mercoledì 31 dicembre 2003

Segnalazione


Blogger nelle ultime ore ha avuto dei problemi tecnici:
Blogger.com and Blogspot.com are not addressable for lots of people because of a DNS snafu. (DNS are the computers that tell your computer what number to go to when you put in a name.) The fix has been pushed, but it could take a while to refresh everywhere. Meanwhile, if you're geeky, you can change your host file to get to Blogger (point new.blogger.com to 66.102.15.100).
Ora le cose stanno tornando alla normalità, in effetti.



Ne approfitto per aggiornare il mio blog con una segnalazione.



Segnalo questo post del Griso, "Il cuore del mondo".



Leggetelo, merita.



Lo ringrazio per averlo pubblicato, e rinnovo a lui - e a tutti voi che leggete - i miei auguri.



Critica il governo su Internet, condannato a 7 anni


Dopo un processo durato "ben" tre ore Nguyen Vu Binh, ex-giornalista vietnamita di 35 anni, è stato condannato da un tribunale del suo paese a 7 anni di carcere per avere diffuso materiale sovversivo su Internet e per spionaggio (sic).



Il giornalista dal 1991 al 2001 aveva lavorato presso il quotidiano ufficiale del Partito Comunista, per poi rassegnare le dimissioni dal suo incarico.



Aveva in seguito fatto proprie le istanze di gruppi impegnati a favore delle riforme democratiche e dei diritti umani in Vietnam, pubblicando diversi materiali su Internet.



Quello che ha fatto muovere le autorità vietnamite è stato un articolo diffuso online in cui il giornalista criticava un patto territoriale stretto lo scorso anno fra Cina e Vietnam, secondo lui eccessivamente sbilanciato a favore dell'ingombrante vicino.



Fonte: BBC News.



Auguri dall'Irak


E, naturalmente, anche da me.
HAPPY NEW YEAR TO ALL FRIENDS OF THE IRAQI PEOPLE

MAY THE NEW YEAR BRING FINAL VICTORY AND PEACE TO IRAQ.



LOVE TO ALL PEACE LOVING PEOPLE EVERYWHERE.



ETERNAL SHAME AND DISGRACE TO ALL MURDERERS THUGS AND TERRORISTS.



2004 BY THE GRACE OF GOD WILL BE THE YEAR OF VICTORY



HONOR AND REMEMBRANCE TO ALL THOSE FALLEN FOR THE CAUSE OF FREEDOM, IRAQIS, AMERICANS, AND ALL COALITION MEN AND WOMEN.



WE GRIEVE FOR THE FALLEN AMERICAN AND COALITION MEN AND WOMEN AS MUCH AS FOR OUR IRAQIS, BECAUSE THESE ARE NOT INVADERS BUT LIBERATORS WHO HAVE DONE US THE GREATEST FAVOR IN OUR HISTORY. ALL BLOCKHEADS MUST GET THIS THROUGH THEIR THICK SCULLS (credo volesse dire "skulls", NdR).



SPECIAL THANKS AND NEW YEAR GREETINGS TO PRESIDENT BUSH, MR. BLAIR AND ALL ALLIED LEADERS, THANK YOU.



WE SHALL OVERCOME



SALAAM



ALAA
Link: The Mesopotamian.



martedì 30 dicembre 2003

Terrorismo: prorogato sino al 6 gennaio il divieto di sorvolo su Roma


Nel quadro delle misure preventive antiterrorismo il divieto di sorvolo per i velivoli che effettuano volo a vista (aerei da turismo e ultraleggeri), previsto inizialmente fino al 29 dicembre, è stato prorogato fino a tutto il 6 gennaio.



Fonte: Corriere della Sera.



Terrorismo: condizione di massima allerta ad Amburgo


Secondo fonti della polizia tedesca esiste un pericolo imminente di attentati contro l'ospedale militare e contro l'aeroporto militare americano di Amburgo.



Gli attacchi suicidi sarebbero stati progettati dal gruppo Ansar el Islam:
Nel mirino dei terroristi vi sarebbe anche l'aeroporto militare americano di Francoforte (ovest).



(...)



La polizia ha istituito un'unità di crisi e lavora nelle indagini in stretto contatto con la Bundeswehr, l'Esercito tedesco. L'ospedale è sotto stretto controllo ed è stato completamente circondato e isolato. Tutte le auto in sosta nei dintorni vengono controllate con l'ausilio di cani addestrati nella ricerca di esplosivo. L'intero quartiere in cui si trova l'ospedale nel mirino dei terroristi è stato bloccato e la circolazione interrotta, con gli agenti che controllano i passanti.
Fonte: Corriere della Sera.



Sofri: nuovo spiraglio dal Quirinale


Dal Corriere della Sera:
Il capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi si è ufficialmente espresso affinché una nuova legge chiarisca l'attribuzione del potere di grazia che l'articolo 87 della Costituzione conferisce al presidente della Repubblica. Questa nuova legge permetterebbe al capo dello Stato di dare la grazia all'ex leader di Lotta Continua, Adriano Sofri, condannato a 22 anni di carcere come mandante dell'omicidio del commissario Luigi Calabresi, senza la proposta del ministro della Giustizia Luigi Castelli che si è detto sempre personalmente contrario alla grazia per Sofri.
Per la verità negli ultimi mesi molti giuristi, rispondendo a un preciso quesito posto dai radicali, avevano argomentato che già oggi il Presidente della Repubblica potrebbe concedere la grazia anche in mancanza del parere del Ministro di Giustizia, ma tant'è: se Ciampi ha bisogno di una legge per muoversi, vada per la legge - purchè venga discussa in tempi brevi.



Fonte: Corriere della Sera.



Cresce la cooperazione fra Italia e Israele


Sempre sul sito di Arutz Sheva, una notizia riguardante la sigla di accordi di cooperazione economica e scientifico-tecnologica fra Italia e Israele:
Israeli and Italian national manufacturers and international business associations signed two complementary industrial, scientific and technological cooperation agreements this week. The signatories to one agreement were the Israel Manufacturers Association and the Italian Manufacturers Association, and the signatories to the other were the Israel Export & International Cooperation Institute and the SIMEST fund, established by the Italian government to assist Italian companies in business cooperation with non-EU countries.



The signing ceremony, held December 14 at the Weizmann Institute in Rechovot, was attended by Italian Deputy Minister for Foreign Trade Adolfo Urso. The deputy minister was in Israel on a three-day visit with 100 Italian business leaders in the power, telecom, water, aviation, defense, transportation, science and technology, chemical, agriculture and other sectors.



Pursuant to one of the agreements signed this past week, the Israeli and Italian manufacturers associations will submit a joint proposal to the Sixth Framework Program of the European Union (EU), which will focus on the sharing of technology between the private sector and research institutes and between different business sectors. In addition, the manufacturers associations will provide support for high tech and start-up companies, based on the experience accumulated in technological incubators.
In un periodo in cui l'Unione Europea sembra distinguersi più del solito per la sua indulgenza nei confronti della marmaglia antisemita e per la sua freddezza nei confronti di Israele, fa particolarmente piacere constatare che il Governo italiano si muove, una volta tanto, in controtendenza.



Ora, se solo Berlusconi si comportasse altrettanto bene all'interno, e non solo nei rapporti con i Paesi amici...



Fonte: Arutz Sheva - sezione "Good News"



[Tech] Israele: il Ministero delle Finanze distribuira' OpenOffice gratis


Il Ministero delle Finanze israeliano ha annunciato che dalla prossima settimana distribuirà gratuitamente migliaia di copie su CD-ROM della suite OpenOffice, una rivale open source di Microsoft Office.



L'obiettivo dichiarato è duplice: da una parte ridurre il digital divide fra ricchi e poveri rendendo meno oneroso l'acquisto di un computer (oggi le licenze per Windows e per MS Office incidono in modo significativo sul prezzo di vendita di un PC), dall'altra iniziare a intaccare il monopolio di fatto esercitato (anche) in Israele da Microsoft.



Probabile anche una campagna promozionale a favore di Linux, anche se c'è la consapevolezza che "open source" non significa "a costo zero":
The Ministry of Finance is about to propose that government ministries use the free Linux open operating system as well. If the decision is carried out, the government will save millions of shekels a year in licenses, but could face much higher costs in other areas.
e ancora:
The Ministry of Finance says the Account General supreme inter-ministerial tenders committee had instructed IT managers at government ministries to buy PCs without Microsoft operating licenses from January 2004.
Fonte: Arutz Sheva - Israel National News.



lunedì 29 dicembre 2003

Iran: dopo il terremoto manifestazioni pro-Usa e pro-Israele


Nelle ore immediatamente successive al sisma che ha distrutto la città iraniana di Bam, uccidendo almeno trentamila persone, il regime di Teheran aveva fatto sapere di accettare aiuti da qualunque Paese "tranne che dal regime sionista", ovvero dallo Stato di Israele.



Insomma, neanche davanti alla catastrofe i tiranni iraniani hanno ritenuto di dovere mettere da parte il loro odio antisemita, anche se questo quasi certamente ha significato peggiorare la situazione sul campo delle popolazioni colpite dal terremoto (le squadre di soccorso offerte dagli israeliani sono altamente specializzate, e in grado di compiere letteralmente miracoli anche nelle condizioni peggiori).



La cosa, però, non è passata sotto silenzio,come riportato sul sito dello Student Movement Coordination Committee for Democracy in Iran (parzialmente tradotto anche in babelfish-italiano):
Dec 27, 2003



The regime's plainclothes men and security agents have arrested in several cities, such as in Tehran and Esfahan, Iranians who angered by the situation had shouted publicly unprecedented slogans considered almost as a blasphemy by the ruling theocracy.



These unprecedented slogans were nothing else than "Long Live Israel !" and "Long Live America !" shouted during tens of popular Blood collect gatherings by Iranians welcoming the Israeli and American support of the quake's victims.



The popular anger has been boosted as the Islamic regime has banned any Israeli support of the quake's victims by rejecting this country's offer of aid. Many Iranians consider such rejection as another prove that the regime's leaders are more willing to let Iranians die by sacrifying them in order to keep their backwarded anti-Semite ideology.



Many also are cheering the US President for his constant support of Iranians and are qualifying the landing of US Aid planes as another "slap in the face of the regime".
Fonte: SMCCDI News



New York: aereo non autorizzato sorvola la citta'


Altro che Allarme Arancio, sembra piuttosto "Scuola di polizia": un piccolo aereo da turismo ha sorvolato indisturbato la città di New York, passando a un tiro di schioppo da obiettivi sensibili come il palazzo dell'ONU e il ponte di Brooklyn.



