giovedì 20 maggio 2004

Hanno la faccia come il culo


Calimero riporta alcune recenti dichiarazioni di esponenti del centro(?)sinistra:
"Ci rendiamo conto che far rientrare subito i soldati italiani non è né possibile né realistico" (Dalle "Dieci risposte sull'Irak e sul voto parlamentare" pubblicate dai Ds sull'Unità, 3 marzo 2004).



"Asteniamoci sulla missione militare" (Enrico Boselli, Sdi, 7 marzo 2004).



"A Fassino vorrei dire: lascia perdere la manifestazione pacifista, facciamone un'altra di partito aperta a tutti. Fosse per me, voterei sì (alla missione militare in Irak)" (Salvatore Buglio, deputato Ds, Il Foglio, 26 febbraio 2004).



"Il ritiro si fa sempre in tempo a chiederlo".

(Lapo Pistelli, Margherita, 27 aprile 2004).



"Il ritiro delle nostre truppe è solo l'extrema ratio". (Massimo D'Alema, 30 aprile 2004).



"Non presenteremo mozioni per il ritiro finché c'è la possibilità che l'Onu possa intervenire con una risuluzione pro Brahimi".

(Luciano Violante, 30 aprile 2004).



"Abbandonare l'Iraq sarebbe un errore irreparabile". (Francesco Rutelli, 2 maggio 2004).
Manca solo Prodi, con la sua "Una cosa è stata andare, andarsene via è tutto un altro discorso" (cito a memoria, ma il succo era questo).



Nelle ultime 48 ore il presidente egiziano Mubarak, il re Abdallah II di Giordania, il Papa, l'ONU (sì, proprio la "maggica" ONU da sempre invocata dai pacifinti nostrani), la Lega Araba - insomma, tutti - hanno ribadito che abbandonare l'Irak al suo destino sarebbe una scelta disastrosa (uno per tutti, Mubarak: Se le truppe americane di occupazione si ritirassero il 30 giugno da un Iraq senza esercito, senza polizia e senza ministeri, si creerebbe una situazione di anarchia terribile, il Paese si trasformerebbe in uno spaventoso centro di azioni terroristiche.), ma i nostri pacifinti, fedeli al motto "il mio culo (o, preferibilmente, la pelle degli iracheni) per un voto", hanno tirato dritto tranquillamente per la loro strada e hanno presentato una mozione unitaria (sic) per il ritiro immediato, senza se e senza ma, delle truppe.



E tutto per un pugno di voti in più alle prossime europee - perché tutto si riduce a questo, inutile girarci intorno: il livello dei vari Prodi, D'Alema, Pecoraro Scanio, Castagnetti, Bertinotti è questo.



Complimenti.



Complimenti per la fine sensibilità democratica e terzomondista (si dice così?), per la preoccupazione mostrata nei confronti dei bisogni e dei drammi reali degli iracheni, per l'attenzione posta nel non indebolire in nessun modo il tentativo portato avanti dall'ONU in Irak, e infine per la maturità a governare un Paese di democrazia occidentale dimostrata in questa come (purtroppo) in tantissime altre occasioni: continuate così, siete unici.



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