giovedì 31 dicembre 2009

Auguri

Auguro a tutti un felice 2010: che ci faccia presto dimenticare questo 2009, vero e proprio annus horribilis per molti (per me sicuramente).

Per quanto mi riguarda il nuovo anno coinciderà con una nuova città: lascerò Avezzano, dopo oltre un anno e mezzo, e mi (ri)trasferirò a Pescara, sempre in Abruzzo.

Per un attimo avevo anche accarezzato l'idea di ritornare dalle mie parti, nel Lombardo-Veneto :-) ma poi ho deciso di rilanciare qua in Abruzzo: gli concedo ancora un annetto, poi si vedrà.

Ancora auguri a tutti, ci si risente nel 2010 :-)

mercoledì 16 dicembre 2009

Travaglio, un incivile parassita mediatico

Antonio Polito, via rog2.tumblr.com

Google Italia Blog: Censura su Google Ricerca Immagini? Ovviamente no.

Psicolabilità ... un elemento imprescindibile per una relazione stabile ...

abr:

C’è una grandiosa ironia poco colta sul fatto che i sogni di molte merdine impotenti siano stati (parzialmente) realizzati da uno psicolabile. Nel muro di cesso pubblico detto Facebook (“chiamami ce l’ho lungo”) la morchia più low level della categoria lo esplicita: “Vorrei essere come Tartaglia”, “10, 100, 1000 Tartaglia”, “Tartaglia ti voglio sposare” etc.etc.. La psicolabilità come obiettivo, figuriamoci il punto di partenza.

martedì 15 dicembre 2009

Le radici dell'odio

Su quanti, e perché, sono disposti a crederci, si potrebbe aprire un'indagine psico-sociologica, ma in grandi linee a me pare che si tratti di drogati in cerca di dosi sempre più massicce d'odio per alleviare le loro frustrazioni esistenziali. Per molti di loro l'ossessione per Berlusconi deriva dalla frustrazione di aver visto l'ideologia a cui hanno consacrato tutta la vita crollare come un castello di carte, sostituita solo da vaghe pulsioni anticapitalistiche e moralistiche. Imbevuti di varie dottrine antidemocratiche non riescono ad afferrare e ad accettare il senso più profondo della democrazia. Sono convinti che il governo del Paese spetti di diritto ai moralmente e antropologicamente superiori, cui naturalmente ritengono di far parte. Non riescono quindi a risolvere l'inevitabile contraddizione che si apre, e sempre più si allarga, tra la loro malsana idea di democrazia e la democrazia reale, che conduce sistematicamente a esiti opposti, per loro inconcepibili prim'ancora che inaccettabili. Da qui frustrazione, ossessione e violenza.

lunedì 14 dicembre 2009

WOLFSTEP » Il blog si autocensura per paura.

Ieri sera , dopo aver postato i Porno al Forno, mi ero steso un attimo a smaltire il rodizio brasiliano di carne e quando mi sono svegliato ho deciso di dare un’occhio a Facebook. I 2/3 dei miei contatti stavano commentando che in fondo se l’e’ cercata, che lo aveva fatto apposta per fare la vittima, e che bisognava raccogliere i soldi per aiutare a difendere l’attentatore. A questa litania mainstream si era unita gente che onestamente io consideravo “razionale”, e la cosa mi ha terrificato. Siccome peraltro un tizio mi aveva appena accusato di essere fascista, ho deciso di chiudere l’ account Facebook.

Il concetto di base e’ che se , per quanto scrivo su questo blog, qualcuno assalisse la mia famiglia (che vive in Italia)  per quanto scrivo qui, la Digos direbbe che sono casi isolati, salterebbe fuori che erano in cura da qualche parte , e nessuno ci troverebbe nulla di male, anzi direbbero che “istigo” e magari avrei anche la scrofana a dirmi di “non fare la vittima”.

Beh, mi spiace, ma si sono passati dei limiti. Ho deciso che questo blog si asterra’ da qualsiasi commento sulla politica italiana fino a quando non saro’ riuscito a portare in salvo la famiglia, poi vedro’.

Qualcuno mi dice che sarebbe un atto vile, ed e’ esattamente quello che dico: ho paura per la mia famiglia, che vedo esposta ed immersa in una nazione preda di un bestiale odio politico. Se anche dovessi decidere di rischiare la mia vita, non posso rischiare quella altrui, specialmente di una bambina di tre anni, contro la quale nessuno, come ho capito ieri, si farebbe scrupolo di agire se la si dovesse identificare come obiettivo politico.

La tecnica e’ sempre quella: si identifica qualcuno con tutti i problemi del paese, sino a convincere ogni disoccupato che la sua disoccupazione sia causa sua, ogni malato che la sua malattia sia colpa sua, ogni povero che la sua poverta’ sia causa sua (2), il risutlato sara’ che su 60 milioni di persone qualcuno l’arma la prende.

Certo, tutti dicono che il linguaggio di berlusconi sia violento; guarda caso pero’ quello che si prende treppiedi e pietre in faccia non e’ mai Di Pietro, non e’ mai Fassino, mai Bersani.

Saro’ molto sincero, Berlusconi e’ un politico mediocre e corrotto  , ma quelli che lo avversano sono un’umanita’ terrificante, orribile, ringhiosa e rancorosa al punto da farmelo preferire. Non voglio scoprire che fine faranno quelli da cui Di Pietro si sente “istigato” , non voglio scoprire quanti verranno invitati a “non fare le vittime” , e cosi’ via.

Personalmente, prima porto in salvo la mia famiglia e meglio sto.

Per ora, non intendo “istigare”, visto che se Di Pietro si sente “istigato” c’e’ sempre qualcuno che passa all’azione. E quindi, il blog si autocensura fino a quando non sara’ risolto il problema.

Ah, si’: se qui succedesse una cosa simile alla Merkel e un politico dicesse che “ha istigato”, il suo partito verrebbe immediatamente messo fuorilegge.

Tutta la mia solidarietà a Uriel: capisco i suoi motivi e li rispetto. Al suo posto, probabilmente farei lo stesso. Per quanto mi riguarda, però, sono single: non ho una compagna e una figlia da proteggere, quindi la feccia forcaiola non si illuda.

Il grafico 42enne ha reso piena confessione, spiegando il gesto contro il premier con motivazioni politiche

“Davanti al pm e agli agenti della Digos, domenica sera, il 42enne che ha ferito il premier Silvio Berlusconi in piazza Duomo ha giustificato il suo gesto con motivazioni politiche: avrebbe parlato di forte dissenso dalle politiche del Pdl e in particolare del premier.

Gli investigatori hanno trovato nella piccola borsa dell’uomo uno spuntone di plexiglas lungo 20 centimetri, un grosso accendino da tavolo, un crocifisso di 30 centimetri e un soprammobile di quarzo del peso di diversi etti. La contestazione della premeditazione è scattata anche perché due di questi oggetti (l’accendino e lo spuntone di plexiglas) Tartaglia li aveva presi dalla propria abitazione.”

Dedicato a quelli che “il clima d’odio non c’entra per niente”.

Gli indignati a senso unico

Ci sono momenti in cui bisognerebbe abolire due parole: ma e però. L’aggressione di un uomo, in questo caso di un primo ministro, è uno di quelli. Di fronte alla violenza non possono essere accettate subordinate, ammiccamenti o tantomeno giustificazioni. Il giorno che la politica italiana tutta lo avrà compreso fino in fondo, allora sarà davvero matura.

Il volto ferito e pieno di sangue di Silvio Berlusconi non può che lasciare sgomenti, non riesco ad immaginare una persona seria o che ami definirsi democratica e perbene che possa avere una reazione diversa.

Se invece la prima cosa che passa in testa è pensare che se la sia cercata o meritata, allora siamo entrati in uno spazio in cui la dialettica politica è degenerata.

Abbiamo ricevuto numerose lettere di persone che spiegano l’accaduto e lo comprendono come reazione ad un governo che definiscono «xenofobo», «antidemocratico» o «razzista». Sono persone che mostrano di essere solidali con gli immigrati e i più deboli, sconvolte per gli attacchi di Berlusconi ai magistrati e preoccupate per la democrazia, ma non toccate da ciò che è accaduto ieri sera. Questo modo di ragionare mi fa paura: come è possibile mostrare sensibilità a senso unico, battersi contro le violenze e poi giustificare un’aggressione, essere democratici e pacifisti e provare soddisfazione per il volto tumefatto di Berlusconi. Significa che l’ideologia continua a inquinare le coscienze, ad oscurare le menti.


Mario Calabresi, su La Stampa.

...e questo si definisce "pacifista"



Ciononostante, a commento dell'aggressione al premier pubblica una simpatica foto di Piazzale Loreto e si dispiace che in Italia vengano usati cavalletti e statuine e non le pratiche ed efficaci mitragliette UZI.

Figurarsi i non-pacifisti... - ma che non si parli, per carità, di "clima violento" e di "istigazione all'odio", sono tutte invenzioni di Berlusconi: e lui, come dice la sempre più bella che intelligente rosi bindi (le minuscole sono d'obbligo) "non faccia la vittima", ché se l'è cercata.

domenica 13 dicembre 2009

Ora la folla è soddisfatta. In parte, almeno.

Berlusconi aggredito a Milano

Un coraggioso Partigiano della Nuova Resistenza ha colpitol’infame dittatore piduista e mafioso”, dando concretezza alle speranze di tanti militanti dell’Asinistra golpista e rispondendo sollecitamente alle neanche tanto velate esortazioni del Salvatore della Democrazia Antonio Di Pietro:

Con l’ottimismo della speranza ci auguriamo che Berlusconi lasci il governo al più presto, prima che le manifestazioni si trasformino in rivolta.

Bene, ora mi aspetto che questi sacchi di spazzatura accusino lo psiconano di essersi fatto aggredire da uno sgherro prezzolato per poter interpretare il ruolo di vittima: da questa feccia non mi aspetto niente di meno.

Aggiornamento: Di Pietro si conferma, se non un aspirante golpista, perlomeno un cattivo maestro, sulla scia dei “cattivi maestri” che portarono agli Anni di Piombo:

“Io non voglio che ci sia mai violenza, ma Berlusconi con i suoi comportamenti e il suo menefraghismo istiga alla violenza”. Antonio Di Pietro commenta così quanto accaduto a Milano.

