempre più massicce d'odio per alleviare le loro frustrazioni esistenziali. Per molti di loro l'ossessione per Berlusconi deriva dalla frustrazione di aver visto l'ideologia a cui hanno consacrato tutta la vita crollare come un castello di carte, sostituita solo da vaghe pulsioni anticapitalistiche e moralistiche. Imbevuti di varie dottrine antidemocratiche non riescono ad afferrare e ad accettare il senso più profondo della democrazia. Sono convinti che il governo del Paese spetti di diritto ai moralmente e antropologicamente superiori, cui naturalmente ritengono di far parte. Non riescono quindi a risolvere l'inevitabile contraddizione che si apre, e sempre più si allarga, tra la loro malsana idea di democrazia e la democrazia reale, che conduce sistematicamente a esiti opposti, per loro inconcepibili prim'ancora che inaccettabili. Da qui frustrazione, ossessione e violenza.

lunedì 14 dicembre 2009

WOLFSTEP » Il blog si autocensura per paura.

Ieri sera , dopo aver postato i Porno al Forno, mi ero steso un attimo a smaltire il rodizio brasiliano di carne e quando mi sono svegliato ho deciso di dare un’occhio a Facebook. I 2/3 dei miei contatti stavano commentando che in fondo se l’e’ cercata, che lo aveva fatto apposta per fare la vittima, e che bisognava raccogliere i soldi per aiutare a difendere l’attentatore. A questa litania mainstream si era unita gente che onestamente io consideravo “razionale”, e la cosa mi ha terrificato. Siccome peraltro un tizio mi aveva appena accusato di essere fascista, ho deciso di chiudere l’ account Facebook.

Il concetto di base e’ che se , per quanto scrivo su questo blog, qualcuno assalisse la mia famiglia (che vive in Italia)  per quanto scrivo qui, la Digos direbbe che sono casi isolati, salterebbe fuori che erano in cura da qualche parte , e nessuno ci troverebbe nulla di male, anzi direbbero che “istigo” e magari avrei anche la scrofana a dirmi di “non fare la vittima”.

Beh, mi spiace, ma si sono passati dei limiti. Ho deciso che questo blog si asterra’ da qualsiasi commento sulla politica italiana fino a quando non saro’ riuscito a portare in salvo la famiglia, poi vedro’.

Qualcuno mi dice che sarebbe un atto vile, ed e’ esattamente quello che dico: ho paura per la mia famiglia, che vedo esposta ed immersa in una nazione preda di un bestiale odio politico. Se anche dovessi decidere di rischiare la mia vita, non posso rischiare quella altrui, specialmente di una bambina di tre anni, contro la quale nessuno, come ho capito ieri, si farebbe scrupolo di agire se la si dovesse identificare come obiettivo politico.

La tecnica e’ sempre quella: si identifica qualcuno con tutti i problemi del paese, sino a convincere ogni disoccupato che la sua disoccupazione sia causa sua, ogni malato che la sua malattia sia colpa sua, ogni povero che la sua poverta’ sia causa sua (2), il risutlato sara’ che su 60 milioni di persone qualcuno l’arma la prende.

Certo, tutti dicono che il linguaggio di berlusconi sia violento; guarda caso pero’ quello che si prende treppiedi e pietre in faccia non e’ mai Di Pietro, non e’ mai Fassino, mai Bersani.

Saro’ molto sincero, Berlusconi e’ un politico mediocre e corrotto  , ma quelli che lo avversano sono un’umanita’ terrificante, orribile, ringhiosa e rancorosa al punto da farmelo preferire. Non voglio scoprire che fine faranno quelli da cui Di Pietro si sente “istigato” , non voglio scoprire quanti verranno invitati a “non fare le vittime” , e cosi’ via.

Personalmente, prima porto in salvo la mia famiglia e meglio sto.

Per ora, non intendo “istigare”, visto che se Di Pietro si sente “istigato” c’e’ sempre qualcuno che passa all’azione. E quindi, il blog si autocensura fino a quando non sara’ risolto il problema.

Ah, si’: se qui succedesse una cosa simile alla Merkel e un politico dicesse che “ha istigato”, il suo partito verrebbe immediatamente messo fuorilegge.

Tutta la mia solidarietà a Uriel: capisco i suoi motivi e li rispetto. Al suo posto, probabilmente farei lo stesso. Per quanto mi riguarda, però, sono single: non ho una compagna e una figlia da proteggere, quindi la feccia forcaiola non si illuda.

Il grafico 42enne ha reso piena confessione, spiegando il gesto contro il premier con motivazioni politiche

“Davanti al pm e agli agenti della Digos, domenica sera, il 42enne che ha ferito il premier Silvio Berlusconi in piazza Duomo ha giustificato il suo gesto con motivazioni politiche: avrebbe parlato di forte dissenso dalle politiche del Pdl e in particolare del premier.

Gli investigatori hanno trovato nella piccola borsa dell’uomo uno spuntone di plexiglas lungo 20 centimetri, un grosso accendino da tavolo, un crocifisso di 30 centimetri e un soprammobile di quarzo del peso di diversi etti. La contestazione della premeditazione è scattata anche perché due di questi oggetti (l’accendino e lo spuntone di plexiglas) Tartaglia li aveva presi dalla propria abitazione.”

Dedicato a quelli che “il clima d’odio non c’entra per niente”.

