mercoledì 30 gennaio 2008

Questi sarebbero i "buoni", ricordate?


Ed essendo i buoni, naturalmente, possono fare impunemente cose più gravi di quelle che a Berlusconi sono costate una (ridicola) accusa di "corruzione". Vabbè.

Segnalo ancora Carioti, poi, sulle sciocchezze che girano in queste ore circa l'ennesimo tentativo di rimandare tutto alle calende greche per evitare la prevedibile disfatta elettorale - altro che interesse del Paese e necessità di fare le riforme: perché non le hanno fatte quando potevano, di grazia?

sabato 26 gennaio 2008

Curioso, vero?


Se un diciottenne scopa con cinquanta donne è l'eroe del quartiere, se una diciottenne scopa con cinquanta uomini è una zoccola.

Guardiamo il lato positivo


Comunque vadano le cose - elezioni subito, legge elettorale e poi elezioni, referendum e poi elezioni - sta di fatto che i neo-parlamentari di questa sgarrupata legislatura non faranno in tempo a maturare il diritto alla pensione da parlamentare "vita natural durante".
Questo significa che i cittadini italiani non dovranno consegnare allo Stato parte dei propri sudati quattrini per garantire una rendita parassitaria a vita a quel delinquente politico (e orgoglioso di esserlo, naturalmente) di Francesco Caruso - una di quelle rare cose che ti fanno sperare nei disastri aerei.

mercoledì 23 gennaio 2008

I poveri palestinesi e i cattivi israeliani


Vorrei proprio sapere quale Paese al mondo continuerebbe a fornire energia elettrica, per anni, a chi la usa per fabbricare i missili con cui bombardarlo sistematicamente, per giunta puntando quasi esclusivamente su obiettivi civili.
Israele, il "cattivo, nazista, genocida" Israele lo fa.
Nonostante questo dei miserabili fasciocomunisti come Maurizio Musolino - come riportato dal settimanale Panorama - si permettono ancora esternazioni in puro stile nazista come questa, per giunta non solo a titolo personale ma a nome di un partito politico che fa parte della maggioranza di governo:
"Come Pdci (Partito dei Comunisti Italiani: sì, sempre loro, NdR) chiediamo di boicottare la Fiera del libro di Torino: ospita Israele"

Bene, esaurita anche per oggi la rubrica "mille e uno motivi per cui essere orgogliosi di non appartenere alla sinistra antropologicamente e moralmente superiore", segnalo sulla questione Gaza questo [ottimo post] di Liberopensiero:
Negli ultimi 2 anni e mezzo dopo il ritiro di Israele da Gaza sono arrivati su Israele circa 9300 missili. Dalla Cisgiordania ancora occupata, zero. Gerusalemme però, nonostante tutto, non vuole arrivare a rioccupare Gaza. Chiede solo che da Gaza non vengano più lanciati missili sulla testa dei propri cittadini, in modo da porre le basi di un altro ritiro dalla Cisgiordania. Niente da fare, Hamas non ne vuole sapere. Sa che così facendo diventa impossibile per il governo israeliano proporre lo sgombero dalla Cisgiordania (ovviamente l'israeliano medio direbbe: ma siete pazzi? già ci tirano i missili in testa da Gaza, e volete che ce li mandino anche dalla Cisgiordania?), e infatti il lancio di tali missili continua.

Israele però si è stufata di ricevere missili sul proprio territorio, e dopo aver provato a colpire i singoli terroristi prova ora questa nuova tecnica che più o meno suona così: "Cari amici di Hamas, non riconoscete il nostro diritto a vivere? siete coerenti e non fate nulla per fermare il continuo lancio di missili sui nostri civili? e allora sapete che vi dico? che a questo punto se non riconoscete neppure il nostro diritto ad esistere non vedo perchè noi dobbiamo continuare a fornirvi l'elettricità. Peraltro mettendo a rischio i nostri elettricisti che sono bombardati anch'essi dai terroristi anche quando lavorano per dare energia a Gaza....".

Naturalmente Gerusalemme continua a fornire energia per gli ospedali di Gaza [vedi qui], così come continua a prestare assistenza ai palestinesi malati ospitati come sempre negli ospedali israeliani. Lasciate perdere la propaganda di Hamas, non è certo Israele a tagliare l'energia agli ospedali. Semmai è Hamas che fa la furba, facendo finta che cio' accada per usare i palestinesi come vittime. In realtà la luce per le officine che costruiscono i razzi da mandare su Israele non manca.