Ah, ecco: è Berlusconi che istiga, non le campagne di demonizzazione - da Noemi al Berlusconi mafioso e stragista - o i politici-spazzatura come lui, certo…

Lo (stra)Fatto Quotidiano: come al solito, due pesi e due misure

“Vedi come vanno le cose in Italia. Nasce un giornale che si chiama il Fatto quotidiano perché annuncia che, finalmente, farà parlare i fatti in un mondo dell’informazione dove i fatti non si pubblicano. E poi, quando succede un fatto, non lo mette neanche in prima pagina. Insomma, c’è fatto e fatto. Il coraggioso giornale di Travaglio, che appena una settimana fa titolava cubitale «SPATUZZA E MILLS, BERLUSCONI NELLA TENAGLIA», e il giorno dopo «SPATUZZA: BERLUSCONI FECE UN PATTO CON LA MAFIA», e il giorno dopo ancora «ALTRO CHE SPATUZZA, BERLUSCONI INCONTRAVA I BOSS» (tutto scritto in maiuscolo perché il Fatto è un giornale maiuscolo), ieri ha dato notizia in minuscolo, in un occhiellino di prima, così, en passant, dell’esito dell’accusa in nome della quale ha pure portato in piazza qualche decina di migliaia di onesti e candidi giovani, e voleva portarci anche Bersani a gridare Berlusconi mafioso: «Graviano: mai detto niente a Spatuzza». Che understatement inglese. Titoloni spariti, il Fatto non sussiste.”

(link)

NOTA: anche l’Unità è stata capace di censurare del tutto in prima pagina la deposizione di Graviano, finita a pagina 12.

venerdì 4 dicembre 2009

Google Dictionary

Check out this website I found at google.com

Il dizionario di Google, con oltre 50 lingue supportate.

martedì 1 dicembre 2009

Inquinamento, Formigoni indagato dai pm di Milano

“Inchiesta sullo sforamento dei limiti del Pm10. Avvisi di garanzia anche a Letizia Moratti e Podestà”.

Bene, adesso o le Procure di tutta Italia seguono quella di Milano oppure si tratta di campagna elettorale ad opera della magistratura: tertium non datur.

mercoledì 18 novembre 2009

Vedo che anche negli USA l'Asinistra usa sempre gli stessi metodi

Democrazia, tolleranza e soprattutto dialogo, dialogo, dialogo.

Il (semi)nuovo che avanza

Notiziola: dadDario Franceschini ha deciso, bontà sua, di accettare l'offerta della presidenza del gruppo di Montecitorio fattagli da Bersani.

Antefatto/1: il 19 Ottobre Alessandro Gilioli scriveva sul suo blog su L'Espresso:

Gentili Bersani, Franceschini e Marino,da giorni si dice in giro che sarebbe già stato deciso di consolare il secondo arrivato alle primarie di domenica prossima con la poltrona di capogruppo a Montecitorio.
Vorrei sapere se, per gentilezza, ciascuno di voi può promettere ufficialmente e sul suo onore che, in caso di vittoria o di secondo posto alle primarie, impedirà questo ventilato mercimonio fra correnti.
Ringrazio in anticipo, certo di una vostra cortese risposta.
(Ps: il post è stato mandato per mail ai tre candidati).

Antefatto/2: il 21 Ottobre suDario Franceschini rispondeva a Gilioli, sempre su L'Espresso:

Gentile Gilioli, la ringrazio per la sua domanda e l’attenzione che rivolge alle primarie del nostro partito, evento unico nel panorama politico europeo, di cui tutti dovremmo essere orgogliosi.
Per quanto riguarda il suo quesito, l’ho già detto nei giorni scorsi e oggi l’ho ribadito con un mio tweet indirizzato a Ignazio Marino, che non lascia spazio a nessuna ambiguità: non c’è nessun accordo per nessuna carica, ma solo il desiderio che si rispetti la scelta del popolo delle Primarie.
Fa male al Pd e al confronto chi insiste nel volere far passare un messaggio falso e inciucista.
Dario Franceschini

Traete voi le conclusioni del caso.

lunedì 16 novembre 2009

Permesso di soggiorno scaduto, Belen fermata alla frontiera con la Svizzera

La notizia sul Corsera. E quindi? Anche la Svizzera "razzista e nazista"?

O più banalmente, come l'Italia e tutti gli altri Paesi civili, decisa a far rispettare le più elementari norme del diritto internazionale, prima fra tutte quella che riconosce agli Stati il diritto a tutelare i propri confini?

Aspetto ora le proteste delle solite anime belle moralmente e antropologicamente superiori e del Vaticano contro "la fascista svizzera", rea di violazione dei diritti umani e blah blah blah...

giovedì 12 novembre 2009

lunedì 9 novembre 2009

Maometto era uno stupratore pedofilo

Santanchè: «Maometto era poligamo e pedofilo. Una moglie aveva 9 anni»

Non capisco le polemiche scatenate da questa dichiarazione della Santanché: è tutto vero, si tratta di dati di fatto.

Maometto era poligamo e pedofilo. Pretese di sposare una bambina di 9 anni, figlia fra l'altro di un suo caro amico. Il padre della piccola nicchiava, cercava di rifiutare, chiedeva al suo "amico"(?) di aspettare almeno che raggiungesse la pubertà, ma quel pedofilo di Maometto si inventò di avere ricevuto l'ordine di sposare la bambina direttamente da Allah, in sogno: e chi può contraddire la volontà di un dio?

Grazie a questo provvidenziale ordine divino, quindi, quel pedofilo di Maometto potè sposare e stuprare legalmente una bambina di 9 anni, inaugurando una infinita sequenza di stupri pedofili che continua anche ai nostri giorni: per l'islam le bambine ancora oggi diventano adulte a 9 anni (i bambini diventano adulti a 14, invece), e non si contano i matrimoni combinati dalle famiglie fra bimbe di 9, 10, 11 anni e bravi credenti di 40, 50, 60 o più anni.

Come chiamate voi un uomo adulto che ha rapporti sessuali completi con una bambina di 9 anni?

Come chiamereste un uomo adulto che avesse rapporti sessuali completi con vostra figlia di 9 anni?

E come lo chiamerebbe la legge di un qualunque Paese civile?

A me vengono in mente solo due parole: "stupratore" e "pedofilo".


lunedì 26 ottobre 2009

Marrazzo avvertito da Berlusconi: hanno un video contro di te

È a questo punto che, presumibilmente, la stes­sa Marina Berlusconi avvisa il padre di quanto sta accadendo. Lunedì scorso il presidente del Consiglio visiona le imma­gini. Poi chiama Marrazzo. Lo confermano ambienti vicini al capo del governo e lo stesso Marrazzo — quando ormai la vicenda è diventata pubblica — lo racconta ad alcuni amici, anche se non specifica a tutti chi sia l’interlocutore che lo ha messo in guardia. Durante la telefonata Berlu­sconi lo informa che il video è nella mani della Mondadori, gli assicura che la sua azienda non è interessata all’acquisto e gli fornisce i contatti della Pho­to Masi in modo da cercare un accordo direttamente con loro. L’obiettivo del capo del gover­no appare chiaro: smarcare il suo gruppo editoriale da even­tuali accuse di aver gestito il fil­mato a fini politici, ma anche mostrare all’opposizione la sua volontà di non sfruttare uno scandalo sessuale. Una mossa che arriva al termine di trattati­ve con altri quotidiani a lui vici­ni che avevano comunque rite­nuto il filmato «non pubblicabi­le », come ha sottolineato il di­rettore di Libero , Maurizio Bel­pietro, quando ha raccontato di averlo visionato.

A parti invertite, Repubblica e i moralisti di sinistra antropologicamente superiori (maddeche?) ci si sarebbero tuffati a pesce e ci avrebbero sguazzato per mesi (lo hanno già fatto senza avere niente di concreto in mano, figurarsi in un caso come questo).

domenica 25 ottobre 2009

Marrazzo

Piero Marrazzo, come ormai stranoto, è stato sorpreso a casa di un trans; a quanto pare si era recato all'incontro (e non solo quella volta) usando un'auto di servizio della Regione Lazio.

Ecco, quello è probabilmente l'unico reato che ha commesso: peculato, utilizzo privato di bene pubblico. Il resto sono fatti privati, sono azioni commesse in privato.

Noto però questo: se lo avessero sorpreso a pagare una donna probabilmente la cosa sarebbe passata sotto silenzio, e il ricatto manco sarebbe stato messo in cantiere; invece lo hanno sorpreso a pagare un trans, e allora lui ha ceduto subito al ricatto: è stato lui a inguaiarsi da solo.

In pubblico sono certo che Marrazzo ha sempre appoggiato e difeso manifestazioni come il Gay Pride, e i diritti delle minoranze sessuali, trans compresi: poi quando è stato beccato con un trans tutti i bei discorsi sul fatto che chiunque ha diritto di andare con chiunque sono crollati ed è emersa la vera mentalità di Marrazzo, una mentalità per cui i trans "sono sporchi", andare a trans è una cosa "sporca", da nascondere, di cui vergognarsi, e che giustifica l'accettazione di un volgare ricatto.

Quello che voglio dire è che mi dispiace per il dramma che sta vivendo, ma Marrazzo è stato fregato non da quei quattro carabinieri, ma dalla sua mentalità falsamente aperta e tollerante: se tutti possono andare con tutti, che male c'è - che male maggiore c'è - ad andare con un trans invece che con una donna? Ecco, evidentemente secondo Marrazzo il male c'era, eccome, e non appena è stato scoperto è crollato.

Se avesse davvero avuto la mentalità aperta e tollerante che mostrava in pubblico, letteralmente il ricatto sarebbe stato impossibile, e probabilmente Marrazzo avrebbe avuto abbastanza schiena dritta da denunciare i quattro carabinieri e affrontare in altro modo le conseguenze del suo gesto.

Questo non vuol dire che non avrebbe passato dei guai, in famiglia e sul piano politico-istituzionale, ma secondo me sarebbero stati guai più limitati e più facilmente riparabili di quelli attuali.

Soprattutto avrebbe dato tutta un'altra immagine di sè, non quella di una vittima dei suoi stessi pregiudizi, e per ciò stesso vulnerabile e pronta a cedere ai ricatti e a mentire pur di salvare le apparenze.

