domenica 23 gennaio 2005

Napoli, scene da Terzo Mondo

Allora, ricapitoliamo:



  1. I Carabinieri arrestano il figlio del boss Di Lauro, ritenuto il mandante degli omicidi di "scissionisti" (ma anche di persone innocenti, o coinvolte solo marginalmente, o loro parenti) che hanno insanguinato la città nelle ultime settimane;
  2. la popolazione del rione in cui si svolge l'operazione delle forze dell'ordine, non a caso ribattezzato "Terzo Mondo" - e in particolare alcune centinaia fra donne, anziani e ragazzi - aggredisce i Carabinieri e tenta di impedire il trasferimento in caserma del boss;
  3. alla notizia della cattura dell'odiato nemico, nel rione roccaforte degli "scissionisti" si festeggia con lanci di fuochi artificali e colpi di pistola sparati in aria, in puro stile "palestinese" o, se preferite, "talebano";
  4. più o meno nelle stesse ore in cui veniva catturato Cosimo Di Lauro, e a poca distanza dal luogo dell'arresto, uno degli affiliati al suo clan veniva ucciso, decapitato e dato alle fiamme, in puro stile "Falluja".


E' Europa, questa? E' una città dell'Occidente, è una città comparabile con altre città equivalenti per popolazione, reddito, cultura, tassi di disoccupazione? Avete visto mai succedere cose simili nelle città delle aree depresse di Grecia, Spagna, Portogallo, Germania Est, o magari in Turchia?



Giustamente, il ministro Pisanu avverte che il problema non è "solo" di ordine pubblico:

Nessuno cerchi di trasformare problemi economici, sociali e culturali in problemi di sicurezza e ordine pubblico per metterli sulle spalle del prefetto, del ministero dell'Interno e della polizia.

Le vere e proprie manifestazioni di protesta organizzata sono la spia di uno stato di disgregazione economica e sociale in cui versa Napoli senza che i suoi gruppi dirigenti siano riusciti a fronteggiarla efficacemente.


Ecco, appunto: che hanno fatto in questi ultimi anni Bassolino e la Jervolino, gli intellettuali napoletani antropologicamente superiori, la classe dirigente "progressista e meridionalista" sia locale che nazionale? Del loro peggio, a giudicare dai risultati.



Nel frattempo, RAI Tre manda in onda delle trasmissioni sulla mafia in Sicilia in cui non fa altro che parlare delle "responsabilità della classe politica" (di centro-destra, ovvio) e il TG 3 glissa elegantemente, invece, sulla classe politica napoletana e campana e sulle sue responsabilità - un puro caso, certo: figuriamoci se al Tg 3 sono faziosi, non hanno mica Emilio Fede, loro.



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