venerdì 30 aprile 2004

Ostaggi italiani, i terroristi rilanciano


Com'era prevedibile, dopo avere ottenuto - almeno parzialmente - quanto richiesto (vedi manifestazione di ieri a Roma), gli islamo-fascisti delle Brigate Verdi di Maometto rilanciano e alzano la posta, ponendo nuove condizioni:
Per il momento non ci sarà nessuna liberazione dei tre ostaggi italiani in mano alla guerriglia irachena. In un comunicato letto da Al Jazira, i rapitori chiedono l'intervento del governo italiano per la loro liberazione in Kurdistan. In pratica le Brigate Verdi di Maometto chiedono che il governo Berlusconi "intervenga sui leader regionali curdi perché rilascino i detenuti politici rinchiusi nelle loro carceri". Nello stesso comunicato si riporta di aver "valutato positivamente quello che hanno fatto gli italiani" (la manifestazione di giovedì a Roma organizzata dai parenti degli ostaggi, ndr). Nello stesso comunicato i rapitori affermano di volere mantenere in buono stato di salute gli ostaggi.
Insomma, nuovo ricatto con minaccia finale in puro stile mafioso ("i rapitori affermano di volere mantenere in buono stato di salute gli ostaggi").



Il nuovo comunicato delle Brigate Verdi di Maometto evidenzia la sostanziale inutilità della manifestazione "apolitica e per la pace nel mondo" (sic) organizzata ieri a Roma, e ne dimostra la pericolosità: i terroristi, verificata l'efficacia delle pressioni esercitate sull'opinione pubblica italiana (o almeno, su una sua parte), ora tornano ad avanzare richieste, alzando la posta in gioco.



Niente di nuovo sotto il sole, intendiamoci: si è detto e ridetto più volte che quando si cede una volta poi, fatalmente, si finisce per dover cedere sempre.



Questo però per il momento in Italia non è ancora successo: la manifestazione dei parenti degli ostaggi è stata solo questo, e non un atto ufficiale del Governo italiano.



Le cose devono rimanere così: nessuna trattativa coi terroristi, nessun cedimento al ricatto, a nessun costo.



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