mercoledì 31 gennaio 2007

La fattoria degli animali


Ricordate? "Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni animali sono più uguali degli altri" (George Orwell, La fattoria degli animali).
Come documenta Daw, anche gli animali che periodicamente mandiamo in Parlamento hanno una discreta familiarità con questo concetto:

Quanta fatica per approvare uno straccio di legge per le coppie di fatto. Certo, se qualcuno (in alto, molto in alto) la smettesse di alimentare scontri ideologici forse la strada sarebbe più facile. E se qualcun altro (in basso, molto più in basso) smettesse di inginocchiarsi, forse sarebbe ancora meglio.

Tuttavia i nostri parlamentari, quando si tratta dei loro interessi, non guardano in faccia a nessuno. Nemmeno a quello là in alto, molto in alto. Infatti da ben sedici anni la Camera dei Deputati permette ai conviventi dei parlamentari di poter beneficiare dell'assistenza sanitaria destinata ai propri cari. Basta un modulo, una semplice dichiarazione nella quale si dichiara di convivere "more uxorio" da almeno tre anni. E' di fatto una regolamentazione, seppur ad uso esclusivo dei signori parlamentari, delle coppie di fatto. Il regolamento non riguarda le coppie omosessuali, anche se una pratica in tal senso è già stata istruita qualche anno fa (ma nascosta, per il momento, in un cassetto dall'allora presidente Casini). L'esclusione delle coppie omosessuali non cambia nulla, visto che si tratta di benefici che riguardano comunque coppie non sposate, e quindi fuori da quello schema classico che è il sacro e indissolubile matrimonio che molti nostri politici tirano in ballo quando si tratta di negare diritti alle coppie di fatto non parlamentari. Ma quanti sono i parlamentari che usufruiscono di questo beneficio? Il 25 per cento. Uno su quattro è convivente, o almeno così dichiara. Tutto questo è molto curioso, e ne ricaviamo una preziosa conclusione: il matrimonio è sacro solo se non sei parlamentare. Amen.

E mi torna in mente la compagna di una delle vittime civili della strage di Nassiriya, tenuta fuori dalla chiesa in cui si celebravano le esequie solenni dei caduti in quanto non sposata e quindi "non parente" del defunto...
Che dire? Ogni giorno un motivo in più per andare a vivere lontano da qui, in un Paese normale.

Anche i ricchi piangano - l'oltraggio finale


Come se non bastassero i lavoratori dipendenti, i sindacalisti, i cattolici progressisti, adesso ci si mettono anche quegli ingrati dei pensionati - e sul Manifesto, per giunta:

Desidererei sapere come si fa a sostenere un governo che per risolvere i problemi di finanza pubblica aumenta le tasse ai pensionati. Questo mese ho avuto una riduzione di 50 euro mensili netti, cioè 600 euro in un anno! State certi che non lo dimenticherò. Spazi di manovra contro gli evasori fiscali ce ne erano a iosa, bastava organizzarsi ma, per fare ciò, occorreva pestare qualche piede e allora si fa la cosa più facile: prendere a chi non può reagire. Bel coraggio! Se fossi più giovane mi industrierei per avere un lavoro più remunerativo, ma da pensionato...Complimenti anche a quelli che hanno votato per il finanziamento di missioni militari all'estero per pura smania di contare sul piano internazionale, prelevando le risorse dalle nostre tasche.

Okay: adesso smetto, promesso - tanto non c'è neanche gusto, criticare questo patetico governicchio di buffoni, nani e ballerine è come sparare sulla Croce Rossa...

Anche i ricchi piangano - catholic version


E con questo si sono giocati anche i cattolici de sinistra:
«Sono deluso e incazzato». Don Antonio Mazzi è fatto così. Ha votato per la Margherita, ha sostenuto Romano Prodi, si sente di centrosinistra ma quando ha qualcosa da (ri)dire non si nasconde dietro mezze parole: «Sono deluso dal governo e incazzato con questi signori che prima hanno promesso mari e monti e poi quando c’è bisogno spariscono».