Questa è la dimostrazione di come ad Hamas non importi nulla del benessere dei palestinesi. Sono fanatici. Se amassero i propri fratelli, per il loro bene sarebbero disposti a riconoscere il diritto di Israele ad esistere. Quale madre amorevole non scambierebbe un princìpio, (il dovere di distruggere Israele previsto dalla Costituzione di Hamas) per il benessere dei propri figli?

Ma Hamas è tutt'altro che una madre amorevole, anzi. Pur di uccidere israeliani, è disposta a passare anche sopra il corpo dei propri figli. Una madre degenere, appunto. Disposta a tutto pur di uccidere la pace.

venerdì 18 gennaio 2008

Ora so per chi votare


La piega che sta prendendo il centro-destra italiano - clericalismo, conservatorismo, statalismo, populismo sempre più accentuati - mi aveva portato a chiedermi se fosse il caso di andare a votare, la prossima volta, ed eventualmente per chi.
Oggi questa (assolutamente NON inattesa) notizia ha dissipato ogni dubbio: voterò per Silvio Berlusconi.
Nel caso non se ne fossero ancora resi conto, il giochino di certi magistrati ormai è talmente vecchio e risaputo che ogni loro mossa non fa altro che ottenere l'effetto di aumentare la popolarità del piccoletto di Arcore e di rendere sempre più visibile (e credibile) la sua aureola di martire.
Di conseguenza, sappiano gli eroici magistrati impegnati a "resistere, resistere, resistere" che anche se non è esattamente il mio ideale di politico voterò per Silvio Berlusconi anche se da qui alle prossime elezioni le varie Procure "indipendenti e non politicizzate" sparse sul territorio dovessero trovare il modo di mettere sotto inchiesta e/o rinviare a giudizio Silvio Berlusconi anche per:

1. rapina a mano armata;
2. omicidio;
3. rapimento;
4. stupro;
5. pedofilia;
6. traffico di organi;
7. cannibalismo;
8. riduzione in schiavitù;
9. strage;
10. genocidio,

il tutto condito dalle aggravanti generiche e da quelle specifiche della inutile crudeltà e dei futili motivi.
Eccheccazzo. Evaffanculo.

lunedì 7 gennaio 2008

Alcuni spunti interessanti


E utili, soprattutto, a levare di mezzo i soliti luogi comuni sul Nord terra di ricchi cinici evasori e sul Sud povero e sfruttato ma onesto.

1. post: "Padoa Schioppa e l'evasione fiscale";
2. post: "La Casta, il Sud, e la casta del sud";
3. post: "La discarica della democrazia"

Da leggere attentamente, l'enormità di certi dati (ufficiali, non inventati stanotte dal Mago Oronzo) è tale da lasciare sgomenti.

Napoli, il governo degli onesti e dei capaci


Di seguito riporto i dati sugli emolumenti corrisposti alla dirigenza del Commissariato per l'emergenza rifiuti:

Antonio Rastrelli 1998 (centrodestra): 16.638 euro

Sedicimila euro. Questo, ovviamente, perché "i destri" pensano solo ad arraffare soldi e non si preoccupano dell'interesse generale e del buongoverno della cosa pubblica, mica come quei sant'uomini dei "progressisti"...

Poi però per fortuna arrivano "i buoni", e le cose migliorano immediatamente:

Andrea Losco 1999 (centrosinistra): 106.000 euro

E da allora è tutto un trionfo della buona e solerte amministrazione:

Andrea Losco - Bassolino 2000 (centrosinistra): 250.000 euro
Antonio Bassolino 2001 (centrosinistra): 698.000 euro

Visti i brillanti risultati nella lotta alla monnezza, persino l'umile e schivo Bassolino decide che in fondo un piccolo, simbolico premio se lo merita, e così non solo non lascia (la poltrona) ma anzi raddoppia (lo stipendio):

Antonio Bassolino 2002 (centrosinistra): 1.130.000 euro
Antonio Bassolino 2003 (centrosinistra): 1.140.000 euro

Nel frattempo gli elettori campani, grati per la meritevole opera di bonifica e per l'avvio dell'ennesimo "Rinascimento napoletano" (il quinto o il sesto, da che in Campania governano "i buoni"), gratificano Bassolino e i suoi con percentuali elettorali bulgare, certificando nelle urne che per la maggioranza di loro va bene così. Alleluja.

domenica 6 gennaio 2008

In nessun Paese civile


Ormai diventa sempre più evidente che il principale problema di Napoli e della Campania sono proprio i napoletani e i campani.