Gli indignati a senso unico

Ci sono momenti in cui bisognerebbe abolire due parole: ma e però. L’aggressione di un uomo, in questo caso di un primo ministro, è uno di quelli. Di fronte alla violenza non possono essere accettate subordinate, ammiccamenti o tantomeno giustificazioni. Il giorno che la politica italiana tutta lo avrà compreso fino in fondo, allora sarà davvero matura.

Il volto ferito e pieno di sangue di Silvio Berlusconi non può che lasciare sgomenti, non riesco ad immaginare una persona seria o che ami definirsi democratica e perbene che possa avere una reazione diversa.

Se invece la prima cosa che passa in testa è pensare che se la sia cercata o meritata, allora siamo entrati in uno spazio in cui la dialettica politica è degenerata.

Abbiamo ricevuto numerose lettere di persone che spiegano l’accaduto e lo comprendono come reazione ad un governo che definiscono «xenofobo», «antidemocratico» o «razzista». Sono persone che mostrano di essere solidali con gli immigrati e i più deboli, sconvolte per gli attacchi di Berlusconi ai magistrati e preoccupate per la democrazia, ma non toccate da ciò che è accaduto ieri sera. Questo modo di ragionare mi fa paura: come è possibile mostrare sensibilità a senso unico, battersi contro le violenze e poi giustificare un’aggressione, essere democratici e pacifisti e provare soddisfazione per il volto tumefatto di Berlusconi. Significa che l’ideologia continua a inquinare le coscienze, ad oscurare le menti.


Mario Calabresi, su La Stampa.

...e questo si definisce "pacifista"



Ciononostante, a commento dell'aggressione al premier pubblica una simpatica foto di Piazzale Loreto e si dispiace che in Italia vengano usati cavalletti e statuine e non le pratiche ed efficaci mitragliette UZI.

Figurarsi i non-pacifisti... - ma che non si parli, per carità, di "clima violento" e di "istigazione all'odio", sono tutte invenzioni di Berlusconi: e lui, come dice la sempre più bella che intelligente rosi bindi (le minuscole sono d'obbligo) "non faccia la vittima", ché se l'è cercata.

domenica 13 dicembre 2009

Ora la folla è soddisfatta. In parte, almeno.

Berlusconi aggredito a Milano

Un coraggioso Partigiano della Nuova Resistenza ha colpitol’infame dittatore piduista e mafioso”, dando concretezza alle speranze di tanti militanti dell’Asinistra golpista e rispondendo sollecitamente alle neanche tanto velate esortazioni del Salvatore della Democrazia Antonio Di Pietro:

Con l’ottimismo della speranza ci auguriamo che Berlusconi lasci il governo al più presto, prima che le manifestazioni si trasformino in rivolta.

Bene, ora mi aspetto che questi sacchi di spazzatura accusino lo psiconano di essersi fatto aggredire da uno sgherro prezzolato per poter interpretare il ruolo di vittima: da questa feccia non mi aspetto niente di meno.

Aggiornamento: Di Pietro si conferma, se non un aspirante golpista, perlomeno un cattivo maestro, sulla scia dei “cattivi maestri” che portarono agli Anni di Piombo:

“Io non voglio che ci sia mai violenza, ma Berlusconi con i suoi comportamenti e il suo menefraghismo istiga alla violenza”. Antonio Di Pietro commenta così quanto accaduto a Milano.

Ah, ecco: è Berlusconi che istiga, non le campagne di demonizzazione - da Noemi al Berlusconi mafioso e stragista - o i politici-spazzatura come lui, certo…

Lo (stra)Fatto Quotidiano: come al solito, due pesi e due misure

“Vedi come vanno le cose in Italia. Nasce un giornale che si chiama il Fatto quotidiano perché annuncia che, finalmente, farà parlare i fatti in un mondo dell’informazione dove i fatti non si pubblicano. E poi, quando succede un fatto, non lo mette neanche in prima pagina. Insomma, c’è fatto e fatto. Il coraggioso giornale di Travaglio, che appena una settimana fa titolava cubitale «SPATUZZA E MILLS, BERLUSCONI NELLA TENAGLIA», e il giorno dopo «SPATUZZA: BERLUSCONI FECE UN PATTO CON LA MAFIA», e il giorno dopo ancora «ALTRO CHE SPATUZZA, BERLUSCONI INCONTRAVA I BOSS» (tutto scritto in maiuscolo perché il Fatto è un giornale maiuscolo), ieri ha dato notizia in minuscolo, in un occhiellino di prima, così, en passant, dell’esito dell’accusa in nome della quale ha pure portato in piazza qualche decina di migliaia di onesti e candidi giovani, e voleva portarci anche Bersani a gridare Berlusconi mafioso: «Graviano: mai detto niente a Spatuzza». Che understatement inglese. Titoloni spariti, il Fatto non sussiste.”

(link)

NOTA: anche l’Unità è stata capace di censurare del tutto in prima pagina la deposizione di Graviano, finita a pagina 12.

venerdì 4 dicembre 2009

Google Dictionary

Check out this website I found at google.com

Il dizionario di Google, con oltre 50 lingue supportate.

martedì 1 dicembre 2009

Inquinamento, Formigoni indagato dai pm di Milano

“Inchiesta sullo sforamento dei limiti del Pm10. Avvisi di garanzia anche a Letizia Moratti e Podestà”.

Bene, adesso o le Procure di tutta Italia seguono quella di Milano oppure si tratta di campagna elettorale ad opera della magistratura: tertium non datur.