Milano, lunedì sera. Lo incontriamo all’uscita dal teatro Angelicum, dove ha appena assistito all’assemblea del gruppo dei Volenterosi. Duecento metri a piedi insieme. Si parla di politica.
Come mai è venuto ad ascoltare I Volenterosi?
«Sono molto legato a Pezzotta, ho votato per la Margherita. Sono venuto ad ascoltare...».
...e che idea si è fatto?
«Tante belle parole, ma nemmeno una sui poveri. Di quelli mi sembra che non si occupi nessuno. Ma lo sanno nell’Unione che ai lavoratori sono arrivate le prime buste paga dopo la Finanziaria? Io sì. Mi ha chiamato il commercialista che prepara le buste paga per I nostri operatori: “Don Mazzi, guardi che da questo mese prendono qualcosa di meno...”».
Anche I ricchi piangono, diceva il manifesto di Rifondazione.
«Ma quali ricchi! I nostri operatori (un centinaio in tutta Italia) guadagnano da 1.000 a 1.200 euro al mese. E il commercialista mi ha spiegato che lo stipendio netto si riduce di circa 15 euro».
E lei che cosa ha risposto?
«Eh no, qui c’è qualcosa che non va. Ma com’è possibile? E lui: “Sa, sono I meccanismi della Finanziaria...”. Non voglio nemmeno sapere quali. Sono troppo incazzato».
Non se l’aspettava?
«Non me l’aspettavo affatto e mi ha molto seccato. Qui non si tratta di chiedere un sacrificio a gente che guadagna 5mila euro al mese. E non vorrei che I grandi signori come Padoa-Schioppa mi rispondessero come qualche mese fa, quando avevano eliminato il 5 per mille al non profit: “È stata una svista”. Strano che le sviste avvengano sempre per I più poveri, no?».
Che giudizio dà del governo?
«Deludente. Un colpo all’ala radicale, un colpo a quella cattolica... così non si va avanti».
Che cosa si aspettava di buono?
«Prima delle elezioni avevo visto due volte Prodi e tre volte Rutelli e la Margherita, a cui faccio riferimento. Avevo chiesto di allargare I benefici fiscali per chi sostiene il volontariato. Il 5 per mille funziona: (strano: è un'altra di quelle cose istituite da quel governo di incompetenti evasori fiscali affaristi affamatori dei più deboli guidato dal Kattivo Berluska, NdR) non possiamo dipendere dallo Stato. Poi avevo proposto un dipartimento unico a Palazzo Chigi sulle politiche giovanili. Altrimenti si arriva troppo tardi, come ora con questa svolta repressiva sui telefonini e il bullismo a scuola. E questo significa essere progressisti?».
Prodi e Rutelli l’hanno ascoltata?
«Hanno fatto tutt’altro. Sul volontariato non c’è sensibilità: il 5 per mille l’hanno introdotto ma con un tetto che di fatto lo riduce. E a occuparsi di politiche giovanili ci sono Melandri, Turco, Ferrero, Mastella, Fioroni, Damiano e Bindi. Sette ministri. Anzi: sette padreterni».

Fonte: Giuseppe Salvaggiulo, sul Cannocchio.

Anche i ricchi piangano - reloaded


Persino Giorgio Cremaschi, segretario generale nazionale della Fiom-Cgil, afferma che "l’incidenza negativa sulle buste paga dell’aumento dell’Irpef locale sommato all’aumento delle tasse sui servizi, comporta una riduzione del reddito netto disponibile per tutti coloro i quali percepiscono redditi oltre i 25 mila euro lordi (pari a circa 1.000-1.100 euro netti al mese di stipendio, NdR), anche se hanno figli a carico e quindi godono degli sgravi previsti dalla finanziaria, nonché per tutti i lavoratori che non hanno carichi familiari, anche se collocati ai livelli più bassi.".

E la UIL, ripresa da La Repubblica:
Un aumento medio del 33 per cento pari a 28 euro per le addizionali comunali Irpef. E' quanto risulta dalle stime elaborate dalla Uil sulla base delle scelte operate da 60 Comuni capoluogo di provincia, che hanno approfittato della possibilità offerta dalla Finanziaria di aumentare le aliquote fino allo 0,8 per cento, e senza il vincolo dello 0,2 per cento annuo. Un dato medio che, precisa subito il segretario confederale Guglielmo Loy, "è come il mezzo pollo di Trilussa", e che tiene conto di realtà molto distanti tra di loro. Si va infatti dall'aumento di 164 euro a Trieste e Siena ai 24 euro di Forlì. Se poi si guarda alle varie classi di reddito le differenze sono ancora più nette, figlie, osserva Loy, "di un federalismo di fatto delle Regioni italiane". Per esempio, ancora a Trieste e Siena la differenza tra addizionale 2006 e 2007 arriva fino a 240 euro per chi ha un reddito lordo di 40.000 euro.