Cessa l'ora legale, sollievo nel Partito Democratico

Ora le svariate inchieste per corruzione, concussione, malaffare, cattiva gestione, mafia, camorra, ‘ndrangheta e chi più ne ha più ne metta in Campania, Puglia, Abruzzo, Calabria, Basilicata, Lazio e in cielo, in terra e in ogni luogo finalmente subiranno un fisiologico rallentamento - ma attenzione, a Marzo torna l’ora legale (ah, e si va pure a votare).

venerdì 23 ottobre 2009

Differenze

Il presidente Berlusconi con la Daddario: “fatto di rilevanza pubblica”; il presidente Marrazzo con un trans: “momento di privacy”.

Immagino che aspetteremo invano dieci domande da Repubica™, stavolta.

lunedì 19 ottobre 2009

Vabbé, abbiamo scherzato

Tremonti: «La mobilità non è un valore, il posto fisso è la base per progetti di vita»

Insomma, "se potessi avere mille lire al mese" attualizzata: il vecchio sogno ricorrente dell'italiano medio, e fanculo alla concorrenza, al merito e al libero mercato.

Non per niente gente come Fini piace anche a sinistra: rappresenta una destra "sociale" e statalista, non il Satana liberista, e dai tempi del fascismo (della sua prima fase, almeno) in Italia la destra sociale, magari sotto altro nome, è sempre stata maggioritaria.

La sinistra abbandoni ogni velleità di governo e di conquista dell'elettorato: quello che (forse: ma non si è capito) promette vagamente di fare in futuro (e a non si sa quale prezzo) lo sta già facendo oggi questa neo-DC, e senza mettere le mani nelle tasche dei cittadini.

La mossa è intelligente, sconfiggere l'avversario usando i suoi argomenti (no al precariato, no alla mobilità, sì alla sicurezza del posto fisso... basta guardare la reazione di Epifani, che si vede "scavalcare" da Tremonti, da molti finiani e dalla Lega sul suo stesso terreno), ma è una mossa che sancisce l'impraticabilità in Italia di una reale economia di mercato e sancisce definitivamente l'irrilevanza delle correnti che si ispirano al liberalismo sia nel centrodestra che nell'ala "liberal" del centrosinistra.

Comunque vada, moriremo democristiani e statalisti.



sabato 10 ottobre 2009

Messina

Io non ho scritto niente su Messina perché ero certissimo che sarei stato travisato e accusato come minimo di nazi-leghismo, ma leggo che oggi ai funerali i soliti pirla senza speranza hanno pensato bene di approfittare della contemporanea presenza in chiesa dei cadaveri ancora caldi delle vittime e di Silvio Berlusconi per attaccare l'Infame Dittatore accusandolo di essere direttamente responsabile (tanto per cambiare) anche di questo disastro.

A questo punto, allora, il mio pensiero è questo: a Messina (come a L'Aquila) non c'erano degli invasori armati, non c'erano degli okkupanti stranieri che costruivano apposta le case alla membro di segugio o varavano come a Messina 800 (OTTOCENTO) deroghe al piano regolatore nella segreta speranza di fare fuori quanti più siciliani o abruzzesi possibile: c'erano dei bravi e onesti cittadini che si rivolgevano ai politici locali, ai politici che loro avevano eletto, per farsi ricambiare il favore: io ti voto, tu mi fai ampliare la casa, o rendi edificabile quel terreno agricolo che ho fermo e che non mi rende niente; oppure io commissiono a te (pagando, s'intende), geometra dell'ufficio tecnico comunale, il progettino della casettina o della modifichina che intendo fare, poi quando faccio i lavori tirando al risparmio sui materiali e su quant'altro tu, nella tua veste ufficiale di rappresentante dell'ufficio tecnico, chiudi un occhio e certifichi che è tutto in regola, costruito secondo le normative vigenti. E così via, i modi sono tanti, anche senza mai, MAI arrivare allo scambio di mazzette di denaro.

Ora alcune di queste brave e oneste persone probabilmente sono morte o hanno avuto dei morti nelle loro famiglie, assieme a tanti altri che certamente non c'entravano niente perché in quelle case si limitavano ad abitarci.

La prima e più grande responsabilità è di questi bravi e onesti cittadini e dei bravi e onesti politici e amministratori locali che hanno fatto comunella con loro (magari col contributo anche di qualche cosca mafiosa); dopo vengono le responsabilità dei livelli più alti, provincia, regione ed eventualmente Stato centrale, ma senza dimenticare che la Sicilia è una regione a statuto speciale come il Friuli, la Valle d'Aosta o il Trentino Alto-Adige, e quindi si tiene in tasca un sacco di tasse, senza girarle a Roma come fanno le regioni a statuto ordinario, e come le altre regioni a statuto speciale gode di un oggettivo trattamento di favore rispetto alle "altre" regioni.

Bisognerebbe quindi cominciare a chiedersi come mai certe cose succedono in Sicilia ma non in Friuli, o in Trentino, o in Valle d'Aosta: o lo Stato italiano ha dichiarato segretamente guerra alla Sicilia, oppure ogni regione a statuto speciale si amministra in larga parte da sé, con risultati clamorosamente diversi in Sicilia e in Alto Adige o in Valle d'Aosta, e in questo caso lo Stato centrale e il governo in carica c'entrano poco o punto. Questo è quanto. E adesso sparatemi addosso, avanti.

Ancora su Polanski e gli "intellettuali"

Su Rai Tre, nel corso della trasmissione mattutina Art News, la conduttrice si è appena esibita in una appassionata difesa d'ufficio dello stupratore pedofilo Roman Polanski, sostenendo fra l'altro che è stato arrestato "proprio adesso" (ah, ecco: l'immancabile complotto) a causa di una non meglio precisata situazione di conflittualità fra USA e UE, poi ha fatto l'esempio di Leonardo da Vinci accusato da giovane di sodomia in luogo pubblico e poi assolto "fortunosamente" (tesi: se fosse stato condannato l'umanità non avrebbe mai visto brillare il suo genio), quindi ha concluso col solito trito e ritrito motivetto che qualunque stupratore sa ripetere a memoria: la ragazza era consenziente, e anzi in questo caso era anche stata spinta fra le braccia del nostro eroe dalla madre.

Peccato che:

  1. la polizia e la magistratura non abbiano creduto alla tesi del rapporto consensuale;
  2. la vittima dello stupro abbia dichiarato in questi giorni di "perdonare" Polanski, quindi all'epoca tanto consenziente non doveva essere stata, visto che ora lo perdona (cosa che, naturalmente, non ha nessuna influenza sul corso della giustizia: lo stato di diritto non funziona a colpi di perdoni o di vendette);
  3. secondo la legge fare ubriacare, drogare e sodomizzare una tredicenne è sempre e comunque un reato, proprio in considerazione dell'età della vittima;
  4. il fatto che una madre abbia spinto una tredicenne fra le braccia di un 43enne non comporta automaticamente che la suddetta madre (complimenti, comunque) avesse messo in conto e approvato lo stupro della figlia;
  5. anche se così fosse, questo comunque non costituisce in nessun modo una attenuante per Polanski. Se una stronza mi manda a casa sua figlia 13enne facendomi e facendole capire chissà che e io me la scopo resto sempre uno stupratore e un pedofilo perché IO ho deciso di approfittare della situazione: avrei benissimo potuto decidere di non approfittarne e di rispettare la ragazzina, ma IO non l'ho fatto: la responsabilità di quello che è successo è MIA, perché IO ho deciso di non tenere l'uccello nei pantaloni, nessuno mi ha puntato una pistola alla testa. Non mi pare così difficile da capire: dovrebbe essere una cosa comprensibile a chiunque abbia un quoziente intellettivo superiore al prefisso telefonico di Bergamo (035), ma a quanto pare c'è chi, soprattuto fra gli appartenenti all'intellighentsia (?) di sinistra, stranamente non lo capisce.

Insomma, anche su Rai Tre (sarà un caso?) continua la campagna di deresponsabilizzazione, di minimizzazione e in definitiva di beatificazione del "martire" Roman Polanski: proprio vero, cane non mangia cane.

Peccato solo che il Nobel per la Pace sia già stato assegnato a Barack Obama: ma niente paura, i parrucconi svedesi possono sempre rimediare a questa ingiustizia l'anno prossimo.

lunedì 28 settembre 2009

La superiorità morale degli intellettuali

L'altro giorno in Svizzera Roman Polanski è stato posto agli arresti su richiesta della magistratura USA per una accusa di stupro risalente ad alcuni decenni fa.

Polanski aveva stuprato una tredicenne a Hollywood, era stato arrestato, aveva trascorso un mese in galera ma poi aveva lasciato gli Stati Uniti prima del processo. Da allora non ha più rimesso piede negli USA, per sottrarsi all'arresto e al giudizio.
Alla fine è stato arrestato in Svizzera, su richiesta della Procura di Los Angeles.

Interessante - diciamo così - la reazione di molti "intellettuali", specie in Europa e in Italia: sostengono in sintesi che Polanski andrebbe rilasciato e "amnistiato" in quanto "intellettuale e grande regista".

Insomma, se uno stupratore (e pedofilo) fa l'operaio o l'impiegato non può vantare meriti speciali, tali da garantirgli solidarietà diffuse e una richiesta di impunità: se invece lo stupratore pedofilo in questione appartiene alla "casta" degli intellettuali questi ultimi dismettono i consueti panni da moralisti e lo giustificano, e al diavolo la troietta tredicenne - che peraltro, come ci assicura Polanski, "era consenziente": originale, mai sentito uno stupratore (e pedofilo) fare una affermazione simile.

Ecco quindi che intellettuali adusi a spiegare al volgo - cioè a noi - come si vive e come ci si comporta, e ad avanzare critiche moralistiche su tutto e su tutti, all'improvviso diventano di una tolleranza, di un laissez-faire, di un relativismo morale semplicemente insospettabili fino a ieri.

Begli intellettuali, davvero: se Hitler fosse stato dei loro, probabilmente a quest'ora avrebbero riabilitato anche lui - in fondo, era un vegetariano e dipingeva dei bei quadretti: non poteva essere poi tanto cattivo, no?


giovedì 24 settembre 2009

Più tette (e meno diritti) per tutti

La notizia, di fonte ANSA, è questa:

La sezione di Lecce del Tar Puglia ha accolto il ricorso presentato dal Comitato cittadino 'Taranto futura' che ha chiesto l'annullamento delle nomine degli assessori della Provincia di Taranto perche' tutti maschi. Entro 30 giorni, hanno disposto i giudici, deve essere assicurata la presenza di entrambi i sessi nell'esecutivo. La giunta provinciale e' retta da Gianni Florido (centrosinistra).

