Come riportato dal Griso, l'Unità si è subito tuffata a pesce sulla notizia della temporanea chiusura in Irak dell'emittente "filo-resistenza" (uso un eufemismo) Al Jazeera: naturalmente per i nostri eroici paladini della libertà di stampa sempre e ovunque si tratta di "censura".
Ora, Al Jazeera non è esattamente un esempio di giornalismo all'anglosassone, definirla "la CNN araba" fa francamente ridere: sull'argomento, cito alcuni miei post precedenti:
Attualmente (18:40 di sabato 7 Agosto) la prima notizia della homepage del sito de L'Unità è questa: "Allawi chiude la bocca ad Al Jazira: chiusi gli uffici di Baghdad".
Nessuna traccia, invece, di quest'altra notizia, che infatti riporto dal Corriere della Sera:
Iran: Censura, sciopero della fame per 100 giornalistiEvidentemente, per l'Unità, mettere (parzialmente) in condizione di non nuocere una emittente che incita all'odio e alla violenza contro il legittimo Governo iracheno, oltre che contro gli "okkupanti occidentali" - fra cui i nostri soldati, che appena ieri sono scampati per un pelo a un'altra autobomba confezionata dagli eroici resistenti tanto esaltati da Al Jazeera (da Lilli Gruber un po' meno, dopo le elezioni) - equivale a esercitare una indegna censura, a chiudere la bocca a una testata giornalistica libera e indipendente; quello che succede in Iran invece non fa notizia, non merita di essere portato all'attenzione dei lettori del quotidiano che fu di Antonio Gramsci (ora non lo è più, e si vede) - hai visto mai dovessero farsi delle domande imbarazzanti sul regime islamo-nazista iraniano?
TEHERAN - Sciopero della fame indetto da 100 giornalisti iraniani contro la censura. Due mesi fa infatti in Iran sono stati chiusi due giornali di stampo riformista. Un sit-in nel centro di Teheran ha inaugurato l'inizio della protesta durante la "Giornata della Stampa", manifestazione in cui vengono assegnati premi di merito a reporter.
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