mercoledì 12 maggio 2004

Torture: la vedova Bruno smentisce l'intervista al TG3


La solita informazione corretta, equilibrata e assolutamente non di parte del TG3 - specialmente in campagna elettorale.



Dal Corriere della Sera:
"Mai detto che i Carabinieri hanno visto o fatto le torture"

La vedova Bruno smentisce l'intervista al Tg3



ROMA - Pina Bruno, vedova di Massimiliano - uno dei carabinieri uccisi a Nassyria - torna sulle dichiarazioni fatte a "Primo Piano" e parla di una "trappola". "Mio marito non aveva fatto nessuna denuncia - ha detto la signora Bruno in un'intervista trasmessa in diretta questa mattina a Radio Città Futura - mi ha solo raccontato che lui insieme agli altri colleghi era incaricato di riavviare al lavoro i prigionieri e che aveva sentito di celle che facevano schifo rispetto alle nostre ed era rimasto sbalordito, ma non ho mai detto che i Carabinieri hanno visto o peggio ancora hanno fatto le torture".

TAGLI - Pina Bruno ha parlato solo dopo aver avuto l'assicurazione che sarebbe andata in diretta e questo perché si è detta "molto dispiaciuta dei tagli effettuati da Rai Tre che ha lasciato capire che io ce l’avessi con i Carabinieri". Alla domanda se avesse parlato di una denuncia del marito in merito alle torture sui prigionieri iracheni, la vedova Bruno ha precisato di "non aver detto questo: mio marito aveva un altro compito. Io ho detto che lui andava con altri colleghi per riportare a lavoro queste persone, ma mai che avesse visto le torture. Semmai che qualcuno glielo aveva riferito, ne aveva parlato".



"CHIEDANO SCUSA" - Il direttore del Tg3, Antonio Di Bella, ha risposto alle parole della signora Bruno: "Ha parlato liberamente. Il Tg3 non ha fatto null'altro che mandare in onda quel che la signora Bruno ha detto". (Certo, dopo l'opportuno lavoro di taglia-e-cuci denunciato dalla stessa signora Bruno, NdR)

Le nuove dichiarazioni hanno immediatamente suscitato le reazioni della coalizione di governo: "Queste frasi della vedova Bruno sono un fatto politicamente significativo. Credo che qualcuno, a questo punto, deve delle scuse al governo, al presidente del Consiglio, al Paese, per quello che è stato detto nella giornata di ieri", ha detto Sandro Bondi, coordinatore nazionale di Forza Italia. "L'opposizione - dice Bondi - è disposta a qualsiasi menzogna pur di attaccare il governo".



CONFERME - Le parole della vedova Bruno trovano però altre conferme. I carabinieri dell’Unac (Unione nazionale Arma dei carabinieri) "sono in perfetta sintonia con le affermazioni della vedova del collega Massimiliano Bruno, sulle 'torture' in Iraq"...
(continua sul Corriere).



A proposito di questa "Unione Nazionale Arma Carabinieri": NON si tratta di una entità facente parte ufficiale dell'Arma dei Carabinieri, ma solo di una associazione culturale privata "senza fini di lucro" (e ci mancherebbe, NdR), una sorta di sindacato o patronato privato che si rivolge "ai carabinieri e alle loro famiglie" (vedi al riguardo la presentazione dell'UNAC sul loro sito ufficiale), in pratica non parlano e non possono parlare a nome dell'Arma dei Carabinieri: la loro rappresentatività al massimo può essere equiparata a quella di un piccolo sindacato di nicchia.



Quanto alla loro collocazione politica e alla loro posizione sull'Irak, basta andare a leggersi cosa scrivevano nel novembre dello scorso anno, dopo la strage di Nassiriya, su Peacelink (altro organo d'informazione notoriamente super-partes...): "Non siamo guerrafondai, siamo solidali con quelle popolazioni, ma costretti a combattere una Guerra che NON tutto il popolo Italiano e NON tutto il Parlamento hanno voluto" (sic).



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