martedì 23 giugno 2009

Parlate piano, e non fate movimenti bruschi

E' questo il consiglio che si dà alle persone che si trovano di fronte uno squilibrato potenzialmente pericoloso.

Temo che ormai valga anche per (su)Dario Franceschini, il liquidatore fallimentare della formazione "a vocazione maggioritaria" (sic) che raccoglie il meglio (o il peggio, a seconda dei punti di vista) del cattocomunismo italiota.

Basta leggere il virgolettato delle sue dichiarazioni su Repubica™, sul Corriere e in ogni dove:

«Comincia il declino della destra. Sarà un percorso lungo ma con lavoro e impegno porteremo avanti un cammino di cambiamento del Paese»
«Non appena 15 giorni fa, il Pdl prevedeva di raggiungere il 45% alle Europee e di conquistare tutte le grandi città. Oggi invece Berlusconi è 10 punti sotto e c'è alle amministrative una tendenza a favore del Pd molto importante, in un momento in cui in Europa soffia un vento di destra». Una «inversione di tendenza», aggiunge Franceschini, che «per noi è una base di partenza per portare avanti un percorso di cambiamento nel Paese».

Allora, andiamo con ordine:

1) Quello che è successo quindici giorni fa è noto ormai a tutti, tranne a Pinocchio Franceschini: alle europee il Pdl è passato dal 37,4% delle politiche al 35,3% (- 2,1%), il PD è passato dal 33,2% delle politiche al 26,1% (-7,1%): è questa l'inversione di tendenza? è questo il declino della destra?

2) alle provinciali del 2004 su 60 province 9 erano andate al centrodestra, 51 al centrosinistra; oggi su 62 province (si è votato anche in 2 province istituite di recente) i numeri dicono centrodestra 34 (+25), centrosinistra 28 (-23): è questa l'inversione di tendenza? è questo il declino della destra?

3) alle comunali del 2004 su 30 comuni capoluogo 5 erano andati al centrodestra, 25 al centrosinistra; oggi su 30 comuni capoluogo i numeri dicono centrodestra 14 (+9), centrosinistra 16 (-9): è questa l'inversione di tendenza? è questo il declino della destra?

Secondo Franceschini, sì.

Aiutatelo.

lunedì 22 giugno 2009

Notizie importanti e meno importanti

Una breve sequenza di prime pagine di alcuni quotidiani online e dell'agenzia ANSA, tanto per dare un'idea di quali sono le cose importanti, quali i temi che toccano la vita di tutti i giorni e gli interessi e i problemi concreti dei cittadini dal loro punto di vista.

Secondo Repubica - pardon, Repubblica - agli italiani interessa una sola cosa: sapere cosa fa Berlusconi nell'intimità. Non ci dormono la notte, ne parlano in famiglia, al bar, sul posto di lavoro, ne sono ossessionati. A Repubica ne sono talmente convinti che - per spirito di servizio verso i loro lettori, per carità, non certo per portare avanti una campagna di stampa contro il premier - pubblicano una homepage praticamente mono(mona?)tematica.

Altri quotidiani, stranamente, sono convinti che ai lettori interessino "anche" altri temi, magari più vicini alla loro vita di tutti i giorni, come ad esempio lo stato dell'economia reale, le prospettive di lavoro per i prossimi mesi-anni, temi evidentemente considerati irrilevanti e anche un po' volgari (parlare di vile denaro: che caduta di stile, signora mia!) dal quotidiano moralmente e antropologicamente superiore.
Poi c'è chi parla di scollamento rispetto al Paese reale, senza neanche rendersi conto che sta parlando di sé stesso...

Repubica:



ANSA:



Corriere della Sera



La Stampa

giovedì 18 giugno 2009

Da sinistra marxista a sinistra spiritista

Per carità, ma davvero qualcuno pensa che esista un qualche rapporto "politico" fra i sibillini messaggi di D'Alema su imminenti "scosse" e l'odierna, immancabile fuga di notizie relativa all'ennesima inchiesta - barese: una mera coincidenza, di sicuro - su Silvio Berlusconi?

Niente di tutto questo, la spiegazione è un'altra: negli ultimi decenni la sinistra italiana da comunista si è trasformata (evoluta?) in spiritista, abbandonando Carlo Marx per Harry Potter.

D'Alema è semplicemente l'ultimo - per ora - rappresentante di una stirpe di Maghi che ha avuto in Romano Prodi il suo capostipite: ricorderete, immagino, la famosa seduta spiritica durante il rapimento Moro.

