mercoledì 14 luglio 2004

Irak, decapitato uno degli ostaggi bulgari


Georgi Lazov, un autista bulgaro di 30 anni, è stato decapitato dai terroristi di al Zarqawi, legati ad al Queda.



La solita televisione "indipendente" (sic), Al Jazeera, ha mostrato un video che conferma l'uccisione dell'ostaggio:
Il video mostra tre uomini in nero con le facce mascherate. Di fronte a loro, uno dei due ostaggi bulgari, il trentenne Georgi Lazov, in ginocchio e vestito con la giacca arancione fosforescente simile a quella dei detenuti di Guantanamo, indossata anche dagli altri ostaggi decapitati in precedenza dai ribelli. L'ostaggio bulgaro, ha precisato la televisione satellitare del Qatar al Jazira, è stato decapitato.



MINACCE - Secondo quanto affermato da Al Jazira, i ribelli della fazioni di Musab Al Zarqawi, capo di Al Qaeda in Iraq, avrebbero minacciato di uccidere anche il secondo ostaggio bulgaro entro 24 ore. La televisione ha trasmesso un video dei terroristi che mostrava uno solo degli ostaggi bulgari ancora in vita. La televisione ha detto di aver ottenuto un video che mostra le fasi dell'esecuzione. I terroristi, secondo l'emittente, hanno aggiunto che uccideranno anche il secondo autista bulgaro se entro 24 ore "non verranno rilasciati tutti i prigionieri" iracheni. (fonte: Corriere della Sera)
Naturalmente i terroristi sanno benissimo che la loro richiesta è destinata a cadere nel vuoto; si tratta fra l'altro di una richiesta assolutamente generica: "tutti i prigionieri" iracheni? ma a quali prigionieri si riferiscono? solo i seguaci di al Qaeda? anche i seguaci di Al Sadr? anche i criminali comuni? Questo non viene specificato - evidentemente perché in realtà non importa.



Il vero obiettivo dei terroristi islamo-fascisti è quello di sfruttare al massimo l'effetto che queste decapitazioni hanno sull'opinione pubblica occidentale: i video delle uccisioni, prontamente diffusi da televisioni "di servizio" come Al Jazeera e Al Arabiya, hanno come obiettivo non tanto quello di fare pressione sui Governi affinchè ritirino i loro uomini, quanto quello di seminare la paura nell'opinione pubblica dei Paesi che in un modo o nell'altro appoggiano la ricostruzione dell'Irak e la sua transizione dalla dittatura nazional-socialista del partito Baath di Saddam a una forma, per ora ancora fragile, di democrazia - un evento assolutamente dirompente, nel desolante panorama delle dittature politico-religiose dell'area.



Ecco perchè gli ostaggi italiani, poi fortunatamente liberati dalle forze della Coalizione, avrebbero dovuto essere uccisi uno alla volta, in tempi diversi; ecco perchè ora i macellai di al Zarqawi hanno decapitato uno solo degli ostaggi bulgari, riservandosi l'altro per domani o dopo: per ottenere il massimo di risonanza sui mass media, per mantenere viva il più a lungo possibile l'attenzione, la paura, il senso di insicurezza e di sgomento della gente che in Occidente guarda i telegiornali.



Come per tutte le guerre recenti, insomma, anche nel caso della guerra dei totalitaristi islamici contro le democrazie occidentali uno dei fronti di battaglia passa per i mass media: non dimentichiamocelo mai, questo.



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