lunedì 26 gennaio 2004

Perle di saggezza da Furio Colombo e dalla sinistra girotondina


Evidentemente a sinistra c'è gente che oramai ha veramente perso del tutto il senso delle proporzioni, siamo al "muoia Sansone con tutti i Filistei" e al "chi non è assolutamente d'accordo con me è ancora peggio del mio peggior nemico".



Per verificarlo basta leggere cosa scrive Il Riformista nell'editoriale del numero di domani:
Dopo aver tentato di sistemare D’Alema con le pezze al culo e la merchant bank, il girotondismo che gira intorno all’Unità di Furio Colombo ci prova con Rutelli: traditore, opportunista e ubriaco.



(...)



Colombo aborre il termine riformista, e rimbrotta perfino Ferruccio de Bortoli, colpevole di averne pacatamente ragionato sul nostro giornale, perché così facendo non si è lasciato incasellare in quell’icona dell’antiberlusconismo che Colombo aveva cercato di creare, ai tempi di "si sono presi il Corriere". Ma il ragionare storto produce logiche pericolose, speriamo inintenzionali, comunque sorprendenti. Colombo contesta così a Rutelli una frase talmente ovvia da essere il leit motiv di ogni leader dell’opposizione democratica in ogni paese democratico che si conosca: "Dobbiamo incalzare il governo affinché ponga mano a quelle riforme di cui gli italiani hanno bisogno". Per Colombo anche "incalzare" questo governo è un tradimento dell’obiettivo principe: scalzare questo governo. Di che riforme avrebbero poi bisogno gli italiani? Della riforma della giustizia, di quelle istituzionali, di quella del sistema tv? Suvvia, che ingenuità, avverte Colombo: l’unica riforma utile è far fuori Berlusconi.



(...)



E dichiara così l’inutilità, la futilità addirittura, della battaglia parlamentare, ringraziando in questo modo - en passant - anche quei gruppi parlamentari dei ds di cui l’Unità risulta essere organo, traendone buona parte dei suoi finanziamenti, e che - poveri illusi - passano la vita a presentare stupidi emendamenti.

Una volta dichiarata l’inutilità della battaglia parlamentare, questa sinistra diventa compiutamente extraparlamentare. Per questo preferisce le piazze e disprezza il parlamento. Per questo considera Palazzo Chigi una sentina, chiunque vi posi le membra. Per questo inorridisce di fronte all’idea che un’opposizione di governo abbia il dovere, di tanto in tanto, di avanzare una proposta, di dire come farebbe lei ciò che comunque andrebbe fatto. Questa impostazione è l’esatto opposto di quel che si propone la lista riformista alle europee. Eppure dicono che Colombo ambirebbe farne parte. Speriamo che lascino in vita il voto di preferenza.
Insomma, siamo alla solita riproposizione estremistica (e incosciente) del "tanto peggio, tanto meglio": lasciamo che le cose vadano in vacca, anche a costo di arrecare danno ai cittadini e al Paese, e aspettiamo l'inevitabile crollo (un tempo del capitalismo, oggi più modestamente del berlusconismo).



Per parafrasare il girotondino Moretti: bene, bravi, continuate a farvi del male: non mangiate la torta Sacher - e soprattutto continuate a fare dell'odio per il "nemico" Berlusconi l'unico vostro collante e l'unica vostra ragione di esistere: vedrete quanta strada farete, in questo modo.



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