Fortunatamente il potenziale Terrore dei Cieli era in realtà solo un pivello distratto che, una volta fermato e interrogato, è risultato essere del tutto inconsapevole del casino scatenato (e del rischio di abbattimento corso).



Resta l'incredibile buco nella sicurezza evidenziato da questo episodio - e per giunta proprio a New York, la città delle Torri Gemelle.



Fonte: Corriere della Sera.



Tette Terribilmente Tossiche in U.S.A. (e non solo)


Per la precisione, da tre a dieci volte più "ricche" - ad esempio - di sostanze chimiche ignifughe rispetto a quelle delle donne europee o giapponesi:
In March, California researchers reported that San Francisco-area women have three to 10 times as much chemical flame retardant in their breast tissue as European or Japanese women.
E ancora:
Indiana University researchers reported at the same time that levels in Indiana and California women and infants were 20 times higher than those in Sweden and Norway, which recently banned flame retardant.



The Centers for Disease Control and Prevention earlier this year released data from 2,500 volunteers tested for 116 pollutants and found such chemicals as mercury, uranium and cotinine, a chemical broken down from nicotine.



(...)



Next month, state Sen. Deborah Ortiz plans to renew calls for California's polluters to finance testing of contaminants in mother's milk.



"This will allow women to better make informed decision about their health," said Ortiz, a Democrat. "And the information will help researchers and public health officials."



But some fear that biomonitoring results could be misinterpreted and frighten new mothers from breast feeding their babies.



"We are clearly concerned about what effects the stories of biomonitoring will have," said Barbara Brenner, executive director of the San Francisco-based Breast Cancer Action nonprofit advocacy group. "Any rational woman will say to herself, `Should I be breast feeding?'"
Insomma, secondo alcuni ricercatori americani ci stiamo ormai avviando a diventare - tutti, donne e uomini - delle vere e proprie discariche chimiche ambulanti; anche in questo caso si levano però alcune voci che contestano il catastrofismo di fondo di questi dati:
"Everyone's exposed to substances and there's no evidence that the low levels people are exposed to are harming anybody," said Steven Milloy, author of "Junk Science Judo: Self Defense Against Health Scares and Scams". "It's a waste of time and money that only serves to scare people."



Milloy noted that despite all the chemicals, the overall U.S. population is living longer and healthier.
Sarà, ma d'ora in poi prima di portare alle labbra un capezzolo lo sottoporrò a scansione con un contatore Geyger e con un dispositivo atto a rilevare Armi di Distruzione di Massa chimiche o batteriologiche - non si sa mai, coi tempi che corrono.



Fonte: Yahoo! News.



A proposito di 'effetto domino' e armi di distruzione di massa


Dal Corriere online:
Libia: Baradei, "Abbiamo visto attrezzature usate per arricchire uranio"



TRIPOLI - Le autorita' libiche hanno mostrato agli ispettori dell'Aiea (Agenzia internazionale per l'energia atomica) arrivati a Tripoli attrezzature per l'arricchimento dell'uranio probabilmente usate per purificare uranio utilizzabile in un'arma. Lo ha annunciato in una conferenza stampa Mohammed El Baradei, segretario generale dell'Aiea, il quale ha pero' precisato di non aver visto uranio arricchito. La Libia ha anche detto si' a ispezioni nucleari senza preavviso.
Ma le armi di distruzione di massa non erano una invenzione dei kattivi amerikani? Ora uno dei Paesi "ingiustamente accusati" - dopo avere assimilato la lezione proveniente dall'Irak: altro che guerra ingiusta e inutile - inizia a collaborare e a scoprire le sue carte.



Fonte: Corriere della Sera.



[Tech] Si', la ricreazione e' proprio finita


Ci ha pensato il Governo italiano a far suonare la campanella, come a scuola: il 23 dicembre ha varato un decreto legge (a firma del ministro della Giustizia, Castelli, e del ministro dell'Innovazione, Stanca) che mette a rischio come mai prima d'ora in Italia il diritto alla privacy e la libertà di comunicazione di ognuno di noi.



Il decreto pre-natalizio prevede per gli operatori di telefonia e gli Internet provider l'obbligo di conservare tutti i dati di traffico dei propri utenti per un periodo di cinque anni.



Per tutti i dati si intendono cose come chi telefona a chi, quando e per quanto tempo; chi invia una e-mail a chi e quando, etc.



L'autorità giudiziaria potrà richiedere questi dati agli operatori per generici motivi di sicurezza e/o di lotta al terrorismo.



Pare che il decreto non riguardi anche i contenuti delle e-mail e delle telefonate, ma anche così il provvedimento confligge gravemente col diritto alla privacy e alla riservatezza delle comunicazioni: i dati relativi ai "contatti" previsti nel decreto, infatti, sono già più che sufficienti per tracciare una mappatura della cerchia di conoscenze di ognuno di noi: a chi telefoniamo o inviamo posta elettronica, con quale frequenza, etc.



Sorge inoltre una domanda: se il provvedimento serve a meglio combattere il terrorismo, che senso ha escludere dall'obbligo di registrazione proprio i contenuti delle telefonate e delle e-mail? Mi pare evidente che una simile esclusione (decisamente poco credibile) renderebbe questo decreto sostanzialmente inutile e inefficace - quindi, qui gatta ci cova.



Anche il Garante della privacy ha espresso immediatamente fortissime perplessità su questo decreto legge: nel corso di una seduta collegiale svoltasi subito dopo il varo del provvedimento ha emesso una nota in cui sottolinea come questo possa entrare in rotta di collisione col dettato costituzionale che protegge la sicurezza e la libertà delle comunicazioni.



A questo va aggiunto il fatto che il decreto è un incubo anche dal punto di vista strettamente tecnico: ve l'immaginate la quantità sterminata di telefonate, SMS, MMS, e-mail da archiviare?



Solo in questi giorni a cavallo del Natale pare che i soli SMS siano stati quasi 600 milioni, e le e-mail "natalizie" parecchie decine di milioni: vogliamo provare a fare una proiezione su cinque anni? Per archiviare tutto non basterebbero intere server farm...



Fra le prime prese di posizione segnalo quelle di ALCEI e di Quinto Stato, che ha organizzato una, secondo me inefficace e dispersiva, raccolta firme in calce a una petizione elettronica da presentare al Governo (ho già visto l'effetto - zero via zero - che ha avuto l'analoga raccolta di firme "digitali" contro la nuova legge sull'editoria, e mi è bastato: meglio pensare a una mobilitazione magari più tradizionale ma certamente più incisiva, condotta nel vecchio caro "mondo reale").



domenica 28 dicembre 2003

[Tech] La ricreazione e' finita?


Rob Pegoraro del Washington Post traccia un bilancio dell'anno che sta finendo, e non esagera certo con i colori brillanti:
This is the year the Internet officially stopped being fun. The festering problems of spam, spyware, viruses, worms and pop-ups boiled over, making the online experience merely annoying at best, financially and emotionally destructive at worst.
Verrebbe voglia di dargli ragione su tutta la linea.



Il resto lo trovate in questo articolo su Yahoo!.



Cento anni fa nasceva John Von Neumann


Janos Neumann era un ebreo non praticante ungherese. Suo padre, Max Neumann, a un certo punto acquistò un titolo nobiliare, e così il piccolo Janos Neumann divenne Janos Von Neumann.



Il nome con cui è conosciuto nella storia dell'informatica (e non solo) è John Von Neumann - risultato dell'ennesima fuga di cervelli dall'Europa minacciata dal nazismo all'America faro di libertà.



Molti prima di lui, fin dai tempi di Pascal e di Leibnitz, avevano tentato di mettere a punto delle macchine in grado di eseguire calcoli in maniera veloce e affidabile; in seguito l'inglese Charles Babbage arrivò a realizzare un primo prototipo di "moderno" calcolatore programmabile (una curiosità: il linguaggio di programmazione ADA prende il nome proprio da Ada Lovelace, la compagna di Babbage), ma fu Von Neumann il primo a definire nei dettagli la teoria di funzionamento e le caratteristiche strutturali di un moderno sistema di elaborazione delle informazioni: ancora oggi i nostri computer - dai laptop ai mainframe - cosiddetti di quarta generazione (la quinta, quella basata sull'intelligenza artificiale, è ormai in ritardo di quasi vent'anni sulla tabella di marcia) vengono ancora definiti, a ragione, macchine di Von Neumann.



Qui trovate una breve biografia di questo padre dell'informatica.



sabato 27 dicembre 2003

Terrorismo: Berlusconi smentisce (parzialmente), Feltri conferma tutto


Nel pomeriggio la Presidenza del Consiglio ha smentito che Berlusconi abbia rilasciato una intervista al quotidiano Libero, intervista nel corso della quale, secondo Libero, Berlusconi avrebbe parlato fra l'altro di un possibile attentato contro il Vaticano la notte di Natale.



In realtà la smentita sembra però riguardare più la forma che la sostanza: non di intervista si sarebbe trattato ma solo di uno scambio di auguri per le feste di fine anno fra il Premier e il giornalista di "Libero" Renato Farina.



Curioso, perchè Feltri ha dedicato a Berlusconi e alle sue parole tre intere pagine del suo quotidiano.



Difficile che tutto quel ben di Dio sia stato estrapolato da una semplice frase di circostanza.



Mi pare di vederli:
Farina: "Auguri Presidente, buon Natale e buon anno!"



Berlusconi: "Grazie, caro Farina, tanti auguri anche a lei! Ah, dimenticavo: le ho già detto che la notte di Natale un aereo avrebbe dovuto schiantarsi sul Vaticano? E che in novembre ci aspettavamo attentati nelle metropolitane di Roma e Milano? Sa, in questo periodo ho talmente tanti impegni che a volte mi dimentico le cose..."
Decisamente poco credibile, direi.



Feltri, dal canto suo, ha confermato quanto scritto sul suo quotidiano (sia riguardo alle metropolitane che al Vaticano); fonti indipendenti in queste ore hanno a loro volta confermato una (insolita) estensione della "no-fly zone" sopra il Vaticano, che dal 24 e fino almeno al 29 dicembre si estenderà per un raggio di cinque miglia dal centro di Roma, e la proibizione assoluta (anche questa insolita) del volo "a vista" - quello con aerei da turismo e ultraleggeri - sulla capitale. Le basi dell'Aeronautica avrebbero poi rafforzato il monitoraggio dello spazio aereo.



Tutti dediti, insieme a Feltri, a scrutare il cielo alla ricerca di asini che volano?

Tutti preda di allucinazioni paranoiche?

Non credo.



