mercoledì 12 novembre 2003

Uomini e vermi


I carabinieri e i soldati italiani uccisi stamane a Nassiriya (ovvero, "gli Aguzzinieri Obliterati a Nassirya assieme agli ufficiali dell'Esercito Mercenario Italiano", come titola uno dei soliti vermi che scrivono su Indymedia Italia - grazie al Griso per la segnalazione) erano impegnati in una missione di ricostruzione e di peace-keeping, non erano dei barbari invasori dediti alla violenza e al saccheggio.



Questo lo sapevano e lo sanno benissimo i cittadini di Nassiriya, con cui infatti gli italiani avevano stretto un ottimo rapporto, rapporto che la strage terroristica di stamane, fra le altre cose, tenta di incrinare.



A fingere di non saperlo, a voler continuare a dipingere gli italiani (e gli americani, inglesi, rumeni, polacchi, tedeschi, spagnoli, portoghesi etc. che fanno parte delle forze della Coalizione) come degli invasori nazisti della peggior specie sono i nostri soliti, eroici rivoluzionari da operetta, impegnati come sempre a fianco delle persone sbagliate e a sostegno delle cause sbagliate: vedi ad esempio il sito di Campo Antimperialista che, come scrivevo già pochi giorni fa, continua imperterrito a raccogliere fondi da devolvere a quella che definiscono disinvoltamente come "la resistenza del popolo iracheno contro l'invasore imperialista" - peccato che, in Irak, l'unica sedicente "resistenza" che concretamente opera sul campo sia quella composta da terroristi (in parte provenienti da Paesi limitrofi) che compiono attentati mortali contro militari della Coalizione, poliziotti e civili iracheni, personale dell'ONU e della Croce Rossa, e che oggi hanno ucciso almeno quattordici militari italiani (undici carabinieri e tre sottufficiali dell'esercito, ma forse il conteggio non è ancora definitivo); vedi, ancora, le deliranti dichiarazioni che il Griso riporta sul suo blog.



Il mio disprezzo per questi luridi vermi è totale: una cosa è la lotta politica, anche dura ma basata comunque su di un confronto (possibilmente leale: provateci, una volta o l'altra) di idee, e una cosa sono queste schifose forme di killeraggio e di sciacallaggio "politico" - con tante scuse ovviamente per gli sciacalli, animali sociali capaci di gentilezza, di solidarietà, di affetto e, soprattutto (loro sì), intelligenti.



Aggiornamento (16:15): si aggrava il bilancio dell'attentato: fra i morti ora figura anche un quindicesimo italiano, un civile di cui non è ancora stata resa nota l'identità.



I feriti italiani sarebbero quindici, alcuni in gravi condizioni.



I civili iracheni uccisi sarebbero almeno otto, ma una fonte araba non verificata poco fa ha parlato di "30 morti" fra gli abitanti di Nassiriya.



Non ci sono parole per esprimere quello che provo.



Non ci sono parole.



Per oggi questo blog chiude: è il momento del silenzio, e del lutto.



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