domenica 5 settembre 2004

Gianniiiiii, ma come si fa a non essere ottimisti?


Il filosofo del pensiero (o del cervello?) debole esprime il meglio di sé (figurarsi il peggio) in una intervista concessa a Claudio Sabelli Fioretti.



Eccone alcuni stralci (i titoli in grassetto sono miei):



Taci, il nemico ti ascolta:
CSF: Echelon esiste?

GV: È possibile tecnicamente. Quindi esiste. (Caro Vattimo, anche aprirti un secondo buco del culo è oggi possibile, tecnicamente: come mai nessuno lo ha ancora fatto? Forse perché non tutto quello che è tecnicamente possibile fare viene poi effettivamente fatto?, NdR)

CSF: Anche noi siamo ascoltati dalle grandi orecchie di Echelon?

GV: Se intercettano tutto è come se non intercettassero niente. Però con i motori di ricerca, le griglie, le parole chiave?.

CSF: Se diciamo quattro volte bomba bomba bomba bomba e Bush Bush Bush Bush?

GV: Domani mattina vengono qua e ci ingabbiano. (secondo me Vattimo fa confusione: crede di essere a Cuba, come minimo, o nella vecchia cara Unione Sovietica, Faro di Socialismo e di Libertà, NdR)
Com'è che mi hanno trombato:
CFS: Perché i Ds non ti hanno ricandidato?

GV: Perché avevano da sistemare la presidente della Provincia, Mercedes Bresso. Che mi preferissero Kant l’avrei capito, ma una casalinga…. (modesto come sempre - Kant, addirittura... - e solidale con le donne, NdR)

CSF: Perché è successo?

GV: Immagina: ho cominciato tre anni fa a dire che D’Alema andava rottamato.

CSF: Poi ti sei pentito.

GV: Pentito? D’Alema andrebbe rottamato e continuo a pensarlo.

CSF: Ti meravigli che ti abbiano cacciato?

GV: Se nei Ds ci sta Franco Debenedetti che scrive cose di una destraggine mostruosa, peggio di Berlusconi, non potevo starci io? (giusto: se tollerano cani e porci, perché non anche Vattimo? Che cos'hanno, loro, che lui non ha?, NdR).
Rizzo? Un vero pacifista:
CSF: Con Diliberto risultati scarsi.

GV: Mi aveva detto che Rizzo mi avrebbe lasciato il seggio. Invece niente.

CSF: Rizzo ha battuto perfino Cossutta.

GV: Rizzo ha fatto una campagna efferata. Quando ho visto che i miei manifesti non venivano affissi ho cominciato a sospettare. Poi ho scoperto che i picchiatori che Rizzo continua a portarsi dietro come eredità della sua carriera precedente li buttavano via.

CSF:Ma sei sicuro?

GV: Quando i miei assistenti hanno iniziato ad attaccare direttamente i manifesti i picchiatori ci hanno telefonato e ci hanno detto: "Ogni manifesto di Vattimo che attaccate direttamente è un setto nasale rotto". Dovresti vederli. Sono dei bruti (macché, è la dedizione alla causa della Pace e della Nonviolenza che a volte li fa andare sopra le righe, NdR).

CSF: Con Rizzo ne hai mai parlato?

GV: No. Lui mi intimidisce un po’ perché politicamente è molto bravo (e poi, forse, anche perché ha dalla sua tutti quei brutaloni di pacifisti militanti..., NdR). Andavamo insieme alle trasmissioni televisive. Lui faceva la parte della persona perbene e compassata. Io urlavo e gridavo. Ho dato del figlio di puttana a Cecchi Paone. Gli ho detto che era una cloaca umana (Ma bravo: col "pacifista militante" Rizzo coda abbassata - hai visto mai chiamasse i suoi boys - col "destrorso" ma mansueto Cecchi Paone insulti gratuiti e linguaggio da caserma - per la serie: debole con i forti e forte con i deboli, NdR)
Non tutti i gay sono intelligenti - come me:
CSF: Ci sei andato leggero.

