sabato 24 aprile 2004

Tu vuo' fa' l'antiamericano


Anche oggi mi ritrovo in sintonia con quanto scrive Il Riformista (per la serie: la sinistra che mi piace)
EDITORIALE del 24 Aprile 2004



PACIFINTI

Tu vuo’ fà l’antiamericano





Fassino fa l’americano, titola Liberazione, organo di Rifondazione, e se fosse vero sarebbe pure una bella notizia: anche Kerry fa l’americano, e farebbe pure il presidente se il beniamino americano di Rifondazione, Ralph Nader, non glielo impedirà disperdendo voti, come fece con Gore, regalandoci Bush (del resto Bertinotti lo fece con Prodi, regalandoci Berlusconi).

Ciò che ha svegliato dal sonno il direttore di Liberazione, raggiunto da masse telefoniche scandalizzate per quello che il segretario dei Ds ha detto a Porta a Porta (i rivoluzionari pare non facciano altro che guardare Vespa), è stata la seguente frase: la svolta non consiste certo nel ritiro degli Usa, perché sono l’unico paese che può dislocare 150mila soldati ed è difficile che l’Onu possa prescindere dagli americani. E’ difficile negare che, se forza militare internazionale deve restare in Iraq, essa non possa prescindere dagli americani. Ed è per questo che ci chiediamo perché mai Zapatero, per ottenere meno occupazione americana, abbia pensato bene di lasciarli un po’ più soli: più gli alleati si ritirano, più occupazione americana sarà.

Ma il punto è che - a differenza della lista Prodi - la strana accolita di pacifisti che mette insieme il Cossutta che festeggiò l’invasione dell’Afghanistan, il Casarini che vorrebbe spaccare la testa ai carabinieri, e il Bertinotti che sogna il comunismo non violento (contraddizione in termini) vuole proprio che gli americani se ne vadano. Siccome saranno certamente gli ultimi a chiudere la porta dell’Iraq, vogliono dunque che nessun armato resti più in quel paese, tranne Al Qaeda, le milizie sciite di Al Sadr, gli ex agenti segreti di Saddam, e le migliaia di iracheni di diverse e spesso contrapposte etnie e fedi. In sostanza, sono pronti ad assistere da lontano a una bella guerra civile per la conquista del potere, dalla quale dicono che certamente uscirà un Iraq stabile e pacifico. Per loro la guerra civile è solo un prezzo da pagare; il vero obiettivo è la cacciata e l’umiliazione dell’America, insomma una replica del Vietnam (molto azzardata, visto che la sconfitta degli Usa in Vietnam fu la vittoria dell’Urss, una sconfitta degli Usa in Iraq sarebbe la vittoria del caos).

Dunque, per opporsi a chi vuol fare l’anti-americano, incurante delle conseguenze che ne deriverebbero per gli iracheni, per gli europei e per il resto del mondo, è appropriato, sensato e ragionevole fare l’americano. Non sappiamo se è questo che sta facendo Fassino. Ma spereremmo ardentemente di sì.
Link: Il Riformista.



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