Le scelte dei Comuni
Sui 69 comuni capoluogo presi in esame dall'indagine Uil, 22 (il 36,7 per cento) hanno aumentato l'aliquota. Tra questi, due hanno introdotto l'addizionale per la prima volta. L'aliquota media che verrà applicata quest'anno è dello 0,41 per cento, contro lo 0,3 per cento del 2006. L'aumento più consistente è quello di Trieste e Siena, che passano dallo 0,2 allo 0,8 per cento, ma ci sono aumenti ovunque. Dei 9,2 milioni contribuenti del campione, 4,1 pagheranno di più, e 127.000 pagheranno per la prima volta la maggiorazione Irpef.

L'aggravio delle addizionali regionali
Alle addizionali comunali, rileva ancora la Uil, vanno poi aggiunge quelle regionali, che, sempre rispetto al campione preso in considerazione (le 60 città capoluogo) si traducono in un aumento medio di 137 euro per i contribuenti delle regioni Molise e Sicilia e di 126 euro per quelli dell'Emilia Romagna. Anche i contribuenti dell'Abruzzo, Lazio e Campania, ricorda lo studio, "hanno subito nel 2006 un aumento automatico delle aliquote allo 0,5 per cento, per effetto dello sforamento del deficit sanitario, che si traduce in un aumento medio di 137 euro annui".

Più tasse per la soppressione delle deduzioni
Non è finita: al maggiore carico per i lavoratori dipendenti e i pensionati contribuisce anche la soppressione operata dalla Finanziaria delle deduzioni per carichi di famiglia, sostituite dalle detrazioni d'imposta. "In pratica si pagheranno più tasse - spiega Loy - perchè prima le deduzioni riducevano l'imponibile. Adesso l'aliquota si calcola su tutto il reddito, e solo successivamente opera la detrazione". Risultato, un aumento del 10 per cento del gettito totale a favore di Regioni e Comuni (non mi sorprende, visto che la Finanziaria del governo Prodi ha pure tagliato i fondi agli Enti locali, NdR).

I contribuenti maggiormente penalizzati
Tenendo conto della combinazione tra addizionale regionale e addizionale comunale, gli aggravi sono piuttosto consistenti. A Ravenna in media i contribuenti pagheranno 235 euro in più, a Bologna, Modena, Rimini e Ferrara 208. Ma questi sono valori medi: risultano estremamente penalizzate già le fasce di reddito medio-basse. Per esempio se si considera la fascia di 27.000 euro lordi annui (poco più di 1.100 euro al mese netti, NdR), a Ravenna si pagano 243 euro in più, a Rimini e Modena 216, a Palermo e Parma 189, a Siena 192. Se si guarda alla fascia reddituale di 40.000 euro, gli aumenti possono superare ampiamente i 300 euro.

Annullati i benefici della rimodulazione Irpef
Dal momento che le addizionali non sono progressive, e gravano allo stesso modo sui redditi bassissimi e su quelli altissimi, il risultato, fa notare la Uil, è quello di appiattire gli effetti della rimodulazione dell'Irpef, che si prefiggeva di ridurre la tassazione a favore dei redditi bassi e medi. "In alcuni comuni - spiega Loy - il risparmio ottenibile con la rimodulazione dell'Irpef è a rischio già a partire dalla fascia di reddito di 25.000 euro. Per esempio in Emilia Romagna, o in Molise, e in tutte le regioni che presentano il deficit nella Sanità, e hanno avuto quindi l'aumento automatico dell'addizionale regionale".

E notare che a tutto questo vanno aggiunti gli aumenti del bollo auto (che colpirà oltre il 95% delle automobili circolanti, mica le Bentley cabriolet o i Porsche Cayenne), il raddoppio (ripetete ad alta voce: "raddoppio") dell'IVA sui combustibili per riscaldamento, i ticket sanitari su analisi, radiografie, visite specialistiche, il ticket da pagare al pronto soccorso, l'adeguamento degli estimi catastali che, se fatto seriamente, farà triplicare l'ICI sugli immobili (l'85% delle case in Italia è di proprietà: tutte ville berlusconiane? o anche case acquistate da operai e impiegati coi sacrifici di una vita?), e l'elenco potrebbe continuare ancora...

martedì 30 gennaio 2007

Finalmente -. grazie alla Finanziaria di Prodi - anche i ricchi piangono


Ricchi come il contribuente citato in questo articolo di Iacopo Gori sul Corriere della Sera, ad esempio (il neretto è una mia aggiunta) che ora sicuramente comincerà ad apprezzare la "sottile" (?) differenza fra deduzioni e detrazioni...

