mercoledì 9 aprile 2003

Alla faccia delle solite Cassandre



Le Cassandre pacifiste anche questa volta avevano fatto le solite fosche, catastrofiche previsioni:



1. la guerra provocherà centinaia di migliaia di morti fra i civili (secondo alcuni addirittura 500.000);



2. la guerra farà affluire in Europa (ma soprattutto in Italia) milioni di profughi (da due a cinque, secondo le loro stime), provocando una "colossale catastrofe umanitaria";



3. questa guerra scatenerà un vero e proprio conflitto di civiltà fra Occidente e Islam, e provocherà la destabilizzazione dei regimi arabi moderati;



4. questa guerra sarà un nuovo Vietnam, gli americani si ficcheranno in un ginepraio da cui usciranno con le ossa rotte.



Allora, vediamo come sono andate le cose...



1. la previsione di 500.000 morti fra i civili iracheni era palesemente assurda: basti dire che nel corso della prima guerra del Golfo, che era durata più del doppio del conflitto attuale e aveva visto l'impiego di una quantità limitata di ordigni "intelligenti" (circa il 10% del totale, contro l'85% della guerra attuale) i morti fra i civili erano stati circa 3.500, concentrati soprattutto a Baghdad e dintorni.



Questa volta le cifre fornite fino a ieri dal regime di Saddam parlavano di 300 civili morti a Baghdad, e forse 1.000 in totale in tutto l'Irak.



Le stime dei pacifisti si sono quindi dimostrate errate di 499.000 unità su 500.000 - meglio così, ovvio, ma come mai una così clamorosa discrepanza? Volgare malafede, ignoranza, stupidità?



2. Degli "almeno 2.000.000 di profughi" (ma, secondo alcuni, cinque) che avrebbero dovuto invadere l'Italia e poi l'Europa intera non c'è traccia: in Italia ne sono arrivati alcune dozzine, e neanche i Paesi direttamente confinanti con l'Irak hanno segnalato valori superiori ad alcune centinaia, al massimo un migliaio.



Anche qui, volendo tenere per buona la stima più ottimistica (si fa per dire) mancano all'appello 1.999.000 profughi su 2.000.000: come vogliamo chiamarlo, un altro piccolo errore di valutazione?



3. nel mondo arabo non è scoppiato nessun "incendio fondamentalista" e, anzi, le (prevedibili e scontate) manifestazioni anti-USA e pro-Saddam sono state molto meno imponenti e diffuse di quelle che avevano accompagnato la prima Guerra del Golfo.



4. in un mio precedente post avevo scritto che, se tutto andava bene, la guerra sarebbe durata un paio di settimane; la guerra, per certi versi, non è andata liscia come sperava Tommy Franks (il no dei turchi al passaggio delle truppe USA ha creato dei grossi problemi, indubbiamente), ma si è comunque conclusa in tre settimane (è vero che si combatte ancora nel nord del Paese, ma con la caduta di Baghdad si può dire che ormai i giochi sono fatti), altro che Vietnam...



Non è la prima volta che i pacifisti "senza se e senza ma" si abbandonano, con un certo compiacimento direi, alle previsioni più fosche: avevano già fatto e detto più o meno le stesse cose anche in occasione della guerra contro il regime di Milosevic e della guerra contro il regime "condominiale" del mullah Omar e di Osama Bin Laden.



Avevano anche detto, e continuano a ripetere, che la democrazia non si esporta con le armi: questo in senso stretto può essere vero, ma in Serbia, in Afghanistan e ora in Irak le armi sono risultate decisive per l'abbattimento di altrettanti regimi dittatoriali che altrimenti sarebbero rimasti in piedi per chissà quanto tempo ancora.



Personalmente sono ben contento di ciò; se poi i pacifisti trovano che in quei Paesi si stava meglio ai tempi di Slobo, di Omar o di Saddam, beh...



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