domenica 30 maggio 2004

Arabia Saudita, confermata l'uccisione di un nostro connazionale


Si chiamava Antonio Amato, 35 anni, di Giugliano (Campania).



Da poco tempo lavorava al residence Oasis di Al Khobar in qualità di cuoco.



Un cuoco.



Ora aspetto i commenti degli sciacalli collaborazionisti - sì: collaborazionisti - di casa nostra sulla morte (non la chiameranno "uccisione", loro) di questo "mercenario" armato di pentole e di spaghetti trafilati al bronzo.



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