Insomma, un altro colpo di piccone contro le fondamenta dello stato laico e liberale e la relativa civiltà giuridica.

La giunta provinciale di Taranto non è sbucata fuori da sotto un cavolo, e non è formata da alieni provenienti da Vega: è la Giunta uscita dalle recenti elezioni amministrative.

Dal momento che ha raccolto il voto della maggioranza dei votanti, dal momento cioè che è stata investita - come si diceva un tempo - del voto popolare, dal momento che ha ricevuto la delega degli elettori a governare in loro nome e per loro conto, non possono esserci dubbi sulla sua legittimità e sul suo diritto-dovere a governare in base al programma politico presentato in campagna elettorale, fermo restando il principio della rappresentanza degli interessi di tutti i cittadini, e non solo dei propri elettori, e il dovere civico di servire il bene comune.

La giunta provinciale di Taranto ha nominato i propri assessori, e fin qui tutto bene: chi vince e va al governo ha il diritto-dovere di formare la squadra di governo e di governare, e fin qui non ci piove.

Sfortunatamente la giunta (di centro-sinistra, ma questo è un dettaglio irrilevante) ha commesso un errore: nel pieno dei propri poteri, della propria legittimazione popolare e del proprio diritto-dovere a svolgere i compiti per cui è stata votata ha commesso l'errore di nominare solo assessori maschi.

Apriti cielo: il solito comitato di anime belle ha presentato il solito ricorso al TAR e il TAR, come ormai di regola per i TAR di mezza Italia, ha dato ragione al comitato: entro 30 giorni quindi "deve essere assicurata la presenza di entrambi i sessi nell'esecutivo".

Apparentemente una sentenza progressista, e a favore dei diritti della donna: in realtà una mostruosità illiberale, antidemocratica, contraria ai principi-base del moderno Stato laico occidentale e in prospettiva disastrosa per le donne, e non solo per loro.

Quello che questa sentenza sancisce, in pratica, è che esistono delle categorie di persone che contano più degli individui; che ci sono degli individui che possono, anzi devono accedere a incarichi e posizioni di responsabilità non per i propri meriti personali, non per il proprio curriculum, non per la propria biografia personale, ma perché, nel caso specifico, hanno le tette.

Tu, donna che diventerai assessore provinciale a Taranto, non otterrai la nomina perché i tuoi colleghi assessori e il presidente della Giunta provinciale siano convinti del tuo valore e delle tue capacità, ma perché la natura ti ha fornito un paio di tette: non stai vedendo tutelati i tuoi diritti, perché questa sentenza non ti riconosce nessun particolare diritto in quanto persona, ma in quanto appartenente alla categoria "donne".

Al TAR e al comitato "Taranto futura" (complimenti, bel futuro avete in mente) non frega niente di te come persona: tanto è vero che la sentenza non dice che nella giunta dovrà essere inclusa specificamente la Tal dei Tali o la Talaltra, ma una femmina purchessia, una vale l'altra, purché abbia le tette.

Ecco il discrimine stabilito da questa sentenza e invocato dall'eroico comitato: non importa se un organismo regolarmente eletto decide diversamente, nel pieno dei suoi poteri; non importa nemmeno l'eventuale livello di (in)competenza del futuro assessore donna; tutto questo è irrilevante, l'importante è nominare assessore un paio di tette purchessia, così da "tutelare" (sic) "i diritti delle donne".

Ma in uno Stato moderno, in uno Stato laico, in uno Stato di diritto non esiste un diritto differente per gli uomini e per le donne, non esiste un diritto differente per gli atei, per i cristiani e per gli islamici, non esiste un diritto differente per eterosessuali e omosessuali: esiste IL diritto di tutti gli individui, di tutti i cittadini, ad essere trattati esattamente come tutti gli altri e a vedere riconosciuti i diritti umani - i diritti umani, non quelli maschili o femminili o cattolici o islamici: se si comincia ad applicare un diritto diverso a seconda della classe o categoria o religione o sesso di appartenenza si viola la Costituzione (Art. 3: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”) e si avvia un processo di disgregazione e annullamento dello Stato di diritto di impronta laica e liberale negando il principio, fondamentale, dell'uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge.

Davvero un bel risultato, e per giunta ottenuto "con le migliori intenzioni": peccato che di buone intenzioni sia lastricato, notoriamente, l'inferno.

martedì 22 settembre 2009

Ora aspetto l'alzata di scudi della sinistra

Facciamo un gioco: proviamo a sostituire "Obama" con "Berlusconi".

Maurizio Molinari su Lastampa.it:

Più controllo sulle notizie che circolano su Internet e aiuti economici per i giornali flagellati dalla crisi: il presidente americano Barack Obama del consiglio Silvio Berlusconi affronta per la prima volta le difficoltà dell’editoria lasciando capire che immagina una raffica di innovazioni. L’occasione gli è offerta dalle interviste incrociate con il «Pittsburgh Post-Gazette» e «The Blade» alla vigilia del summit del G20 che si terrà a partire da giovedì in Pennsylvania. «Sono un appassionato di giornali» dice subito il presidente, confessando la dipendenza dal mondo della carta stampata, in evidente affanno a causa del calo delle vendite e della pubblicità. Da qui l’intenzione di dedicare tempo e iniziative per «affrontare la sfida» di consentire ai quotidiani tradizionali di continuare a offrire «integrità giornalistica, cronache basate sui fatti e indagini svolte con serietà» occupandosi del nodo di «chi paga per avere tutto questo». Per quanto riguarda il web, invece, la sfida più importante – secondo il presidente – «è il rispetto dell’etica da parte dei nuovi media». Per Obama Berlusconi si tratta di due aspetti della stessa crisi del mondo dell’informazione: ciò che vuole scongiurare è il rischio che il declino dei giornali su carta porti all’affermarsi di una blogosfera «senza controlli» su che cosa viene scritto. … «Sono molto preoccupato per il tipo di informazione che circola nella blogosfera – spiega – dove si trova ogni sorta di informazioni e opinioni senza che vengano verificate, con il risultato di portare gli uni a gridare contro gli altri, rendendo più difficile la comprensione reciproca». Per «verifiche» Obama Berlusconi intende il «fact-checking» ovvero la consuetudine nelle redazioni tradizionali di verificare con cura quanto poi viene pubblicato. Dietro il passo del presidente c’è quello che sta avvenendo su molti blog di Internet, che affrontano il dibattito sulla riforma sanitaria sollevando contro l’Amministrazione Obama il governo di centro-destra accuse che la Casa Bianca il governo Berlusconi ritiene «non aderenti alla realtà», come la volontà di celare dentro la nuova legge cavilli per consentire il finanziamento pubblico degli aborti o l’assegnazione di polizze sanitarie pubbliche agli immigrati illegali.


Rincara Vittorio Sabadin con il titolo: Soccorso al vecchio giornalismo.


Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama del Consiglio Silvio Berlusconi ha deciso di applicare ai giornali in difficoltà lo stesso tipo di aiuti che hanno salvato le banche, con modalità che saranno illustrate nei prossimi giorni. Gli editori, alle prese con una crisi senza precedenti per gravità, non vedevano l’ora che qualcuno li aiutasse. Ma non è per amore dei giornali, che pure ha definito «indispensabili alla buona salute della nostra democrazia», che Obama Berlusconi ha deciso di intervenire. Il fatto è che il presidente americano Berlusconi non ne può più dei blog «pieni solo di opinioni, privi di controllo sui fatti, gestiti da persone che gridano una contro l’altra senza un minimo di comprensione reciproca».
Se la riforma della sanità si è incagliata e non fa passi avanti, pensano alla Casa Bianca, la colpa è dei «blogger» che hanno riempito il web di falsità alle quali alla fine la gente crede. Vedendo all’orizzonte un nuovo mondo nel quale anche la politica sarà giudicata e indirizzata da una blogosfera incontrollata, Obama Berlusconi ha deciso di investire nel vecchio buon giornalismo su carta, che nonostante i suoi difetti garantisce ancora un po’ di serietà. L’illusione che il web avrebbe reso completamente democratico il mondo dei media, marginalizzando i professionisti e garantendo a tutti la possibilità di esprimersi, si è dunque scontrata con la dura realtà.
La maggior parte dei «blogger» non è interessata alla verità, alla verifica delle informazioni che riporta online, al rispetto delle opinioni altrui. E’ animata invece da un furore ideologico nel quale prevalgono, come dice Obama Berlusconi, le approssimazioni e la mancanza di responsabilità, condite con raffiche di insulti contro chiunque non sia d’accordo.
Può darsi che si tratti solo di un problema di gioventù e che la blogosfera riesca prima o poi ad autoregolarsi, come già avviene in molti casi, ma è certo che per ora l’attacco al giornalismo dei professionisti è fallito. Non è vero che il contributo di una moltitudine di voci abbia garantito una migliore comprensione degli eventi: anzi, si è dimostrato vero il contrario.
E’ vero invece che più aumenta il numero di informazioni incontrollate disponibili e più si sente il bisogno di qualcuno che le ordini e che dia loro un senso e una gerarchia, come hanno fatto per secoli e continuano a fare i giornalisti e i giornali.
Resta il problema di dove trovare le risorse per continuare a garantire la qualità dell’informazione, pesantemente minacciata in tutto il mondo da tagli e ristrutturazioni. E tutti sperano che Obama Berlusconi si sia fatto venire qualche buona idea.


Non male, vero? Obama "non ne può più" dei blog "pieni solo di opinioni", dei blogger "animati solo da furore ideologico" che rivolgono al governo e a lui accuse che la Casa Bianca (cioè lui, cioè l'accusato) "ritiene non vere" e di una blogosfera "senza controlli su che cosa viene scritto": insomma, "basta criticare il grande capo", "non disturbate il manovratore", "lasciatelo lavorare": immaginate se a pronunciare queste affermazioni in una, anzi più interviste, fosse stato Berlusconi e non Obama: Grande Fratello! Dittatura Morbida! Fascismo Strisciante! Censura in Rete! Controllo delle Notizie! Imbavagliamento della Blogosfera! Fine della Democrazia!
Aspetto ora le reazioni al Verbo di Obamajesus dai paladini della libbbeertà in Rete, quelli sempre pronti ad attaccare il governo americano - pardon: il governo "dell'Usurpatore nazista Bush" - in passato, anche per molto ma molto meno.


lunedì 17 agosto 2009

ANSA: sempre sulla notizia

Clamoroso scoop dell'Agenzia ANSA: "Sting e il sesso, fu invenzione di Geldof" (notizia datata 16 Agosto 2009).