Attentato a Prodi: un fatto incredibile


Per fortuna tutto è finito bene e il libro "scavato" e riempito di polvere pirica ("Il piacere" di D'Annunzio, per la cronaca) ha solo prodotto una fiammata che ha danneggiato un paio di mobili e un tappeto ma non ha ferito né Romano Prodi né le altre persone presenti in casa sua; resta il fatto che il pacco esplosivo ha superato, apparentemente senza difficoltà, tutti i controlli di sicurezza e ha raggiunto il suo bersaglio.



Come è possibile una cosa simile? Solo pochi giorni fa due ordigni esplosivi avevano distrutto due cassonetti a pochi passi dall'abitazione di Prodi: secondo gli inquirenti, in quel caso si era trattato di due trappole esplosive destinate alla sua scorta.



Possibile che, dopo un episodio simile, e dopo tutti i segnali registrati a Bologna nelle scorse settimane, un pacco contenente esplosivo sia potuto arrivare senza problemi fin nelle mani del Presidente della Commissione Europea?



Che cosa succede a Bologna? Che cosa fanno i responsabili dell'antiterrorismo e dell'ordine pubblico? L'uccisione di Marco Biagi non è servita a niente, non ha insegnato niente?

E cosa aspettano i livelli superiori a prendere provvedimenti nei confronti dei responsabili di questo incredibile stato di cose?



Terrorismo: a Natale un aereo doveva essere dirottato sul Vaticano


A conferma del fatto che mai come in questo periodo anche in Italia siamo sotto una reale minaccia di attentati, il quotidiano "Libero" riporta la seguente notizia: a Natale l'intelligence italiana era stata avvertita con una notizia "precisa e verificata" che un aereo sarebbe stato dirottato sul Vaticano. In previsione di un attentato su Roma, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi aveva passato tutto il giorno della Vigilia nella capitale.



CIA Museum: un po' James Bond, un po' Austin Powers


La CIA ha declassificato alcuni dei suoi "gioielli" in stile James Bond, messi a punto nel corso degli anni della Guerra Fredda (e, alcuni, anche in tempi molto più recenti).



Tanto per dare un'idea:
When the CIA's secret gadget-makers invented a listening device for the Asian jungles, they disguised it so the enemy wouldn't be tempted to pick it up and examine it: the device looked like tiger droppings.



The guise worked. Who would touch such a thing? The fist-sized, brown transmitter detected troop movements along the trails during fighting in Vietnam, a quiet success for a little-known group of researchers inside the world's premier intelligence agency.
Il Directorate of Science and Technology della CIA ha deciso di festeggiare così il suo quarantesimo compleanno, esponendo nel CIA Museum alcuni dei suoi gadget più segreti (tra quelli, ovviamente, ormai sorpassati).
Besides the jungle transmitter, the exhibits include a robotic catfish, a remote-controlled dragonfly and a camera strapped to the chests of pigeons and released over enemy targets in the 1970s. The secret gadgets currently used by CIA are left to the imagination of visitors.
Il museo, onore al merito, espone anche alcuni dei gadget e dei progetti meno riusciti - il lato Austin Powers, diciamo.



Links:

venerdì 26 dicembre 2003

Terremoto in Iran, un primo bilancio provvisorio


Secondo le prime stime delle autorità iraniane il terremoto che ha colpito il sud-est del Paese, e in particolare la città di Bam, avrebbe fatto almeno cinque-seimila vittime.



Il sisma ha avuto una intensità di 6,7 gradi della scala Richter.



Secondo fonti ufficiali l'antica città di Bam, fondata qualche secolo prima di Cristo e costruita in mattoni di argilla rossa del deserto, è stata completamente distrutta.



La città divenne ricca e conosciuta nel mondo antico ai tempi della leggendaria Via della Seta, ed è stata citata anche da Marco Polo nel suo Milione.



Più di recente la sua fortezza è stata usata per le riprese del film "Il deserto dei tartari", tratto dal libro di Dino Buzzati.



La città nuova sorge nella pianura, a pochi chilometri dal nucleo antico, e ha una popolazione di circa 200.000 abitanti.



Il Presidente Ciampi, a nome anche del Governo, ha già garantito il sostegno e l'impegno dell'Italia al fianco delle vittime del sisma:
è prevista per questa sera la partenza di un C-130 dell' Aeronautica militare italiana diretto a Kerman, in Iran, per prestare soccorso alla popolazione colpita dal terremoto. Il velivolo è stato richiesto dal dipartimento della Protezione civile: a bordo unità cinofile e automezzi.
Fonte: Corriere della Sera.



Incidente in Cina: senza vita un'area di 25 Km quadrati


Sempre più grave il bilancio dell'esplosione di gas naturale che ha ucciso finora almeno 191 persone, in maggior parte operai e tecnici che lavoravano presso il giacimento:si contano già in parecchie centinaia gli intossicati gravi e ora, secondo il Corriere, un'area di 25 km quadrati risulta devastata dalla nube tossica che si è sprigionata in seguito all'esplosione.



L'area, nei pressi di Chuandongbei, non ospita più alcuna forma di vita, il cielo è coperto dal fumo e nell'aria si disperdono vapori di idrogeno solforico. È stata ordinata l'evacuazione di 41mila persone che abitano nei dintorni.



Fonte: Corriere della Sera.



[Tech] Nuovi alimentatori, piu' leggeri, per laptop e personal devices


La Penn State University ha messo a punto - in collaborazione con Face Electronics of Virginia e Taiheiyo Cement Corporation, Japan - un nuovo tipo di alimentatore piezoelettrico molto meno ingombrante dei classici alimentatori/caricabatteria elettromagnetici usati attualmente.
The original piezoelectric devices were rectangular, but they could not produce sufficient power, so the researchers switched to a circular configuration.



"Smaller, less complex piezoelectric devices are already in use as step up transformers in some laptops to light the monitors which can take 700 volts to turn on and 50 to 150 volts to continue their operations," says Uchino.



One advantage of piezoelectric PC power adapters is that they do not produce the heat that conventional electromagnetic transformers produce. Electromagnetic power adapters not only produce heat, but also noise and interference. Piezoelectric power adapters operate in the ultrasonic range so humans cannot hear any sound produced and they do not produce electromagnetic interference.



"These power adapters were developed for the American and Japanese market where the line voltage is 100 to 125volts and 50 to 60 cycles," says Uchino. "Eventually, we also developed power adapters that convert 220 volts and 50 cycles so they can be used in the European market."



Other devices that could use these smaller, lighter power converters include printers, CD and DVD players, tape recorders and other appliances that operate on both battery and wall plugs.
Gli alimentatori piezoelettrici potranno avere peso e dimensioni almeno quattro volte inferiori a quelli degli alimentatori attuali.



Taiheiyo Cement Corporation ha in programma di avviare la produzione in massa di questi dispositivi nel corso del 2004.



Fonte: Penn State Live.



Irak: partito il primo contingente giapponese


Il Giappone, mantenendo fede ai suoi impegni, ha iniziato l'invio di personale militare in Irak a sostegno delle forze della Coalizione.
Members of Japan's air force left for the Middle East Friday to lay the groundwork for the nation's dispatch of troops to Iraq in what may become its biggest and most dangerous military mission since World War II.



The air force personnel are part of an advance team of around 40 members who are traveling to Kuwait and Qatar ahead of a larger unit expected to arrive in Iraq in January.



"I would like (the advance team) to make a great contribution in the field of activities related to reconstruction and aid. I hope they will achieve excellent results," Chief Cabinet Secretary Yasuo Fukuda told a news conference.
L'arrivo e il dispiegamento del totale delle unità giapponesi destinate all'Irak è previsto fra gennaio e febbraio.



Fonte: Reuters.



giovedì 25 dicembre 2003

Al Qaeda preannuncia attentato e video di Bin Laden


Osama bin Laden farà circolare un nuovo video dopo uno spettacolare attentato che Al Qaeda si appresta a compiere in America. Lo sostiene un articolo che sarà pubblicato domani dal settimanale saudita Al-Majallah. Il periodico cita come fonte un dirigente di Al Qaeda che si fa chiamare Abu Mohammed al Ablaj.
Quoting an e-mail received from a man who goes by the name of Abu Mohammed al-Ablaj, the weekly reports that "an emissary of bin Laden has informed me that the al-Qaeda chief's (next) appearance (on video cassette) will come after a deadly, far-reaching operation on American territory".
Che dire? C'è da augurarsi che si tratti solo di guerra psicologica - dannosa quanto si vuole, ma sempre meno di un attentato vero.



Fonte: The Age.



Attentato a Tel Aviv


Se qualcuno si è chiesto come mai anche quest'anno è stato impedito ad Arafat di partecipare alla messa di Natale a Betlemme, ecco la risposta: oggi pomeriggio l'ennesimo attentatore suicida, appartenente a uno dei tanti gruppi di fatto tollerati (quando non direttamente controllati) dal premio Nobel per la pace (sic) palestinese si è fatto esplodere in prossimità di una fermata d'autobus a Tel Aviv.



Secondo il Corriere ci sarebbero due morti, altre fonti parlano di quattro; i feriti sarebbero una decina.



Non a caso, l'episodio arriva a pochi giorni dall'aggressione al ministro degli Esteri egiziano ad opera di estremisti palestinesi contrari a qualunque trattativa di pace con Israele (Arafat, come da copione, si è scusato col governo egiziano e ha condannato l'aggressione: niente di nuovo, è quello che fa sempre anche dopo ogni attentato suicida in Israele) e appena due giorni dopo le dichiarazioni, riportate ieri dal Griso, del fondatore di Hamas, lo sceicco Ahmed Yassin:
Sheikh Yassin said that the land of Palestine was not for sale or bargaining and that his Movement insisted on the liberation of the entire holy land from the Mediterranean to the Jordan River and from Ras Al-Naqura to the Negev.
Un programma ambizioso, ma riportato visivamente, ad esempio, anche sul sito del Ministry of Parliamentary Affairs dell'Autorità Nazionale Palestinese, dove campeggia una mappa dello Stato di Palestina che, casualmente, ricopre completamente il territorio attualmente occupato dallo Stato di Israele.



Arabia Saudita, istruzioni per fabbricare bombe in alcuni computer shop


Le autorità saudite hanno arrestato almeno cinque persone accusate di avere realizzato e/o distribuito in alcuni computer shop dei CD-ROM contenenti istruzioni per la fabbricazione di ordigni esplosivi.
Police were questioning four owners of computer shops in the southern Jazan region and a fifth person believed to have supplied the CDs to the shops, Al-Watan newspaper said.



Officials were not immediately available for comment.



The daily said some of the shop owners might not have known about the bomb-making tutorial files hidden on the CDs.



Only someone with technical knowledge would be able to find the files.
Fonte: Reuters.



