domenica 16 gennaio 2005

Amsterdam, Eurabia / 2

Segnalo due post di ShockAndAwe, decisamente in tema col mio post:

13 Gennaio:

SQUADRA DE NEGRI, CURVA DE EBBREI

Quando l'Ajax qualche anno fa venne a giocare all'Olimpico con la Roma, gli ultrà giallorossi decisero di fare concorrenza ai cugini laziali - rinomati per intelligenza e tolleranza - esponendo uno striscione con la scritta "E adesso andate a farvi una doccia". Non si riferivano però alle docce degli spogliatoi, ma a quelle di Dachau - c'è infatti un forte legame tra l'Ajax e la comunità ebraica di Amsterdam. Non erano i primi, non sarebbero stati gli ultimi.



E' di oggi la notizia che il Presidente dell'Ajax, Jaakke, ha deciso di vietare simboli e slogan che ricordino l'origine del club, e che rendevano la squadra oggetto di cori e atteggiamenti antisemiti. Dichiarazioni soddisfatte da parte dell'estrema sinistra olandese, la stessa - per capirci - per cui Theo Van Gogh era un provocatore che se l'era andata a cercare.



14 Gennaio:

AGGIORNAMENTI

Al post di ieri. Sul CorSera di ieri veniva riportata questa dichiarazione del Presidente dell'Ajax: "Vogliamo farla finita con la nostra ostentazione di essere una squadra ebrea principalmente perché questo atteggiamento provocatorio attizza la reazione della tifoseria opposta. Vogliamo dare un taglio a questa nostra presunta identità ebraica, che non ha una vera e propria radice storica". Insomma, Jaakke (ebreo) è convinto che mostrare una bandiera israeliana e chiamare "yid" i propri giocatori sia un atteggiamento provocatorio tale da giustificare la reazione violenta dei tifosi avversari. Nello stesso articolo, invece, il Presidente del Tottenham, altra squadra molto legata alla comunità ebraica (questa volta di Londra), ha detto che lui a vietare i cori "yiddish" non ci pensa proprio. Si vede che in Inghilterra l'evoluzione dalla democrazia liberale alla democrazia della spranga devono ancora compierla. Per fortuna.



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