GV: Cecchi Paone mi aveva provocato. Aveva detto: "Ma professore di che?". (Incredibile: c'è ancora qualcuno, su questo pianeta, che non passa tutto il suo tempo libero a informarsi sulle attività lavorative di Vattimo: ma dove andremo a finire?, NdR) È stato in quella occasione che ho capito che era gay.

CSF: Sorpreso? Proprio tu?

GV: Mi viene voglia di andare con una donna quando penso che appartengo alla stessa schiera di Cecchi Paone. Molti intelligenti sono gay, ma non tutti i gay sono intelligenti.

CSF: Essere gay ti ha danneggiato nella vita?

GV: No, anzi, mi ha favorito. Nell’estate del 1976 si seppe che ero omosessuale. Nell’autunno la facoltà di Lettere mi elesse preside. Era una facoltà essenzialmente conservatrice, cattolici tranquilli e sinistri conformisti. Hanno eletto un gay per darsi una rinfrescata (complimenti, grossa fiducia nel prossimo e nella sua buona fede; al tempo stesso, grossa dimostrazione di autostima: si direbbe quasi che Vattimo sia convinto di essere stato eletto non per i propri meriti, ma perché era in quota-omosessuali, NdR).
Un tempo si diceva: se vuoi essere socialista, hai da essere ricco di tuo; ora pare che i requisiti siano cambiati:
CSF: Hai detto che se non fossi stato gay non saresti stato neanche di sinistra?

GV: Per essere di sinistra o sei un proletario sfruttato o hai qualche altra incazzatura (insomma, secondo Vattimo l'ingresso nel club pare precluso per default alla gente normale, minimo devi lavorare 18 ore al giorno in un sottoscala ai Quartieri Spagnoli di Napoli o avere almeno un paio di nevrosi o essere un sociopatico senza speranza, NdR). Se non fossi stato gay avrei probabilmente sposato una ragazza ricca di cui mi ero innamorato. Non sarei mai stato di sinistra: nel senso che sarei rimasto un diessino.
Sacro Pescespada, un altro cattocomunista!...:
CSF: Raccontami la tua vita.

GV: Sono nato a Torino 68 anni fa. Padre poliziotto calabrese immigrato, morto di polmonite quando io avevo un anno e mezzo. Feci carriera nell’Azione Cattolica, diventai vicepresidente diocesano. Cattocomunista.

CSF: Scuola?

GV: Gioberti. Ero un capo del movimento studentesco. Mi prendevano in giro perché ero cattolico e perché non andavo al casino (due gravi mancanze, in effetti, ma almeno per la seconda era giustificato, NdR).
Sempre più modesto:
CSF: Con Eco e Colombo hai anche vissuto insieme.

GV: Tre mesi, come fossimo Hegel, Holderlin e Schelling (oppobbacco! oppoffabbacco!, NdR). Eco, il più ricco, aveva una stanza singola e pagava un po’ di più. Io e Furio avevamo una stanza con due letti.
Un piccolo classico: dàlli al giudeo:
CSF: Ce l’hai con Lerner?

GV: Ho il dente avvelenato con Gad (solo con lui?, NdR) perché a causa della sua giudeità sopporta qualunque cretinata americana. E diventa amico di tutta la destra possibile (eh sì, gran brutta cosa la "giudeità", vero Vattimo? D'altra parte lo sostenevano anche i nazisti, no?, NdR).
L'intervista prosegue col solito, originalissimo, gioco della torre (complimenti a Sabelli Fioretti per l'idea): se lo stomaco ancora vi regge, il florilegio (De André: dal letame nascono i fior) prosegue qui. Io passo, ho già letto abbastanza.



Aggiungo solo questo: se non fosse stato per la "casalinga" Mercedes Bresso, oggi questo pensatore debole siederebbe al Parlamento Europeo, e avrebbe una sia pur minima voce in capitolo sul futuro di 440 milioni di europei - chiunque tu sia, Mercedes, grazie: grazie, grazie, grazie e ancora grazie, dal profondo del cuore .



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