I casi sono due, o all'ANSA non sanno come riempire i "buchi" lasciati dai politici in vacanza e ricorrono alla nobile (?) arte del riciclaggio, oppure lasciano un po' a desiderare quanto a tempestività: io ne avevo parlato qui su Random Bits "solo" sei anni fa, giorno più giorno meno.

martedì 14 luglio 2009

Tumblr

In attesa di (ri)trovare il tempo e la voglia di aggiornare questo blog, sto postando sul mio tumblr: A Life-hacker Tumblr.

lunedì 13 luglio 2009

Il suicidio culturale della sinistra

Sono piaciuti, Grillo e Di Pietro, alla sinistra? Ha volutamente ignorato le caratteristiche forcaiole e antigarantiste, il moralismo talebano, l'intolleranza della loro cultura (?!?) politica?

Quella sub-cultura ora si ritorce anche contro chi pensava che sarebbe stata un'arma unidirezionale, utilizzabile solo contro i propri avversari politici: era invece un boomerang, come conferma l'incredibile uscita di Marino, intento a inseguire Di Pietro sul suo terreno favorito.

venerdì 10 luglio 2009

Figure da republico(jo)nes

Il livello di servilismo, di retorica in stile sovietico - o Cinegiornale Luce, se preferite - e di lecchinaggio di certi bipedi antropologicamente superiori ha ormai superato la quota del ridicolo e punta con decisione e senza tentennamenti verso il patetico.




Ecco come viene commentata questa immagine sul tumblr di una entusiasta seguace di San Obama (il neretto è una mia aggiunta):
"Una hostess si inginocchia davanti a Obama. Lui, bello & impossibile, non la degna di uno sguardo e continua imperterrito a scrutare l’orizzonte della Storia, a differenza dei suoi due più tarchiati sodali, interessati anche alla cronaca. Da competente l’occhiata di Silvio B. Da incauto quella di Sarkò: oggi arriva Carlà e lo acceca."
Insomma, tutto chiaro: Obamajesus è un Vero Statista di cultura anglosassone, sia pure abbronzato, intento a scrutare l'Orizzonte della Storia, mentre Berlusconi e Sarkò sono solo due miserabili politucoli latinos con in testa una cosa sola, incapaci di trattenere i propri bassi istinti animali. E vabbè.

Poi però il mondo è brutto e cattivo, e rifila i suoi scherzetti anche ai seguaci del nuovo Messia Noglobal in Terra: e così salta fuori una foto di San Obama intento a fissare in maniera inequivocabile le chiappe di una ragazza brasiliana di 16 anni, sotto lo sguardo divertito di Sarkò.



Insomma, il Lìder Maximo dei demosinistrati italiani (e non solo quelli), il Bello & Impossibile, l'Uomo del Destino, il Niente Sesso Siamo Democrat, beccato a scrutare non l'Orizzonte della Storia ma il culo di una sedicenne: chissà se ora scatterà anche per lui l'accusa di pedofilia da parte di Repubica™ e di Concita2000.

martedì 23 giugno 2009

Parlate piano, e non fate movimenti bruschi

E' questo il consiglio che si dà alle persone che si trovano di fronte uno squilibrato potenzialmente pericoloso.

Temo che ormai valga anche per (su)Dario Franceschini, il liquidatore fallimentare della formazione "a vocazione maggioritaria" (sic) che raccoglie il meglio (o il peggio, a seconda dei punti di vista) del cattocomunismo italiota.

Basta leggere il virgolettato delle sue dichiarazioni su Repubica™, sul Corriere e in ogni dove:

«Comincia il declino della destra. Sarà un percorso lungo ma con lavoro e impegno porteremo avanti un cammino di cambiamento del Paese»
«Non appena 15 giorni fa, il Pdl prevedeva di raggiungere il 45% alle Europee e di conquistare tutte le grandi città. Oggi invece Berlusconi è 10 punti sotto e c'è alle amministrative una tendenza a favore del Pd molto importante, in un momento in cui in Europa soffia un vento di destra». Una «inversione di tendenza», aggiunge Franceschini, che «per noi è una base di partenza per portare avanti un percorso di cambiamento nel Paese».

Allora, andiamo con ordine:

1) Quello che è successo quindici giorni fa è noto ormai a tutti, tranne a Pinocchio Franceschini: alle europee il Pdl è passato dal 37,4% delle politiche al 35,3% (- 2,1%), il PD è passato dal 33,2% delle politiche al 26,1% (-7,1%): è questa l'inversione di tendenza? è questo il declino della destra?

2) alle provinciali del 2004 su 60 province 9 erano andate al centrodestra, 51 al centrosinistra; oggi su 62 province (si è votato anche in 2 province istituite di recente) i numeri dicono centrodestra 34 (+25), centrosinistra 28 (-23): è questa l'inversione di tendenza? è questo il declino della destra?

3) alle comunali del 2004 su 30 comuni capoluogo 5 erano andati al centrodestra, 25 al centrosinistra; oggi su 30 comuni capoluogo i numeri dicono centrodestra 14 (+9), centrosinistra 16 (-9): è questa l'inversione di tendenza? è questo il declino della destra?

Secondo Franceschini, sì.

Aiutatelo.

lunedì 22 giugno 2009

Notizie importanti e meno importanti

Una breve sequenza di prime pagine di alcuni quotidiani online e dell'agenzia ANSA, tanto per dare un'idea di quali sono le cose importanti, quali i temi che toccano la vita di tutti i giorni e gli interessi e i problemi concreti dei cittadini dal loro punto di vista.

Secondo Repubica - pardon, Repubblica - agli italiani interessa una sola cosa: sapere cosa fa Berlusconi nell'intimità. Non ci dormono la notte, ne parlano in famiglia, al bar, sul posto di lavoro, ne sono ossessionati. A Repubica ne sono talmente convinti che - per spirito di servizio verso i loro lettori, per carità, non certo per portare avanti una campagna di stampa contro il premier - pubblicano una homepage praticamente mono(mona?)tematica.

Altri quotidiani, stranamente, sono convinti che ai lettori interessino "anche" altri temi, magari più vicini alla loro vita di tutti i giorni, come ad esempio lo stato dell'economia reale, le prospettive di lavoro per i prossimi mesi-anni, temi evidentemente considerati irrilevanti e anche un po' volgari (parlare di vile denaro: che caduta di stile, signora mia!) dal quotidiano moralmente e antropologicamente superiore.
Poi c'è chi parla di scollamento rispetto al Paese reale, senza neanche rendersi conto che sta parlando di sé stesso...

Repubica:



ANSA:



Corriere della Sera



La Stampa

giovedì 18 giugno 2009

Da sinistra marxista a sinistra spiritista

Per carità, ma davvero qualcuno pensa che esista un qualche rapporto "politico" fra i sibillini messaggi di D'Alema su imminenti "scosse" e l'odierna, immancabile fuga di notizie relativa all'ennesima inchiesta - barese: una mera coincidenza, di sicuro - su Silvio Berlusconi?

Niente di tutto questo, la spiegazione è un'altra: negli ultimi decenni la sinistra italiana da comunista si è trasformata (evoluta?) in spiritista, abbandonando Carlo Marx per Harry Potter.

D'Alema è semplicemente l'ultimo - per ora - rappresentante di una stirpe di Maghi che ha avuto in Romano Prodi il suo capostipite: ricorderete, immagino, la famosa seduta spiritica durante il rapimento Moro.

Ecco, con D'Alema dev'essere successo più o meno lo stesso: non c'è nessun complotto, non c'è nessuna indagine pilotata, non c'è nessuna fuga di notizie ad opera del solito magistrato "democratico" e compiacente, non c'è nessuna "manina" - più semplicemente, D'Alema sabato scorso ha letto delle cose nei fondi del caffè, oppure ha sentito una voce provenire da un cespuglio in fiamme - in Puglia, si sa, fa già caldo - e ha pensato bene di farne cenno domenica da Lucia Annunziata, non trovandoci nella sua innocenza niente di sbagliato.

Tutto qui.

Chi pensa che sia andata diversamente dovrebbe vergognarsi, davvero.


mercoledì 10 giugno 2009

Heil Scrocco!


Più guardo questa foto e più mi ricorda il Presidente Scrocco interpretato da Mel Brooks in Space Balls.
Ah, per la tenda a Villa Pamphili: personalmente spero in una tromba d'aria.


sabato 6 giugno 2009

Ogni Corte ha il suo giullare

Fermo restando il disgusto per l'operazione di killeraggio gossipparo messa in piedi dalla sinistra antropologicamente superiore con le foto della villa in Sardegna, mi fa veramente senso vedere Emilio Fede, al Tg4, fingere di non ricordare come si chiama il fotografo che ha scattato le foto, e storpiarne volutamente il nome da Zappadu in "Zuppetta".

Non è la prima volta che Fede si comporta così: quando deve parlare di un avversario (o presunto tale) del suo padrone, o anche solo di qualcuno che non gli sta simpatico, lo ridicolizza fingendo di non conoscerne il nome e storpiandolo invariabilmente in qualcosa di comico o inadeguato - almeno secondo il suo punto di vista: un atteggiamento sciocco e infantile, nel migliore dei casi, adatto a un ragazzino, a un bulletto (poco sveglio) delle elementari, non al direttore di un telegiornale nazionale.

Nessuna meraviglia che poi i suoi detrattori lo chiamino, rendendogli pan per focaccia, Emilio Fido.

giovedì 4 giugno 2009

Dichiarazione di voto

Fino a poco tempo fa avevo intenzione di non andare a votare, come l'anno scorso, ora invece voterò PdL, non tanto perché mi ci riconosca pienamente (anzi: piuttosto sono in sintonia con Facci) ma perché mi sono convinto che sia assurdo mantenere una posizione "neutrale" quando dall'altra parte si continua, come nei passati 15 anni, ad alimentare scientemente un clima da guerra civile strisciante.