[Tech] Parmalat: la tecnologia al servizio della truffa


Sul sito di Reuters (tanto per cambiare) un interessante "recommended reading" relativo al ruolo giocato dalle (più o meno) nuove tecnologie nel caso dello scandalo Parmalat, definito uno dei peggiori scandali finanziari mai verificatisi nel Vecchio Continente (son soddisfazioni, eh? Per la serie: ci facciamo sempre riconoscere).



In realtà niente di veramente nuovo, nell'articolo: in effetti i nostri italici eroi non hanno fatto altro che applicare all'italiana, e quindi in maniera italicamente creativa, alcune delle tecniche e delle regole di base del social engineering, un vecchio ma sempre attuale cavallo di battaglia degli hacker e dei loro cugini cattivi, i cracker.



Fonte: Reuters.



Pakistan: il presidente Musharraf scampa a un altro attentato


Per la seconda volta in meno di due settimane attentatori presumibilmente legati ai gruppi terroristici islamo-fascisti hanno tentato di eliminare il presidente del Pakistan, Pervez Musharraf.



Anche in questo caso Musharraf e il suo seguito sono sfuggiti fortunosamente all'attentato, che ha avuto luogo nella città di Rawalpindi.



L'azione terroristica non è rimasta comunque senza conseguenze: sul terreno sono rimasti almeno sette civili morti e sedici feriti.



Fonte: Reuters.



[Tech] Marte: fallito il primo contatto fra Beagle 2 e la nave madre


La sonda Beagle 2 avrebbe dovuto da tempo inviare un segnale di conferma del suo atterrraggio su Marte (una breve sequenza musicale realizzata dal gruppo inglese dei Blur), previsto per le prime ore di stamane.



L'appuntamento però è saltato: la trasmissione, prevista intorno alle 6 - 7 di questa mattina, non ha avuto luogo - o, comunque, il segnale non è stato rilevato né dalla nave madre della missione, l'europea Mars Express, né dall'astronave Mars Odissey della NASA.



Beagle 2 era stata trasportata fino a pochi milioni di chilometri da Marte dalla nave europea Mars Express, quindi si era sganciata dall'unità madre e aveva proseguito autonomamente verso la sua destinazione finale.



Il grosso problema di Beagle 2 era la totale assenza di propulsori di manovra, dovuta alla necessità di mantenere al minimo peso e dimensioni della sonda: in pratica, impossibilitata com'era ad effettuare correzioni di rotta anche minime, la sonda aveva una e una sola possibilità di centrare il bersaglio e di effettuare una discesa non catastrofica sulla superficie marziana - troppo poco, forse, a giudicare dal suo silenzio radio.



I responsabili della missione non hanno perso comunque tutte le speranze: un secondo tentativo di entrare in contatto con la sonda avrà luogo fra poco:
"We're disappointed, but it's not the end of the world," said mission head Colin Pillinger.



He said the failure to detect the signal -- composed for the occasion by British pop group Blur -- did not mean Beagle 2 had crashed or burned up as it headed to Mars.



Pillinger said there would be a second opportunity to pick up a signal later on Christmas Day between 10-12 p.m. (5 p.m.-7 p.m. EST).
Incrociamo le dita.



Fonte: Reuters.



mercoledì 24 dicembre 2003

Auguri


Cari lettori - ma soprattutto care lettrici - auguro a tutti voi un felice Natale, e vi abbraccio forte.



A Natale tutti noi dovremmo essere più buoni, in teoria: ma la teoria è una cosa, la pratica un'altra.



Di conseguenza, insensibile ai vostri lamenti, continuerò ad aggiornare questo blog anche durante le feste.



Voi nel frattempo cercate di divertirvi, là fuori, ma senza abbassare troppo la guardia (c'è una guerra in corso, ricordate? anche qui) e senza fare cose fichissime del tipo guidare a 150 di notte sul ghiaccio mentre siete sbronzi come cosacchi - non che abbia intenzione di farvi da mamma, sia chiaro: voglio solo vedervi tutti sani e vispi qui sul mio blog, l'anno prossimo.



Ancora una volta auguri a tutti, e alle mie affezionate lettrici un bacio sulle labbra - grandi.



(...)



Oops, pardon, volevo dire grande...



La superiorita' morale del comunismo


La superiorità morale del comunismo, e in particolare di quello cinese, rispetto al bieco capitalismo imperialista e guerrafondaio la si può facilmente desumere anche da cose come queste.



Cito un articolo pubblicato su Libero (online solo per finta) e riportato da Rolli:
Risparmio, efficienza, utilità sociale e poco stress: questo il motto cinese nella gestione delle condanne a morte.



Cominciamo da capo: la Fiat pensava di essere importante in Cina, ma probabilmente non sapeva quanto; infatti sono suoi i furgoni utilizzati come camere della morte ambulanti.



Il Dipartimento di Giustizia dello Yunnam ha adottato un metodo per giustiziare i condannati a morte anche nei piccoli centri, sveltendo così le procedure burocratiche per i trasferimenti, e riducendo le spese per la collettività. Sono stati attrezzati 17 furgoni per fungere da "camera della morte" ambulanti.



Così, fatto il processo, emessa la condanna a morte non c'è bisogno di trasferire il prigioniero prima in carcere e poi in una struttura pubblica per eseguire la condanna; esce dal tribunale, sale sul furgone, gli si fa un'iniezione letale e, opera benemerita, lo si disseziona immediatamente per l'espianto degli organi.



Sembra una leggenda metropolitana e invece è una notiza vergognosamente vera, riportata dai quotidiani di Pechino e ripresa dalla France Press.



Uccidere immediatamente il condannato - l'appello è un'utopia - serve a soddisfare la domanda d'organi.



Quando è necessario un soggetto più giovane o con altre caratteristiche basta mandare il prigoniero adatto a processo e la condanna viene emessa ed eseguita in tempi strettissimi.



Le autorità ovviamente, giustificano l'esecuzione immediata come atto destressante per il reo e per i suoi familiari.



Fino a tre anni fa i prigionieri venivano uccisi mediante un colpo di pistola alla nuca con proiettili di piccolo calibro, affinché il condannato non morisse subito e potesse venire caricato su speciali ambulanze che provvedevano immediatamente all'espianto. L'iniezione letale è stata adottata oggi, con ritardo, perché andava studiato prima il cocktail giusto, che non rovinasse gli organi.
Per completare il quadro ricordo che, ai tempi dell'esecuzione mediante colpo di pistola alla nuca, il costo della pallottola veniva addebitato ai familiari del condannato.



Dedicato a tutti quelli che - giustamente, sia chiaro - si indignano e fanno i sit-in contro le "barbare" esecuzioni capitali in USA (circa 300 all'anno, in diminuzione) ma poi non battono ciglio davanti alle oltre 3.000 esecuzioni capitali che, sempre ogni anno, hanno luogo in Cina, luminoso faro del socialismo mondiale (stima delle organizzazioni umanitarie e per i diritti umani, probabilmente approssimata per difetto).



[Tech] Rete da 155Mbps colleghera' USA, Russia e Cina


Dal prossimo mese scienziati americani, russi e cinesi potranno scambiarsi informazioni attraverso un network ad alta velocità che includerà, fra l'altro, anche il primo collegamento Internet diretto fra Cina e Russia.



La rete in questione si chiama Gloriad (Global Ring Network for Advanced Applications Development) ed è cofinanziata dall'NCSA (National Center for Supercomputing Applications, presso l'università dell'Illinois a Urbana-Champaign), che a sua volta ha ricevuto i necessari finanziamenti dalla NSF (l'equivalente del nostro CNR, più o meno) .

The network, expected to go online next month, will ring the Northern Hemisphere, connecting computers in Chicago with machines in Amsterdam, Moscow, Siberia, Beijing and Hong Kong before hooking up with Chicago again, said Greg Cole of the National Center for Supercomputing Applications, one of the leaders of the Little GLORIAD project. Data will flow at 155 million bytes per second.



(...)



The NCSA, based at the University of Illinois' Urbana-Champaign campus, received $2.8 million from the National Science Foundation to fund the U.S. portion of the network for the next three years. Russia and China are spending similar amounts


Fonte: iWon News.



martedì 23 dicembre 2003

[Tech] Mini-iPod da $99 da Apple?


Secondo Think Secret al MacWorld Expo di San Francisco del prossimo 6 febbraio Steve Jobs annuncerà dei nuovi "mini" iPod con prezzi a partire da $99.



I nuovi iPod avranno capacità comprese fra 2 e 4GB (sufficienti per 400/800 brani musicali) e un case disponibile in vari colori (forse anche a strisce colorate).



Anche le attuali versioni di iPod, in futuro, saranno disponibili con colori diversi dal bianco.
It is also expected that current iPod models will be revamped to add body colors as well.



The addition of mini iPods is not unexpected what with recent comments by Jobs that such a device has been an Apple priority and MP3 industry watchers confirming the market is wide open for Apple to take a lead in technology and offer a better, faster, cheaper, low-end MP3 player.



The announcement of the new mini iPods will be the catalyst for a keynote that will concentrate primarily on music. Numerous sources have confirmed the keynote will be some two-plus hours in length and will be "music centric," as one source put it.
Nel corso della presentazione Jobs parlerà estesamente anche del previsto aggiornamento della suite di prodotti iLife - iPhoto, iMovie, iDVD e iTunes - e di Xserve.



Non è ancora chiaro se i nuovi nati di casa Apple saranno commercializzati immediatamente dopo l'annuncio al MacWorld Expo o più avanti.



Fonte: Think Secret.



[Tech] A letto con il nemico: Bollywood su Kazaa


Trentacinque fra i principali produttori cinematografici indiani di "Bollywood" (Bombay + Hollywood) venderanno i propri film su Kazaa.



Grazie a un accordo col noto network peer-to-peer sarà infatti possibile scaricare da Internet copie "a tempo" e, secondo i protagonisti dell'accordo, impossibili da duplicare di decine di film prodotti da quella che è diventata forse la prima industria cinematografica del pianeta - in termini quantitativi, se non altro: un migliaio di film all'anno, oltre il triplo di quelli prodotti dalla Hollywood "originale".



Il primo film è già stato messo online lo scorso mese, al prezzo di 2,99$ per download:
The industry started its first download last month when Kazaa's users were offered "Supari" (A Contract for Killing), a slick thriller, for $2.99. The file was programmed to self destruct after being viewed and could not be copied.



"It was a thrill for me to become the first to do it, in an industry which had ignored the Internet, or did not pay enough attention," said Meenu Kumar, the film's executive producer.
Insomma, mentre negli USA la principale preoccupazione dei produttori sembra essere la lotta senza quartiere contro la pirateria, in India hanno deciso di prendere il toro per le corna e di stringere un accordo commerciale proprio con uno dei network più chiacchierati negli Stati Uniti.



