domenica 30 novembre 2003

Antisemitismo europeo e sinistra no-global


La Repubblica, citando il quotidiano francese Le Monde (segnalato ieri da Il Griso), pubblica alcuni stralci del dossier sull'antisemitismo in Europa prima commissionato dalla UE e poi "stranamente" dimenticato in un cassetto.



Il rapporto pone l'accento sulla crescita dei rigurgiti antisemiti in particolare fra i giovani musulmani immigrati in Europa e fra i gruppi della sinistra "estrema" e "no-global":
Gli atti antisemiti si sono moltiplicati negli ultimi due anni e alla loro origine ci sono una parte della sinistra e gruppi arabo-musulmani: è questa la tesi esplosiva del rapporto commissionato dall'Osservatorio europeo sui fenomeni razzisti e xenofobi e mai reso pubblico. Una settimana fa, il Financial Times aveva rivelato l'esistenza del documento e aveva accusato l'Unione europea di averlo censurato. Ieri, Le Monde ne ha rivelato alcuni stralci, destinati ad alimentare la polemica sulla sua mancata pubblicazione.



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...i gesti antisemiti in Europa si sono moltiplicati dopo l'inizio della seconda Intifada. Ma non è l'estrema destra ad alimentarli, dicono gli autori, che mettono sotto accusa frange della sinistra: "In Spagna, in Francia, in Italia e in Svezia, una parte della sinistra e dei gruppi arabo-musulmani hanno unito i loro sforzi per organizzare manifestazioni pro-palestinesi. (...) Queste manifestazioni non erano intrinsecamente antisemite, ma slogan e banderuole sono stati proferiti e branditi in alcune di esse; alcune sono finite con aggressioni contro ebrei o istituzioni ebraiche". Il rapporto cita numerosi episodi "in cui, durante il periodo di osservazione, attacchi fisici contro gli ebrei, la profanazione e la distruzione di sinagoghe sono state spesso opera di giovani musulmani".



Le accuse sono particolarmente dure nei confronti dell'estrema sinistra. All'interno delle dimostrazioni pro-palestinesi o antiglobalizzazione, "la critica di Israele è articolata su stereotipi che producono spesso una combinazione di idee antisioniste e antiamericane, elementi costitutivi importanti dell'emergenza di un'atmosfera antisemita in Europa. Israele è vista come una potenza capitalista e imperialista, la "lobby sionista" e gli Stati Uniti sono descritti come attori diabolici nel conflitto del Medio Oriente, che esercitano un'influenza negativa sugli affari mondiali".



(...)



Il documento non cita fatti nuovi, ma li mette in prospettiva, sottolinea il mescolarsi di vecchi pregiudizi e nuove rivendicazioni "progressiste", denuncia la loro presenza in diversi paesi europei sotto le medesime forme. Un'interpretazione destinata a suscitare appassionati dibattiti, ma la mancata pubblicazione alimenta il sospetto che il rapporto sia rimasto in un cassetto perché "fuori linea" rispetto alla politica mediorientale dell'Unione europea. Secondo Jelane Wetzel, in una dichiarazione a Le Monde, "li ha imbarazzati il fatto che il nostro lavoro designi come autori di atti antisemiti persone spesso vittime del razzismo e che l'Osservatorio, coi suoi lavori, è incaricato di proteggere".
Fonte: La Repubblica.



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