A orientarmi verso il voto e non l'astensione è stato il livello di squallore e di inciviltà dimostrato da Franceschini e dalla sua cricca di sciampiste e di gossippari di professione.

Mi hanno convinto, per la prima volta, a votare non "per" qualcosa ma "contro" qualcosa: contro di loro, e contro tutto quello che hanno saputo esprimere in negativo in questi ultimi mesi.

Per la cronaca: se le cose non fossero andate così, la mia dichiarazione di voto stavolta sarebbe stata questa:


martedì 2 giugno 2009

Disastro Air France

Il volo AF 447 decollato dall'aeroporto "Tom Jobim" di Rio de Janeiro e diretto al "Charles De Gaulle" di Parigi è scomparso in pieno Oceano Atlantico, in una zona troppo lontana dalla costa sudamericana e da quella africana per essere coperta dai radar. A bordo anche una decina di nostri connazionali: in totale a bordo del volo Air France c'erano 216 passeggeri e 12 membri di equipaggio.

Il pilota aveva segnalato forti turbolenze di prua, sulla rotta del jet, ma nessun problema a bordo.
L'ultima comunicazione partita dall'Airbus della compagnia aerea francese è stata una trasmissione automatica che segnalava "un guasto al circuito elettrico", ma altri messaggi automatici pure previsti in caso di avaria non sono mai partiti, il che secondo le autorità starebbe a indicare che il disastro si è consumato in tempi brevi.

In un primo tempo Air France aveva avanzato l'ipotesi che l'Airbus fosse stato colpito da un fulmine, ma francamente si tratta di una ipotesi poco credibile: gli aerei sono perfettamente attrezzati contro questa eventualità, e anche i serbatoi del carburante (che si trovano nelle ali) sono adeguatamente isolati.

Se l'unica cosa che gli strumenti di bordo sono riusciti a segnalare prima di tacere è stata una failure all'impianto elettrico, è molto improbabile che questa sia stata provocata da un fulmine: io non scarterei a priori l'ipotesi di una esplosione a bordo, che avrebbe potuto produrre lo stesso effetto e contestualmente la depressurizzazione dell'aereo (che volava a 11.000 metri di quota) e quindi la sua rapida distruzione in volo.

Anche questa, secondo me, allo stato attuale è una possibilità: speriamo sia possibile recuperare le scatole nere dell'aereo, al fine di chiarire la dinamica del disastro.


venerdì 29 maggio 2009

Ghedini: "L'Espresso diffama, quereliamo"

Naturalmente la diffamazione arriva, “casualmente”, proprio a ridosso delle elezioni, quindi fuori tempo massimo per ottenere una rettifica o una qualche forma di condanna dei diffamatori, prima del voto, da parte del diffamato: e dopo il voto, si sa, chi ha avuto ha avuto.

Ma è solo una bizzarra e imprevedibile coincidenza naturalmente, di certo non una cosa studiata a tavolino - loro sono onesti, leali e soprattutto “etici”, figurarsi…



Come passa il tempo (indeterminato)

Sì, sono tornato.

venerdì 8 maggio 2009

Dedicato a Matteo Salvini

Ringrazio pubblicamente Matteo Salvini per avermi confermato una volta di più l'utilità di andare a votare i referenda sulla legge elettorale - il raggiungimento del quorum e la conseguente, praticamente certa, vittoria dei "Sì" libererebbero infatti il Parlamento dalla presenza di personaggi come lui - e gli dedico questo link.

Legga con attenzione, potrebbe davvero imparare delle cose.

domenica 3 maggio 2009

Nessun biasimo

Una ragazzina di 13 anni è morta oggi in Afghanistan, colpita a quanto pare dal fuoco esploso da una unità militare italiana.

Secondo quanto riferito all'ANSA dal generale Rosario Castellano, comandante della Brigata Folgore e del contingente italiano ad Herat, tre mezzi degli Omlt, quelle squadre che si occupano dell'addestramento dell'esercito afghano, si stavano dirigendo lungo la Ring Road all'aeroporto di Herat, dove c'é il quartier generale del Regional Command West, a guida italiana: "A circa quattro chilometri da Camp Arena il convoglio ha avvistato una vettura civile che procedeva in senso opposto a forte velocità. I militari hanno attuato immediatamente tutte le procedure previste di allertamento: clacson, abbaglianti, anche un razzetto luminoso.
Poi sono stati esplosi dei colpi in aria, ma l'auto non si fermava né rallentava. E' stato quindi sparato a terra, al lato della vettura. Infine, quando era a meno di dieci metri un mitragliere ha aperto il fuoco sul vano motore. Sempre secondo le procedure, il convoglio militare ha proseguito senza fermarsi, avvisando poi la polizia afghana, che è intervenuta sul posto. Solo in un secondo momento abbiamo saputo che una bambina era morta e che gli altri occupanti della vettura erano rimasti feriti".

Dal canto suo lo zio della ragazzina, che era al volante dell'auto colpita, tenta di giustificare il fatto di non avere rallentato e di non essersi fermato nonostante i segnali di avvertimento sostenendo che pioveva molto forte e che la visibilità era pessima - cosa però che non gli aveva impedito di correre a forte velocità, a quanto pare.

Direi che, almeno stando a quanto risulta finora, si è trattato di una fatalità: gli italiani hanno fatto il loro dovere, rispettando le regole d'ingaggio previste in un contesto dove la minaccia della guerriglia taliban e degli attentati suicidi (condotti spesso con auto-bomba) è sempre presente.

Da questo punto di vista anzi gli italiani a volte esitano fin troppo prima di aprire il fuoco su veicoli sospetti, proprio per tentare di evitare situazioni come quella venutasi a creare oggi: nessun biasimo quindi per il nostro contingente.

Il generale Castellano, subito dopo l'incidente, ha voluto incontrare il governatore di Herat e nelle prossime ore vedrà i familiari della bambina, mentre al sindaco della città ha espresso "il rammarico e le condoglianze" del Parlamento italiano il vicepresidente della Camera Maurizio Lupi, capo della delegazione giunta oggi in Afghanistan per la posa della prima pietra di una casa d'accoglienza annessa all'ospedale pediatrico.

Sul fronte dell'opposizione è prudente Roberta Pinotti, senatrice responsabile Difesa del Pd. "In una mia recente visita ad Herat con una delegazione del Senato - dice - i responsabili politici del territorio avevano elogiato il comportamento del contingente italiano. Ci auguriamo che questo terribile incidente non incrini questi rapporti e che non si ripeta mai più".

Va registrata infine la solita reazione dei cani di Pavlov, anzi degli sciacalli di Pavlov, dell'estrema sinistra (in particolare del Prc, in questa occasione), che si sono subito gettati sul cadavere della ragazzina usandolo per chiedere "l'immediato ritiro" del contingente italiano dall'Afghanistan: niente di nuovo, non si smentiscono mai.

sabato 2 maggio 2009

Daw ha cambiato casa :-)

E' passato dal Cannocchiale a un sito stand-alone "motorizzato" Wordpress: lo trovate all'URL
http://www.daw-blog.com/

Aggiornate il vostro blogroll!

giovedì 30 aprile 2009

Democrazia bloccata e incapacità della sinistra


Come ho scritto già in passato, quando in un Paese l'opposizione è forte e vitale anche la democrazia gode buona salute; quando invece l'opposizione è debole e inconsistente anche la democrazia è malata.

Sul fatto che a sinistra non ci sia uno straccio che uno di partito progressista "europeo" - e non "cubano", come tanti ancora sognano - non c'è il minimo dubbio: ed è questa, secondo me, la causa del declino della sinistra italiana, della sua sempre maggiore irrilevanza non solo sul piano elettorale ma anche delle idee e delle proposte.

Il risultato si inizia a vedere: il PdL sta diventando per certi versi come la vecchia DC, un partito che ha al suo interno sia posizioni di destra che di centro che di sinistra, un partito piglia-tutto che fa sia da maggioranza che da opposizione: ai vecchi tempi si parlava di "democrazia bloccata" e di "regime democristiano", ora senza scomodare il fascismo stiamo tornando di gran carriera a una situazione simile, ma con una opposizione esterna al PdL ancora meno influente - e questo, sia chiaro, non lo considero certo un bene: ma d'altra parte è la sinistra che deve darsi una mossa, non si può certo chiedere a Berlusconi di farsi carico "anche" del problema della debolezza dell'opposizione, no?

Solo in Italia può succedere

Noto che i nuovi idoli della sinistra, le nuove speranze di riscatto e rivincita, sono un ex missino e numero due di Berlusconi e la moglie, anch'essa numero due, di Berlusconi.
E rido.

lunedì 27 aprile 2009

E' ufficiale

Gabriella Carlucci è la persona sbagliata al posto sbagliato. Complimenti a chi l'ha imposta agli sconsolati elettori del suo collegio (un motivo in più per votare sì ai referendum di Giugno).



martedì 14 aprile 2009

Computer e router Wi-Fi per le zone terremotate

(post pubblicato in origine su Avezzano Blog)

Nelle aree colpite dal sisma scarseggiano anche apparecchiature tecnologiche e connessioni a Internet: perché non inviare in loco computer, cellulari 3G, chiavi UMTS/HSDPA, router wi-fi?

Penso non solo ad apparecchiature nuove, che potrebbero essere fornite dalle società di informatica o di telefonia o dai loro rivenditori, ma anche ad esempio a computer usati.

In molti casi un computer divenuto obsoleto non viene dato via o rivenduto ma rimane in casa o in ufficio a prendere polvere e a rubare spazio: perché non metterli a disposizione dei terremotati?

Anche se si tratta di unità con CPU troppo poco performanti o con troppa poca RAM per i sistemi operativi attuali (penso soprattutto a "mattoni" come Windows Vista, ma anche XP-SP2) gli si potrebbe far vivere una seconda giovinezza installando delle distro "leggere" basate su Linux: molto spesso in questi casi computer irrimediabilmente lenti e sostanzialmente inutilizzabili coi Windows più recenti come di colpo sbocciano a nuova vita e sono nuovamente capaci di fornire prestazioni più che accettabili.

I LUG (Linux User Group) sono sparsi in maniera abbastanza omogenea su tutto il territorio nazionale, e anche in Abruzzo: potrebbero occuparsi della raccolta dei PC e laptop usati, della loro trasformazione in macchine Linux (complete anche di software di connessione di rete e di software open source o freeware, come Open Office e altri) e del loro smistamento verso le zone terremotate; lo stesso dicasi per la raccolta e la riconfigurazione di router Wi-Fi da utilizzare con le suddette macchine Linux.