Famiglie numerose, mazzata Irpef in Lazio

Alessandro Spalvieri: «Mi sono trovato un aumento del 61% rispetto al 2006: ben oltre le previsioni. E' costituzionale?»


MILANO - La brutta sorpresa della nuova busta paga per le famiglie numerose. Lo stipendio a fine mese è importante un po' per tutti (almeno per tutte le persone normali che lavorano). Con quattro figli e una moglie diventa quasi indispensabile. Vitale, verrebbe da dire se non fosse retorico.

Oggi insieme alla busta è arrivata anche una sorpresa di cui Alessandro Spalvieri, romano, faceva volentieri a meno. La cifra in addizionale Irpef da sborsare in comode rate alla regione Lazio ammonta a 540 euro. L'anno scorso era di 340. «Ben oltre il 61% della precedente gabella del 2006 - dice Spalvieri - un aumento incredibile. E' costituzionale un aumento di una tassa del 61%?»

Impiegato all'Acea, la municipalizzata di Roma, 47 anni, una moglie e quattro figli (di 14, 12, 10 e 3 anni), oggi Spalvieri ha saputo quanto dovrà pagare di addizionale Irpef per tutto l'anno. «Una famiglia come la mia, con quattro figli nel Lazio si trova un aumento medio del 60%. Le famiglie numerose con Tremonti avevano le deduzioni fiscali che valevano anche per le addizionali regionali. Ora invece con la nuova riforma sono state abolite le deduzioni fiscali e quindi il monte da cui viene prelevata l'Irpef è più alto perché non è più al netto delle deduzioni ma è esattamente uguale al lordo. Avendo levato le deduzioni pago le tasse su tutti i miei redditi: 50mila euro l'anno. Questa riforma ha provocato un duplice aumento: da parte delle regioni e da parte dello stato».

«Le domande che mi vengono sono queste - prosegue Spalvieri - Presidente Marrazzo, il mio reddito vale per me stesso o diviso sei? Se vale diviso sei perché non devo essere oggetto di tutte le esenzioni compreso la sanità? Se un pensionato ha 15mila euro l'anno di reddito è esente per quanto rigurda la sanità. Noi invece siamo sei e con 50mila euro di reddito paghiamo tutto. Non si tiene conto del quoziente del reddito per le esenzioni. Mentre lo Stato giustamente riconosce detrazioni per figli e moglie a carico, perché la Regione non la riconosce allo stesso modo? Perché lo Stato fa le detrazioni e le Regioni no? L'Irpef mi è passato dallo 0.9% al 1.4% per cento: mentre prima con Tremonti pagavo l'addizionale Irpef al netto delle deduzioni fiscali, ovvero su 28mila euro, ora le pago su tutto, ovvero 50mila».

Al di là delle risposte tecniche, resta la certezza della busta paga. Numeri e soldi. E la busta di Spalvieri va esattamente nella direzione opposta di tutti quelli (e sono tanti) che in un Paese a crescita zero dicono tutti i giorni che occorre tornare a fare figli e investire in politiche per la famiglia.


___coglione_lautoconsapevolezza_e_il_primo_passo_verso_la_guarigione

Beh, coraggio... l'autoconsapevolezza è il primo passo verso la guarigione.

giovedì 25 gennaio 2007

Pecunia non olet (neanche a sinistra)

Sul sito della US Navy, il 17 novembre 2006, è comparso una sorta di annuncio ("presolicitation notice"), inserito dalla Naval Facilities Engineerinering Command Europe and SouthWest Asia Division Usa, volto ad offrire informazioni ad imprese italiane interessate a concorrere ad un successivo bando per l’ampliamento della base Usa di Vicenza ed, in particolare, per la costruzione di "hotel, parking, dining, post office, laundry, clothing and food shop, maintenance, recreation, storage, and training facilities… access control, fencing, utilities, roads, walkways, and lawns".
Come sappiamo, dopo di allora intorno all'ampliamento della base sono iniziati i soliti balletti, con Prodi che da una parte fingeva di non sapere della decisione del precedente governo e la sinistra antiamericana che, pur negando come al solito di essere antiamericana, di fatto chiedeva che del previsto (e già approvato) ampliamento della base non se ne facesse niente.
A seguire comitati "spontanei" (sic) di cittadini, associazioni pacifisnte, sindacati (in particolare la CGIL) contrari "senza se e senza ma", etc. etc. - insomma, tutto il solito vecchio, stantio repertorio.
A questo punto uno pensa: "beh, allora non un uomo, non un soldo, non un chiodo o un mattone per i feroci guerrafondai yankee", no? No?
No, infatti:
  1. andate sul sito del Naval Facilities Engineering Command - http://www.esol.navfac.navy.mil/