Così Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo sul Corriere della Sera (il neretto è una mia aggiunta) in un articolo che parla della prima condanna (ma probabilmente non l'ultima) inflitta dalla magistratura ad Antonio Bassolino:


Sapete quanta diossina hanno liberato ieri, nel cielo (ex) azzurro di Napoli, i 65 cassonetti di pattume bruciati nelle rivolte di piazza? Poco meno di 9 mila microgrammi. Pari a quanta ne butta fuori l'inceneritore di Marghera in 546 giorni a pieno ritmo. E quante polveri nocive si sono levate, da quei cassonetti? Quante ne espelle il termovalorizzatore di Brescia in 441 giorni. Lo dicono i dati dell'Istituto superiore di sanità basati su numeri del governo svedese. Dati ripresi anche da un ambientalista al di sopra d'ogni sospetto quale il presidente onorario di Legambiente Ermete Realacci.

(...)

Cosa fare di quelle 95 mila tonnellate di spazzatura che traboccano sulle strade e delle 7 milioni di fetide «ecoballe» («testate» all'inceneritore di Terni, lo hanno bloccato per mesi rivelandosi gonfie di sostanze radioattive) oggi accatastate in oscene piramidi così ingombranti da avere paralizzato l'attività perfino dell'impianto Cdr di Caivano? Il piano Bertolaso. Sempre lì si torna: al piano di Guido Bertolaso. Che aveva proposto di guadagnare un anno di tempo scaricando tutto ciò che si poteva nella grande cava dismessa di argilla di Serre, in provincia di Salerno, e usare quel tempo per concludere i lavori al termovalorizzatore di Acerra e insieme avviare sul serio la raccolta differenziata così da permettere ai nuovi impianti di bruciare «ecoballe» vere.

Progetto saltato per l'ennesima ribellione di piazza e sostituito, con la benedizione dello stesso Pecoraro, con la sventurata creazione a pochi chilometri di una discarica nuova, ottenuta a costi esorbitanti abbattendo centinaia di querce secolari. Misteri ambientalisti. E adesso? C'è chi dice che non c'è scampo, piaccia o non piaccia, alla riapertura della orrenda cloaca di Pianura. Chi non vede alternative a caricare decine di treni per la Germania o la Romania. Chi suggerisce, come Walter Ganapini, già protagonista di quel «miracolo» che vide Milano risolvere l'annoso problema delle discariche e passare in quattro settimane dal 3 al 33% di raccolta differenziata, di tamponare l'emergenza usando siti dello stato soggetti a servitù militari. Ciò che è certo, è che quelle cataste di spazzatura stanno causando non solo a Napoli ma a tutto il Paese un danno di immagine inaccettabile. Che si aggiunge al danno fatale: l'inquinamento della terra, delle falde, dei pascoli che non solo, come ha ricordato Roberto Saviano, ha fatto impennare del 24% i malati di tumore nelle aree a rischio. Ma ha fatto abbattere migliaia di pecore, mucche, bufale perché il loro latte, come denuncia Realacci, «doveva essere trattato come un liquido tossico da smaltire».

(...)

Cosa sarà deciso? Soprattutto: chi prenderà queste decisioni? E sarà disposto a raccogliere davvero la sfida dichiarando guerra frontale alla camorra? Boh... Lo scaricabarile di questi giorni tra Antonio Bassolino e il governo, Rosa Russo Iervolino e Alfonso Pecoraro Scanio, assolutamente convinti che la colpa non sia affatto loro (o perlomeno vada spartita con tutti) e che dunque ogni richiesta di dimissioni sia pretestuosa, la dice lunga. Tutti colpevoli? Nessun colpevole.

(...)