Io credo che la cosa potrebbe davvero risultare utile, e non solo ai privati: per dire, ho visto oggi al TG il presidente di una associazione di commercianti (o di imprenditori, ho visto solo la coda del servizio e non ho afferrato bene) dire al giornalista che lo intervistava che tutto quello che hanno salvato dagli uffici dell'associazione erano alcune decine di buste e di fogli di carta intestata, un paio di timbri e i server della loro LAN - ma i server da soli non servono a granché: in una situazione come questa dei vecchi PC ricondizionati da usare come client di rete sarebbero sempre meglio di niente, ad esempio, e di situazioni simili probabilmente ce ne sono tante sul territorio.


venerdì 10 aprile 2009

Terremoto - info

Ulteriori notizie, aggiornamenti, iniziative di aiuto ad Avezzano e dintorni d'ora in poi saranno pubblicate sul mio nuovo blog www.avezzanoblog.com - prendete nota e diffondete l'URL, se vi va.
Grazie.

giovedì 9 aprile 2009

Terremoto - segnalazione raccolte di denaro e beni materiali in corso ad Avezzano

Sono in corso delle raccolte di fondi e di beni di prima necessità pro terremotati de L'aquila nella città di Avezzano: questo è un primo elenco, provvederò eventualmente a integrarlo con altre informazioni.

In tutti i casi, a parte il denaro sono richiesti soprattutto :

- prodotti per l'igiene e la cura della persona: assorbenti, pannolini per neonati, saponi, dentifrici, spazzolini da denti, carta igienica, asciugamani e quant'altro;

- indumenti esterni atti a proteggere dalle basse temperature notturne, coperte, pigiami, biancheria intima, calze; il clima in questi giorni vede e vedrà un'alternanza di pioggia e sole molto forte con temperature diurne già quasi estive: degli ombrelli potrebbero essere utili per proteggere gli sfollati sia dalla pioggia che dal sole troppo forte.

Se volete portare cibo non portate prodotti freschi o comunque rapidamente deperibili ma soprattutto prodotti a lunga conservazione (scatolame, cartoni di succhi di frutta, acqua) oppure utilizzabili in maniera flessibile (ad esempio omogeneizzati, utili sia per i bambini piccoli che per anziani con problemi di masticazione).

Aggiungerei una cosa: potrà sembrare un di più, in questo momento di massima emergenza, ma sarebbe importante donare anche giocattoli, bloc notes, blocchi da disegno e penne e matite colorate: spesso i piccoli in situazioni simili sono traumatizzati ma non riescono a comunicare adeguatamente la cosa a parole, e quindi lo fanno disegnando - il disegno diventa quindi non una semplice attività ludica ma una utile valvola di sfogo della tensione accumulata, e un modo per comunicare con chi sta loro intorno.

Importante: se solidarietà deve essere, allora che sia solidarietà vera: portate solo cose nuove o comunque in condizioni più che buone, e se si tratta di indumenti seminuovi che siano comunque assolutamente integri e puliti - niente fondi di guardaroba, capi di abbigliamento vecchi o danneggiati o clamorosamente inadatti alla stagione e alle condizioni meteo prevalenti.

1) La Società Operaia di Mutuo Soccorso di Avezzano (tel. 0863 21670) raccoglie anche nei prossimi giorni donazioni in denaro e in beni di prima necessità nella sede di via Trieste, 50 (verso via Monte Velino, zona stazione ferroviaria);

2) Africa Mission - Cattedrale di Avezzano ONLUS, via Marconi, 68 (tel. 0863 34250, cell. 338 326 6332) raccoglie anche nei prossimi giorni offerte in denaro in un gazebo in Piazza Risorgimento (la piazza della Cattedrale) angolo via Corradini - corso della Libertà: in caso di maltempo la raccolta si sposterà nella sede della ONLUS (presso la cattedrale) all'indirizzo indicato prima. Per offerte di generi di prima necessità rivolgetevi in sede, o magari telefonate prima per concordare il da farsi e verificare cosa serve di più.

3) Aggiornamento 15:00 - Il comune di Avezzano rende noto che è attivo un numero verde per la donazione di vestiario, cibo e generi di prima necessità (il numero è della Caritas). Chiunque voglia effettuare una donazione può chiamare il numero 800 272 828.

Fate girare la voce, se siete in zona, e grazie anticipate a tutti per l'aiuto che intenderete fornire.


mercoledì 8 aprile 2009

Terremoto - gadget "donazioni" per blog su Blogger e blog Wordpress

Se volete diffondere la richiesta di donazioni pro-terremotati via SMS o telefono fisso (numero tel. 48580) sul vostro blog (ospitato su Blogger/Blogspot) potete usare un widget di testo:

  • andate su Layout
  • a destra cliccate su Aggiungi un gadget
  • appare una nuova finestra contenente le tipologie di gadget disponibili: dall'elenco selezionate Testo cliccando sul corrispondente pulsante "+"
  • nella riga destinata al titolo inserite TERREMOTO ABRUZZO - DONAZIONI VIA SMS O TELEFONO FISSO
  • nel riquadro più grande inserite questo testo:
    Potete donare 1 euro via SMS (o 2 euro chiamando da rete fissa) attraverso il numero 48580 se siete clienti di uno di questi operatori: Tim, Wind, Vodafone, Tre.
    Le donazioni via telefono fisso sono attive dalle ore 9 del giorno 07 Aprile.
    Chiamando il 48580, dal 07/04, da rete fissa Telecom, si possono donare 2 euro.
  • cliccate, in basso, sul pulsante arancione Salva: la finestra dei gadget si dovrebbe chiudere automaticamente
  • IMPORTANTE: cliccate, nella finestra principale del layout, in alto a destra, di nuovo sul pulsante arancione Salva
  • visualizzate il blog e controllate che il titolo e il testo siano visualizzati correttamente

Se tutto è andato bene il risultato dovrebbe essere simile a quello che vedete nella colonna qui a destra.

E' tutto - più facile a farsi che a... dirsi :-)

Una cosa simile potete farla anche con le installazioni stand-alone di Wordpress che con i blog ospitati su Wordpress.com: ho scritto le istruzioni in un apposito post su ALM.

Naturalmente potete fare una cosa simile anche su altre piattaforme di blogging, siete anzi caldamente invitati a farlo ;-)

lunedì 6 aprile 2009

Terremoto e sciacalli telematici

Girano in rete parecchi annunci di sedicenti associazioni o di singoli individui che chiedono versamenti su carte Poste Pay "a favore dei terremotati": non fidatevi, si tratta di truffatori, di vili sciacalli che hanno trovato un nuovo modo di approfittare delle disgrazie altrui e della generosità della gente - nel caso, segnalate la pagina o l'indirizzo e-mail dei sedicenti "benefattori" alla polizia postale e delle comunicazioni, sul sito della Polizia di Stato.

Se volete fornire un aiuto economico senza rischiare di cadere in simili trappole consultate le informazioni presenti su questo wiki http://terremotoabruzzo.pbwiki.com/ o su questo blog http://marketingusabile.blogspot.com/2009/04/i-blog-per-labruzzo.html

Se volete diffondere questo post e i link qui indicati usate il tag "i blog per l'abruzzo", grazie.

giovedì 26 marzo 2009

Piccola pausa

Causa impegni in corso, nuovi progetti di lavoro (almeno si spera) e un paio di trasferte questo blog, a meno di eventi eccezionali, resterà in stand-by almeno fino al 6-7 di Aprile.
A presto.

martedì 10 marzo 2009

Facciamo che

Facciamo che ai fini di questa storia il Lupo rappresenta la crisi economica, il Cavallo rappresenta l'individuo (cioè voi) e l'Uomo rappresenta lo Stato (cioè ancora "voi" - vogliono farvi credere):
Un cavallo era quotidianamente minacciato da un lupo pericoloso e feroce, e viveva continuamente nel terrore.
Ridotto alla disperazione, decise di procurarsi un forte alleato. Incontrò un uomo e gli propose un patto facendogli notare come il lupo fosse, in fondo, anche un suo nemico.
L'uomo acconsentì e si offrì di uccidere il lupo, purché il suo nuovo amico accettasse di collaborare mettendogli a disposizione la sua grande velocità.
Il cavallo, contento, si lasciò mettere le briglie e la sella. L'uomo gli balzò in groppa, diede la caccia al lupo e lo uccise.
Il cavallo, finalmente liberato dall'incubo, ringraziò l'alleato e disse: "Ora che il nostro nemico è morto toglimi le briglie e rendimi la libertà".
L'uomo rise di cuore e replicò: "Ma che stai dicendo? Hop! Hop!" e diede un colpo di speroni.
In tempi di crisi gli individui hanno la tendenza ad accettare di buon grado o a richiedere essi stessi una maggiore ingerenza dello Stato nelle proprie vite, confidando che esso in quanto Stato possa risolvere magicamente i loro problemi "gestendo", "correggendo", "regolamentando" questo o quell'aspetto della sfera economica.

Questa cessione di sovranità non è però senza conseguenze: più lo Stato incrementa la propria influenza sull'economia, e di riflesso sulla società nel suo insieme, più è tentato di usare questa influenza per regolamentare non solo il modo in cui i cittadini producono, guadagnano, spendono, investono i propri quattrini, ma anche tutti gli altri aspetti della vita: cosa poter dire e cosa no, cosa pensare e cosa no, cosa fare e cosa no, perfino come morire e quando.

Pensateci bene, prima di accettare le briglie, la sella e gli speroni.

"Chi è pronto a dar via le proprie libertà fondamentali per comprarsi briciole di temporanea sicurezza non merita né la libertà né la sicurezza. "
(Benjamin Franklin, dalla Risposta al Governatore, Assemblea della Pennsylvania, 11 novembre 1755; in The Papers of Benjamin Franklin, ed. Leonard W. Labaree, 1963, vol. 6, p. 242)

lunedì 9 marzo 2009

Ogni giorno è la festa della donna

E' una delle cose che si sentono dire in occasione dell'8 Marzo; altri/e dicono che l'8 Marzo non c'è niente da festeggiare, o che è una giornata di lotta per affermare la dignità della donna e la sua uguaglianza, o che è ormai solo una scadenza consumistica come S. Valentino o il Natale.

