venerdì 27 agosto 2004

La 'resistenza' irachena


La "resistenza" irachena dei nazisti islamici di Al Qaeda ha ucciso Enzo Baldoni, inviando come al solito il relativo video ad Al Jazeera (e a chi, se no?), che anche stavolta - stranamente? - ha omesso di trasmetterlo perchè "troppo cruento" (o forse perchè anche Baldoni, come Quattrocchi, è morto in maniera "troppo eroica" per potere essere sfruttato dalla propaganda qaedista?) .



Le notizie sono confuse, riguardo al contenuto del video: secondo una prima versione Baldoni all'ultimo momento ha ingaggiato una colluttazione con i suoi aguzzini, e viene ucciso con un colpo di pistola alla testa; secondo altre voci invece è stato prima ferito e ridotto all'impotenza, forse con un colpo di pistola, e poi decapitato come ormai tanti altri ostaggi finiti nelle mani di questi barbari sanguinari.



Enzo Baldoni era contrario a questa guerra; era in Irak nel duplice ruolo di giornalista freelance (per conto del settimanale Diario) e di operatore umanitario: voleva informare su quanto accadeva laggiù (ironicamente, cercando di dare voce a chi si oppone agli "occupanti" - ma molti li chiamano "liberatori": chissà perché - occidentali) e portare un aiuto, un aiuto concreto, a chi ne aveva più bisogno.



Tutto questo però non ha significato, non significa niente per questi nazisti islamici: tutto quello che sanno, tutto quello che gli serviva sapere è che Enzo Baldoni non era uno di loro, era un occidentale, un infedele miscredente, quindi un "bersaglio legittimo" della loro follia sanguinaria.



Non ci odiano perchè siamo "contro" di loro, e contro i loro folli piani: ci odiano perchè siamo, perchè esistiamo: tanto basta.



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