lunedì 5 luglio 2004

La Cina mette sotto controllo gli SMS


Nuova stretta repressiva del regime comunista di Pechino:
PECHINO - Ogni sms spedito da un telefonino cinese sarà controllato e il suo contenuto verrà filtrato per capire se ci sono elementi pornografici o fraudolenti. Ma il vero obiettivo di questa azione decisa dal governo cinese potrebbe essere individuare i dissidenti politici. E' "Reporters sans frontière" a denunciare l'ulteriore passo avanti compiuto dal governo di Pechino nel controllo della comunicazione elettronica. Il programma di monitoraggio degli sms secondo "Reporters sans frontière" sarebbe già partito e costituirebbe un controllo completo, in tempo reale, di tutto ciò che passa sui display dei cellulari cinesi, riguardando i quasi 300 miliardi di SMS spediti ogni anno.



"TUTELARE I CITTADINI DA IDEE SBAGLIATE" - L'obiettivo dichiarato dal governo è la tutela dei cittadini da "idee sbagliate" . Nel mirino delle autorità sono finiti i contenuti osceni, pornografici e violenti. Ma il timore è che il vero scopo dell'iniziativa sia rintracciare, schedare e colpire tutti i cittadini che hanno idee reazionarie e lontane dalle linee di comportamento stabilite dal governo.



ALLARME AUTOMATICO PER LA POLIZIA - Il sistema di controllo, messo a punto dall'Accademia delle scienze cinese, è elaborato per scovare parole chiave inserite nelle liste stilate dal governo che potrebbero individuare contenuti sovversivi e proibiti. Secondo "Reporters sans frontière" il sistema è stato studiato dalla Venus Info Tech e sarebbe in grado non solo di individuare i contenuti sospetti, ma anche di conservare tutti i messaggi spediti da numeri che sono considerati pericolosi. La presenza nei messaggi di parole chiave sospette può far scattare un allarme automatico alla polizia.
Che dite, vedremo adesso Vattimo, Pecoraro Scanio, Di Pietro, Occhetto, Salvi, Bertinotti e gli altri "moralmente superiori" organizzare delle manifestazioni "contro la dittatura" in Cina e "per la libertà e la democrazia"? Personalmente ho dei (neanche tanto vaghi) dubbi.



Fonte: Corriere della Sera.



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