Comunque sia, anche per l'8 Marzo vale il vecchio detto "passata la festa, gabbato lo santo".

Ecco infatti come alcune persone (nella stragrande maggioranza, se non tutte, "dde sinistra") hanno commentato su FriendFeed l'affermazione ("avrei voluto fare il Carabiniere") fatta ieri da una donna, Mara Carfagna, in visita alle soldatesse in Kosovo:

  1. I soliti refusi giornalistici. Il titolo corretto era "Volevo farmi un carabiniere"
  2. Praticamente un corso base per aspiranti barzellettieri :)
  3. Non era "Volevo fare l'usciere"?
  4. Sembra uno di quei filmetti anni '70
  5. Ma dai! si dice caraBBiniere! quanti errori
  6. Voleva fare o farselo?
  7. Niki, appunto, in quel titolo ci sono diversi riferimenti, tra cui certe "grandi manovre" ;)
  8. Carfagna sinonimo della Iolanda littizzettiana.
  9. Un bel film dal titolo "La ministra tra le soldatesse".. ci vedrei molto lesbo :))

Insomma, questo è quanto esprimono i sempre arguti commentatori antropologicamente superiori non appena gli si presenta l'occasione - in questo caso una donna, sì, ma appartenente allo "schieramento nemico". A mimose non ancora appassite, diciamo così.

Che dire? Come ho commentato su FF, complimenti: vedo che l'8 Marzo è davvero passato e finalmente si può tornare a parlare di donne in termini di troione da caserma o baldracche d'angiporto greco - poi dice che quella della parità "è una questione culturale, prima ancora che politica": in questo caso mi pare ci siano scarsi motivi di ottimismo.

domenica 8 marzo 2009

Sull'8 Marzo

In relazione all'8 Marzo, sulla questione della parità uomo-donna, una questione culturale prima ancora che politica, ripropongo un commento scritto altrove subito dopo la formazione del governo attualmente in carica, lo scorso Maggio:

"Berlusconi ha mantenuto la promessa fatta in campagna elettorale ("ci saranno almeno quattro donne ministro") ma non si può certo dire che si sia sprecato: i ministeri in questione sono infatti i "soliti" ministeri "femminili": Pari Opportunità (!), Politiche Giovanili, Ambiente e - indovinate un po' - Istruzione.
In altre parole, tutti i cliché sono stati rispettati anche questa volta: le donne, anzi le femmine si occupano dei cuccioli della specie (Istruzione e Politiche Giovanili), raccolgono margheritine nei campi e cucinano la Torta di Mele della Nonna (Ambiente) e si preoccupano di ascoltare le altre femmine (Pari Opportunità); i maschi, invece, fanno la guerra (Difesa), trattano con le tribù vicine (Esteri), vanno a caccia per procurare il cibo (Economia), rimettono in riga le teste calde (Interni) e pensano allo sviluppo di nuove attrezzature per la tribù (Infrastrutture e Trasporti).
Avrei potuto scrivere queste cose almeno 36 ore fa, ma ho voluto aspettare di conoscere la composizione del "governo ombra" (il nuovo modo che hanno trovato a sinistra per accantonare i propri problemi e parlare d'altro) preannunciato da Veltroni: come prevedibile, anche a sinistra i ruoli sono pienamente rispettati: ai ministeri "da donne" ci sono delle donne, ai ministeri "seri", quelli che contano, ci sono degli uomini (leggere per credere).
L'unica, apparente eccezione è costituita da Roberta Pinotti al Ministero della Difesa, ma è solo fumo: l'idea è copiata pari pari dal governo Zapatero, con la differenza che in Spagna il ministero è "quello vero", non è un ministero virtuale (e che quindi in sè non ha praticamente nessun valore) in un governo virtuale.
Insomma, business as usual: continuiamo ad avere la più bassa percentuale di donne in Parlamento di tutta la UE, e non corriamo neanche per sbaglio il rischio di vedere una donna in ministeri importanti e di peso come Esteri, Interno, Difesa, Giustizia - avanti così, continuiamo a essere speciali..."

Non servono quote rosa politicamente corrette (ma sostanzialmente deleterie), serve un drastico rinnovamento culturale che permetta alle persone di occupare il posto che spetta loro in base agli effettivi meriti personali, e non alla conformazione anatomica: senza questo, non c'è quota-panda che tenga.


venerdì 6 marzo 2009

Duecento(mila)

Nelle prossime ore questo blog supererà quota duecentomila pagine viste; questo post (il numero 2.140) serve solo per rimarcare, un po' narcisisticamente, la cosa, e per ringraziare tutti i miei (più o meno) affezionati lettori.

Grazie per avermi seguito fin qui; in questo nuovo anno cercherò di scrivere più di frequente rispetto al recente passato, e (spero) meglio. Un saluto a tutti.

martedì 3 marzo 2009

Dare soldino, vedere cammello

Anzi, per meglio dire: dare soldini (tanti), vedere cammelli (due).

Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi va in visita in Libia per suggellare assieme a Gheddafi la ratifica del "Trattato di amicizia Italia-Libia", costato all'Italia le scuse ufficiali per la "parentesi colonialista" e ben cinque miliardi di euro di non meglio precisati "risarcimenti" da versare alla Libia da qui al 2038 e per l'occasione porta in dono al leader libico un prezioso manufatto in cristallo di Murano.

In cambio di tutto questo Gheddafi, dopo aver glissato elegantemente sulla questione del pattugliamento delle coste libiche in funzione anti-clandestini, regala al premier italiano "ben" due cammelli: non è fantastico?

venerdì 27 febbraio 2009

La misura è colma

Non bastavano 17 anni di lotte e di sofferenze per ottenere che la volontà della figlia venisse riconosciuta; non bastavano 17 anni passati a vegliare un cadavere (perché quello era, di fatto) senza potergli dare degna (a questo punto non mi sento di aggiungere "cristiana": sarebbe fuori luogo) sepoltura; non bastavano le miserabili accuse di "protagonismo", di insensibilità, le dichiarazioni (false dal punto di vista medico) di politici ricchi di caritas e di pietas cristiana che sostenevano che la figlia fosse ancora in grado di fare figli e che in sostanza stesse "bene".

Non bastava tutto questo: adesso questa feccia ha presentato una denuncia per omicidio volontario contro Beppino Englaro e tutta l'equipe che ha seguito nella clinica di Udine la procedura di terminazione dell'alimentazione e idratazione forzata, in ossequio a una sentenza definitiva della magistratura.

Ovviamente la denuncia produrrà solo un buco nell'acqua, se ancora in Italia esiste un minimo di buon senso, ma voi intanto segnatevi i nomi dei responsabili di questa ennesima, vile canagliata: torneranno utili, al momento di andare a votare - o anche prima: io ad esempio non vorrei mai, neanche per sbaglio, ritrovarmi a prendere un caffé con uno di questi individui.

sabato 21 febbraio 2009

Senza vergogna

Subito dopo l'approvazione del "decreto sicurezza" rappresentanti del Vaticano - uno Stato estero - hanno dichiarato che con l'introduzione di quelle che in malafede definiscono "ronde" siamo ormai di fronte "alla fine dello Stato di diritto".

Strano: quando questo stesso governo tentava di stravolgere uno dei principi-cardine dello Stato di diritto - quello della separazione dei poteri - con il DL "pro-Eluana", per il Vaticano lo Stato di diritto in Italia godeva di ottima salute.

martedì 17 febbraio 2009

La polpetta avvelenata di Barack Veltroni

Veltroni si è dimesso, dopo la bruciante sconfitta in Sardegna. Naturalmente i maggiorenti (i leader delle millemila correnti) del PD gli hanno subito rinnovato la loro fiducia (sic) e gli hanno chiesto di restare al timone "fino al congresso di Ottobre", ma Uòlter a quanto pare stavolta ha deciso che "dimissioni" significa proprio dimissioni.

Erano mesi, ormai, che all'interno del partito i dalemiani (e non solo loro) gli facevano la fronda, portando avanti una vera e propria guerra di logoramento in vista della resa dei conti, da tenere o in Ottobre o meglio ancora appena dopo le elezioni europee.

Proprio questa mattina, commentando il risultato della Sardegna in un thread su FriendFeed, avevo scritto:

I suoi avversari all'interno del PD aspetteranno fin dopo le europee. Se lo silurassero adesso si ritroverebbero già alla guida del partito quando, in Giugno, ci sarà l'annunciata catastrofe elettorale e rischierebbero di condividerne la responsabilità: meglio lasciare che sia Veltroni a prendersi le torte in faccia, e poi cacciarlo "a furor di popolo" subito dopo il disastro.

Ho come l'impressione che anche Veltroni sia arrivato alle stesse conclusioni, e abbia deciso di fare un bello sgarbo a D'Alema, Bersani e agli altri che in questi mesi hanno continuato sistematicamente a indebolirlo all'interno del partito: ora che lui ha gettato la spugna "in anticipo" sui tempi previsti dai suoi detrattori, prendendoli in contropiede, voglio proprio vedere chi si assumerà la responsabilità di condurre il Partito Democratico al disastro annunciato delle europee. Preparate i popcorn: ne vedremo delle belle.

lunedì 9 febbraio 2009

Aule sorde e grigie, in tutti i sensi

Eluana Englaro è morta, o per meglio dire è morto il suo corpo: la sua mente, la sua persona era morta già da quasi 18 anni.

Al Senato si è deciso, dopo un doveroso e ipocrita minuto di silenzio, di andare avanti in ogni caso con la legiferazione d'urgenza che avrebbe dovuto "salvarla" - ora che non c'è più, ufficialmente per far sì che "il suo sacrificio non sia stato vano": strumentalizzata da viva, strumentalizzata da morta.

A cadavere ancora caldo, con le lacrime del padre che non hanno ancora fatto in tempo ad asciugarsi.

Eluana Englaro è morta, ma anche la decenza e la dignità non stanno troppo bene in questo Parlamento e in questo disgraziato Paese.

domenica 8 febbraio 2009

Domani

Decisamente è tempo di seguire un corso "vero" di lingua spagnola: non credo molto nell'apprendimento fai-da-te, almeno i fondamentali è meglio studiarli "come si deve" - poi al resto provvede la full immersion nell'ambiente ospite, ovvio.

Se non sbaglio qui in città c'è un British Institutes che eroga anche corsi di spagnolo Velasquez: domani mi informo meglio.