Come ha scritto sul Corriere del Mezzogiorno Simona Brandolini, con la scusa dell'emergenza i dipendenti dei 18 consorzi di bacino sono via via aumentati fino a diventare ventimila: «Uno ogni 300 abitanti. La Lombardia produce più immondizia della Campania ma per ogni netturbino lombardo risultano esserci 25 netturbini campani ». [Avete letto bene: il rapporto fra netturbini campani e netturbini lombardi è di 25 a 1: uno si immagina che le strade di Napoli e della Campania dovrebbero essere linde e asettiche come sale operatorie, e invece..., NdR]

(...)

Di più: «Quelli che devono raccogliere la "sfraucimma" (cioè il materiale di risulta dei cantieri) sono allergici alla polvere, quelli che devono selezionare il cartone non possono sollevare più di due chili causa un mal di schiena ben certificato». Per non dire di quanti hanno denunciato il Commissariato perché «non lavorando, si sono giocati lo stipendio a tressette».


Orbene, per quel poco che conosco i miei concittadini milanesi e i miei "quasi" concittadini veneziani una cosa so per certa: non dopo quindici anni, non dopo quindici mesi, non dopo quindici giorni ma già dopo quindici ore di disservizio inizierebbero a chiedersi che sta succedendo e ad esigere spiegazioni (e rimedi) dai responsabili.

Non che ci sia niente di straordinario, di eroico o di "genuinamente celtico-padano" (sic) in questo, badate bene: è semplicemente la reazione tipica di persone abituate a (o convinte di) vivere in un Paese civile:

- in nessun Paese civile (specifico a scanso di equivoci: Terzo e Quarto Mondo compresi) l'immondizia si accumula per metri di altezza e per chilometri di strade;

- in nessun Paese civile i camion della spazzatura devono essere scortati da pattuglie della polizia, manco trasportassero diamanti;

- in nessun Paese civile la popolazione aggredisce i poliziotti messi a difesa (sic) delle discariche pubbliche, mentre MAI nessuno si sogna di alzare un dito contro i camorristi e le loro lucrose discariche illegali;

- in nessun Paese civile la gente fa i blocchi stradali e ferroviari contro gli inceneritori e poi produce tonnellate di diossina e altre sostanze tossiche e cancerogene direttamente sotto casa propria, dritto nei polmoni dei propri figli;

- in nessun Paese civile gli impianti per la produzione di eco-balle per gli inceneritori sono gestiti in maniera tale da sfornare prodotti assolutamente inutilizzabili negli inceneritori stessi, addirittura contaminati da rifiuti speciali radioattivi;

- in nessun Paese civile la collusione e la commistione fra malavita e classe politica locale (e non solo) è tale da impedire qualunque intervento, anche minimo, su di un arco di tre lustri (15 anni);

- in nessun Paese civile le autorità pubbliche, locali, regionali e nazionali, osservano un costante aumento dei casi di tumori e di malformazioni dei feti direttamente collegabili alla situazione di gravissimo inquinamento ambientale e non prendono nessuna misura concreta per proteggere la popolazione e porre fine alla strage: anche queste sono "morti bianche", cosa credete;

- in nessun Paese civile i cittadini subiscono tutto questo per quattordici anni - anzi quindici, ormai: siamo nel 2008 - e non hanno nemmeno il coraggio civile di negare il proprio voto ai responsabili di questo scempio, salvo poi scendere in piazza a fare casino e a lamentarsi senza costrutto dopo averli riconfermati al governo locale con percentuali dell'ordine del 60-65%;

- in nessun Paese civile succede tutto questo: a Napoli e in Campania sì, e la responsabilità di tutto questo non la si può fare ricadere sempre e solo sulla camorra cattiva o sui politici corrotti, bisogna anche cominciare a dire che i napoletani e i campani sono - essi, in primo luogo - gli artefici del proprio destino.

Si diano una mossa, adottino comportamenti - privati, pubblici, elettorali - che dimostrino una reale volontà di non restare impantanati per sempre - e letteralmente - nella merda e allora le cose potranno cambiare, e anche più rapidamente di quanto si possa immaginare oggi.

venerdì 4 gennaio 2008

Uh-oh...


Stavo guardando distrattamente in tv le immagini delle favelas brasiliane in fiamme, poi ho realizzato che non era il Brasile ma la Campania. *Oops*

Aborto, moratoria, diritti


Qui di seguito il punto di vista 1) di un liberal-radicale (Federico Punzi) e 2) di un liberale di scuola oggettivista (Stefano Magni).

1) (Testo completo)


(...)

