venerdì 27 agosto 2010

Superato (di nuovo) il limite della decenza

“Quando ci sono delle espulsioni, ci sono delle sofferenze - osserva mons. Marchetto parlando dei rimpatri di comunità rom decisi dal governo francese -, e io non posso certo rallegrarmi delle sofferenze di queste persone, in particolare quando si tratta di persone deboli e povere che sono perseguitate, che sono vittime anch’esse di un ‘olocausto’ e vivono sempre fuggendo da chi dà loro la caccia”.

Per questi pagliacci 700 immigrati illegali/indesiderabili espulsi dal kattivo Sarkozy sono “un olocausto”, 400.000 immigrati (oltre 571 volte tanti) espulsi da San Obama esattamente per gli stessi motivi non fanno notizia, non vale neanche la pena di farvi cenno di sfuggita - ma loro, però, non sono “né di destra né di sinistra”, per carità.
Ipocriti buffoni.

venerdì 6 agosto 2010

Aveva ragione Orwell

Aveva ragione Orwell: tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri.

Ad esempio i tori catalani.

La notizia ANSA: "Palio Siena, Brambilla: potremmo farne a meno per animali"

"Se la Catalogna ha rinunciato alla corrida anche noi possiamo rinunciare a qualche corsa o palio": é quanto ha riferito il ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla nel corso di un incontro con la stampa a Palazzo Chigi. "Il Palio di Siena - ha spiegato il ministro - è la manifestazione di questo tipo più famosa, ma ci sono altre iniziative che prevedono l'uso di cavalli, asini e anche oche che spesso sono crudeli con questi animali e ormai non hanno certamente più senso. E di cui anzi - ha aggiunto - potremmo volentieri farne a meno".

Ora, da sempre gli animalisti italiani sono contrari alle manifestazioni come il Palio per gli stessi motivi: sfruttamento a fini commerciali degli animali, a costo di fargli correre rischi quali l'azzoppamento o la soppressione. Non mi risulta che il sindaco di Siena o altri esponenti della sinistra abbiano mai protestato per questo, o minacciato denunce contro gli animalisti.

In Spagna la Catalogna ha messo al bando da pochi giorni le corride: plauso fra animalisti e progressisti italiani in generale.

Ecco invece la reazione di uno dei suddetti "progressisti" (?) alle parole della Brambilla:

"Chi segue il turismo si dovrebbe preoccupare di conoscere il Palio e di capire quanto questa manifestazione sia davvero veicolo di promozione del nostro paese. E' davvero incredibile che invece un ministro italiano rilasci dichiarazioni come questa, del tutto priva di fondamenti, mai era accaduto in precedenza. Questa sì che è una vergogna per il nostro paese e un attacco a tutta nostra città". Lo ha detto, in una nota, il sindaco di Siena Maurizio Cenni (PD) commentando quanto dichiarato dal ministro del turismo Michela Vittoria Brambilla. "Il Comune di Siena - aggiunge Cenni - adirà alle vie legali se risulteranno confermate le affermazioni del ministro Brambilla relative al maltrattamento e sfruttamento degli animali collegate al Palio di Siena. Inoltre, il Palio è di tutta la città, la politica ha un altro ruolo. In questo senso mi aspetto che le forze politiche senesi che si riconoscono nell'attuale governo prendano distanza e che si indignino per le dichiarazioni del ministro". 
E' ufficiale, quindi: i tori catalani sono più uguali dei cavalli o degli asini (parlo di quelli a quattro zampe) italiani.

Insomma: per l'Asinistra di casa nostra se in Spagna la "democratica e progressista Catalunya" vieta le corride è un segno di civiltà, se in Italia un ministro del "Reggime Fascista di Abberlusconi" osa pensare a qualcosa di simile "deve vergognarsi", e il Comune di Siena minaccia subito "le vie legali".

Ah, la passione tutta fascio-comunista e totalitaria della sinistra italiana per le manette e i tribunali;
ah, l'ipocrisia e il doppiopesismo di chi si aggrappa a qualunque pretesto per demonizzare il nemico...