venerdì 9 aprile 2004

Al Jazeera: il trionfo dell'odio e della faziosita'


Così Magdi Allam sul Corriere della Sera:
Il colpo più duro all'America in Iraq lo sta dando la televisione araba Al Jazira. Una bomba mediatica all'ennesima potenza che arriva proprio nell'anniversario della caduta di Bagdad.



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Al Jazira, da lungo tempo megafono delle forze più integraliste e fanatiche, sembra essere riuscita nell'ardua impresa di attribuire una dimensione popolare all'attività terroristica dei gruppi estremisti sunniti e sciiti. Così come sembra essere riuscita a fungere da catalizzatore delle annose e infinite frustrazioni di tanti arabi e musulmani, trasformando l'Iraq in una potente valvola di sfogo collegiale. Una sorta di fronte di prima linea ideale sul piano religioso, politico e militare dove poter ingaggiare la Guerra santa contro l'America.



(...)



Per l'ennesima volta la strategia americana denuncia il grosso limite politico e culturale. La sua incapacità di risultare credibile, di raccogliere il consenso pieno della maggioranza degli iracheni. Che pure sono grati all'America per averli affrancati dalla sanguinaria tirannia di Saddam. C'è stato un momento in cui, all'indomani della serie ininterrotta dei brutali attentati contro le sedi dell'Onu, delle ambasciate e delle moschee sciite, questa maggioranza ha reagito. Ha denunciato apertamente i terroristi che massacrano in maniera indiscriminata. Ora invece sembra in balia del caos e della paura. In qualche modo la minoranza violenta, i superstiti del passato regime e la scheggia impazzita sciita di Moqtada Al Sadr, stanno riuscendo nell'intento di imporre il proprio potere dispotico. Sono contro l'America e l'Occidente, ma anche contro l'Onu e la prospettiva di un Iraq libero e democratico. Qualora dovessero trionfare, a perdere non sarebbero solo gli americani. Ma principalmente gli stessi iracheni e l'insieme del mondo libero.
Sempre a proposito di Al Jazeera: avete visto le immagini dei giapponesi - tre pacifisti, secondo le tv nipponiche - rapiti dai fanatici di Al Sadr?



Avete visto i coltelli appoggiati alle gole dei "prigionieri" (sic) dai "resistenti", avete udito il pianto disperato della ragazza giapponese (Takato Nahoko, una volontaria che si occupa di assistenza ai bambini iracheni rimasti orfani per la guerra: non esattamente un "sanguinario invasore imperialista")?



Tutto questo è stato trasmesso a più riprese, con dovizia di particolari, quasi con compiacimento si direbbe, da quella stessa televisione satellitare "indipendente" che, ottenendo subito larga eco nei Paesi occidentali, un anno fa criticava aspramente, parlando di "violazione dei diritti umani", le televisioni occidentali che avevano mostrato le immagini dei soldati di Saddam fatti prigionieri dagli americani durante l'avanzata verso Baghdad.



Oggi nessuna violazione dei diritti umani, a quanto pare: oggi si possono mostrare tranquillamente in tv il terrore, l'umiliazione, il pianto dei "nemici", forti della consapevolezza che in questo caso tutto questo non farà scattare l'indignazione, men che meno la protesta attiva, degli ineffabili pacifinti di casa nostra - già: dove siete? dove siete voi che, per carità!, non siete pregiudizialmente antioccidentali? dove siete, voi che a parole vi preoccupate sempre e in ogni situazione del rispetto delle regole e della legalità internazionale, voi che vi battete per la tutela senza distinzioni dei diritti umani di tutti gli individui, "senza se e senza ma", voi che vi siete profondamente indignati per le immagini di Saddam catturato dagli americani e "impietosamente inquadrato dalle telecamere"?



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