Fonte: Reuters.UK.



Continua l'effetto domino


Dal Corriere della Sera:
Nel corso della sua intervista di ieri sera alla Cnn, il leader libico Muhammar Gheddafi ha esortato Corea del Nord, Iran e Siria a seguire l'esempio di Tripoli e a smantellare il proprio arsenale di armi di distruzione di massa. Per Gheddafi i governi di questi Paesi, che sono sotto osservazione internazionale, hanno l'occasione di evitare una tragedia per le loro popolazioni. Il colonnello ha inoltre detto di non avere nulla da nascondere all'Agenzia internazionale per l'energia atomica.


lunedì 22 dicembre 2003

Non solo Parmalat - un pomeriggio di ordinaria follia


Guardate qui, un autentico crescendo rossiniano:



22 dic 13:59 Parmalat: in Borsa vale 0,1 euro



MILANO - A Piazza Affari, la Parmalat vale un prezzo teorico di 0,1 euro, con un calo di oltre il 66% rispetto alla chiusura di venerdi', 0,3%.



22 dic 15:16 Parmalat: primi iscritti nel registro degli indagati a Milano



MILANO - Ci sono i primi indagati da parte della Procura di Milano per la vicenda Parmalat. Sarebbero amministratori e revisori dei conti della multinazionale.



22 dic 15:31 Parmalat: interrogati ex direttori finanziari e consulente



MILANO - Due ex direttori finanziari della societa' e un consulente vengono in queste ore ascoltati dai pm che si occupano dell'inchiesta sul caso Parmalat. Per le persone indagate le ipotesi di reato sono di false comunicazioni sociali, false comunicazioni dei revisori, aggiotaggio e truffa.



22 dic 15:40 Parmalat: indagato anche il presidente Calisto Tanzi



MILANO - Anche il presidente e fondatore del gruppo Parmalat, Calisto Tanzi, risulta tra gli indagati da parte della Procura di Milano.



22 dic 15:50 Parmalat: indagati i due ex direttori finanziari sottoposti a interrogatorio



MILANO - Sono due gli indagati che sono sotto interrogatorio a Milano per la vicenda Parmalat. Si tratta dei due ex direttori finanziari, Alberto Ferraris e Luciano Del Soldato. Il consulente Gianpaolo Zini e' sentito come teste.



22 dic 16:07 Banca 121: dirigenti indagati per truffa, sequestrati prodotti finanziari



BARI - Sono indagati per truffa 23 dirigenti della Banca 121, tra loro ci sono Lorenzo Gorgoni, ex presidente dell'istituto, e l'ex direttore generale del Monte dei Paschi di Siena, Vincenzo De Bustis Figarola, attualmente amministratore delegato della Deutsche Bank Italia. La Procura della Repubblica di Trani ha disposto il sequestro di prodotti finanziari. Le indagini sono partite dopo le denunce di alcuni clienti che si sono ritrovati, a loro insaputa, in possesso di titoli non richiesti.



22 dic 16:24 Parmalat: incontro Bondi-Marzano a Roma, una ventina le persone indagate



ROMA - Inzia a Roma in questi minuti l'incontro tra il ministro delle Attivita' produttive, Antonio Marzano, e il nuovo presidente di Parmalat, Enrico Bondi, da poco arrivato alla sede del dicastero. Il colloquio sul futuro del gruppo avviene alla luce dell'iscrizione nel registro degli indagati, a Milano, di una ventina di persone, tra cui Calisto Tanzi, membri del Consiglio d'amministrazione e amministratori finanziari che hanno firmato il bilancio 2002.



22 dic 17:35 Scandali finanziari: banche esposte a picco a Piazza Affari



MILANO - Forti perdite a Piazza Affari per i titoli delle banche maggiormente esposte nella vicenda Parmalat: in vista della chiusura, Capitalia e' arrivata a perdere oltre il 6%. Performance negativa anche per Intesa (-3,43%), San Paolo Imi (-3,40%), oltre che per Monte Paschi, a -5,5% dopo gli sviluppi nell'inchiesta sull'ex Banca 121.



22 dic 18:00 Borse: chiusura negativa a Piazza Affari, Parmalat -63,3%



MILANO - Chiusura in calo a Piazza Affari: il Mibtel ha perso l'1,76% e il Mib30 l'1,77%. Per il Numtel la flessione e' stata piu' pesante, a -3,9%. Il titolo Parmalat ha perso il 63,33%.



Fonte: Corriere della Sera - Ultim'ora.



Insomma, un pomeriggio davvero intenso - e c'è ancora tempo per ulteriori colpi di scena, volendo.



A questo punto, come si suol dire, sorgono spontanee le solite domande, ormai scontate e oziose, del tipo: dov'era chi doveva controllare? cosa ha fatto finora la Consob? e l'ABI? e la Banca d'Italia? e le banche che hanno generosamente finanziato questi autentici colabrodi, queste fabbriche di documenti falsi - le stesse banche che si guardano bene dal dare fiducia e credito al piccolo imprenditore o al piccolo commerciante - che cosa hanno da dire adesso? e su chi scaricheranno, (anche) questa volta, le perdite? sul "parco buoi", come al solito?



[Tech] Y2K bug reloaded


Una software house a quanto pare ha pasticciato con la gestione del tempo, riuscendo a crearsi un "Y2K3 Bug" tutto suo.



Pare che il problema (che nel 2038 potrebbe colpire i "vecchi" sistemi Unix e Unix-like con orologi interni a 32 bit) sia dovuto a una gestione a 29 bit (e non a 32) dei valori di data-e-ora.



Fonte: News.com.



domenica 21 dicembre 2003

USA: il livello di allarme passa da giallo ad arancione


Stamane il segretario per la sicurezza interna (Homeland Security) Tom Ridge ha portato il livello di allerta antiterrorismo da giallo (elevato) ad arancione (alto), il quarto grado su una scala che va da uno a cinque.



In queste ultime settimane anche in Italia si sono moltiplicati i segnali che fanno pensare a un possibile attentato.



venerdì 19 dicembre 2003

Gli esperti europei sulla legge italiana sulla fecondazione assistita


Dal Riformista:
"Generalmente non commentiamo le decisioni dei singoli stati, ma questa volta ci siamo sentiti in dovere di reagire". Arne Sunde, chairman della European Society of Human Reproduction and Embryology (Eshre), spiega così la presa di posizione della sua organizzazione nei confronti della legge italiana sulla fecondazione assistita. Parla dalla città di Trondheim in Norvegia, ma rappresenta 4.500 esperti europei di fecondazione assistita e il suo tono non lascia nulla all'interpretazione: le norme approvate dal Senato sono "immorali, riprovevoli e costituiscono un potenziale disastro per le donne".



(...)



L'Eshre punta il dito sul fatto che la legge, vietando la crioconservazione degli embrioni e consentendo quella dei gameti, rischia di imporre alle coppie sterili una procedura che è ancora allo stadio sperimentale.



(...)



La tecnica è ancora inefficiente e gli stessi ricercatori bolognesi sottolineano che il tasso di sopravvivenza degli ovuli dopo il congelamento è basso, intorno al 45%. Partendo da cento ovociti congelati si impiantano solo due embrioni, congelando gli embrioni in confronto il tasso di impianto supera il 5% (per l'Eshre arriva al 15%). E poi non esistono ancora elementi sufficienti per stabilire se i rischi sono accettabili: dal primo caso nel 1996 ad oggi in tutto il mondo sono nati soltanto cento bambini, troppo pochi per arrivare a conclusioni definitive in termini di sicurezza. Del resto la sperimentazione avviata nel giugno del 2003 dal ministero della sanità doveva servire a questo: migliorare i protocolli e mettere insieme una casistica abbastanza estesa da consentire un bilancio dei pro e dei contro. L'obiettivo era quello di reclutare mille coppie ma Andrea Borini, che da Bologna coordina la sperimentazione italiana, ammette che finora solo ottanta coppie hanno scelto di partecipare. Capire il perché non è difficile: solo chi ha particolari convinzioni di tipo etico o religioso può scegliere un sentiero ancora disseminato di incognite quando esiste una strada ben più sicura da percorrere. "Anch'io preferirei congelare embrioni - taglia corto Flamigni - il problema è che questa legge lo vieta".

Oltre le Alpi, però, si verifica l'esatto contrario: o la tecnica non viene adottata perché non è competitiva oppure è espressamente vietata. "La Norvegia ad esempio ha deciso di mettere fuori legge la crioconservazione degli ovociti perché in teoria potrebbe causare delle anomalie cromosomiche" spiega Sunde.



(...)



Insomma non sappiamo ancora se questo approccio porterà a tassi di anomalie cromosomiche e malformazioni maggiori o uguali delle tecniche di fecondazione convenzionali che utilizzano ovociti freschi. "In casi del genere la strada appropriata è quella di testare la procedura all'interno di sperimentazioni cliniche controllate. Per quanto ne so questa è la prima volta che un governo introduce attraverso una legge una procedura clinica che è scarsamente testata, ha una bassa efficacia e comporta tassi di rischio non noti, mentre al tempo stesso si vieta una procedura affermata, efficiente e di documentata sicurezza" afferma Sunde. Si tratta di un brutto precedente. Certo non potrà fare scuola in posti come la Gran Bretagna o il nord Europa, che vantano una solida tradizione di policies science-based, ma l'Eshre è decisa a prenderlo sul serio comunque: "In diversi paesi europei si registra un'attività crescente della chiesa, sia cattolica che protestante, la cui influenza non andrebbe mai sottovalutata".
Okay, quando partiamo col referendum?



Fonte: Il Riformista.



Sicilia: non sempre Bossi ha torto


In Sicilia c'è chi vorrebbe costruire nuovi aeroporti - almeno sei - in grado di movimentare complessivamente cinquanta milioni di passeggeri/anno: una enormità, considerando che già adesso non è che gli aeroporti esistenti rischino di collassare tutti causa l'eccessivo traffico.



Esemplare il caso di Agrigento: i progettisti hanno scartato la pianura, con motivazioni quantomeno fantasiose, e hanno deciso che il sito ideale per l'aeroporto sono le colline intorno a Racalmuto, il paese di Sciascia.



Scrive Gian Antonio Stella sul Corriere:
Dite voi: potrebbe mai Agrigento, in tale contesto, farsi sfuggire di mano il futuro? Non ha diritto forse, la città fondata da Dedalo arrivato in volo con Icaro, a uno straccio di aeroporto? Certo, c’è chi suggerisce che basterebbe fare finalmente l’agognata bretella per Caltanissetta per avere già oggi Catania e Palermo abbastanza vicine in attesa del super-scalo di cui dicevamo di Enna. Ma perché rinunciare al sogno di uno scalo domestico? Uno dopo l’altro, così, sono stati esaminati sette possibili siti. Via via scartati in favore di Racalmuto a partire da quello di Piano Romano, vicino a Licata, per decenni individuato, essendo piatto come un biliardo, come il più adatto.



