sabato 27 marzo 2004

La Francia e l'antisemitismo: una lunga e agghiacciante storia.


Da Liberopensiero:
La Francia e l'antisemitismo: una lunga e agghiacciante storia.



Il 17 marzo Edgar Morin è comparso davanti al tribunale di Nanterre per rispondere all'accusa di diffamazione razziale. Sul Monde ha definito Israele "un popolo dominatore e, tranne un'ammirevole minoranza, sprezzante e che prova soddisfazione a umiliare". Renaud Camus aveva scritto di provar fastidio nel "vedere questa civiltà francese avere come principali portavoce una maggioranza di ebrei". Fayard ne ha ritirato il libro in commercio. Il comico Dieudonné è andato in tv a dire che "con la bandiera israeliana mi ci pulisco il culo", che "bin Laden è solo contro la più grande potenza del mondo, e questo ispira per forza rispetto", salutando IsraHeil l'"asse americano-sionista". Pochi giorni fa la folla lo ha accolto al grido "liberate Dieudonné, libertà d'espressione", conformista come il branco che voleva linciare Dreyfus prima che salpasse per l'Isola del Diavolo. Julien Benda non brindò alla cena organizzata dalla "Revue Blanche" quando ne fu proclamata l'amnistia, perché sapeva che l'antisemitismo sarebbe stata una terribile piaga in Francia. Una radio popolare di Parigi, la Fun-Radio, ha definito le baracche di Auschwitz una "ridente villetta di campagna in vendita". Nel 1998, l'Associazione magistrati fu sciolta dopo che il suo presidente, Alain Terrail, si rivolse così a un procuratore: "Tanto va Levy al forno che alla fine si brucia". L’Oréal, mentre rilevava una quota della Helena Rubinstein, aderì al boicottaggio della Lega araba contro Israele. La solita ipocrisia: anche oggi i due Stati europei che più fanno affari con Israele sono la Francia e il Belgio. Nel 1989 il regista Claude Autant-Lara dichiarò al Globe: "Quando mi si parla di genocidio, io dico che hanno mancato Veil", riferendosi all'allora presidente del Parlamento europeo, Simone Veil. Dieci anni dopo France Soir pubblicò una lettera in cui Cocteau scriveva: "Per noi non ci sarà un appartamento decente fin quando tutti gli ignobili ebreacci che ci ingombrano non saranno stati messi alla porta". Il direttore del Maariv, Amnon Dankner, ha dichiarato recentemente che in Francia c'è "un'anima progressista, umanista, coraggiosa, pronta a combattere per i più alti ideali" e un'altra "vigliacca, antisemita, micragnosa e traditrice". Fonte: Il Foglio (Attenzione: è un link a un documento in formato PDF, non a una pagina Web, NdR).



(Nota di Liberopensiero:) In questo elenco non è citato quanto accaduto durante la Repubblica di Vichy, quando i francesi consegnarono gli ebrei ai nazisti prima ancora che questi ultimi avessero il tempo di chiederne la deportazione.
Niente da aggiungere, tranne forse che il direttore del Maariv secondo me è stato fin troppo generoso.



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