Sentire parlare dell'aborto come di un «diritto umano» fa parte di una certa deteriore cultura progressista ed estensiva dei diritti umani che nuoce al senso stesso dei diritti umani nella concezione liberale. La facoltà regolamentata di ricorrere all'aborto rientra nel diritto che ciascuno di noi ha di disporre di sé, del proprio corpo, della propria salute, della propria morale. Secondo una concezione liberale del diritto, precondizione per esercitare diritti (e doveri) è esistere come individui. Mai la libertà di un cittadino può essere compressa fino a procurargli danno nel nome di una sacralità astratta (sia pure della "vita"), che non corrisponda alla libertà di un altro individuo. Ed è il carattere di individualità che manca al nascituro finché dipende dall'utero materno.

(...)

Quando si vuole affrontare un problema politicamente, e non moralmente, le cifre contano, eccome. Dal punto di vista morale anche un solo aborto è un dramma. Dal punto di vista politico, una legge che ha ridotto drasticamente la frequenza di questo dramma è una legge che funziona. Che potrebbe funzionare meglio, certo. Che potrebbe sicuramente recepire i passi avanti della medicina e considerare nuovi fenomeni sociali. Ma che nel suo principio base, quello della legalizzazione e della responsabilizzazione della donna, funziona.

(...)


2) (Testo completo)


(...)

Il feto è innegabilmente una persona e si trova nella stessa condizione di un uomo la cui vita dipende fisicamente da altri, in questo caso dalla volontà della madre. Non vive se la madre non vuole portare a termine la gravidanza. Il feto, da questo punto di vista, non ha diritti da rivendicare e la madre non ha alcun obbligo nei suoi confronti. La madre può voler portare a termine la sua maternità, così come non volerlo. La sua libertà di scelta è un diritto: il diritto di abortire.

Paragonare l’aborto a un infanticidio è del tutto fuorviante, così come è sbagliato paragonarlo ad una pena capitale per poi invocare una moratoria. La madre non aggredisce il feto: decide di non tenerlo più. Obbligare la madre a far crescere il feto nel suo corpo fino alla sua nascita, al contrario, è un atto di aggressione: obblighi una persona a non seguire la sua volontà, dietro la minaccia della violenza.

Da un punto di vista morale, è bene che la madre porti a termine la gravidanza o no? Dipende dalla morale che sceglie come guida per la propria vita. Se sceglie una morale egoista, la madre porta a termine la gravidanza solo se il suo futuro bambino è importante. Per lei. O se per lei il portare a termine la maternità non comporta rischi (non solo fisici, ma anche economici). Se sceglie una morale altruista, al contrario, per la madre diventa un dovere portare a termine la gravidanza, perché, secondo l’altruismo, diventa più importante la vita del bambino che la sua stessa vita. La morale altruista è nobile solo a prima vista. L’uomo, se vuole vivere, ha bisogno di badare ai propri interessi, prima che a quelli altrui. Se vuoi vivere liberamente, ti conviene abbracciare una morale egoista. Se vuoi vivere per gli altri, allora abbraccia pure una morale altruista. Ma domandati, poi, se la tua vita è degna di essere vissuta.

Da un punto di vista politico, lo Stato dovrebbe aggredire la madre che decide di abortire per obbligarla a tenere il figlio? Dipende da che Stato vogliamo. Se vogliamo una società libera, un governo della legge, lo Stato deve essere minimo: deve usare la forza solo per impedire o punire un’aggressione contro un proprio cittadino. In una società libera l’aborto non può essere proibito: lo Stato non può aggredire una donna per obbligarla a seguire una moralità altruista, per obbligarla a tenere in vita un'altra persona. Se noi vogliamo che lo Stato usi la forza per imporre un comportamento altruista, solo allora possiamo accettare che l’aborto venga proibito. Anche in questo caso, uno Stato interventista è nobile solo a prima vista. Ma di fatto diventa, dal poco al tanto, uno Stato di schiavi, dove una categoria di cittadini di serie B è costretta a vivere e lavorare per mantenere una categoria di cittadini di serie A.

(...)


Poi, certo, a destra c'é anche Buttiglione...

giovedì 3 gennaio 2008

Meno male...