Geniale, nello studio di prefattibilità ambientale, la spiegazione del rifiuto: "il sito di Licata si trova in una delle rare pianure della costa siciliana mentre il sito di Racalmuto si trova in una zona di colline interne, classiche della Sicilia, molto ondulata, a volte dolcemente, a volte con dirupi dovuti all’affioramento della roccia". È o no l’ideale, per metterci un aeroporto? Il sindaco del paese, l’ulivista Gigi Restivo, la vedova di Sciascia, gli amici dello scrittore, Legambiente e l’intera comunità salvo eccezioni sono saltati su: ma come? Un aeroporto in collina?
Fantastico. Semplicemente fantastico.



Fonte: Corriere della Sera.



giovedì 18 dicembre 2003

Il quotidiano ''Il Nuovo'' torna online e cambia URL


Cambiata anche la veste grafica, più leggera; purtroppo sono stati adottati i frames - non esattamente il massimo, in fatto di accessibilità e di usabilità.



Si tratta, a quanto pare, di una sistemazione provvisoria - meglio che niente, comunque.



Bentornati, amici - e auguri. (Acc... - ma quanti trattini metto - stasera?)



Nuovo URL: http://www.hdcmultimedia.it/



Iran: rischia la pena di morte per un adesivo sul taxi


Mentre in Occidente si discute animatamente se sia il caso o meno di prevedere la possibilità di infliggere la pena di morte al sanguinario dittatore iracheno Saddam Hussein, responsabile della morte di milioni di persone (fra repressione interna e guerre espansioniste contro l'Iran e il Kuwait), a Teheran hanno le idee molto più chiare - e vanno molto più per le spicce:
Rischia la pena di morte per aver attaccato un adesivo alla sua auto. Protagonista Ali Akbar Najafi, un tassista abusivo di 27 anni di Teheran che sul finestrino del suo taxi sfoggiava la scritta "L'era dei governanti arroganti è finita". L'uomo è stato arrestato a giugno e - dopo essere stato tenuto in isolamento al buio per 53 giorni - è stato rilasciato su cauzione. Ora comparirà davanti al giudice della corte rivoluzionaria il 28 dicembre.
Fonte: Corriere della Sera.



[Tech] Ricerche all'interno dei libri anche con Google


Alcune settimane fa Amazon aveva lanciato un innovativo servizio di ricerca di singole parole o frasi all'interno dei testi dei libri in catalogo (non più solo per titolo, editore o note, quindi).



Oggi Google annuncia un servizio equivalente, ancora in versione sperimentale, denominato Google Print Beta.



Fonte: News.com.



mercoledì 17 dicembre 2003

Sir George Cayley, il ''nonno'' dei fratelli Wright


Oggi ricorre il centesimo anniversario del primo volo dei fratelli Wright.



Il loro prototipo, chiamato "The Flyier", alle 10:30 del 17 dicembre 1903 si staccò da terra per 12 secondi, percorrendo in totale 37 metri. Nelle ore successive i due fratelli si alternarono al posto di pilotaggio del Flyier, aumentando ogni volta sia la durata del volo che la distanza percorsa (nel caso del quarto volo, oltre 120 metri).



I Wright furono preceduti da una lunga schiera di appassionati e di inventori, tutti decisi a dimostrare che era possibile far volare un mezzo "più pesante dell'aria".



Fra questi, alcuni decenni prima del volo del Flyer, troviamo Sir George Cayley, un eccentrico baronetto inglese a cui si deve il merito di avere concepito per primo l'idea di un velivolo ad ala fissa: fino ai suoi tempi, infatti, l'idea prevalente era che i mezzi più pesanti dell'aria dovessero essere forniti di ali mobili, proprio come quelle degli uccelli.



Scrive Wired News:
With all the hoopla surrounding the 100th anniversary of the Wright Brothers' legendary flight, it'd be easy to overlook the work of an eccentric English baronet, Sir George Cayley. But Cayley is as responsible as anyone for making the age-old dream of flying machines real, aviation historians say. And Cayley's aircraft flew 50 years before Orville Wright took off from Kitty Hawk.



Decades before the brothers were born, Cayley had sketched out the basics of the modern airplane. Studying birds, he identified the forces that make flight possible. And on a breezy day in 1853, Cayley forced his coachman into a makeshift glider, rolled him down a hill, and turned him into the first man to fly in a heavier-than-air craft, said Phil Scott, author of The Wrong Stuff: Attempts at Flight Before (and After) the Wright Brothers.



"Nothing really mattered before Cayley," said Peter Jakab, chairman of the National Air and Space Museum's aeronautics division. "Cayley's the watershed figure in terms of real progress towards the airplane."



"He's the father of modern aeronautics," agreed Bruce Bleakley, a vice president of the San Diego Aerospace Museum.



The engineers and entrepreneurs who had been tinkering with flying contraptions prior to Cayley thought people needed to act like birds -- and flap their wings in order to soar. Cayley was the first to see through this fallacy, Scott said.



"He made this incredible leap," Scott said. "It sounds basic now. But like the screw or the lever, it was one of those thoughts that changed the world."
Link: Wright Brothers Aeroplane Company, un museo virtuale dell'aviazione dedicato principalmente (ma non solo) ai fratelli Orville e Wilbur Wright.



martedì 16 dicembre 2003

[Tech]Winamp 5


Winamp.com ha rilasciato Winamp 5 in versione Light e Pro.



Rispetto a Winamp 5 Light (gratuito), Winamp 5 Pro (14,95$) consente di estrarre/codificare musica in formato MP3 e di masterizzare CD fino a velocità 48x.



Link: sito Winamp.com - pagina dei downloads.



Ciampi rinvia alle Camere la legge Gasparri


La legge Gasparri è una brutta legge, una legge che al di là delle belle parole non tiene conto dei principi elementari della concorrenza e del libero mercato, il sale di ogni democrazia autenticamente liberale.



Qui si tratta veramente dell'ABC del pensiero liberale: senza pluralismo economico non può esservi vero pluralismo politico, e quindi neanche libertà e democrazia sostanziali (vedi regimi comunisti).



Ciampi ha fatto benissimo dunque a rispedire la legge al mittente; c'è da augurarsi ora che il Parlamento (e in primo luogo la maggioranza del "liberale" Berlusconi) ponga mano alle necessarie modifiche.



Ecco il testo del messaggio di Ciampi alle Camere:
In data 5 dicembre 2003, mi è stata inviata per la promulgazione la legge 'Norme di principio in materia di assetto del sistema radiotelevisivo e della Rai-Radiotelevisione italiana Spa, nonché delega al Governo per l’emanazione del testo unico della radiotelevisione', approvata dalla Camera dei Deputati il 2 ottobre 2003 e approvata in via definitiva dal Senato il 2 dicembre 2003.



Il relativo disegno di legge era stato presentato dal Governo alla Camera dei Deputati il 25 settembre 2002. Successivamente, il 20 novembre 2002, era sopraggiunta la sentenza della Corte Costituzionale n.446, che dichiarava la illegittimità costituzionale dell’articolo 3, comma 7, della legge 31 luglio 1997, n.249 (Istituzione della Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e norme sui sistemi delle telecomunicazioni radiotelevisivo), nella parte in cui non prevede la fissazione di un termine finale certo, e non prorogabile, che comunque non oltrepassi il 31 dicembre 2003, entro il quale i programmi irradiati dalle emittenti eccedenti i limiti di cui al comma 6 dello stesso articolo 3, devono essere trasmessi esclusivamente via satellite o via cavo.



La data del 31 dicembre era già stata indicata, come termine per la cessazione del regime transitorio di cui all’articolo 3, settimo comma, della legge 249 del 1997, dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (deliberazione numero 346 del 7 agosto 2001). Detto articolo 3 rinvia ai limiti fissati dal sesto comma dell’articolo 2 della stessa legge n.249, la dove si stabilisce che ad uno stesso soggetto o a soggetti controllati o collegati non possono essere rilasciate concessioni né autorizzazioni che consentano di irradiare più del 20% rispettivamente delle reti televisivi o radiofoniche analogiche e dei programmi televisivi o radiofonici numerici, in ambito nazionale, trasmessi su frequenze terrestri, sulla base del piano delle frequenze.



Tutto ciò detto in relazione alla compatibilità delle succitate disposizioni della legge in esame con la sentenza 466 del 20 novembre 2002, non posso esimermi dal richiamare l’attenzione del Parlamento su altre parti della legge che - per quanto attiene al rispetto del pluralismo dell’informazione - appaiono non in linea con la giurisprudenza della Corte Costituzionale.



Si consideri, a tale proposito, che la sentenza della Corte Costituzionale n.826 del 1988 poneva come un imperativo la necessità di garantire il massimo di pluralismo esterno, onde soddisfare, attraverso una pluralità di voci concorrenti, il diritto del cittadino all’informazione. E ancora, nella sentenza 420 del 1994, la stessa Corte sottolineava l’indispensabilità di un’idonea disciplina che prevenga la formazione di posizioni domninanti.



Nell’ambito dei principi fissati dalla richiamata giurisprudenza della Corte Costituzionale, si è mosso il messaggio da me inviato alle Camere il 23 luglio 2002. Per quanto riguarda la concentrazione dei mezzi finanziari, il sistema integrato delle comunicazioni (Sic) - assunto dalla legge in esame come base di riferimento per il calcolo dei ricavi dei singoli operatori di comunicazione - potrebbe consentire, a causa della sua dimensione, a chi ne detenga il 20% (articolo 15, secondo comma, della legge) di disporre di strumenti di comunicazione in misura tale da dar luogo alla formazione di posizioni dominanti.



Quanto al problema della raccolta pubblicitaria, si richiama la sentenza della Corte Costituzionale n. 231 del 1985 che, riprendendo i principi affermati in precedenti decisioni, richiede che sia evitato il pericolo che la radiotelevisione, inaridendo una tradizionale fonte di finanziamento della libera stampa, rechi grave pregiudizio ad una libertà che la Costituzione fa oggetto di energica tutela. Si rende infine indispensabile espungere dal testo della legge il comma 14 dell’articolo 23, che rende applicabili alla realizzazione di reti digitali terrestri le disposizioni del decreto legislativo 4 settembre 2002, numero 198, del quale la Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale con la sentenza 303 del 25 settembre/1 ottobre 2003.



