domenica 11 gennaio 2004

Iraq: comando militare danese conferma ritrovamento proiettili chimici


Nuova benzina sulla vecchia e sterile polemica sulle WMD, immagino...



Ieri militari danesi e islandesi hanno rinvenuto 38 proiettili di artiglieria nel deserto a sud di Bassora.



I proiettili risultano caricati con una sostanza sospetta che, secondo le analisi preliminari condotte da esperti britannici, dovrebbe appartenere alla famiglia dei "vescicanti", la stessa a cui appartiene l'iprite (detta anche gas-mostarda, se non ricordo male).



Personalmente trovo che quelli che continuano tuttora a battere con infantile petulanza sul tasto del mancato ritrovamento di armi di distruzione di massa per "dimostrare" che la guerra è stata un inganno, un errore o peggio ancora un crimine - come se quello che di positivo sta succedendo grazie alla nuova politica USA e agli effetti della guerra in Irak (per citare il titolo di un post di Camillo: La costituzione liberale afghana, il processo democratico in Irak, India-Pakistan verso la pace, dopo 25 anni riprendono le relazioni Egitto-Iran, la Libia molla le armi di sterminio, riprendono i rapporti diplomatici tra Israele e Tripoli, la Turchia aiuta le relazioni tra Israele e Siria) fosse totalmente irrilevante - siano o cretini (e allora mi dispiace per loro) o in malafede (e allora mi dispiace per loro due volte, perchè per riuscire a passare per cretini si sottopongono anche a notevoli sforzi).



Ora la notizia del ritrovamento dei proiettili chimici immagino riaprirà la polemica (già alcune fonti sostengono che i proiettili risalgono ai tempi della guerra Iran - Irak) ma, per l'appunto, trattasi di polemica sterile - e a cui non parteciperò.



Tanto per chiarire meglio perchè non lo farò, comunque, cito un piccolo capolavoro de "La Repubblica" del 9 gennaio apparso su "Redazionalmente corretto":
I titolisti hanno tradito il bravo Alberto Flores D'Arcais. Il suo articolo comincia così: "Le armi in mano a Saddam erano in tempi lunghi una minaccia per la stabilità della regione e per la sicurezza globale ma non rappresentavano un immediato pericolo per gli Stati Uniti". Scrive anche che pur non essendo state trovate armi, in Iraq la ricerca "aveva portato solo alla scoperta di documenti che rivelavano l'esistenza di decine di programmi di sviluppo e i tentativi di nasconderli all'Onu". I documenti, continua il giornalista, "fanno pensare che il regime di Saddam intendesse sviluppare armi di sterminio". Sapete come hanno sintetizzato i valorosi uomini del desk? "Usa, rapporto contro Bush: 'Un bluff le armi di Saddam'" (peraltro la frase è falsa, nel dossier non c'è).
Con gente simile (e questi sono già i migliori), a che serve discutere? Sarebbe una pura perdita di tempo - e poi, vale sempre il vecchio ammonimento: "Evita di metterti a discutere con un cretino: la gente potrebbe non notare la differenza" ;-)



Fonte: Corriere della Sera.



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