mercoledì 21 luglio 2004

L'ONU delle dittature si allinea alla corte d'ingiustizia


Dal Corriere della Sera:
NEW YORK - Un nuovo colpo sulla scena internazionale al muro di Israele: l'Assemblea Generale dell'Onu a stragrande maggioranza ha chiesto lo smantellamento della barriera di sicurezza tra Israele e la Cisgiordania. Una risoluzione in proposito è stata approvata nella notte tra martedì e mercoledì a New York, con il voto favorevole dell'Ue allargata a 25. Centocinquanta i voti a favore, sei quelli contrari (Usa, Israele, Australia, Marshall Islands, Micronesia e Palau) e dieci astensioni, tra cui il Canada.



RISOLUZIONE NON VINCOLANTE - La risoluzione, che non è vincolante contrariamente a quelle del Consiglio di Sicurezza, chiede ad Israele di fare proprio il parere, anch'esso non vincolante, espresso il 9 luglio dalla Corte Internazionale di Gustizia dell'Aja, secondo la quale la costruzione di una barriera di separazione all'interno e intorno alla Cisgiordania è illegale.
Insomma, dopo la vergognosa pronuncia della corte d'ingiustizia dell'Aja (emanazione ONU, anche quella), ora l'assemblea generale dell'ONU vota a stragrande maggioranza contro il diritto all'autodifesa (e quindi all'esistenza) dello Stato di Israele.



Il testo è stato presentato dalla Giordania, sostanzialmente in nome e per conto dei palestinesi e del loro leader Arafat, il Nobel per la Pace (sic) a cui fanno riferimento organizzazioni terroristiche come Fatah e le Brigate dei Martiri di Al Aqsa, responsabili proprio di quegli attentati contro la popolazione civile israeliana che sono la causa prima della decisione di Sharon di avviare la costruzione di una barriera difensiva (ancora una volta: barriera, non muro: il muro in cemento armato che fa ogni giorno capolino dai nostri giornali o dai nostri televisori rappresenta solo il 3% del tracciato della barriera); l'Unione Europea "allargata a 25" - a riprova del fatto che quantità non significa qualità - ha votato compatta contro il diritto all'autodifesa di uno Stato sovrano (en passant: l'unito Stato democratico dell'intero Medio Oriente) e a favore delle tesi dei terroristi palestinesi (ancora oggi l'obiettivo dichiarato di questi nazisti islamici è l'annientamento totale di Israele e degli ebrei, e la creazione di una Palestina che si estenda "dal fiume al mare", in spregio alle risoluzioni dell'ONU - oggi invece tanto acclamata - che sancirono a suo tempo il diritto all'esistenza di Israele "e" di uno Stato palestinese).



La barriera difensiva, dove è stata completata, ha ridotto del 90% gli attentati, portando concreti vantaggi anche ai civili palestinesi (ma, certo, creando non pochi problemi alle brigate assassine di Arafat); per una panoramica degli "effetti collaterali" della barriera:Segnalo inoltre l'articolo "Barriere anti-terrorismo e pretesti anti-israeliani" apparso su Israele.net.



Certo non posso dirmi stupito del voto dell'assemblea ONU: le Nazioni Unite già in passato hanno usato costantemente due pesi e due misure, privilegiando sempre i palestinesi e i loro sponsor arabi (ed europei) a scapito di Israele.



Un esempio fra i tanti: all'inizio della cosiddetta seconda Intifada, l'assemblea votò una mozione, presentata da alcuni Paesi arabi, che condannava l'uccisione di bambini palestinesi da parte delle forze di sicurezza israeliane.



Niente da dire, in linea di principio; certo, poi bisognerebbe tenere presente che, in palestina come in Irak e altrove, spesso i terroristi si fanno scudo di donne e bambini (è successo anche a Nassiriya, contro i nostri militari) col duplice obiettivo di a) proteggersi dal fuoco nemico (a rischio della vita di donne e bambini: un comportamento che la dice lunga sul coraggio e sul senso dell'onore di questi scarabei stercorari) e b) provocare volutamente l'incidente, e se poi ci scappa il morto - meglio se bambino, appunto - tanto meglio: altra acqua al mulino della propaganda anti-israeliana e anti-semita.



Il punto, però, è che in tempi recenti - lo scorso anno, se non ricordo male - gli israeliani hanno avuto una pessima idea: presentare all'assemblea ONU una mozione che chiedeva di condannare l'uccisione di bambini israeliani da parte dei terroristi palestinesi.



La mozione, per evitare problemi, ricalcava parola per parola il testo della mozione, approvata dall'ONU, che condannava l'uccisione di bambini palestinesi; nonostante ciò, la mozione israeliana è stata giudicata "impresentabile" e non è quindi neanche stata messa ai voti; evidentemente, per l'ONU, la vita dei bambini palestinesi è sacra, mentre i piccoli porci sionisti (così vengono definiti dalla propaganda araba) possono tranquillamente essere fatti a pezzi dall'esplosivo o uccisi con un colpo di pistola alla testa (è successo anche a bimbi di pochi mesi, trucidati con le loro madri) senza che l'ONU intraveda in questo qualcosa di sbagliato o di riprovevole.



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