Per la stessa ragione, va soppresso il riferimento al predetto decreto legislativo dichiarato incostituzionale, contenuto nell’articolo 5, primo comma lettera L e nell’artico,o 24, terzo comma. "Per i motivi innanzi illustrati - conclude Ciampi - chiedo alle Camere, a norma dell’articolo 74, primo comma, della Costituzione, una nuova deliberazione in ordine alla legge a me trasmessa il 5 dicembre 2003".



La sentenza della corte numero 466 del 20 novembre 2002 muove dalla considerazione della situazione di fatto allora esistente, che, a suo giudizio, non garantisce... l’attuazione del principio del pluralismo informativo esterno, che rappresenta uno degli imperativi ineludibili emergenti dalla giurisprudenza costituzionale in materia. Nell’ultima delle considerazioni in diritto, la Corte precisa che la presente decisione, concernente le trasmissioni televisive in ambito nazionale su frequenze terrestri analogiche, non pregiudica il diverso futuro assetto che potrebbe derivare dallo sviluppo della tecnica di trasmissione digitale terrestre, con conseguente aumento delle risorse tecniche disponibili.



Dalla sentenza - i cui contenuti essenziali sono stati richiamati dai presidenti dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e dell’Autorità garante della concorrenze e del mercato, nelle audizioni rese alle commissioni riunite VII e IX della Camera dei Deputati il 10 settembre 2003 - discende, pertanto, che, per poter considerare maturate le condizioni del diverso futuro assetto derivante dall’espansione della tecnica di trasmissione digitale terrestre e, quindi, per poter giudicare separabile il limite temporale fissato nel dispositivo, deve necessariamente ricorrere la condizione che sia intervenuto un effettivo arricchimento del pluralismo derivante da tale espansione.



La legge a me inviata si fa carico di questo problema. Le norme che disciplinano l’assetto sopraconsiderato sono contenute nell’articolo 25, il cui primo comma stabilisce che, entro il 31 dicembre 2003, dovranno essere rese attive reti televisive digitali terrestri, ponendo in particolare, a carico della società concessionaria del servizio pubblico (secondo comma) l’obbligo di predisporre impianti (blocchi di diffusione) che consentano il raggiungimento del 50% della popolazione entro il primo gennaio 2004 e del 60% entro il primo gennaio 2005. L’articolo 25, terzo comma, stabilisce inoltre che l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, entro i dodici mesi successivi al 31 dicembre 2003, svolge un esame della complessiva offerta dei programmi televisivi digitali terrestri allo scopo di accertare: a) la quota di popolazione raggiunta dalle nuove reti digitali terrestri; b) la presenza sul mercato di decoder a prezzi accessibili; c) l’effettiva offerta al pubblico su tali reti anche di programmi diversi da quelli diffusi dalle reti analogiche.



Ciò premesso, ritengo di dover formulare alcune osservazioni in merito alla compatibilità di talune disposizioni della legge in esame con la sentenza 466/2002 della Corte Costituzionale. Una prima osservazioni riguarda il termine massimo assegnato all’Autorità per effettuare detto esame: Entro i 12 mesi successivi al 31 dicembre 2003 (articolo 25, terzo comma). Questo lasso di tempo - molto ampio rispetto alle presumibili occorrenze della verifica - si traduce, di fatto, in una proroga del termine finale indicato dalla Corte Costituzionale.



Una seconda osservazione concerne i poteri riconosciuti all’Autorità: questa, entro i 30 giorni successivi al completamento dell’accertamento, invia una relazione al governo e alle competenti Commissioni parlamentari, nella quale verifica se sia intervenuto un effettivo ampliamento delle offerte disponibili e del pluralismo nel settore televisivo ed eventualmente formula proposte di interventi diretti a favorire l’ulteriore incremento dell’offerta di programmi televisivi digitali terrestri e dell’accesso ai medesimi (articolo 25, terzo comma).



Ne deriva che, se l’Autorità dovesse accertare, entro il termine assegnatole, che le suesposte condizioni (raggiungimento della prestabilita quota di popolazione da parte delle nuove reti digitali terrestri; presenza sul mercato di decoder a prezzi accessibili; effettiva offerta al pubblico su tali reti anche di programmi diversi da quelli diffusi dalle reti analogiche) non si sono verificate, non si avrebbe alcuna conseguenza certa. La legge, infatti, non fornisce indicazioni in ordine al tipo e agli effetti dei provvedimenti che dovrebbero seguire all’eventuale esito negativo dell’accertamento.



Si consideri inoltre che il paragrafo 11, penultimo capoverso, delle considerazioni in diritto della sentenza numero 466, recita: d’altro canto, la data del 31 dicembre 2003 offre margini temporali all’intervento del legislatore per determinare le modalità della definitiva cessazione del regime transitorio di cui al comma 7 dell’articolo 3 della legge 249 del 1997. Ne consegue che il primo gennaio 2004 può essere considerato come il dies a quo non di un nuovo regime transitorio, ma dell’attuazione delle predette modalità di cessazione del regime medesimo, che devono essere determinate dal Parlamento entro il 31 dicembre 2003. Si rende inoltre necessario indicare il dies ad quam, e cioé il termine di tale fase di attuazione.




lunedì 15 dicembre 2003

Saddam: altri interessanti commenti


Segnalo i commenti, apparsi sul Corriere della Sera, di Gianni Riotta
Le stragi dell'estate e la guerra di posizione in Iraq hanno messo in guardia l'Amministrazione: pacificare il Paese richiederà anni. E il tono è dunque cauto. Bush: "La cattura di Saddam non implica la fine della violenza in Iraq...i terroristi continueranno a uccidere pur di non accettare la libertà". Blair: "La sua sorte è ora nelle mani del popolo iracheno...è l'ora dell'unità, della riconciliazione e della pace". Bremer parla addirittura a guerriglieri e terroristi: "In spirito di conciliazione gettate le armi e unitevi ai vostri compatrioti per ricostruire il Paese".

Niente arroganza, niente retorica dura, da "neoconservatori", ma un'Amministrazione che torna indietro all'Alba Rossa quando George Bush padre si apprestava a governare, in spirito di coalizione con gli alleati. Anche a Washington la realtà è dura maestra. Bush, che il primo maggio parlava di "missione compiuta", sa che la strada è lunga, anche se le buone notizie sull'economia, con la creazione di posti di lavoro, e Saddam Hussein nella "pattumiera della Storia" con Slobodan Milosevic, saranno ottimi argomenti di campagna elettorale 2004.
di Magdi Allam
Saddam ha una tradizione di burattinaio del terrore. Da quando, dopo l’11 settembre, Bush l’ha chiaramente indicato come il capofila dell’Asse del Male, Saddam si era prodigato nell’alimentare il terrorismo suicida palestinese offrendo un premio di 25 mila dollari alle famiglie dei "martiri", i kamikaze che si fanno esplodere tra i civili israeliani. L’obiettivo era doppiamente malvagio. Massacrare il maggior numero possibile di ebrei per costringere la comunità internazionale a concentrarsi sulla crisi mediorientale, e rinviare il più a lungo possibile il progetto di Bush di scalzare dal potere il regime tirannico baasista.

La mentalità del boss del terrore Saddam l’ha esibita anche all’atto della cattura. Lui che si identificava con gli interessi supremi della Nazione irachena, che aveva promesso di combattere e cadere da martire pur di non arrendersi al nemico, si è consegnato vivo senza opporre alcuna resistenza. Non ha usato i due kalashnikov trovati in suo possesso né per difendersi né per suicidarsi. Ha mostrato una calma sorprendente e ha difeso il suo regime. Saddam è il tipo di uomo che un detto arabo qualifica come "quello che ha paura ma non si vergogna". Ha paura del più forte ma non si vergogna di infierire contro il più debole. È sempre stata la sua prassi esistenziale. Sfociata nel genocidio di un milione di iracheni ma allo stesso tempo in una sconcertante abilità a sopravvivere politicamente anche grazie al sostegno dell’Occidente.

Con Saddam il terrore all’interno dell’Iraq e il terrorismo all’esterno sono state due facce della stessa medaglia.
e di Ernesto Galli Della Loggia
Oggi, per la prima volta dopo il 1945, l’intero gruppo dirigente - non già un singolo sia pure importante esponente, come nel caso del serbo Milosevic - l’intero gruppo dirigente, dicevo, di un regime dittatoriale responsabile dello scempio e della morte di centinaia di migliaia di esseri umani può essere chiamato a rendere conto dei propri misfatti nelle forme, come è assolutamente necessario, di un regolare processo.

Non solo, ma ciò avviene - ed è questo ciò che conferisce all’evento un rilievo enorme - nel cuore del mondo islamico. Uomini e donne di quel mondo, immersi da sempre in un’atmosfera sociale di capillare autoritarismo, avvezzi alla insindacabilità e agli arcana del potere, sempre costretti a piegare prima o poi la testa ai suoi voleri, vedranno per la prima volta un tale potere smascherato e giudicato: vedranno passare davanti ai propri occhi il repertorio dei suoi crimini e lo spettacolo degli ex governanti ormai ridotti all’impotenza.

Per la prima volta, e per giunta su un piano simbolico violentissimo, l’Islam sarà chiamato a guardare in faccia alcune delle sue storiche contraddizioni e la sua semisecolare miseria politica. Chi può dire quale effetto tutto ciò sortirà su quel mondo, sulla sua opinione pubblica e, non da ultimo, sui regimi dispotici che ancora per intero lo governano? Di ogni effetto positivo il merito andrà comunque agli Stati Uniti, alla loro tenacia, alla loro determinazione.



(...)



La cattura di Saddam vivo vale inoltre a smentire nella maniera più convincente una delle tante favole dietrologiche con le quali ama sempre gingillarsi quella parte dell’opinione pubblica europea che si ritiene particolarmente smagata e informata delle cose del mondo: la favola di chissà quali segreti e accordi tra gli Usa e Saddam per garantire comunque l’impunità di quest’ultimo, sulla scia di altre vociferate collusioni all’insegna del binomio armi-petrolio risalenti indietro negli anni. Anche con queste favole l’Europa rivela la sua inconsistenza, resa quantomai evidente dalla singolare coincidenza nella giornata di ieri di quel che è accaduto in Iraq con il fallimento del vertice dell’Unione. Perché tra le lezioni della cattura di Saddam c’è pure questa: di fronte alla chiarezza di obiettivi degli Stati Uniti (obiettivi discutibili, certo, ma reali e plausibili), di fronte alla loro capacità di perseguirli muovendosi sulla scena del mondo, di fronte al loro impegno, che in fin dei conti è anche morale, di rispondere al terrorismo colpo su colpo, di fronte a tutto ciò cosa ha saputo pensare, cosa ha saputo proporre, cosa ha saputo fare l’Europa? Nulla, nulla di serio e di vero. L’asse franco-tedesco, che si arroga la rappresentanza del Continente, senza neppure essere in grado, peraltro, di esercitarvi una reale egemonia, è stato capace solo di alzare la bandiera della dissociazione dagli Usa e del finto eticismo irenico a copertura del proprio sostanziale vuoto morale e politico. Seguito, almeno così dicono i sondaggi, dalla maggioranza degli europei, i quali forse amano tanto la pace solo perché convinti in cuor loro di non sapere e di non poter fare ormai niente altro.


domenica 14 dicembre 2003

Saddam: editoriale del Riformista


Domani Il Riformista sarà in edicola con una edizione speciale dedicata agli ultimi sviluppi della situazione irachena.



