lunedì 19 aprile 2004

Spagna: un errore unilaterale


Così Sergio Romano sul Corriere della Sera:
Se attendere l’Onu e il 30 giugno non ha più senso, potrebbe sostenere Zapatero, tanto vale tagliar corto e uscire di scena.



Ma vi sono altre considerazioni di cui il governo spagnolo avrebbe dovuto tener conto. Il nuovo premier dovrebbe ricordare che il suo Paese ha molte e gravi responsabilità. Il fatto che gli elettori abbiano congedato il suo predecessore non lo esime dall’obbligo di ricordare che la decisione di attaccare l’Iraq fu presa alle Azzorre in una riunione tripartita dove Aznar fu il padrone di casa. In quei mesi la Spagna, fra i Paesi favorevoli alla politica americana, scavalcò l’Italia, tenne il passo con la Gran Bretagna e dette un contributo determinante alla divisione dell’Europa. Fu un errore di cui altri governi, per ragioni diverse, condivisero la responsabilità. Ma la Spagna, grazie alla sua posizione in Consiglio di sicurezza e al brusco stile di Aznar, fu in prima fila. Ora Zapatero commette, per motivi opposti, lo stesso errore. Dopo averci indicato la strada della guerra, la Spagna ci suggerisce con un brusco dietrofront la via dell’uscita.



E lo fa in un momento in cui quasi tutti i membri dell’Ue (anche Francia e Germania) sembrano consapevoli della necessità di trovare una soluzione che non precipiti l’Iraq nel caos di una devastante guerra civile. Presa da un uomo di Stato che ancora poche settimane fa diceva di voler modificare la politica del suo predecessore sulla Costituzione dell’Ue, questa decisione è clamorosamente antieuropea. Se avesse utilizzato la vittoria elettorale per minacciare il ritiro e chiedere ai partner una scelta collegiale, Zapatero avrebbe aperto un’utile discussione e dato prova di lungimiranza. Con una mossa affrettata sceglie invece ancora una volta la strada delle decisioni unilaterali, crea grandi difficoltà agli europei della coalizione, nuoce all’immagine dell’Europa nel mondo.
Non che l'Europa avesse poi questa grande immagine, prima d'oggi, (vedi finanziamenti ai terroristi palestinesi e a regimi come quello vietnamita, ad esempio), ma comunque complimenti a Zapatero per l'ulteriore colpo.



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