venerdì 9 novembre 2007

Enzo Biagi (yawn)


Francamente tutte queste lacrime di coccodrillo e tutte queste sviolinate post-mortem su Biagi, "il più grande giornalista italiano" (?!?) mi lasciano come una sensazione di leggero imbarazzo.
A me non ha mai detto granché, come giornalista: ho sempre avuto l'impressione che avesse scambiato la pacatezza e l'aplomb del giornalismo britannico per noia, monotonia e stile monocorde nel parlare e nello scrivere: ottimo come sonnifero, comunque, su questo non ci piove.
L'unica volta che mi sono occupato direttamente di lui, qualche anno fa, l'ho fatto in questi termini: niente da aggiungere, ora.
Criticatemi pure, se volete, ma non vedo necessità di accodarmi al gregge dei dolenti politicamente corretti.

2 commenti:

  1. Anche a me Biagi non è mai piaciuto.Non sò bene perchè.Ma leggere i suoi articoli era un pò come succhiare un pezzo di legno.Non c'era sugo, solo banalità.

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  2. infatti: la fiera dell'ovvio e del banale

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