giovedì 30 aprile 2009

Democrazia bloccata e incapacità della sinistra


Come ho scritto già in passato, quando in un Paese l'opposizione è forte e vitale anche la democrazia gode buona salute; quando invece l'opposizione è debole e inconsistente anche la democrazia è malata.

Sul fatto che a sinistra non ci sia uno straccio che uno di partito progressista "europeo" - e non "cubano", come tanti ancora sognano - non c'è il minimo dubbio: ed è questa, secondo me, la causa del declino della sinistra italiana, della sua sempre maggiore irrilevanza non solo sul piano elettorale ma anche delle idee e delle proposte.

Il risultato si inizia a vedere: il PdL sta diventando per certi versi come la vecchia DC, un partito che ha al suo interno sia posizioni di destra che di centro che di sinistra, un partito piglia-tutto che fa sia da maggioranza che da opposizione: ai vecchi tempi si parlava di "democrazia bloccata" e di "regime democristiano", ora senza scomodare il fascismo stiamo tornando di gran carriera a una situazione simile, ma con una opposizione esterna al PdL ancora meno influente - e questo, sia chiaro, non lo considero certo un bene: ma d'altra parte è la sinistra che deve darsi una mossa, non si può certo chiedere a Berlusconi di farsi carico "anche" del problema della debolezza dell'opposizione, no?

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