giovedì 26 giugno 2003

Appello per Sofri


Aderisco anch'io all'appello per la grazia a Sofri.



Il testo:
Signor presidente - Adriano Sofri è in galera da quasi sei anni per l'omicidio del Commissario Luigi Calabresi. È stato condannato e assolto e poi ancora condannato da una serie infinita e contradditoria di sentenze. Per la legge ora è colpevole, nonostante lui abbia sempre detto il contrario. C'è chi non gli crede, e chi gli crede. È la sua parola contro quella di un altro imputato, Leonardo Marino, che lo ha accusato sedici anni dopo il vergognoso delitto di Milano. Sofri non è stato condannato né per aver sparato né per aver ordinato l'omicidio né per averlo organizzato, ma per non essersi opposto a una decisione già presa da altri. Sofri rifiuta con sdegno anche questa ricostruzione. E ha tentato di provarlo. Alcuni giudici gli hanno creduto, mentre l' ultima sentenza ha dato ragione a Marino. Una parola contro l'altra. L'imputato Marino non è in carcere, nemmeno gli imputati Bompressi e Pietrostefani sono in carcere. L'unico in carcere è Adriano Sofri. Che ci resta, dopo essersi difeso confidando nella giustizia e non avendo mai chiesto né la Grazia né i permessi né gli affidamenti ai servizi sociali né di scontare la pena al domicilio. Sono cose che se chiedesse gli sarebbero concesse. Sofri non lo fa, perché dice di essere innocente. È prigioniero a Pisa. Un prigioniero a cui decine di giornali italiani e stranieri chiedono l'opinione, a cui le case editrici e i saggisti mandano i libri nella speranza che li legga e li consigli ai lettori, a cui le televisioni chiedono interviste e commenti. Non è una cosa normale, nonostante Sofri faccia finta di vivere una vita normale. Non è normale neanche che il nostro sistema mandi in galera qualcuno al di là di ogni ragionevole dubbio. E quale dubbio più ragionevole ci può essere oltre a una sentenza di assoluzione? Il governo, cioè Silvio Berlusconi, ha scritto che è giunto il momento di procedere alla Grazia. L'opposizione è largamente d'accordo. La famiglia Calabresi ha detto che non si opporrebbe. I passaggi burocratici al ministero della Giustizia sono quisquilie. Signor presidente spetta a Lei decidere. In un modo o in un altro. L' unica cosa che non può fare è girarsi dall'altra parte.
Le istruzioni sul sito di Rolli.



Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.