Dal blog di Calimero:


«Dopo aver esposto le mie ragioni di dissenso, dal momento che non posso permettermi di fare "cadere" il governo Prodi per la seconda volta (sarei una grande velleitaria presuntuosa e anche un po' idiota) voterò sì e darò, nella mia dichiarazione di voto, immediatamente, le dimissioni dal Senato» (26 febbraio 2007)

«Io non voglio disturbare il governo, farò la scelta più giusta, più ragionata, che non dia problemi politici al governo in nessun modo. Il travaglio è per il dopo» (9 marzo 2007)

«Mi sono resa conto che noi senatori valiamo solo per il voto: ho passato notti in bianco quando ho dovuto votare contro coscienza, in quanto non ero d'accordo con la scelta fatta dal Governo, ma mi hanno detto che anche il mio voto era importante per non far tornare Berlusconi alla guida del Paese. Quindi ho votato contro coscienza» (13 aprile 2007)

«Con questo governo non ho più nulla da spartire. Non mi sento in sintonia con nulla, che dopo un anno e sei mesi» (24 ottobre 2007)

«Sono solo indiscrezioni, non ho nulla da dire» (24 ottobre 2007)

«Lascio, ma dopo la manovra. Ho le mie riserve, l´ho detto più volte. Però non voglio in alcun modo nuocere a questo governo, ci sono già tante voci in giro, Berlusconi che preme... Per carità. È un momento troppo difficile per il paese, meglio non ci siano voci negative e perciò mi dispiace che sia trapelata la notizia che lascio il Senato» (25 ottobre 2007)

«Dopo l'approvazione della Finanziaria mi dimetto, il Senato è il frigorifero dei sentimenti e io non sono un numero che conta solo quando deve votare rosso o verde. La lettera di dimissioni per il presidente Marini è pronta, ce l'ho in un cassetto, aspetto che la manovra economica faccia il suo corso, perchè sono conscia della mia responsabilità» (5 novembre 2007)

«Io sono qui oggi perchè sia ben chiaro che sto per dare le dimissioni. Non voglio più avere niente a che fare con questo governo, con il quale non ho nulla da condividere» (15 dicembre 2007)

«Sto preparando la lettera di dimissioni dal Senato. Mi dimetto perchè non riesco più ad andare avanti in questa situazione così pesante ed inutile» (2 gennaio 2008)


Meno male, finalmente una persona seria in Parlamento.

Conosco i miei polli (ho le prove)


Prendiamo ad esempio Giuliano Ferrara: alcuni suoi estimatori si stupiscono della sua recente trasformazione da liberal-neocon in "ateo devoto" e della ancora più recente identità di vedute con le gerarchie ecclesiastiche - vedi Ruini - su temi come l'aborto e l'eutanasia.

Io avevo notato tutta una serie di segnali e fatto due più due già più di due anni fa: sembra male dire "io l'avevo detto", ma in effetti io avevo già detto tutto in un post pubblicato in tempi non sospetti, e cioè il 28 Settembre del 2005. Eccolo qui:

mercoledì, settembre 28, 2005

Tengo famiglia

Tengo famiglia: è questo il motto che Leo Longanesi suggeriva di scrivere sulla bandiera italiana.
Ferrara è nato politicamente come comunista (un comunista "vero", di quelli del vecchio PCI, mica un pinocchietto nogglobal alla Casarini), poi al momento giusto è diventato socialista, poi al momento giusto (discesa in campo e fulminea vittoria di Berlusconi) è diventato un fan sfegatato del capitalismo e della dottrina politica liberale, poi al momento giusto è diventato un neo-con de noantri: a giudicare dai suoi recenti atteggiamenti da clerico-reazionario baciapile, mi verrebbe da pensare che il vecchio puttanone ha fiutato il vento che cambia, e ha sentito un forte lezzo di restaurazione democristiana - non è stato l'unico, certo, ma la velocità del suo riposizionamento e il contestuale riassestamento dei suoi valori di riferimento non possono non lasciare ammirati, in un certo senso - un po' come quando si vede uno squalo catturare e sbranare con poche rapide mosse un'otaria: dispiace per l'otaria, ma non si può fare a meno di apprezzare l'eleganza e l'efficienza del predatore - e comunque è la dura legge della sopravvivenza, no?


Che dire? Al mondo ci sono un sacco di individui mediocri, che al massimo possono aspirare a diventare dei buoni servi, dei buoni gregari: Ferrara non è uno di loro.

