domenica 8 marzo 2009

Sull'8 Marzo

In relazione all'8 Marzo, sulla questione della parità uomo-donna, una questione culturale prima ancora che politica, ripropongo un commento scritto altrove subito dopo la formazione del governo attualmente in carica, lo scorso Maggio:

"Berlusconi ha mantenuto la promessa fatta in campagna elettorale ("ci saranno almeno quattro donne ministro") ma non si può certo dire che si sia sprecato: i ministeri in questione sono infatti i "soliti" ministeri "femminili": Pari Opportunità (!), Politiche Giovanili, Ambiente e - indovinate un po' - Istruzione.
In altre parole, tutti i cliché sono stati rispettati anche questa volta: le donne, anzi le femmine si occupano dei cuccioli della specie (Istruzione e Politiche Giovanili), raccolgono margheritine nei campi e cucinano la Torta di Mele della Nonna (Ambiente) e si preoccupano di ascoltare le altre femmine (Pari Opportunità); i maschi, invece, fanno la guerra (Difesa), trattano con le tribù vicine (Esteri), vanno a caccia per procurare il cibo (Economia), rimettono in riga le teste calde (Interni) e pensano allo sviluppo di nuove attrezzature per la tribù (Infrastrutture e Trasporti).
Avrei potuto scrivere queste cose almeno 36 ore fa, ma ho voluto aspettare di conoscere la composizione del "governo ombra" (il nuovo modo che hanno trovato a sinistra per accantonare i propri problemi e parlare d'altro) preannunciato da Veltroni: come prevedibile, anche a sinistra i ruoli sono pienamente rispettati: ai ministeri "da donne" ci sono delle donne, ai ministeri "seri", quelli che contano, ci sono degli uomini (leggere per credere).
L'unica, apparente eccezione è costituita da Roberta Pinotti al Ministero della Difesa, ma è solo fumo: l'idea è copiata pari pari dal governo Zapatero, con la differenza che in Spagna il ministero è "quello vero", non è un ministero virtuale (e che quindi in sè non ha praticamente nessun valore) in un governo virtuale.
Insomma, business as usual: continuiamo ad avere la più bassa percentuale di donne in Parlamento di tutta la UE, e non corriamo neanche per sbaglio il rischio di vedere una donna in ministeri importanti e di peso come Esteri, Interno, Difesa, Giustizia - avanti così, continuiamo a essere speciali..."

Non servono quote rosa politicamente corrette (ma sostanzialmente deleterie), serve un drastico rinnovamento culturale che permetta alle persone di occupare il posto che spetta loro in base agli effettivi meriti personali, e non alla conformazione anatomica: senza questo, non c'è quota-panda che tenga.


Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.