Riporto alcuni stralci dell'editoriale, come di consueto già online:
Gli analisti, anche quelli del Pentagono, non danno per finita la guerriglia irachena. Dopo essere stato mitizzato come un simbolo o temuto come uno spauracchio, quel vecchio nascosto sotto un cumulo di verdura all’improvviso non sembra più così temibile: forse non è lui la testa del serpente.



(...)



Dice oggi Romano Prodi, commentando le immagini della cattura di Saddam, che si tratta della fine "normale e doverosa che fa ogni tiranno". Ha ragione. Solo che per fargliela fare, quella fine, in genere ci vuole un aiutino. La guerra anglo-americana, che tanto sconcerto ha provocato nelle opinioni pubbliche europee, quell’aiutino l’ha dato. Qualsiasi cosa sarà l’Iraq del futuro, non sarà più l’Iraq di Saddam, dunque sarà meglio. Costerà forse altro sangue, costerà certamente sacrifici, agli iracheni e all’Occidente. Ma dite la verità: ne è valsa o no la pena?



(...)



Oggi è dunque finalmente possibile dare inizio a quello che Blair chiama "il tempo della riconciliazione". In Iraq, nella comunità internazionale e, si parva licet, anche in Italia. Saranno davvero pochi, nel nostro paese, coloro che piangeranno la caduta del tiranno. Non la piange nemmeno Hamas, nemmeno Tarek Aziz, che forse ha collaborato alla cattura. C’è da noi una enclave di saddamisti il cui odio per l’Occidente si spinge al punto da prendere a pretesto perfino un orribile tiranno pur di sognare un’altra resistenza. Stavolta contro la democrazia e dalla parte di un regime. Ma il grosso del pacifismo italiano, il grosso della sinistra italiana, il grosso del mondo cattolico italiano, non possono non gioire oggi con il resto del mondo civile. Possono anzi apprezzare meglio il perché del sacrificio dei nostri militari a Nassiriya, e dare un senso a quella assurda carneficina. Da dietro l’angolo della storia spunta il fine che dovrebbe unirli anche a chi ha appoggiato la guerra: la liberazione di un popolo dalla tirannide, la sua rinascita civile, la sua speranza democratica.
Link: testo integrale dell'editoriale.



Il quotidiano Il Nuovo non e' piu' online


La homepage del quotidiano riporta un messaggio laconico e per niente tranquillizzante: "Il servizio è sospeso". Risulta impossibile anche accedere alle pagine interne: si ottiene il messaggio d'errore di default (il classico "error 404").



Da tempo il quotidiano navigava in cattive acque: che sia arrivato ora al capolinea?



Spero proprio di no: era probabilmente l'unico "vero" quotidiano ad esistere esclusivamente online, un esperimento abbastanza riuscito, sul piano dei contenuti - meno evidentemente sul piano economico-finanziario.



Mi auguro comunque che si tratti di una sospensione temporanea delle pubblicazioni, e non di una chiusura definitiva.



I bloggers iracheni sulla cattura di Saddam


Scriveva Alaa (The Mesopotamian) stamattina :
PLEASE GOD LET IT BE TRUE



Friends,



If the news we are just hearing about the capture of the Monster is true then I thank God for letting me live to this day to see this. Will report to you later.
E più tardi, a notizia confermata:
MOTHER OF DAYS

بسم الله الرحمن الرحيم: انهم يكيدون كيدا وأكيد كيدا فمهل الكافرين أ مهلهم رويدا صدق الله العظيم"



"They Scheme hard, and I scheme; give them time the Kafirin, give them plenty of time" Sadaq Allahu Al Adhim" . ",And they plot, and Allah plots, and Allah is the best of plotters", Sadaq Allahu Al Adhim.



Before this, I prayed the traditional prayers of thanksgiving. That I, and the Iraqi people should see this day! This, surely, is the mother of all days for us. The heroes of our valiant Pesh Mergas, and the heroes of the U.S. Fourth division have done it. Now is the time to unleash the Iraqi Counter Terror; now is the time to go for the kill. Let us go after them. Don’t lose this moment. They want to recant and live in equality with the people? they have a chance - otherwise they will have to go. I am too overwhelmed with emotion to write coherently; please excuse me. The foul mouths of the enemies of our people everywhere and the neighboring vultures and hyenas be stuffed with dirt; we will come after you; your time will come.



Long live the great alliance of Mesopotamia and the United States of America and her allies. Now is the time, now is the time; Do not delay; unleash the Counter Terror.



God Bless Iraq; God Bless America; God bless the Allies.



And above all Praise be to Allah the Almighty the Avenger.
Ed ecco il post di Omar (Iraq The Model):
The big brother in a small hole

Horrraaaaa

It's the justice day.

I'm speechless.

I'm crying.

The tyrants' hour has finally came. I went down to the streets to share the joy with my brothers. This is our day, the day of all the oppressed and good people on earth.

Tears of joy filled the eyes of all the people.

Saddam, the coward, hides in a hole, shaking in fear from being captured.

Not a single bullet was fired, without any resistance, God, he was even cooperative! The mighty tyrant, who exploited all our country's fortune for his personal protection, surrenders like the cowered I expected him to be.

Yes, he should be prosecuted in Iraq. We will not allow anything else.

We want to see him in a cage bending more and more, humiliated more and more, just as he forced all the Iraqis to bend to him, like they were his slaves. But we will not be like him, we will give him a fair trail, and he will get just what he deserves, although I have no idea what does he really deserve.

It's indeed an inauspicious day for all the tyrants. Let them know that their days are near too.

This is the day of all Iraqi martyrs who were slaughtered just to please his sick lust for blood.

Rest in peace my brothers. The paradise is yours and the disgrace and hell is for all the tyrants on earth.

Thank you American, British, Spanish, Italian, Australian, Ukrainian, Japanese and all the coalition people and all the good people on earth.

God bless the 1st brigade.

God bless the 4th infantry division.

God bless Iraq.

God bless America.

God bless the coalition people and soldiers.

God bless all the freedom loving people on earth.

I wish I could hug you all.
Inutile aggiungere commenti, direi - forse giusto un augurio: che questo giorno segni davvero la data di nascita di un nuovo Irak, libero e democratico, e l'inizio della fine dei suoi (e nostri) nemici.



Catturato Saddam Hussein!


La cattura sarebbe avvenuta sabato: oggi la conferma dell'identità del prigioniero grazie al test del DNA.



Fonti: Corriere della Sera e Reuters.



sabato 13 dicembre 2003

Fecondazione assistita: alcuni link


Sul Corriere della Sera un primo sondaggio a cura di Renato Mannheimer;



su Il Nuovo la testimonianza di una diretta interessata;



sempre su Il Nuovo intervista a Dorina Bianchi (UDC), relatrice alla Camera della legge in questione e a Daniele Capezzone, radicale (a cui Il Nuovo mette in bocca, nel titolo, una frase che poi non si ritrova nel testo dell'intervista e che sono certo che Capezzone non può avere pronunciato: a quanto pare Repubblica sta facendo scuola - in negativo);



Il Riformista nel suo editoriale di oggi torna su Francesco Rutelli commentando una sua intervista a La Repubblica.



Infine, su Panorama un sintetico riepilogo della situazione in altri Paesi europei e negli USA. In un'altra pagina del suo sito Web, Panorama riportava la scorsa settimana il parere dei ginecologi:
La Sigo (società italiana di ginecologia) boccia duramente la legge sulla fecondazione assistita che, se passasse così come è (nel frattempo, la legge è passata proprio così com'era, NdR), "imporrebbe al medico, di fatto, di utilizzare una metodologia non solo non ottimale, ma addirittura contraria alla deontologia e all'etica medica".

La fecondazione assistita, in Italia, diventerebbe meno efficace e più pericolosa per la donna, affermano i ginecologi, incentivando il cosiddetto turismo procreativo. In un documento ufficiale la Sigo prende così una posizione di netta critica, ma solo pochi giorni fa un altro documento dei ginecologi che si occupano specificatamente di fecondazione assistita ha sollevato critiche simili.

La Sigo indica fra i pericoli della nuova legge anche quello di una discriminazione dei cittadini nel loro diritto di accesso alle terapie ottimali per la risoluzione dei propri problemi di salute.


Segnalazione: Oggi alle 12:00 Emma Bonino su La7


Oggi l'Europarlamentare radicale Emma Bonino sarà ospite della trasmissione L'Intervista, condotta da Alain Elkann, in onda su La 7 alle ore 12:00.



venerdì 12 dicembre 2003

Vaticano: parlare a nuora perche' suocera intenda


Oggi Papa Giovanni Paolo II, nel discorso consegnato al neoambasciatore dell'Estonia, Priit Kolbre, ricevuto per la presentazione delle lettere credenziali, ha ribadito che
i politici hanno il dovere di fare scelte coraggiose per proteggere la vita attraverso misure legislative opportune. Lo afferma il Papa, chiedendo il rispetto dei valori e adeguate politiche sociali a sostegno della famiglia, contro il divorzio e l'aborto.



(...)



Nel testo il Papa, dopo aver denunciato la tragedia del divorzio che rende desolate le vite delle famiglie e delle comunità e il flagello dell'aborto che viola la essenziale dignità della vita umana, aggiunge: Di fronte a queste afflizioni, nuovamente ricordo alle autorità civili che hanno il dovere di fare scelte coraggiose per proteggere la vita attraverso misure legislative e di sostenere i valori e le istanze delle famiglie attraverso effettive politiche sociali.
Certo, il discorso era rivolto all'ambasciatore estone, ma secondo voi i nostri vari Buttiglione, Bindi (e chissà, magari anche il neofolgorato sulla via di Damasco, Rutelli) potranno restare insensibili davanti a un sì autorevole messaggio?





Fonte: Corriere della Sera (l'unico quotidiano, oltre al Foglio, ad avere parlato delle manifestazioni svoltesi in Irak il 10 dicembre)