  2. entrate nella sezione in lingua italiana (bandierina tricolore con la scritta ENTRATA)

  3. cliccate sul pulsante "Mostra Solo"

  4. nella casella di input accanto alla scritta "Se gi?Econosci il numero del capitolato di cui vuoi prendere visione (o anche se ne conosci solo una parte), lo puoi inserire qui:"
    digitare, senza virgolette, "N33191-06-R-3229" e cliccare sul pulsante "Via"

  5. nel menu in alto cliccare su "Elenco Responsabili di Progetti"

  6. scorrere l'elenco delle aziende che hanno chiesto di partecipare alle gare di appalto bandite dalla Marina statunitense per lavori alla base di Vicenza.

  7. individuare i nomi (sorpresona?) di almeno TRE colossi dell'edilizia cooperativa "rossa"

  8. scoppiare a ridere (facoltativo)

Bene, continuiamo così: però poi non facciamo finta di indignarci quando, ad esempio, i kattivi kapitalisti vanno a fare affari in Cina o in altri Paesi che non rispettano i diritti umani - almeno un minimo di senso della decenza, suvvia.

martedì 16 gennaio 2007

Non so voi...

...ma io mi sto rotolando per terra dalle risate.

Prima della cura:
In un paese islamico, io godo di tutti i vantaggi dell'essere una donna e vengo sollevata da tutte le fatiche.
E' l'ultima frontiera di una donna occidentale stanca di guerre, un paese islamico.
E sai quanto ci giochiamo, con questa cosa, tutte quante?
Al minimo problema, una dice all'altra: "Va' e fa' la faccia da donna." E tu vai, sbatti tutte le ciglia che hai, fai la faccia di quella che ha bisogno d'aiuto e, ma guarda che è pazzesco, non resistono.
Non so cosa abbiano gli arabi nel DNA ("gli arabi nel DNA"? nel senso, cioè, della "razza" araba? e poi i razzisti sarebbero gli americani, NdR), ma con uno "Ngué" femminile li smonti a pezzetti piccoli e quello che, un attimo prima, era impossibile, un attimo dopo è lì.
A un certo punto qualcosa nello sbattimento di ciglia (e non solo) evidentemente non ha funzionato e così...

Dopo la cura:

Mi pare logico: non diventi vicedirettore del Corriere della Sera se scrivi che 'sta gente è una desolazione di incoerenza o un manipolo di improvvisatori, di mestieranti dell'islam e di piccoli intrallazzatori.
Diventi vicedirettore e miliardario se scrivi che sono dei pericolosissimi sovversivi dai quali TU difendi l'Italia. Se straparli di fatwe e simili e, intanto, ti guardi bene dal tirargli fuori i panni sporchi veri che, proprio perché veri, li spoglierebbero della loro aura di eroi del Male che permette a te di passare per eroe del Bene.

Viceversa, 'sti due trucidoni a cui l'islam garantisce gonnelle e mantenimento economico si ritrovano letteralmente miracolati da cotanto accanimento mediatico della destra: te li ritrovi trasfigurati in mitici Che Guevara con la kefia e acclamati dalla sinistra antimperialista tutta.
Me compresa, sì.
Poi, quando hanno finito di giocare a Che Guevara in pubblico, si tolgono la kefia ed eccoli là: chi importa ragazzette, chi mena le mogli, chi abbandona economicamente i figli, chi fa il giocoliere fiscale, chi teorizza l'inferiorità strutturale degli stessi kuffar da cui si fa sostenere in pubblico e chi, tanto per sintetizzare, fa tutte queste cose contemporaneamente acclamato dalla sinistra antimperialista tutta.
Me compresa, già.


E adesso siamo alla fase della cacca nel ventilatore: priceless....