mercoledì 8 settembre 2004

'Scusi, signor sgozzatore...'


Da Wittgenstein:
Scusi, signor sgozzatore...



Ma a voi non fa uno strano effetto l’accorata e generosa lettera dei pacifisti di "Un ponte per Baghdad"?



A voi non pare strano rivolgersi a sequestratori di donne innocenti, a potenziali sgozzatori, col tono con cui ci si rivolgerebbe a qualcuno che sbadatamente vi ha preso l’ombrello?



Voi non vedete una stonatura tra la legittima violenza e intransigenza con cui i movimenti pacifisti si rivolgono all’America e ai suoi alleati, e "vi chiediamo di considerare"?



Voi davvero ritenete che questa gente abbia a che fare con "la causa della pace e quella del popolo iracheno"? Più di quanto vi abbiano a che fare i governanti iracheni, per esempio?



Non so, immagino che si tratti di una scelta retorica giustificatissima da ciò che più conta ora, che le due ragazze siano liberate sane e salve. Immagino che non sia il momento di dire "fottuti vigliacchi assassini, nemici della pace e del bene degli iracheni e del mondo, voi e il vostro delirio di potere non l’avrete vinta". Dev’essere così, e allora ogni scelta è benedetta


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