giovedì 3 gennaio 2008

Conosco i miei polli (ho le prove)


Prendiamo ad esempio Giuliano Ferrara: alcuni suoi estimatori si stupiscono della sua recente trasformazione da liberal-neocon in "ateo devoto" e della ancora più recente identità di vedute con le gerarchie ecclesiastiche - vedi Ruini - su temi come l'aborto e l'eutanasia.

Io avevo notato tutta una serie di segnali e fatto due più due già più di due anni fa: sembra male dire "io l'avevo detto", ma in effetti io avevo già detto tutto in un post pubblicato in tempi non sospetti, e cioè il 28 Settembre del 2005. Eccolo qui:

mercoledì, settembre 28, 2005

Tengo famiglia

Tengo famiglia: è questo il motto che Leo Longanesi suggeriva di scrivere sulla bandiera italiana.
Ferrara è nato politicamente come comunista (un comunista "vero", di quelli del vecchio PCI, mica un pinocchietto nogglobal alla Casarini), poi al momento giusto è diventato socialista, poi al momento giusto (discesa in campo e fulminea vittoria di Berlusconi) è diventato un fan sfegatato del capitalismo e della dottrina politica liberale, poi al momento giusto è diventato un neo-con de noantri: a giudicare dai suoi recenti atteggiamenti da clerico-reazionario baciapile, mi verrebbe da pensare che il vecchio puttanone ha fiutato il vento che cambia, e ha sentito un forte lezzo di restaurazione democristiana - non è stato l'unico, certo, ma la velocità del suo riposizionamento e il contestuale riassestamento dei suoi valori di riferimento non possono non lasciare ammirati, in un certo senso - un po' come quando si vede uno squalo catturare e sbranare con poche rapide mosse un'otaria: dispiace per l'otaria, ma non si può fare a meno di apprezzare l'eleganza e l'efficienza del predatore - e comunque è la dura legge della sopravvivenza, no?


Che dire? Al mondo ci sono un sacco di individui mediocri, che al massimo possono aspirare a diventare dei buoni servi, dei buoni gregari: Ferrara non è uno di loro.

È intelligente, colto, sagace, conosce il mondo e sa come si vive: vedere sprecare in questo modo una mente brillante come la sua è una cosa che mi procura disagio - diciamo anzi che in un certo qual modo mi offende.

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