È intelligente, colto, sagace, conosce il mondo e sa come si vive: vedere sprecare in questo modo una mente brillante come la sua è una cosa che mi procura disagio - diciamo anzi che in un certo qual modo mi offende.

mercoledì 2 gennaio 2008

Legge 194: la madre degli integralisti è sempre incinta


Avevo appena finito di scrivere questo commento su di un blog:

...Sul fatto che poi la legge possa essere rivista alla luce delle nuove acquisizioni scientifiche (ma anche in tema di pillola abortiva Ru-486 o di diagnosi pre-natale o pre-impianto, però) e dei risultati conseguiti finora, direi che si tratta di una affermazione assolutamente, laicamente incontestabile: se si può mettere mano alla revisione della Costituzione, figuriamoci se non si può "fare il tagliando" a una qualunque legge della Repubblica: sarebbe da "talebani laicisti" sostenere il contrario.
L'importante è che la verifica venga fatta in buona fede e tenendo a mente l'interesse generale, non certo dichiarando già in partenza che la si fa allo scopo di fermare "la strage degli innocenti"...




...che si è levato lo squittio del primo - ma sicuramente non l'ultimo - "talebano laicista":

Corriere: Aborto: Palermi (Pdci), Binetti fuori da Costituzione

02 gen 14:47 Esteri

ROMA - "La senatrice Binetti sta coprendo di vergogna e di ridicolo l'intera coalizione di governo. Affermare di essere pronta a sottoscrivere la mozione di Forza Italia contro la 194, significa insultare tutte le donne": e' questa la dura reazione della senatrice Manuela Palermi, Capogruppo Verdi-Pdci, secondo la quale il comportamento della "teodem" Binetti "rende incompatibile la sua presenza in un centrosinistra che nel suo programma ha riaffermato la laicita' dello Stato". (Agr)


Che tristezza.

Raheleh Zamani sarà impiccata oggi


Fallite le iniziative per scongiurare l'esecuzione della sua condanna a morte.

Dal sito Donne Democratiche Iraniane in Italia:

È prevista per oggi l’esecuzione di sedici persone di cui tredici a Teheran nel carcere di Evin e tre a Qom. S. N." (36) di Hamedan, "H. A." (46) di Ghoochan e "S. M." (39) di Tafresh sono accusati di detenzione e spaccio di droga e saranno impiccati oggi in piazza Motahari in un’esecuzione pubblica, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Fars.

A Teheran, invece, secondo quanto riporta il sito Iran Human Rights sarà eseguita la condanna di Rahele Zamani, la donna di ventisette anni, madre di due bambini accusata di aver ucciso il marito.

L’esecuzione di Rahele era prevista per il 19 dicembre scorso ma era stata sospesa la mattina stessa.

I motivi della sospensione della pena erano, come anche riportato anche da noi, la concessione di due settimane di tempo per trovare il denaro necessario a pagare il “dieyh”, il prezzo del sangue.
In realtà, sostengono fonti attendibili, la famiglia della vittima non avrebbe mai accettato di concedere il perdono a Rahele in cambio del prezzo del sangue e l’esecuzione sarebbe stata posticipata solo a causa dell’enorme attenzione che ha suscitata a livello internazionale.

Ricordiamo che nel codice penale islamico la famiglia della vittima può decidere se esigere il rispetto della legge del taglione e quindi l’esecuzione dell’assassino o concedere il perdono in cambio del pagamento del prezzo del sangue.

Intanto, sempre il sito Iran Human Rights, riporta che la Corte suprema dell’Iran ha acconsentito all’esecuzione delle condanne a morte di tre ragazzi, minorenni all’epoca in cui è stato commesso il crimine imputatogli.


(leggi tutto)

Raheleh Zamani sarà impiccata oggi


Fallite le iniziative per scongiurare l'esecuzione della sua condanna a morte.

Dal sito Donne Democratiche Iraniane in Italia:

È prevista per oggi l’esecuzione di sedici persone di cui tredici a Teheran nel carcere di Evin e tre a Qom. S. N." (36) di Hamedan, "H. A." (46) di Ghoochan e "S. M." (39) di Tafresh sono accusati di detenzione e spaccio di droga e saranno impiccati oggi in piazza Motahari in un’esecuzione pubblica, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Fars.

