...ma a questo punto non posso che essere d'accordo con Antonio Martino: qui decisamente si esagera, al posto del fumo di sigaretta si comincia a respirare un'atmosfera vagamente forcaiola, i talebani antifumo stanno raggiungendo livelli di intolleranza e di stupidità francamente indecenti.
Oggi al TG5 una signora politicamente corretta e fortemente conscia dei propri diritti di non-fumatrice ha commentato il divieto di fumo nei locali pubblici dicendo in sostanza che adesso resta il problema di chi fuma per strada, e costringe quindi i poveri non fumatori a subire il pericolosissimo fumo passivo.
Ora, va bene tutto, ma davvero il principale problema per chi cammina per le vie cittadine è il fumo passivo?
Mai sentito parlare dei gas di scarico delle auto, dei camion, degli autobus?
Mai sentito parlare dell'inquinamento prodotto dagli impianti di riscaldamento, dalle fabbriche, dalle (infra)strutture cittadine in genere?
Come mai tutto questo accanimento contro i "miasmi dei fumatori" e tanta distratta indulgenza verso i fumi delle auto, delle fabbriche e dei condomini?
Ma un minimo di senso delle proporzioni, oltre che della decenza e dei diritti di libertà degli individui, fumatori compresi?
E non parlatemi di effetti cumulativi, per favore - o almeno, prima di farlo, documentatevi sugli effetti cumulativi dei campi elettromagnetici in cui siamo immersi da mane a sera (non solo quelli dei cellulari: mai usato un rasoio elettrico, un televisore, un frigorifero, un computer, un televisore? mai abitato in una casa dotata di impianto elettrico? immagino di sì, e quindi...) , o degli additivi chimici presenti nei cibi che consumiamo quotidianamente, o dei composti presenti nelle plastiche, nei detersivi, nelle vernici, nei vestiti che indossiamo, o delle radiazioni che assorbiamo con le radiografie, o dagli schermi televisivi, o quando voliamo su di un normalissimo aereo di linea, e via elencando.
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