giovedì 14 giugno 2012

Gli italiani e la democrazia

Non solo gli italiani, come sostengo da tempo, non sono liberali: sono anche incompatibili con la democrazia.

Gli italiani, ben che vada, stravolgono la logica e gli istituti democratici, usano la democrazia contro la democrazia stessa. In Italia abbiamo tutti gli svantaggi dovuti alle degenerazioni della democrazia già paventate da Tocqueville e nessuno dei vantaggi sostanziali.

Nei Paesi occidentali la democrazia tutto sommato è stata un fattore di crescita civile ed economica: in Italia il suo stravolgimento è invece una causa del declino e del disfacimento del Paese.

Devo quindi ammettere che, effettivamente, la democrazia non si può esportare: men che meno in Italia.

Non tutti i popoli per storia, tradizione, indole, carattere nazionale, sono compatibili con la democrazia liberale, così come non tutti i popoli danno importanza alla libertà individuale: il nostro è fra questi.

Tanto vale prenderne atto, e prepararsi a veder tramontare questa finzione democratica.

Non siamo, già oggi, una democrazia occidentale, ma una pseudo-democrazia del Terzo Mondo: si tratta solo di vedere quando cadrà il velo della finzione.

mercoledì 13 giugno 2012

Ennio Flaiano

Così scriveva Ennio Flaiano nel 1976:

Il fascismo conviene agli Italiani perché è nella loro natura e racchiude le loro aspirazioni, esalta i  loro odi, rassicura la loro inferiorità. Il fascismo è demagogico ma padronale, retorico, xenofobo, odiatore di cultura, spregiatore della libertà e della giustizia, oppressore dei deboli, servo dei forti, sempre pronto a indicare negli « altri » le cause della sua impotenza o sconfitta.

Esattamente come gli italiani: il fascismo è la carta d'identità degli italiani, di tutti gli italiani - che, come osservava ancora Flaiano, si dividono tatticamente in fascisti di destra e fascisti di sinistra.

Aveva capito tutto, non c'è che dire.

sabato 2 giugno 2012

2 Giugno

2 Giugno: oggi si festeggia la Repubblica, non questo governo golpista e le corporazioni fasciste dei magistrati e dei giornalisti di regime.