A Teheran, invece, secondo quanto riporta il sito Iran Human Rights sarà eseguita la condanna di Rahele Zamani, la donna di ventisette anni, madre di due bambini accusata di aver ucciso il marito.

L’esecuzione di Rahele era prevista per il 19 dicembre scorso ma era stata sospesa la mattina stessa.

I motivi della sospensione della pena erano, come anche riportato anche da noi, la concessione di due settimane di tempo per trovare il denaro necessario a pagare il “dieyh”, il prezzo del sangue.
In realtà, sostengono fonti attendibili, la famiglia della vittima non avrebbe mai accettato di concedere il perdono a Rahele in cambio del prezzo del sangue e l’esecuzione sarebbe stata posticipata solo a causa dell’enorme attenzione che ha suscitata a livello internazionale.

Ricordiamo che nel codice penale islamico la famiglia della vittima può decidere se esigere il rispetto della legge del taglione e quindi l’esecuzione dell’assassino o concedere il perdono in cambio del pagamento del prezzo del sangue.

Intanto, sempre il sito Iran Human Rights, riporta che la Corte suprema dell’Iran ha acconsentito all’esecuzione delle condanne a morte di tre ragazzi, minorenni all’epoca in cui è stato commesso il crimine imputatogli.


(leggi tutto)

Adesso chi glielo dice a Rizzo e Diliberto?


Mentre loro sono alle prese con un governo (il loro) che sul tema dei PACS o DICO o "dobbiamo-stare-vicini-vicini" che dir si voglia non riesce neanche per un attimo a liberarsi dalla tutela del Vaticano e dalle pressioni dei cattolici "dde sinistra" e dei "laici devoti" della loro (ormai ex) maggioranza, nei "fascisti" USA (la famosa "dittatura dei petrolieri e dei predicatori evangelici integralisti") succedono cosucce come questa, riportata dal Corriere:

Usa: legalizzate le unioni omosex in New Hampshire

02 gen 00:28 Esteri

NEW YORK - Gia' 37 coppie omosessuali si sono sposate in New Hampshire dalla mezzanotte del 31 dicembre, da quando cioe' e' entrata in vigore la nuova legge che legalizza le unioni tra coppie omosessuali. Le coppie hanno sfidato il freddo e la tormenta di neve piu' imponente degli ultimi 100 anni per raggiungere il municipio di Concord, capoluogo dello Stato, dove le cerimonie sono state celebrate all'aperto. (Agr)


Chi glielo spiega, adesso, ai vari portatori di paraocchi ideologici (non solo i due indicati sopra, ovvio) presenti nell'Asinistra (non è un errore di battitura) italiana?

Cominciamo bene


Dal Corriere della Sera:

02 gen 04:12 Esteri

Cuba: arrestati sette oppositori

L'AVANA - Sette oppositori cubani sono stati arrestati ieri a Santa Clara, nel centro dell'isola. Facevano parte di un gruppo di 18 persone che manifestava per chiedere il rilascio di tutti i prigionieri politici a Cuba. La notizia e' stata diffusa dalla dissidente Marta Beatriz Roque, l'unica donna in un gruppo di 75 dissidenti condannati nel 2003 a pene dai sei ai 28 anni di carcere e liberata l'anno seguente per motivi di salute. Uno degli arrestati e' Jorge Luis Garcia Antunez, liberato nell'aprile del 2007 dopo 17 anni di prigione. Attualmente i prigionieri politici a Cuba sono 250. (Agr)


02 gen 06:51 Esteri

Pechino 2008: liberta' di stampa, denunciate violazioni

PECHINO - Il Club dei corrispondenti esteri di Pechino ha denunciato ancora una volta casi di violazione della liberta' di stampa in Cina, con intimidazioni e aggressioni nei confronti dei giornalisti stranieri. Questo nonostante l'introduzione di nuove regole piu' liberali rispetto al passato, anche in vista delle Olimpiadi di Pechino che scatteranno ad agosto. "Siamo particolarmente turbati dalle ripetute violazioni avvenute in molte zone, comprese Pechino e la provincia dell'Hebei, avvenute quando teppisti in borghese hanno intimidito a aggredito fisicamente dei giornalisti stranieri", ha dichiarato la presidente del Club Melinda Liu. "Chiediamo che la polizia indaghi su questi fatti". (Agr)


Benvenuti nel 2008.