sabato 10 ottobre 2009

Messina

Io non ho scritto niente su Messina perché ero certissimo che sarei stato travisato e accusato come minimo di nazi-leghismo, ma leggo che oggi ai funerali i soliti pirla senza speranza hanno pensato bene di approfittare della contemporanea presenza in chiesa dei cadaveri ancora caldi delle vittime e di Silvio Berlusconi per attaccare l'Infame Dittatore accusandolo di essere direttamente responsabile (tanto per cambiare) anche di questo disastro.

A questo punto, allora, il mio pensiero è questo: a Messina (come a L'Aquila) non c'erano degli invasori armati, non c'erano degli okkupanti stranieri che costruivano apposta le case alla membro di segugio o varavano come a Messina 800 (OTTOCENTO) deroghe al piano regolatore nella segreta speranza di fare fuori quanti più siciliani o abruzzesi possibile: c'erano dei bravi e onesti cittadini che si rivolgevano ai politici locali, ai politici che loro avevano eletto, per farsi ricambiare il favore: io ti voto, tu mi fai ampliare la casa, o rendi edificabile quel terreno agricolo che ho fermo e che non mi rende niente; oppure io commissiono a te (pagando, s'intende), geometra dell'ufficio tecnico comunale, il progettino della casettina o della modifichina che intendo fare, poi quando faccio i lavori tirando al risparmio sui materiali e su quant'altro tu, nella tua veste ufficiale di rappresentante dell'ufficio tecnico, chiudi un occhio e certifichi che è tutto in regola, costruito secondo le normative vigenti. E così via, i modi sono tanti, anche senza mai, MAI arrivare allo scambio di mazzette di denaro.

Ora alcune di queste brave e oneste persone probabilmente sono morte o hanno avuto dei morti nelle loro famiglie, assieme a tanti altri che certamente non c'entravano niente perché in quelle case si limitavano ad abitarci.

La prima e più grande responsabilità è di questi bravi e onesti cittadini e dei bravi e onesti politici e amministratori locali che hanno fatto comunella con loro (magari col contributo anche di qualche cosca mafiosa); dopo vengono le responsabilità dei livelli più alti, provincia, regione ed eventualmente Stato centrale, ma senza dimenticare che la Sicilia è una regione a statuto speciale come il Friuli, la Valle d'Aosta o il Trentino Alto-Adige, e quindi si tiene in tasca un sacco di tasse, senza girarle a Roma come fanno le regioni a statuto ordinario, e come le altre regioni a statuto speciale gode di un oggettivo trattamento di favore rispetto alle "altre" regioni.

Bisognerebbe quindi cominciare a chiedersi come mai certe cose succedono in Sicilia ma non in Friuli, o in Trentino, o in Valle d'Aosta: o lo Stato italiano ha dichiarato segretamente guerra alla Sicilia, oppure ogni regione a statuto speciale si amministra in larga parte da sé, con risultati clamorosamente diversi in Sicilia e in Alto Adige o in Valle d'Aosta, e in questo caso lo Stato centrale e il governo in carica c'entrano poco o punto. Questo è quanto. E adesso sparatemi addosso, avanti.

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