giovedì 18 settembre 2014

Berlusconi, la sinistra, la magistratura e la saggezza delle favole

"Un cavallo aveva per nemico un lupo pericoloso e feroce, e viveva continuamente nel terrore. Ridotto alla disperazione, decise di procurarsi un forte alleato. Incontrò un uomo e gli propose un patto facendogli notare come il lupo fosse, in fondo, anche un suo nemico.
L'uomo acconsentì e si offrì di uccidere immediatamente il lupo purché il suo nuovo amico accettasse di collaborare mettendogli a disposizione la sua grande velocità.
Il cavallo, contento, si lasciò mettere le briglie e la sella. L'uomo gli balzò in groppa, diede la caccia al lupo e lo uccise.
Il cavallo sollevato e contento ringraziò l'uomo e gli disse: "Ora che il nostro nemico è morto, toglimi le briglie e rendimi la libertà".
L'uomo rise di cuore e replicò: "Ma cosa stai dicendo? Hop! Hop!" e gli diede un violento colpo di speroni."

Immagino avrete afferrato l'analogia: la sinistra, il cavallo, nella sua ansia di eliminare il lupo Berlusconi a qualunque costo, ha lasciato che il potere dell'uomo, la magistratura, debordasse dall'alveo tracciato dalla Costituzione, fino alla creazione di una vera e propria "repubblica dei magistrati", un contropotere tecnicamente  irresponsabile, incontrollabile e che si ritiene al disopra del Parlamento, delle leggi e della stessa Costituzione.
Ora che Berlusconi è sconfitto la sinistra, e segnatamente il PD di Renzi, si illude di potere disarmare senza problemi il suo "alleato", quello che credeva - credeva soltanto - di manovrare e controllare a piacimento.
Peccato che invece sia stata la magistratura militante a sfruttare gli utili idioti della sinistra per costruire e consolidare il suo potere.
Ora, forse, è troppo tardi per liberare la sinistra - e il Paese - dalle briglie.