Ecco, con D'Alema dev'essere successo più o meno lo stesso: non c'è nessun complotto, non c'è nessuna indagine pilotata, non c'è nessuna fuga di notizie ad opera del solito magistrato "democratico" e compiacente, non c'è nessuna "manina" - più semplicemente, D'Alema sabato scorso ha letto delle cose nei fondi del caffè, oppure ha sentito una voce provenire da un cespuglio in fiamme - in Puglia, si sa, fa già caldo - e ha pensato bene di farne cenno domenica da Lucia Annunziata, non trovandoci nella sua innocenza niente di sbagliato.

Tutto qui.

Chi pensa che sia andata diversamente dovrebbe vergognarsi, davvero.


mercoledì 10 giugno 2009

Heil Scrocco!


Più guardo questa foto e più mi ricorda il Presidente Scrocco interpretato da Mel Brooks in Space Balls.
Ah, per la tenda a Villa Pamphili: personalmente spero in una tromba d'aria.


sabato 6 giugno 2009

Ogni Corte ha il suo giullare

Fermo restando il disgusto per l'operazione di killeraggio gossipparo messa in piedi dalla sinistra antropologicamente superiore con le foto della villa in Sardegna, mi fa veramente senso vedere Emilio Fede, al Tg4, fingere di non ricordare come si chiama il fotografo che ha scattato le foto, e storpiarne volutamente il nome da Zappadu in "Zuppetta".

Non è la prima volta che Fede si comporta così: quando deve parlare di un avversario (o presunto tale) del suo padrone, o anche solo di qualcuno che non gli sta simpatico, lo ridicolizza fingendo di non conoscerne il nome e storpiandolo invariabilmente in qualcosa di comico o inadeguato - almeno secondo il suo punto di vista: un atteggiamento sciocco e infantile, nel migliore dei casi, adatto a un ragazzino, a un bulletto (poco sveglio) delle elementari, non al direttore di un telegiornale nazionale.

Nessuna meraviglia che poi i suoi detrattori lo chiamino, rendendogli pan per focaccia, Emilio Fido.

giovedì 4 giugno 2009

Dichiarazione di voto

Fino a poco tempo fa avevo intenzione di non andare a votare, come l'anno scorso, ora invece voterò PdL, non tanto perché mi ci riconosca pienamente (anzi: piuttosto sono in sintonia con Facci) ma perché mi sono convinto che sia assurdo mantenere una posizione "neutrale" quando dall'altra parte si continua, come nei passati 15 anni, ad alimentare scientemente un clima da guerra civile strisciante.

A orientarmi verso il voto e non l'astensione è stato il livello di squallore e di inciviltà dimostrato da Franceschini e dalla sua cricca di sciampiste e di gossippari di professione.

Mi hanno convinto, per la prima volta, a votare non "per" qualcosa ma "contro" qualcosa: contro di loro, e contro tutto quello che hanno saputo esprimere in negativo in questi ultimi mesi.

Per la cronaca: se le cose non fossero andate così, la mia dichiarazione di voto stavolta sarebbe stata questa:


martedì 2 giugno 2009

Disastro Air France

Il volo AF 447 decollato dall'aeroporto "Tom Jobim" di Rio de Janeiro e diretto al "Charles De Gaulle" di Parigi è scomparso in pieno Oceano Atlantico, in una zona troppo lontana dalla costa sudamericana e da quella africana per essere coperta dai radar. A bordo anche una decina di nostri connazionali: in totale a bordo del volo Air France c'erano 216 passeggeri e 12 membri di equipaggio.

Il pilota aveva segnalato forti turbolenze di prua, sulla rotta del jet, ma nessun problema a bordo.
L'ultima comunicazione partita dall'Airbus della compagnia aerea francese è stata una trasmissione automatica che segnalava "un guasto al circuito elettrico", ma altri messaggi automatici pure previsti in caso di avaria non sono mai partiti, il che secondo le autorità starebbe a indicare che il disastro si è consumato in tempi brevi.

In un primo tempo Air France aveva avanzato l'ipotesi che l'Airbus fosse stato colpito da un fulmine, ma francamente si tratta di una ipotesi poco credibile: gli aerei sono perfettamente attrezzati contro questa eventualità, e anche i serbatoi del carburante (che si trovano nelle ali) sono adeguatamente isolati.

Se l'unica cosa che gli strumenti di bordo sono riusciti a segnalare prima di tacere è stata una failure all'impianto elettrico, è molto improbabile che questa sia stata provocata da un fulmine: io non scarterei a priori l'ipotesi di una esplosione a bordo, che avrebbe potuto produrre lo stesso effetto e contestualmente la depressurizzazione dell'aereo (che volava a 11.000 metri di quota) e quindi la sua rapida distruzione in volo.

Anche questa, secondo me, allo stato attuale è una possibilità: speriamo sia possibile recuperare le scatole nere dell'aereo, al fine di chiarire la dinamica del disastro.