sabato 14 agosto 2004

Primo si' italiano alla sperimentazione su cellule embrionali


Dopo tutte le parole e le mosse di sapore oscurantista degli ultimi mesi (legge sulla fecondazione assistita, accuse di omicidio alle donne che abortiscono) finalmente una notizia positiva:
ROMA - La notizia si è diffusa veloce fra i laboratori, poche ore prima della chiusura di Ferragosto, quasi in coincidenza con l’annuncio a Londra del primo sì a esperimenti di clonazione terapeutica che potrebbero contribuire a mettere a punto nuove cure contro il diabete. I ricercatori non se l’aspettavano. Il Comitato nazionale di bioetica ha dato il via libera alla prima sperimentazione italiana con linee cellulari embrionarie. Sembra incredibile, visto il clima ostile verso ogni forma di intervento sugli ovociti già fecondati, quindi già lanciati verso la vita. Le linee sono cellule ricavate dall’embrione e poi messe in coltura, moltiplicate e riposte in speciali banche per essere vendute ai centri da società o istituti americani, australiani e coreani. Da un solo embrione, che viene distrutto e di solito proviene da quelli in eccesso messi a disposizione dalle coppie sottoposte a fecondazione artificiale, se ne possono ottenere un’infinità.

(segue sul Corriere della Sera)
Va aggiunto che, dalla clonazione terapeutica, i ricercatori inglesi si aspettano non solo nuove terapie contro il diabete ma anche contro altre gravi malattie, quali l'Alzheimer e il morbo di Parkinson.



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